giovedì 22 settembre 2011
Berlusconi: "Otto donne? Scherzavo" Il Gip respinge il ricorso della procura
La Procura di Napoli incassa il secondo no sulla competenza territoriale
dell’inchiesta sulla presunta estorsione al premier Silvio Berlusconi.
Il giudice per le indagini preliminari, Amelia Primavera, ha rigettato
l’istanza dei sostituti procuratori Francesco Curcio ed Henry John
Woodcook, i quali chiedevano al magistrato di annullare la precedente
ordinanza nella quale si dichiarava incompetente territorialmente.
La nuova vita dei 4 scoiattoli dopo l'uragano
Quando l'uragano Katia ha colpito il Regno Unito, sono stati
scaraventati via dal loro rifugio. Soli e abbandonati, sono stati
trasferiti in un centro specializzato a Morpeth, nel Nord
dell'Inghilterra. E qui, questi quattro scoiattoli di cinque settimane
di vita hanno trovato una nuova famiglia: infermieri e volontari che si
prendono cura di loro e li nutrono ogni tre ore con un biberon, proprio
come neonati.
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Milanese salvo per un pugno di voti Berlusconi: "Andiamo avanti"
Montecitorio dice no all'arresto del consigliere del ministro Tremonti: 312 contro 306. Sette i franchi tiratori nel centrodestra. Bossi: "Andiamo avanti giorno per giorno". E nel Pdl cresce l'insofferenza per il ministro dell'Economia: "Oggi era assente, comportamento immorale"
ROMA - Sei voti salvano il governo e Marco Milanese.
Con 312 voti (7 i franchi tiratori nella maggioranza con Bossi che
giura: "Non sono della Lega"), l'aula di Montecitorio dice no
all'arresto del consigliere politico di Giulio Tremonti - accusato di
associazione a delinquere, corruzione e rivelazione del segreto dai
magistrati napoletani - e fa tirare un sospiro di sollievo a
Berlusconi. Che, a cose fatte, commenta: "Andiamo avanti, la
maggioranza tiene". Anche se Umberto Bossi frena: "Non c'è nessun accordo con il premier 1per arrivare a gennaio 2012, andiamo avanti giorno per giorno".
Il
voto finisce 312 a 306 (la maggioranza richiesta era di 309). E si
capisce subito che sono stati sette gli esponenti della maggioranza che
hanno votato in difformità all'indicazione di dire "no" all'arresto. Ai
299 voti dei deputati dell'opposizione, infatti, si sono aggiunti altri 7
voti, arrivando al totale di 306 voti a favore della misura cautelare
(il vicesegretario del Pd Enrico Letta ha votato anche se non è stato
registrato). In Aula erano presenti tutti e 206 i deputati del Pd, 35
dell'Udc (assente Ricardo Merlo), 24 di Fli (assente Mirko Tremaglia),
22 dell'Idv, 5 dell'Api, 3 dell'Mpa (in missione Angelo Lombardo), 3
Liberaldemocratici più Beppe Giulietti del misto. Per un totale di 299
voti .
IL VIDEO 2
IL VIDEO 3 DI BERLUSCONI
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«Noi, ex benestanti: due stipendi non bastano più»
Conti in tasca a una coppia
Genova - La famiglia media (virtuale) fotografata da Adoc, l’associazione per l’orientamento e la difesa dei consumatori. Abbiamo provato a metterla a confronto con la famiglia reale per scoprire che, nella vita quotidiana, le difficoltà possono essere maggiori.
Eccola, la coppia con figlio che ieri era da cartolina: lui e lei che lavorano, un figlio da mantenere, un reddito tra i 2.200 e i 2.400 al mese (come
dire quattro milioni e mezzo) un tempo più che dignitoso ma oggi a
malapena sufficiente per arrivare a fine mese. «Fino alla scorsa
primavera riuscivano a mettere da parte a fine mese circa duecento euro -
diceva al Secolo XIX il presidente di Adoc Emanuele Guastavino -
con i tagli della manovra che costeranno mediamente alle famiglie 150
euro, anche questa minima possibilità di risparmio sarà azzerata».
Adesso mettiamo in campo la famiglia reale: Roberta, 50 anni, dipendente pubblica, e Giampiero, 55,manager e poi impiegato. Poi cassintegrato e poi senza lavoro. Il figlio Luca, 21 anni, va già all’Università e si può permettere di pagare i libri di testo con i suoi (piccoli) guadagni da steward allo stadio. «Guadagno 1.400 euro, mio marito ultimamente ne guadagnava 2.500 ma adesso è disoccupato», racconta Roberta, e questa è la prima differenza tra il mondo reale e l’altro: il lavoro non è una certezza, soprattutto oggi.
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Genova - La famiglia media (virtuale) fotografata da Adoc, l’associazione per l’orientamento e la difesa dei consumatori. Abbiamo provato a metterla a confronto con la famiglia reale per scoprire che, nella vita quotidiana, le difficoltà possono essere maggiori.
Adesso mettiamo in campo la famiglia reale: Roberta, 50 anni, dipendente pubblica, e Giampiero, 55,manager e poi impiegato. Poi cassintegrato e poi senza lavoro. Il figlio Luca, 21 anni, va già all’Università e si può permettere di pagare i libri di testo con i suoi (piccoli) guadagni da steward allo stadio. «Guadagno 1.400 euro, mio marito ultimamente ne guadagnava 2.500 ma adesso è disoccupato», racconta Roberta, e questa è la prima differenza tra il mondo reale e l’altro: il lavoro non è una certezza, soprattutto oggi.
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"Troy Davis è stato giustiziato" Inutile l'ultimo tentativo di salvarlo
USA
Il ricorso per ottenere un rinvio presentato in extremis dalla difesa a poche ore dall'esecuzione è stato rigettato dalla Corte Suprema. Il detenuto è stato ucciso con un'iniezione letale nel carcere di Jackson in Georgia
NEW YORK - Dopo una lunga serie di rinvii, sospensioni e ritardi, è
stata infine eseguita la condanna alla pena capitale inflitta a Troy
Davis, 42 anni, divenuto suo malgrado l'ennesimo simbolo, dentro e fuori
l'America, della battaglia contro la pena di morte: in un carcere di
Jackson, in Georgia, gli è stata praticata la prevista iniezione letale.
A nulla sono servite le manifestazioni a suo sostegno in varie città
del mondo e gli appelli di alte personalità per salvargli la vita. Una
campagna che ha visto nelle scorse settimane l'adesione di papa
Benedetto XVI, dell'ex presidente Jimmy Carter, dell'arcivescovo Desmond
Tutu e di molti esponenti politici e personaggi pubblici americani e
internazionali.
Ancora nelle ultime ore anche il New York Times
aveva ammonito che la sua esecuzione sarebbe stata "un terribile
errore". Un portavoce del ministero degli Esteri francese aveva definito
"una colpa irreparabile" l'esecuzione; e il Vaticano aveva di nuovo
espresso la speranza che la vita del condannato potesse "essere
risparmiata". Una manifestazione si è svolta in serata anche davanti
alla Casa Bianca, per ottenere un intervento del presidente. Barack
Obama, tramite un portavoce ha però fatto sapere di non voler
interferire in una questione "che riguarda le procedure uno stato
federato" degli Stati Uniti.
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S&P taglia il rating di sette banche italiane outlook negativo per 15 istituti di credito
L'agenzia, dopo il declassamento del debito sovrano del nostro Paese, ha rivisto al ribasso, tra gli altri, i giudizi su Mediobanca, Findomestic, Intesa Sanpaolo e alcune sue controllate, Bnl. Prospettive da "stabili" a "negative" anche per Unicredit
ROMA - Dopo aver tagliato il rating del debito sovrano dell'Italia 1 da A+ ad A, Standard & Poor's ha declassato sette banche del nostro Paese, tra cui Intesa Sanpaolo e Mediobanca, e ha deciso di cambiare in "negativo" l'outlook sul rating di 15 istituti di credito, primo passo per un possibile successivo ridimensionamento del giudizio.
L'agenzia ha tagliato il rating del lungo termine di Mediobanca, di Findomestic, di Intesa Sanpaolo e delle sue controllate Banca Imi, Cassa Risparmio Bologna e Biis che passano da A+ ad A. Restano immutati ad A-1 i rating sul breve termine. Ridotto anche il rating della Bnl a A+/A-1. Per Unicredit l'outlook passa a negativo a causa della revisione del rating sull'Italia ma il giudizio resta immutato.
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Bossi dice no all'arresto di Milanese Il deputato Pdl si autosospende dal partito
Maroni: "Mi adeguo alle decisioni della Lega". In aula si voterà a scrutinio segreto. Vertice Berlusconi-Bossi e poi incontro del premier con Napolitano. Tensione tra Fini e i berlusconiani
ROMA - Bossi dice no all'arresto di Marco Milanese, ex braccio destro di Giulio Tremonti. "Non voglio far cadere il governo", dichiara il Senatur a margine di un vertice con i deputati leghisti alla Camera. E poi: "Se decidiamo io e Maroni la base è con noi". Questo l'epilogo di una giornata complicatissima per Milanese, che tra poche ore dovrà affrontare il voto dell'aula sull'arresto chiesto dalla procura di Napoli. Associazione a delinquere, corruzione e rivelazione del segreto sono le accuse dei magistrati napoletani. Ma l'incognita, per lui, era rappresentata soprattutto dall'atteggiamento dei deputati maroniani, quel gruppo di parlamentari vicini al ministro dell'Interno che già avevano determinato il sì all'arresto di Alfonso Papa, a luglio. E alle 17.30 da Maroni era arrivata la notizia che Milanese attendeva: "Mi adeguerò alle scelte della Lega", ha dichiarato il capo del Viminale.
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mercoledì 21 settembre 2011
Costruzioni, è crisi nera
Alessandria - La crisi sta segnando fortemente il settore edile. Nell’assemblea generale del Collegio Costruttori svoltasi ieri nell’auditorium del Marengo Museum, il presidente Franco Osenga ha aperto la relazione sottolineando che la situazione, per le imprese e per tutti coloro che vi lavorano «è gravemente compromessa e che occorreranno anni per ripristinare condizioni per un’attività stabilizzata e programmabile». Secondo la stima Ance, gli investimenti in costruzioni subiranno nel 2011 una flessione del 4% dopo la riduzione del 6,4 dell’anno precedente. E per il 2012 si prospetta un’ulteriore discesa di oltre tre punti percentuali. «L’occupazione si sta riducendo ai livelli del 2000 – ha aggiunto Osenga – Le imprese attive alla Cassa edile a giugno di quest’anno erano 1.161, con un calo del 19% rispetto al 2009 e i lavoratori 4.806, il 12 per cento in meno». Il presidente si è poi soffermato sui dati delle imprese iscritte alla Cassa edile, al settore costruzioni della Camera di Commercio (7.193) e all’Inail (7.539), sottolineando «quanto lavoro ci sia ancora da fare per regolarizzare tutte le imprese presenti nel nostro sistema produttivo, quante operino al margine della legalità, quanta concorrenza sleale. Non c’è più solo un “lavoro nero” dei dipendenti ma anche per molti “datori”. E molte volte i lavoratori sono datori di sé stessi». Il comparto delle opere pubbliche è quello ancora in maggiore sofferenza, sia per il numero dei bandi di gara pubblicati sia per l’importo complessivo dei lavori appaltati
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A fuoco il centro di accoglienza In fuga 400 immigrati, è rivolta
LAMPEDUSA
A Contrada Imbriacola, dove erano ospitati oltre 1300 migranti tunisini. Incendio quasi spento e diversi intossicati. Chiuso l'aeroporto. Fuga di massa, poi tutti rintracciati, portati nel campo sportivo e in serata 100 trasferiti. Il sindaco: "Il fuoco ha distrutto tutto, il Cie non esiste più. E' guerra, i cittadini reagiranno". La procura di Agrigento apre un'inchiesta
LAMPEDUSA - Un incendio di vaste proporzioni è
scoppiato nel pomeriggio nel centro d'accoglienza di Contrada Imbriacola
a Lampedusa, dove erano ospitati circa 1300 immigrati tunisini. Ed è
allarme in tutta l'isola.
Fiamme e nube nera sull'isola: FOTO 1 - VIDEO 2
Circa
800 gli immigrati erano riusciti a fare perdere le loro tracce ma 400
sono stati rintracciati dai carabinieri vicino al molo Favaloro, gli
ltri in vari luoghi dell'isola. La nube di fumo sollevatasi dal rogo ha
investito anche il centro abitato, arrivando fin sopra l'aeroporto che è
stato momentaneamente chiuso. Ci sono diversi intossicati.
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Chat tra robot: il dialogo tra avatar finisce in lite
Quando due menti artificiali progettate per interagire con gli
umani si incontrano, può scoccare un'inedita conversazione elettronica. E
gli argomenti possono passare rapidamente dalla religione alle
questioni più quotidiane e personali. In questo esperimento, due
"cleverbot" fanno conoscenza e ragionano tra loro, ognuno ignaro di
parlare con un altro automa. Con risultati sorprendenti
di Tiziano Toniutti
Napolitano: "Chi parla di secessione è fuori dalla storia e dalla realtà"
Il capo dello Stato replica a Bossi e alla Padania come alternativa a "un'Italia che affonda". "E' necessario quel cemento nazionale unitario che può mobilitare le energie del Paese". La crescita, secondo il presidente, può partire solo da "un pacchetto di misure" che nasca da "ampie consultazioni". Ma l'Italia resta "una grande economia e un Paese vitale. Da mettere a frutto con scelte poltiche appropriate"
ROMA - "Agitare ancora la bandiera della secessione
significa porsi fuori dalla storia e dalla realtà". Lo ha detto il
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano visitando la mostra "La
macchina dello Stato", presso l'archivio centrale dello Stato all'Eur.
"Questa
mostra, così come tante altre iniziative per i 150 anni dell'Unità, mi
dice come siano profonde le radici del nostro stare insieme in quanto
italiani" ha premesso il capo dello Stato, sferrando poi la sua dura
critica alle recenti affermazioni del leader leghista Umberto Bossi,
secondo cui "alternativa a un'Italia che affonda" è quella Padania che a
giudizio del leader del Carroccio può realizzarsi concretamente soltanto con la secessione 1.
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martedì 20 settembre 2011
Rai Uno scatenata, da Minzolini a Ferrara mezz'ora al servizio di Berlusconi
In rapida sequenza, prima al Tg1 e poi a Radio Londra, due interventi partigiani per minimizzare i guai del premier. "Lui è un eroe, i magistrati dei ragazzotti". "Perché dovrebbe dimettersi proprio ora?". E scattano le proteste. Il presidente Garimberti: "Opinioni che non impegnano la Rai"
Il direttore del Tg1 Augusto Minzolini
"Perché il premier dovrebbe farsi da parte ora che non c'è stata alcuna scissione nella maggioranza, una maggioranza che ha il merito di aver varato manovra di dimensioni gigantesche per salvare il paese?", ha ammonito il responsabile del telegiornale dell'ammiraglia Rai. "In fondo - ha proseguito - ci sarebbe un'unica ragione per disfarsi di questo governo: proprio il diktat della magistratura che non lo vuole e il giudizio della grande stampa a cui non è mai piaciuto. Considerazioni ragionevoli per alcuni ma a mio avviso per nulla convincenti e che hanno ben poco a che fare con le regole della democrazia. Anche perché, con l'opposizione alle prese con i suoi problemi, non si vede all'orizzonte una maggioranza alternativa che possa varare qualsiasi manovra in una situazione di emergenza. E questa è una considerazione razionale di non poco conto".
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"Propaganda anti-Tav" coro di critiche a Fazio
Standard and Poor's taglia il rating del debito italiano
L'agenzia porta la valutazione da A+ ad A. Decisione motivata con le prospettive di crescita indebolite e la situazione politica che "probabilmente continuerà a limitare la capacità del governo di rispondere a un contesto difficile"
WASHINGTON - Standard and Poor's ha abbassato il rating sul debito italiano dell'Italia portandolo da A+ ad A. E l'outlook è negativo, il che significa che in futuro potranno esserci ulteriori tagli. Anche perché le previsioni per il debito sono decisamente peggiorate: il picco - spiegano gli analisti dell'agenzia - è atteso più in là nel tempo e raggiungerà un livello ancor più elevato del previsto. La decisione di S&P arriva in una fase in cui tutti gli occhi erano puntati su Moody's 1, che giorni fa aveva rinviato la sua decisione sul nostro Paese e oggi ha avvertito che la manovra del governo mette a rischio 2 i bilanci degli enti locali.
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lunedì 19 settembre 2011
Allarme povertà ad Acqui
Acqui Terme - Riprende oggi il servizio offerto dalla mensa della
fraternità. Ovvero quel servizio che permette ai bisognosi presenti in
città di poter contare su di un pasto caldo, consumato nei locali messi a
disposizione dalla Croce Bianca in via Nizza. Sono circa un centinaio i
pasti che vengono preparati e serviti quotidianamente, e a questi dati
vanno aggiunti quelli registrati dal centro d’ascolto di San Francesco. È
di circa una cinquantina la media delle persone che quotidianamente si
rivolgono ai volontari per chiedere un aiuto nel pagamento delle
bollette di casa, affitti, e quant’altro. Nel corso del 2010 le
richieste d’aiuto registrate dal centro sono state 1.457, mentre i
contributi erogati sono stati 577 per un importo complessivo di circa 37
mila euro. Una cifra che secondo i volontari è destinata a salire
ancora. Analizzando le cifre, sono 1.150 le persone aiutate dal Centro
che corrispondono a 325 famiglie di varie nazionalità. Novanta sono
italiane.
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Berlusconi, la sfida dei pm a Napoli "Si presenti subito a rispondere"
Scaduta ieri la "finestra" offerta al capo del governo per essere ascoltato come teste nell'inichuesta sul ricatto di Lavitola-Tarantini di LIANA MILELLA
ROMA - Ancora una settimana shock per Berlusconi e il
governo. Tra palazzi di giustizia, fibrillazioni interne e l'opposizione
decisa a mandare a casa il Cavaliere. Il segretario del Pdl Alfano lo
blinda a colpi di frasi-manifesto - "Lui non ha alcuna voglia di
dimettersi", "Il Pdl dice no a larghe intese", "Vinceremo le elezioni
nel 2013" - ma oggi ecco ad attendere il premier un doppio showdown
giudiziario.
A Milano dovrà essere presente per la ripresa del
processo Mills. Per starci, e dimostrare ai pm di Napoli che non fugge
davanti ai giudici, ha disertato l'assemblea dell'Onu. Routine per
Mills, mentre le sorprese potrebbero venire proprio da Napoli, dove il
procuratore Lepore e i tre pm Woodcock, Curcio e Piscitelli sono ancora
alle prese con l'interrogatorio come testimone da cui finora il Cav è
scappato. L'ultima data utile, su quattro giorni, era ieri. Ma gli
inquirenti sono pronti a fissarne una nuova se Berlusconi rinuncia alla
pretesa di presentarsi con l'avvocato. Altrimenti non resta che
l'accompagnamento coatto. Si aspetterà comunque mercoledì, quando il
tribunale del riesame si pronuncia sulla competenza.
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I festini organizzati da due deputate
Nelle carte dell'inchiesta su Tarantini spuntano i nomi di Elvira Savino
e dell'europarlamentare Licia Ronzulli. La prima fece incontrare il
premier e l'imprenditore pugliese. La seconda aveva il compito di
smistare le ospiti nei bungalow di villa La Certosa e di organizzare i
voli
Non era solo Gianpaolo Tarantini a organizzare le serate del premier: tra le conversazioni intercettate dalla Guardia di Finanza (inchiesta di Bari sulle escort) spuntano i nomi di due deputate del Pdl, che non sono però indagate. Si tratta di Elvira Savino, in Parlamento dal 2008, e di Licia Ronzulli, deputata al Parlamento Europeo.
La prima fece incontrare Tarantini e Berlusconi al suo matrimonio: il premier le faceva da testimone. Alla cerimonia era presente anche l’ex concorrente del Grande Fratello Carolina Marconi, subito notata dal presidente del Consiglio: “A un certo punto è impazzito per Carolina Marconi e ha detto (a Tarantini, ndr) ‘fammi avere il suo numero’”. Dalle intercettazioni, secondo Repubblica, emerge come Tarantini si sia subito messo in moto per mettere in contatto i due: “Presidente, ha detto volentieri. Quando vuole organizziamo una cena. Ma non le posso dare il numero perché sta sempre con il fidanzato. Le do il mio numero e chiami quando vuole”. E’ la Savino poi a fare pressione sulla concorrente del Grande Fratello perché accetti le avance del premier. E, per essere sicura che la trattativa sia andata a buon fine, chiede a Tarantini: “Ci hai parlato (con Carolina Marconi, ndr), vero?”. “Sì, ho parlato con lei e mi ha detto di sì… e mi vedo domani pomeriggio al De Russie alle sette parlo di persona con lei e poi andiamo là”, risponde l’imprenditore barese.
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Non era solo Gianpaolo Tarantini a organizzare le serate del premier: tra le conversazioni intercettate dalla Guardia di Finanza (inchiesta di Bari sulle escort) spuntano i nomi di due deputate del Pdl, che non sono però indagate. Si tratta di Elvira Savino, in Parlamento dal 2008, e di Licia Ronzulli, deputata al Parlamento Europeo.
La prima fece incontrare Tarantini e Berlusconi al suo matrimonio: il premier le faceva da testimone. Alla cerimonia era presente anche l’ex concorrente del Grande Fratello Carolina Marconi, subito notata dal presidente del Consiglio: “A un certo punto è impazzito per Carolina Marconi e ha detto (a Tarantini, ndr) ‘fammi avere il suo numero’”. Dalle intercettazioni, secondo Repubblica, emerge come Tarantini si sia subito messo in moto per mettere in contatto i due: “Presidente, ha detto volentieri. Quando vuole organizziamo una cena. Ma non le posso dare il numero perché sta sempre con il fidanzato. Le do il mio numero e chiami quando vuole”. E’ la Savino poi a fare pressione sulla concorrente del Grande Fratello perché accetti le avance del premier. E, per essere sicura che la trattativa sia andata a buon fine, chiede a Tarantini: “Ci hai parlato (con Carolina Marconi, ndr), vero?”. “Sì, ho parlato con lei e mi ha detto di sì… e mi vedo domani pomeriggio al De Russie alle sette parlo di persona con lei e poi andiamo là”, risponde l’imprenditore barese.
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Le "spese" di Gianpi per le escort oltre ottantamila euro in nove mesi
domenica 18 settembre 2011
Frana travolge sei alpinisti: muoiono due genovesi
Cuneo - Sono Giulio Gamberoni e Carla Sirio, entrambi di Genova, i due alpinisti trovati morti sulle montagne di Entracque (Cuneo) dopo essere stati travolti, assieme ad altri quattro escursionisti, da una frana ad alta quota ieri pomeriggio.
I due facevano parte del gruppo alpinistico `Le Gritte´ del Cai di Bolzaneto. I quattro feriti, invece, sono tre uomini e una donna e provengono da Genova e Torino.
I sopravvissuti si trovano ora in condizioni di totale sicurezza nel “Rifugio Genova”. Due di loro, che erano riusciti a salvarsi da soli, l’hanno raggiunto ieri sera; gli altri due, dopo una notte all’addiaccio, sono stati salvati e accompagnati dalle squadre di soccorso di Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino.
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I sopravvissuti si trovano ora in condizioni di totale sicurezza nel “Rifugio Genova”. Due di loro, che erano riusciti a salvarsi da soli, l’hanno raggiunto ieri sera; gli altri due, dopo una notte all’addiaccio, sono stati salvati e accompagnati dalle squadre di soccorso di Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino.
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Corteo contro la Lega, una ventina i feriti negli scontri tra centri sociali e forze dell'ordine
I manifestanti hanno provato a forzare il blocco per arrivare a Riva Schiavoni, dove domani si terrà l'adunata del partito di Bossi, e sono scoppiati i tafferugli. Tra le persone colpite, 12 tra poliziotti e carabinieri, due consiglieri comunali e diversi studenti
VENEZIA - Tafferugli, lanci di fumogeni e petardi. E' finito così, a Venezia, il corteo organizzato dai centri sociali, dalla Fiom e dall'associazione Stop razzismo contro la tradizionale manifestazione del Carroccio in programma domani in Laguna. I dimostranti - almeno 800 persone, che sfilavano dietro lo striscione "Liberi dalla Lega" - hanno provato a forzare il blocco per arrivare nel centro storico. Gli organizzatori volevano infatti arrivare fino a Riva Schiavoni, dove domani si terrà l'adunata del partito di Bossi. Ma sono stati respinti dalle forze dell'ordine e a quel punto sono iniziati gli scontri.
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sabato 17 settembre 2011
Confesercenti: "Peserà per 33 mld su famiglie" Entrate: "Stretta su evasione, abbassata soglia"
Manovra
L'allarme è stato lanciato dal presidente, Marco Venturi: "Il debito va gestito solo con le armi della crescita e della fiducia". Il presidente dell'Istat, Giannini: "Famiglie risparmiano meno per mantenere consumi". Codacons: "Prezzi già aumentati nel 35% dei negozi". Il direttore centrale dell'accertamento: "Sufficiente imposta evasa di 30mila euro per far scattare i reati di dichiarazione fraudolenta"
PERUGIA - La manovra varata dal governo pesa per ben oltre la metà sulle famiglie italiane e deprimerà ulteriormente i consumi. Nel suo intervento introduttivo in occasione del Meeting 2011, il presidente di Confesercenti, Marco Venturi traccia un quadro della situazione allarmante e chiede che di "cambiare rotta e rendersi conto che, per reperire risorse, sono necessari tagli alla spesa poiché la pressione fiscale effettiva è alla soglia insostenibile del 54%. La previsione trova conferma anche nelle stime della Cgia di Mestre: "Per i contribuenti onesti è sicuramente una notizia shock: nel 2014, gli effetti complessivi delle manovre correttive di luglio e di Ferragosto faranno schizzare la pressione fiscale reale oltre il 54%", aggerma il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi, indicando che si tratta di un livello "che rischia di deprimere l'economia e gettare nello sconforto milioni e milioni di italiani fedeli al fisco".
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Travolta la Polonia Italia in finale per l'oro
Volley - Europei
Gli azzurri di Berruto superano 3-0 in semifinale i campioni d'Europa in carica guidati dall'ex ct italiano Anastasi (25-22, 25-21, 25-20) e attendono la vincente della sfida tra Serbia e Russia
di ROBERTO MARCELLETTIVIENNA - L'Italia travolge 3-0 (25-22, 25-21, 25-20) la Polonia e approda alla finale del campionato europeo di volley 2011. Domenica alle 18 si gioca per la medaglia d'oro e gli azzurri affronteranno la vincente dell'altra semifinale tra Russia e Serbia. Un successo netto e meritato per la squadra allenata dal ct Mauro Berruto che tiene gli avversari sotto pressione per tutto il match. La nazionale confeziona cifre positive in ogni settore del campo e migliora nei fondamentali che avevano lasciato qualche dubbio nel corso della competizione. A spianare la strada alla vittoria muro e battuta, diventati due compagni di viaggio affidabili, ma finalmente la ricezione risponde bene e permette all'attacco di viaggiare con medie stratosferiche. In evidenza l'opposto azzurro, ironia della sorte di nascita proprio polacca e figlio d'arte, Michal Lasko prezioso in tutti i momenti e Savani che nel fase decisiva del terzo set diventa trascinatore.
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Berlusconi e le escort: lo scandalo sul web
Prostitute, women, parties, sex. Sono le parole-chiave dello scandalo
escort che ha travolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: a
lui (e a Gianpaolo Tarantini) sono dedicati i titoli di moltissimi
quotidiani e siti di informazione esteri che fotografano 'l'ossessione'
del premier italiano
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"L'Italia non può permettersi Berlusconi" pressing dell'opposizione sul premier
Pd, Idv, Sel e Udc chiedono al Cavaliere di farsi da parte. Duro anche Fini: "Al Paese non serve un presidente del Consiglio a mezzo servizio, auspico un nuovo esecutivo"
ROMA - All'indomani della nuova valanga di imbarazzanti intercettazioni telefoniche 1 che vedono Silvio Berlusconi protagonista, l'opposizione torna a chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio. "L'Italia, con i suoi gravi problemi, non si può permettere un esecutivo che governa a tempo perso. Le parole sono finite. Berlusconi si rechi al Quirinale e rassegni le dimissioni", afferma per conto della segreteria democratica Davide Zoggia, responsabile Enti locali del partito.
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Si schianta aereo durante show Molti morti, decine di feriti
L'incidente durante una manifestazione competitiva di aerei a Reno, in Nevada. A schiantarsi davanti alla folla un anziano ed esperto pilota. Le persone coinvolte sono oltre 50, di cui 13 in pericolo di vita. Incerto bilancio delle vittime
dal nostro inviato ANGELO AQUARONEW YORK - L'incubo della strage sullo show aereonautico più famoso d'America. Ci sono molti morti, decine e decine di feriti. Ma la situazione è rimasta poco chiara per tutta la notte mentre le televisioni riportavano le immagini del "crash" che hanno fatto subito il giro di Interet. Migliaia di persone si ritrovano ogni anno a metà settembre a Reno, Nevada, per quel Reno Air Races che trasforma questa landa del deserto nel paradiso degli amanti dei velivoli d'epoca. A perdere il controllo del suo P51 Mustang sarebbe stato un anziano pilota, Jimmy Leeward, 74 anni e più di mezzo secolo di esperienza alla cloche. Al suo aereo aveva dato un nome che adesso suona tragicamente profetico: Galloping Ghost, Fantasma al Galoppo.
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venerdì 16 settembre 2011
IL PONTE DI CARTA
Tra consulenze, progetti e personale, fino a ora è costato quasi 400
milioni. Ma l'Ue, a giugno, ne ha bocciato la realizzazione perché non
la ritiene strategica per la viabilità. Eppure la Regione Calabria ha
appena stanziato 454 mila euro per finanziare i primi corsi di
formazione professionale
Del Ponte si parla dal 1969. Ma finora non è stata messa neanche una pietra. Secondo la Corte dei Conti, tra il 1986 e il 2008, è costato poco più di 200 milioni di euro. In realtà, tra trivellazioni, progetti e personale la cifra totale dovrebbe arrivare al doppio. Eppure si continua a spendere senza risultati anche se tutti sono convinti che l'opera non si farà
di GIUSEPPE BALDESSARRO e ATTILIO BOLZONI
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Clientele, disegni e quattrocento milioni sullo Stretto c'è un pozzo senza fondo
Del Ponte si parla dal 1969. Ma finora non è stata messa neanche una pietra. Secondo la Corte dei Conti, tra il 1986 e il 2008, è costato poco più di 200 milioni di euro. In realtà, tra trivellazioni, progetti e personale la cifra totale dovrebbe arrivare al doppio. Eppure si continua a spendere senza risultati anche se tutti sono convinti che l'opera non si farà
di GIUSEPPE BALDESSARRO e ATTILIO BOLZONI
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Fiat, calo immatricolazioni agosto -7,6% su 2010
Scende la quota di mercato del gruppo in Europa, dal 6,8% al 5,8%
ROMA - Nel mese di agosto Fiat Group Automobiles ha immatricolato in Europa (27 Paesi Ue + Efta) 45.585 nuove vetture, segnando un calo del 7,6% rispetto alle 49.324 unità di un anno fa. A luglio le vendite europee del gruppo torinese avevano invece subito una flessione del 9,9%, attestandosi a 75.365 unità contro le 83.612 di luglio 2010. Lo comunica l'Acea, l'associazione che riunisce i costruttori di auto in Europa.Nel mese di agosto la quota di mercato in Europa (27 Paaesi Ue + Efta) di Fiat Group Automobiles scende al 5,8%, contro il 6,8% segnato un anno fa. A luglio invece si era attestata al 7,2%, contro il 7,8% di luglio 2010. Lo comunica l'Acea.
Nei primi otto mesi dell'anno il gruppo Fiat ha immatricolato in Europa 667.096 unità, in calo del 12,5% rispetto alle 762.312 dello stesso periodo di un anno fa. Nei primi sette mesi, invece, la flessione delle vendite era stata del 12,8% a 621.511 unità (erano 712.988 nei primi sette mesi del 2010). Rispetto ai singoli marchi del gruppo, Fiat ad agosto ha ceduto in Europa l'11,9% a 32.823 unità, mentre in luglio il calo del brand è stato del 15,3% a 52.781 unità.
Nei primi otto mesi Fiat ha immatricolato 481.826 nuove vetture (-18,2%), mentre nei sette mesi erano state 449.003 (-18,6%). Lancia/Chrysler ha venduto ad agosto 4.908 unità, segnando un incremento del 13,4%. A luglio invece il progresso si era fermato a +1,2% a fronte di 9.187 immatricolazioni. Negli otto mesi il brand Lancia/Chrysler ha venduto in Europa 69.618 nuove vetture, in ribasso del 13,4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, mentre nei sette mesi il calo era stato del 14,9% a 64.710 unità. Alfa Romeo ha ceduto ad agosto in Europa l'1,8% attestandosi a 5.919 unità, mentre a luglio le vendite del brand avevano segnato un rialzo del 6,4% a 10.291 unità. In progresso anche il consuntivo dei otto mesi (+37,7% a 94.625 unità) e dei sette mesi (+41,5% a 88.706 unità). Continua il boom del marchio Jeep che ad agosto ha registrato un incremento del 134,4% a 1.613 unità e a luglio del 140,6% a 2.413 unità. Negli otto mesi, il rialzo messo a segno da Jeep é del 46% a 14.729 unità e nei sette mesi del 39,5% a 13.116 unità.
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