Bossi dice no all'arresto di Milanese Il deputato Pdl si autosospende dal partito
Maroni: "Mi adeguo alle decisioni della Lega". In aula si voterà a
scrutinio segreto. Vertice Berlusconi-Bossi e poi incontro del premier
con Napolitano. Tensione tra Fini e i berlusconiani
ROMA - Bossi dice no all'arresto di Marco Milanese, ex
braccio destro di Giulio Tremonti. "Non voglio far cadere il governo",
dichiara il Senatur a margine di un vertice con i deputati leghisti alla
Camera. E poi: "Se decidiamo io e Maroni la base è con noi". Questo
l'epilogo di una giornata complicatissima per Milanese, che tra poche
ore dovrà affrontare il voto dell'aula sull'arresto chiesto dalla
procura di Napoli. Associazione a delinquere, corruzione e rivelazione
del segreto sono le accuse dei magistrati napoletani. Ma l'incognita,
per lui, era rappresentata soprattutto dall'atteggiamento dei deputati
maroniani, quel gruppo di parlamentari vicini al ministro dell'Interno
che già avevano determinato il sì all'arresto di Alfonso Papa, a luglio.
E alle 17.30 da Maroni era arrivata la notizia che Milanese attendeva:
"Mi adeguerò alle scelte della Lega", ha dichiarato il capo del
Viminale.
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