Berlusconi, la sfida dei pm a Napoli "Si presenti subito a rispondere"
Scaduta ieri la "finestra" offerta al capo del governo per essere
ascoltato come teste nell'inichuesta sul ricatto di Lavitola-Tarantini di LIANA MILELLA
ROMA - Ancora una settimana shock per Berlusconi e il
governo. Tra palazzi di giustizia, fibrillazioni interne e l'opposizione
decisa a mandare a casa il Cavaliere. Il segretario del Pdl Alfano lo
blinda a colpi di frasi-manifesto - "Lui non ha alcuna voglia di
dimettersi", "Il Pdl dice no a larghe intese", "Vinceremo le elezioni
nel 2013" - ma oggi ecco ad attendere il premier un doppio showdown
giudiziario.
A Milano dovrà essere presente per la ripresa del
processo Mills. Per starci, e dimostrare ai pm di Napoli che non fugge
davanti ai giudici, ha disertato l'assemblea dell'Onu. Routine per
Mills, mentre le sorprese potrebbero venire proprio da Napoli, dove il
procuratore Lepore e i tre pm Woodcock, Curcio e Piscitelli sono ancora
alle prese con l'interrogatorio come testimone da cui finora il Cav è
scappato. L'ultima data utile, su quattro giorni, era ieri. Ma gli
inquirenti sono pronti a fissarne una nuova se Berlusconi rinuncia alla
pretesa di presentarsi con l'avvocato. Altrimenti non resta che
l'accompagnamento coatto. Si aspetterà comunque mercoledì, quando il
tribunale del riesame si pronuncia sulla competenza.
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