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sabato 12 novembre 2011

Camera approva la legge di stabilita', ora Cdm

Napolitano: 'Evitare facili vie di uscita'. Pdl diviso. Bossi: 'Monti? Noi all'opposizione'

ROMA - L'aula della Camera ha definitivamente approvato la Legge di stabilita'. I voti a favore sono stati 380, i contrari 26, gli astenuti 2. I deputati del Pd non hanno votato, l'Idv ha votato contro, l'Udc e Fli a favore. Si definitivo dell'Aula della Camera al bilancio dello Stato il testo e' passato con 379 si, 26 no 2 astenuti. Subito dopo il varo della legge di stabilita' sara' convocato il consiglio dei ministri. In presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si rechera' al Quirinale per dimettersi, si conferma in ambienti di maggioranza, questa sera dopo l'ufficio di presidenza del Pdl, intorno alle 20.00. Domenica il capo dello Stato procederà con le consultazioni per arrivare, probabilmente entro domenica, ad assegnare il nuovo incarico.

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Il premier alla Lega: appoggiate Monti

 

Travolti dal fango a Matera trovato anche il corpo della donna

Il cadavere di Rosa Masiello, 44 anni, era in un canale a cinque chilometri dal luogo dove l'auto su cui era a bordo col padre era stata trascinata via 

 


E' stato ritrovato poco fa il corpo di Rosa Masiello, di 44 anni, dispersa da domenica scorsa dopo che l'automobile su cui viaggiava insieme al padre era stata travolta dal fango, a Matera. Il corpo è stato trovato nel canale di contrada Pantanello, a circa cinque chilometri dal luogo dell'incidente, dai Volontari dell'ambiente. Era in un canneto, a pochi metri da una pista ciclabile.

Padre e figlia travolti dal torrente
Ieri mattina era stato trovato anche il corpo del padre della donna, Carlo Masiello, di 87 anni, di Altamura: era stato trascinato fino a Montescaglioso (Matera), a una ventina di chilometri di distanza dal punto in cui l'auto era stata travolta.


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Ministri coltelli, così finisce l'era Berlusconi

Frattini contro La Russa. Tremonti come sempre distante dal premier. Bossi ostile all'ipotesi Monti ma, nelle ultime ore, favorevole a Dini. Sono gli scampoli di una stagione al tramonto. In cui ci si affanna, ed azzuffa, per non ritrovarsi nel buio.

Il video

Chi dice bugie non può fare il sindaco

Genova - Dice che non vuole fare una caccia alle streghe, ma nel suo disperato tentativo di spartire con altri il peso di una tragedia evitabile, il sindaco di Genova Marta Vincenzi ha chiamato in causa un’intera città (video). Ha bacchettato i presidi delle scuole cittadine, l’Arpal (audio), la Protezione civile regionale e tutti i cittadini incapaci di comprendere «che l’allerta 2 è una cosa seria». Mancava la stampa, ed ecco che il sindaco se la prende con questo giornale, colpevole di «sciacallaggio mediatico» per aver «definito mail-beffa la comunicazione inviata alle scuole per tenere in custodia oltre l’orario gli alunni».
Lunedì scorso il Secolo XIX ha pubblicato l’unica mail che il Comune di Genova ha mandato alle scuole nel giorno della tragedia. Il direttore dell’ufficio, Massimiliano Cavalli, «segnala» che alcuni genitori potrebbero non riuscire, causa nubifragio, ad arrivare in tempo per riaccompagnare i figli a casa. «Raccomanda», così, di «prevedere la possibilità di custodire gli alunni anche oltre il normale orario scolastico». Sono le 15.35, da tre ore la città sta contando i morti: fra le sei vittime, tre donne e due bambine che tornavano da scuola. Una beffa, appunto. Una tragica beffa.

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Tutto il mondo fa il tifo per la soluzione Monti

Telefonate di sostegno al Quirinale da Usa e Francia: avanti così

ANTONELLA RAMPINO
ROMA
Obama. Sarkozy. Wulff. Van Rompuy. Solo per stare alle ultime trentasei ore, giornata di massima intensità nei contatti internazionali al Quirinale. Il presidente americano, quello francese, quello tedesco e quello dell’Unione europea - che ieri era a Roma, è salito al Colle ed è stato ricevuto a palazzo Chigi - hanno steso la rete di sostegno internazionale proprio al governo in fieri del «tecnico» Mario Monti, ieri diventato un politico delle istituzioni nel debutto da senatore a vita. Comunicano al mondo, quei contatti e quelle telefonate, che l’interlocutore è il presidente della Repubblica. Che «l’Italia è quella di Napolitano, e non quella di Berlusconi», come ebbe a dire Angela Merkel, l’unico leader politico europeo dotato di carisma, e motore dell’eurozona.

«Napolitano ha salvato l’immagine e la reputazione dell’Italia», scriveva Le Monde riconoscendogli il ruolo di garante della transizione e paragonandolo a Charles De Gaulle e alla consorte Yvonne per la portata della sfida nel nome della salvezza del Paese e per il legame forte quanto una vita con sua moglie Clio. Il più autorevole - e di sinistra quotidiano francese non è sospettabile di condividere qualcosa con Nicholas Sarkozy. Ed è dunque assai diverso il segno politico della telefonata del presidente francese a Napolitano. Non certo un omaggio, come capitò solo qualche mese fa ad Obama che di Napolitano disse «è una figura leggendaria». 

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L'effetto Monti abbatte lo spread cala di 100 punti e la Borsa vola

Seduta all'insegna degli acquisti. Si attenua la tensione sui debiti sovrani: il rendimento dei titoli di Stato italiani decennali è in discesa. In forte recupero il comparto bancario. Buona chiusura anche per Wall Street

di GIULIANO BALESTRERI

MILANO - Chiusura in volata per Piazza Affari che a fine seduta ha guadagnato il 3,68%.  In due sedute Milano ha recuperato il 5%. A trainare gli acquisti è l'ottimismo per una soluzione positiva della crisi politica italiana. La prospettiva di un governo guidato dall'ex commissario europeo Mario Monti ha calmierato le tensioni sul debito pubblico: lo spread tra i titoli italiani e i bund tedeschi si è fermato a quota 456 punti, calando di 100 punti in due giorni, mentre il rendimento dei Btp decennali è calato al 6,4%, allontanandosi dalla soglia del 7%. E secondo gli addetti ai lavori calerà ancora.


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Restivo condannato a trent'anni La madre di Elisa: "Fatta giustizia"

Termina il processo a carico dell'unico imputato per il delitto della studentessa di Potenza. La mamma della ragazza: "La verità è venuta fuori. Ora chi sa si pulisca la coscienza". Il fratello Gildo: "Ce l'abbiamo fatta, sorellina"

 

SALERNO - Danilo Restivo è stato condannato a 30 anni di reclusione per l'omicidio della studentessa potentina Elisa Claps. E' terminato oggi il processo 1 con rito abbreviato all'unico imputato per il delitto. Nel pomeriggio il gup Elisabetta Boccassini ha letto la sentenza. La condanna corrisponde alla richiesta della procura - il massimo della pena - mentre il difensore dell'imputato, l'avvocato Mario Marinelli, ne aveva chiesto l'assoluzione e ha subito annunciato che andrà in appello. Per Restivo è stata anche decretata l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la libertà vigilata per tre anni a fine pena, oltre al versamento di  700mila euro alla famiglia Claps.


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Sequestrato all'Eicma "finto" Piaggio Era cinese la copia del tre ruote

La Guardia di Finanza ha fermato uno scooter del gruppo Katong esposto alla fiera del motociclo di Milano. I due mezzi erano lontani 20 metri, ma la società di Pontedera è l'unica proprietaria del disegno

 

MILANO - Erano a dieci passi uno dall'altro. A meno di venti metri di distanza. Da un lato l'originale, lo scooter Mp3 della Piaggio, dall'altro la copia, il tre ruote Yb 250 Zkt dei cinesi di Katong. Teatro dello "scontro" l'Eicma, la fiera del motociclo in corso a Milano. Troppo simili perché nessuno lo notasse e sopratto perché nessuno si ricordasse che il disegno "mp3" è di esclusiva titolarità della Piaggio. E la troppa somiglianza, come in questo caso, può costituire contraffazione.

Le foto. 1

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venerdì 11 novembre 2011

Precipita elicottero, 3 morti

ROMA - Sono morte le tre persone a bordo dell'elicottero A 109 precipitato in provincia di Macerata, in localita' Marcucci nel comune di Cingoli.
Secondo le prime informazioni, le vittime sono di cittadinanza svizzera.
Il velivolo e' andato completamente bruciato. Non si conoscono fino a questo momento le conseguenze dell'incidente.

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Monti, la prima volta in Parlamento Al Senato voto sulla legge di stabilità

La prima volta del neosenatore a vita sui banchi di Palazzo Madama. Oggi il Senato vota la legge di stabilità. Domani tocca alla Camera poi, a meno di colpi di scena, Berlusconi presenterà le sue dimissioni al capo dello Stato. Che incaricherà proprio Mario Monti di formare un nuovo governo. Il Pdl spaccato, il Cavaliere orientato verso un appoggio esterno - "Dobbiamo tener conto della speculazione sui mercati, avrei preferito però il voto" - mentre altri premono per proporre un proprio candidato, forse Gianni Letta. Alfano: decideremo sabato. A favore del governo di emergenza nazionale il Pd e il Terzo Polo. Lega annuncia: Se ci sarà un governo Monti passeremo all'opposizione, la strada maestra è il voto. Contrari anche Idv e sinistra estrema, ma la base dei dipietristi contesta la decisione del partito. Di Pietro frena: "Valuteremo i provvedimenti caso per caso". Sel di Vendola orientato a dire sì, ma solo se il governo sarà "a tempo". E ora si attende la reazione dei mercati

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Monti al Senato, lungo applauso per esordio

giovedì 10 novembre 2011

Berlusconi: "Monti scelta ineludibile" Il Pdl si spacca e prende tempo Di Pietro e Lega: "No a governo tecnico"

Tensione nel centrodestra: il Carroccio ribadisce il no al governo tecnico. Ma il premier annuncia il suo via libera: "Non posso bruciare Alfano". Che, però, dice: "Restiamo sul voto ma decida Napolitano". Il Pdl è spaccato. Pd e Terzo polo uniti su governo di transizione, Idv contrario. Ieri la mossa del Quirinale, che ha nominato l'economista senatore a vita. Sui mercati giornata nera, poi il Quirinale ha tranquillizzato le borse. Il presidente degli Stati Uniti esorta l'Ue a difendere l'Italia. Tonfo per le asiatiche: Hong Kong perde il 4%, il Nikkei il 2,5%. Le Borse europee aprono in calo ma poi recuperano. Rehn: "Nessun miglioramento disoccupazione nell'Unione Europea". Napolitano: "L'Italia sarà all'altezza delle aspettative Ue"

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Alessandria, ora il pericolo sono le frane

Ovada - Il sole, per dare una parvenza di ritorno alla normalità non c’è ancora, ma l’emergenza causata dalla forte ondata di maltempo e dalle piogge alluvionali può considerarsi conclusa. I corsi d’acqua primari, Orba, Stura, Piota con i loro affluenti, sono rientrati nei loro letti (a confermare l’anomalia precedente solo il colore dell’acqua ancora marrone), quasi tutte le strade sono libere e percorribili ad eccezione di quelle che hanno subito cedimenti di notevole entità. Anche contro le ultime previsioni di lunedì che prevedevano la possibilità di un’altra grossa emergenza in arrivo che ha fatto decidere il sindaco di Ovada ad emettere un’ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di lunedì. Sempre lunedì anche il Centro Operativo Misto (Com) che ha operato nei giorni scorsi 24 ore su 24, con un livello di allerta che è stato quasi sempre di 3, lunedì sera alle 22 circa è stato chiuso.

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Genova: nel canale della vergogna, nascosto sotto a corso Italia

Genova - Un gesto semplice, come il rumore di una chiave che apre un lucchetto. Click, uno schiocco metallico. Ed eccolo lì. Ne parlano tutti da giorni. È il condotto che avrebbe potuto contenere le conseguenze più gravi dell’alluvione, la grande opera incompiuta che si arenò nella palude di Mani pulite, il cantiere per cui il Comune di Genova sborsò cinque miliardi di lire, soldi pagati alla ditta responsabile del cantiere perché non portasse a termine il lavoro.
Eccolo lo scolmatore, il canale che in caso di piena avrebbe dovuto assorbire l’ingrossamento del rio Fereggiano. Vent’anni dopo, di quel progetto, non rimane che questo: un triste tubo di cemento che finisce nel nulla. Una galleria umida piena di detriti abbandonati, che scava un buco che non arriva da nessuna parte. Una presenza nascosta alla vista, come fosse un peccato di cui vergognarsi.
Per dare un volto al fallimento che ha portato Genova a piangere sei vite, perse per colpa di un disastro annunciato da quarant’anni, bisogna percorrere metà del lungomare di corso Italia e scendere le scalette che portano ai bagni Squash.

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Maltempo: Genova, voragine nell'asfalto inghiotte camion

Valle Scrivia tagliata in due, i sindaci chiedono aiuto

 

Morte Pantani, la Cassazione assolve il pusher

Roma - «Assolto perché il fatto non costituisce reato», così la Cassazione ha del tutto prosciolto Fabio Carlino dall’accusa di aver provocato, con la vendita di cocaina purissima, la morte per overdose del ciclista Marco Pantani insieme ai pusher Fabio Miradossa e Ciro Veneruso
Carlino, in primo e secondo grado, era stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione oltre a 19 mila euro di multa e al risarcimento pari a 300 mila euro in favore dei famigliari del `Pirata´. Ieri nella sua requisitoria, il sostituto procuratore generale della Cassazione Oscar Cedrangolo aveva mosso molte perplessità ai verdetti di merito dicendo di «aver avuto la sensazione che la spettacolarizzazione data dai media alla morte di Pantani, abbia spinto i giudici di merito ad una eccessiva attribuzione di responsabilità» nei confronti degli indagati.

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Il maxi-emendamento al Senato giallo sulla modifica all'Articolo 18

Il documento depositato al Senato da Tremonti secondo l'Idv rende i licenziamenti più facili. Bossi annuncia il suo no, ma dal ministero smentiscono: "Mai detta una cosa simile". Ritoccata a 67 anni l'età per la pensione di vecchiaia, aumentano le accise sui carburanti, mobilità per gli statali

 

ROMA - Dopo i ripetuti rinvi e aggiustamenti è arrivato finalmente al Senato il maxi-emendamento alla Legge di Stabilità con le misure richieste dall'Europa e dalla Bce per fare fronte alla crisi del debito e rimettere in moto la crescita. Per qualche ora si sparge la notizia che nel provvedimento c'è anche la modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per consentire licenziamenti più facili, ma quanto riferito dal senatore Elio Lannutti (Idv) dopo aver ascoltato l'illustrazione del testo in Commissione Bilancio è un evidente abbaglio, come precisa il sottosegretario al Tesoro, Antonio Gentile: "Il ministro Tremonti - afferma - nell'illustrare il maxi-emendamento non ha mai parlato, né accennato, ad una eventuale modifica né dell'art. 8 né dell'art. 18, che sarebbe stata inserita nel testo del decreto presentato al Senato. Il ministro Tremonti ha detto l'esatto contrario. In Commissione ha sostenuto che non saranno apportate modifiche ai due articoli in questione".


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Nubifragio a Messina, esonda Letojanni Mega black out nella Sicilia orientale

Fango e detriti bloccano la circolazione delle auto. Una breve pausa alla pioggia è prevista per domani, venerdì sarà di nuovo brutto tempo. L'allerta meteo in Sicilia continuerà per le prossime 12-18 ore. Oltre 70 mila le persone ancora senza elettricità. Terminato l'allarme in Liguria. Piena del Po in diminuzione

 

MESSINA - Il nubifragio che ha colto impreparata l'Italia, questa mattina si è abbattuto su Messina e provincia, causando problemi soprattutto nella zona ionica del messinese a Gaggi e Letojanni. Nei due piccoli comuni le strade sono allagate. Ci state delle frane, il torrente Letojanni è esondato. Ora fango e detriti sono stati trasportati in strada e bloccano la circolazione delle auto. Immagini che negli ultimi giorni arrivano continuamente da tutta Italia.

METEO 1


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Berlusconi: "Monti, scelta ineludibile" Borse, crollano Tokyo e Hong Kong Obama: "Italia non è Grecia, è paese ricco"

Teso vertice notturno a Palazzo Grazioli: il Carroccio ribadisce il no al governo tecnico. Ma il premier annuncia il suo via libera: "Non posso bruciare Alfano". Il Pdl è spaccato. Pd e Terzo polo uniti su governo di transizione, Idv cauto. Ieri la mossa del Quirinale, che ha nominato l'economista senatore a vita. Sui mercati giornata nera, poi il Quirinale ha tranquillizzato le borse. Lo spread a 573 punti, poi ha ripiegato a 552. Stesso andamento per Piazza Affari. Le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti. Che esorta l'Ue a difendere l'Italia. Tonfo per le asiatiche: Hong Kong perde il 4%, il Nikkei il 2,5%

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mercoledì 9 novembre 2011

Borse in picchiata, Piazza Affari crolla Spread record, Btp decennali al 7,25%

Tempesta perfetta sull'Italia: dopo l'annuncio di dimissioni  di Berlusconi il differenziale
con i Bund vola oltre i 570 punti

Milano
Tempesta perfetta sull’Italia, con la Borsa sempre più giù e i rendimenti dei titoli di stato sempre più all’insù. L’assedio dei mercati finanziari non si è fermato neanche all’indomani del passo indietro annunciato a seduta chiusa dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che si è preso però ancora alcuni giorni di tempo.

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Monti nominato senatore a vita Sì del Colle nel giorno più lungo

Il presidente della Bocconi designato da Napolitano

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha nominato oggi senatore a vita, ai sensi dell’articolo 59, secondo comma, della Costituzione, il professor Mario Monti, che ha illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo scientifico e sociale. Ne dà notizia un comunicato del Quirinale.

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Celebrato il funerale di Serena Costa

Genova - La tristezza dei giovani amici di Serena Costa ha riempito questa mattina la chiesa di Nostra Signora della Guardia, nel quartiere genovese di Quezzi, per i funerali di una delle vittime dell’ alluvione di venerdì scorso: Serena, 19 anni appena, è stata travolta da un’onda di piena in via Fereggiano mentre stava accompagnando a casa il fratello Simone (14 anni), uscito da scuola.

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Pignone, l'economia locale è in ginocchio

La Spezia - Quasi ogni spezzino è stato, almeno una volta nella vita, alla sagra estiva "Gli orti di Pignone". Patate, fagioli, cipolle, granturco: prodotti semplici e genuini che sono il cuore di questo paese e della sua valle, insieme alla frazione di Casale.

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"Tremonti e i suoi la pagheranno, sono traditori della patria". Le minacce dei vertici Finmeccanica

ROMA - "Tremonti la pagherà". Tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate del 2010, i vertici di Finmeccanica si convincono che il ministro dell'Economia e il suo consigliere Marco Milanese, utilizzando la Guardia di Finanza e i principali quotidiani del Paese, siano gli architetti di un'operazione che intende delegittimare l'allora presidente e ad della holding Pierfrancesco Guarguaglini per consentirne l'avvicendamento con Flavio Cattaneo.

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La maggioranza non c'è più. Ecco chi sono i "traditori"

Il giudizio universale prima o poi arriva. Per Silvio Berlusconi è arrivato il giorno della votazione alla Camera sul Rendiconto di Stato. Un giudizio implacabile: il Rendiconto è passato con appena 308 voti di fiducia, un astenuto. Le opposizioni non hanno votato, assieme a loro anche undici esponenti di maggioranza: in totale 321 non-voti. La quota di sopravvivenza era fissata a 314, Berlusconi non ha dunque più una maggioranza.
Il Premier, che aveva detto “se devo morire morirò in aula”, non ha aperto bocca. Al termine della conta, in aula, si è girato e rigirato tra le mani il tabulato dei voti, consegnatogli dal Sottosegretario Laura Ravetto.
Berlusconi ha dunque incassato il risultato, nero in volto, prima di uscire dall’aula stringendo mani. Si è quindi recato ad un vertice di maggioranza con gli alleati della Lega.
Sempre questa mattina Bossi aveva suggerito al Cav di fare un passo non indietro, ma di lato: forse sarebbe stato meglio dare ascolto all’Umberto.
Di fatto la situazione pare senza ritorno, vedremo quali saranno le conseguenze.

ECCO CHI SONO I “TRADITORI”
All’ultimo momento hanno deciso di non votare quattro esponenti del Pdl, Roberto Antonione, Fabio Fava, Gennaro Malgieri e Giustina Destro, a cui si aggiunge Alfonso Papa, sempre agli arresti domiciliari. Erano assenti anche gli esponenti del gruppo Misto Calogero Mannino, Giancarlo Pittelli, Luciano Sardelli, Francesco Stagno D'Alcontres e Santo Versace. Si è invece astenuto Franco Stradella, del Pdl. Berlusconi aveva detto di voler vedere in faccia i “traditori”, adesso si sanno i nomi e i cognomi.

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Tre anni su ottovolante, torna incubo '94

Tra strappi e liti gli anni difficili del Cavaliere a Palazzo Chigi 

di Marco Dell'Omo
Quel 9 maggio del 2008, di fronte ai flash dei fotografi che immortalavano la sua squadra di governo dopo la cerimonia del giuramento al Quirinale, Berlusconi certo non immaginava che da li' a tre anni si sarebbe ritrovato senza maggioranza per colpa di ''malpancisti'' e ''traditori'' provenienti dalle file del suo partito. Non c'era nessun motivo di temere il ripetersi dei rovesci subiti durante i suoi tre governi precedenti: l'avviso di garanzia ricevuto durante il G8 di Napoli, il tradimento della Lega, il ribaltone del dicembre '94, la sconfitta elettorale a opera di Prodi. Questa volta la coalizione di centrodestra aveva stravinto le elezioni, il Pdl era il primo partito, insieme alla Lega alla Camera aveva cinquanta deputati in piu' dell'opposizione. Insomma, c'erano tutte le condizioni per arrivare alla fine della legislatura e attuare il programma di riforme promesso in campagna elettorale. Il primo anno di governo, infatti, tutto scorre liscio: il peggio che puo' capitare e' che i deputati dell'Mpa minaccino di non votare la fiducia sul Def reclamando piu' fondi per il Sud; e per un liberaldemocratico che va via c'e' un Pionati che arriva. Risolte le preoccupazioni giudiziarie vengono risolte con l'approvazione del lodo Alfano, che sospende i processi delle alte cariche dello Stato, Berlusconi governa senza problemi.

Poi, qualcosa comincia ad andare storto. Le inchieste della magistratura portano alla luce l'esistenza di una ''cricca'' che si spartisce gli appalti dei lavori per la ricostruzione post-terremoto e per le opere legate al G8. A vario titolo sono coinvolti il capo della protezione civile Guido Bertolaso e il ministro Claudio Scajola, costretto a dimettersi il 4 maggio del 2010, quando si scopre che la sua casa di Roma, di fronte al Colosseo, e' stata pagata (''a mia insaputa'' dira'), dall'imprenditore Diego Anemone. Il clima diventa rovente a fine maggio, quando il Parlamento da il primo si' alla legge bavaglio: l'idea di Berlusconi di limitare le intercettazioni e la loro pubblicazione sui giornali (perche' ''siamo un paese di intercettati'') si scontra con la voglia di informazione che cresce tra i cittadini, e alla fine il governo si deve rassegnare a mettere il disegno di legge su un binario morto.

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martedì 8 novembre 2011

Una famiglia italiana su due sente la crisi

Secondo l'indagine Istat il 43,7% dei nuclei italiani ritiene che la propria situazione economica sia peggiorata rispetto al 2010, soprattutto nel Mezzogiorno

Quasi una famiglia su due (il 43,7% del totale) dice che la sua situazione economica rispetto al 2010 è peggiorata. E' quanto risulta dall'indagine dell'Istat sugli "Aspetti della vita quotidiana" nella quale sono stati analizzati i fattori legati alla soddisfazione dei cittadini. Dalla ricerca emerge che il 50,95% delle famiglie ritiene invece la sua condizione economica sostanzialmente invariata.

Il 49,5% delle persone con età superiore ai 14 anni, inoltre, si dichiara per niente o poco soddisfatta della propria situazione economica, percentuale questa in linea con quella dell'indagine 2010. 

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