Genova - Dice che non vuole fare una caccia alle streghe, ma nel suo
disperato tentativo di spartire con altri il peso di una tragedia
evitabile, il sindaco di Genova Marta Vincenzi ha chiamato in causa un’intera città (video).
Ha bacchettato i presidi delle scuole cittadine, l’Arpal (audio), la Protezione civile regionale e tutti i cittadini
incapaci di comprendere «che l’allerta 2 è una cosa seria». Mancava la
stampa, ed ecco che il sindaco se la prende con questo giornale,
colpevole di «sciacallaggio mediatico» per aver «definito mail-beffa la
comunicazione inviata alle scuole per tenere in custodia oltre l’orario
gli alunni».
Lunedì scorso il Secolo XIX ha pubblicato l’unica mail che il Comune di Genova ha mandato alle scuole nel giorno della tragedia.
Il direttore dell’ufficio, Massimiliano Cavalli, «segnala» che alcuni
genitori potrebbero non riuscire, causa nubifragio, ad arrivare in tempo
per riaccompagnare i figli a casa. «Raccomanda», così, di «prevedere la
possibilità di custodire gli alunni anche oltre il normale orario
scolastico». Sono le 15.35, da tre ore la città sta contando i morti:
fra le sei vittime, tre donne e due bambine che tornavano da scuola. Una
beffa, appunto. Una tragica beffa.
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