Il giudizio universale prima o poi arriva. Per Silvio Berlusconi è
arrivato il giorno della votazione alla Camera sul Rendiconto di Stato.
Un giudizio implacabile: il Rendiconto è passato con appena 308 voti di
fiducia, un astenuto. Le opposizioni non hanno votato, assieme a loro
anche undici esponenti di maggioranza: in totale 321 non-voti. La quota
di sopravvivenza era fissata a 314, Berlusconi non ha dunque più una
maggioranza.
Il Premier, che aveva detto “se devo morire morirò in aula”, non ha
aperto bocca. Al termine della conta, in aula, si è girato e rigirato
tra le mani il tabulato dei voti, consegnatogli dal Sottosegretario
Laura Ravetto.
Berlusconi ha dunque incassato il risultato, nero in volto, prima di
uscire dall’aula stringendo mani. Si è quindi recato ad un vertice di
maggioranza con gli alleati della Lega.
Sempre questa mattina Bossi aveva suggerito al Cav di fare un passo
non indietro, ma di lato: forse sarebbe stato meglio dare ascolto
all’Umberto.
Di fatto la situazione pare senza ritorno, vedremo quali saranno le conseguenze.
ECCO CHI SONO I “TRADITORI”
All’ultimo momento hanno deciso di non votare quattro esponenti del
Pdl, Roberto Antonione, Fabio Fava, Gennaro Malgieri e Giustina Destro, a
cui si aggiunge Alfonso Papa, sempre agli arresti domiciliari. Erano
assenti anche gli esponenti del gruppo Misto Calogero Mannino, Giancarlo
Pittelli, Luciano Sardelli, Francesco Stagno D'Alcontres e Santo
Versace. Si è invece astenuto Franco Stradella, del Pdl. Berlusconi
aveva detto di voler vedere in faccia i “traditori”, adesso si sanno i
nomi e i cognomi.
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