La tragedia a Pastrengo. L’uomo è il comandante della sezione locale dei carabinieri.
Un doppio dramma per una famiglia nel Veronese, da una parte una
giovane che muore in un incidente stradale, dall’altre il padre,
carabiniere, che si reca sul posto per i rilievi e si trova davanti il
corpo della figlia.
È ancora notte quando Eleonora Cipriani, 26 anni, di Bussolengo, è
alla guida della propria auto. A bordo c’è anche un’amica. Un malore o
forse un colpo di sonno e il viaggio si trasforma in tragedia. L’auto
sbanda e va a schiantarsi contro un guardrail che sventra l’abitacolo
uccidendo all’istante Eleonora. L’amica resta illesa. È quest’ultima a
chiamare il Suem 118. Quando il personale sanitario arriva sul posto non
può che constatare il decesso della conducente. Poco dopo arriva la
pattuglia de i’i carabinieri per i rilievi del caso. Al comando c’è il
maresciallo Nicola Cipriani, comandante della stazione di Pescantina: è
il padre di Eleonora. Gli basta un attimo per capire.
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sabato 27 settembre 2014
Crolla l'ultimo alibi, "non andò dal meccanico il giorno dell'omicidio"
Aveva raccontato di esserci stato il pomeriggio del delitto, ma risulta un mese prima
Vacilla sempre di più l'alibi di Giuseppe Bossetti. Il muratore di Mapello, in carcere con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, ha detto che il pomeriggio del 26 novembre del 2010, giorno dell’omicidio di Yara, era andato dal meccanico. Ma, secondo quanto si legge sul corriere.it, dal registro delle fatture dell’officina, le riparazioni al furgone che ha indicato risultano effettuate un mese prima. E non è il solo buco nero di quel pomeriggio. Perché anche il passaggio dal falegname non troverebbe conferme.Così pure le tappe dal commercialista e dal fratello, entrambi a Brembate Sopra, sono smentite dalle indagini. Eppure Bossetti ha dato questa seconda versione per correggere il tiro di una precedente, resa in sede di interrogatorio del gip per la convalida del fermo.
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"Laura: 16 coltellate, ma non mortali". Ecco la perizia-choc.
Una perizia che ha scatenato un vespaio. Delle sedici coltellate che il commercialista veronese Enrico Sganzerla ha inferto all'ex fidanzata
Laura Roveri, la sera del 12 aprile scorso, in una discoteca di
Vicenza, nessuna è risultata mortale o potenzialmente tale. Lo sostiene
la perizia eseguita dal medico legale Giampaolo Antonelli.
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venerdì 26 settembre 2014
Cassazione, attenuanti per stupro all'uomo che violentava la moglie "ma solo quando era ubriaco"
Per i giudici della Cassazione è possibile concedere delle attenuanti agli uomini accusati di violenza carnale "completa". Il
caso sta già sollevando nubi nerissime di polemiche e riguarda una
sentenza che accoglie il ricorso di un veneto 48enne al quale la Corte
d'Appello di Venezia non ha voluto ridurre la pena in quanto forzava periodicamente la moglie a rapporti sessuali non voluti.
Nonostante la strenua difesa dell'uomo, che si giustificava dicendo che le violenze avvenivano soltanto quando era ubriaco, i giudici veneziani non avevano fatto sconti e lo avevano condannato per stupro e maltrattamenti in famiglia con la convinzione che una violenza sessuale non è mai un "fatto di minore gravità".
E invece secondo la Cassazione questo è possibile, anche quando si tratta di rapporti completi poiché la "tipologia" dell'atto "è solo uno degli elementi indicativi dei parametri" in base ai quali stabilire la gravità della violenza e non è un elemento "dirimente".
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Nonostante la strenua difesa dell'uomo, che si giustificava dicendo che le violenze avvenivano soltanto quando era ubriaco, i giudici veneziani non avevano fatto sconti e lo avevano condannato per stupro e maltrattamenti in famiglia con la convinzione che una violenza sessuale non è mai un "fatto di minore gravità".
E invece secondo la Cassazione questo è possibile, anche quando si tratta di rapporti completi poiché la "tipologia" dell'atto "è solo uno degli elementi indicativi dei parametri" in base ai quali stabilire la gravità della violenza e non è un elemento "dirimente".
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Ebola, allarme dagli Usa. Anche l'Italia si prepara al contagio.
Secondo i dati in possesso dell'Organizzazione mondiale della Sanità, fino a oggi, l'epidemia ha fatto 2.793 morti
Più di 20mila persone saranno infettate dal virus ebola entro novembre se non si farà nulla per rafforzare le misure di controllo dell'epidemia in Africa occidentale, avverte l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).
"Se non vi sarà alcun cambiamento nelle misure di controllo dell'epidemia", a novembre i contagi aumenteranno: 9.939 casi in Liberia, 5.925 in Guinea e 5.063 in Sierra Leone, secondo gli esperti. Secondo i dati in possesso dell'Oms, fino a oggi, l'epidemia di ebola ha fatto 2.793 morti su un totale di 5.762 casi. La Liberia è il Paese più colpito, con 1.578 morti su 3.022 casi. Seguono poi la Guinea, dove sono stati registrati 623 morti su 965 casi, e la Sierra Leone con 584 morti su 1.753 casi.
Minaccia dell'Isis attacchi con ebola
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giovedì 25 settembre 2014
Concordia, De Falco trasferito in un ufficio: “Noi tenuti ai margini, potrei lasciare”
Il comandante, famoso per la telefonata con il capitano Schettino la notte del naufragio ("Vada a bordo cazzo"), dovrà lasciare il settore operativo della Capitaneria di Livorno: "Io punito e lui in cattedra". Lo sfogo: "La mia sezione mai invitata a ricorrenze e celebrazioni"
Dal settore operativo della capitaneria di Livorno ad un ufficio. Il capitano di fregata Gregorio De Falco è stato rimosso dal suo incarico. “Sono molto amareggiato. Questo è mobbing“, ha commentato a il Corriere della Sera. Divenuto famoso per la telefonata con il comandante Schettino in cui gli intimò di tornare a bordo della nave Costa Concordia che stava affondando (“Salga a bordo cazzo”), dopo dieci anni termina l’incarico nel settore operativo: a fine settembre infatti sarà trasferito in altri uffici, sempre della Direzione marittima di Livorno. Il parlamentare Pd Federico Gelli ha annunciato un’interrogazione al ministro Maurizio Lupi per sapere la ragione di questa scelta. Dura la reazione del comandante: “Io punito”, ha detto ha Repubblica, “e Schettino in cattedra. Questo Paese è storto, privo di riferimenti corretti”. E il riferimento è all’intervento dell’ex comandante all’Università La Sapienza di Roma del luglio scorso.
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"Se sei carina con me passi l'esame". Beccato prof universitario.
"Tu sei carina con me, io ti do l'esame scritto già fatto e all'orale ti
interrogo io, così vai sul sicuro". Le Iene smascherano l'ennesimo caso
di un professore universitario che utilizza il suo potere per provarci con le sue studentesse.
Giulio Golia "becca" il docente di matematica in flagrante per due volte, con l'aiuto di due studentesse. L’approccio alle ragazze è sempre lo stesso: dopo i dubbi sulla materia di studio, il professore offre un caffè al bar, inizia ad accarezzarle e ripete: “tu fai una cosa per me e io per te”. Alla seconda studentessa (un’attrice ingaggiata dal programma ) promette addirittura di superare altri esami in cambio di prestazioni di natura sessuale.
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Giulio Golia "becca" il docente di matematica in flagrante per due volte, con l'aiuto di due studentesse. L’approccio alle ragazze è sempre lo stesso: dopo i dubbi sulla materia di studio, il professore offre un caffè al bar, inizia ad accarezzarle e ripete: “tu fai una cosa per me e io per te”. Alla seconda studentessa (un’attrice ingaggiata dal programma ) promette addirittura di superare altri esami in cambio di prestazioni di natura sessuale.
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Quando fu uccisa Yara Bossetti e la moglie erano in crisi.
Si smonta anche l'affresco della famiglia felice che l'uomo, accusato dell'omicidio Gambirasio, ha sempre fatto agli inquirenti
Altro che rapporto idilliaco, altro che relazione coniugale all’insegna del dialogo e dell’affettuosa e reciproca vicinanza. Massimo Bossetti - 44 anni, in carcere con l’accusa di aver seviziato e ucciso la tredicenne Yara Gambirasio
- nei dieci giorni antecedenti al delitto, avvenuto il 26 novembre
2010, e nei sei successivi non ha mai avuto un contatto telefonico con
la moglie. E' quanto riporta il quotidiano la Stampa.
I tabulati esaminati dai carabinieri del Ros dimostrano
che tra il muratore di Mapello e la moglie Marita Comi, 40 anni, per 16
lunghissimi giorni non c’è mai stato neppure una telefonata o un sms
per un bacio virtuale o un saluto, durante le lunghe ore della giornata.
Neppure una volta. Né dalle utenze fisse né dai cellulari. Nemmeno
durante un momento delicato com’è stato quello del ricovero in ospedale
della suocera di Bossetti, Adelina Bolis. Dal verbale
dell’interrogatorio di quest’ultima - avvenuto il 13 agosto scorso di
fronte al pm di Bergamo Letizia Ruggeri - emerge che dal 19 al 25
novembre è stata costretta in un letto d’ospedale per problemi di
salute.
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Casella, uccide la moglie con una coltellata al cuore poi si costituisce
Genova - Ha ucciso la moglie con una coltellata al cuore durante una lite, poi ha chiamato i Carabinieri e si è costituito. È accaduto stanotte in un’abitazione di Casella, in Valle Scrivia, nell’entroterra genovese.
La coppia ha due bambini, che al momento dell’omicidio stavano dormendo. L’omicida è un cittadino albanese di 44 anni, già noto alle forze dell’ordine, la moglie una connazionale di 30 anni. L’uomo è in stato di fermo per omicidio. Sul posto sono intervenuti i militari della sezione Rilievi del Comando provinciale ed i carabinieri di Savignone.
Fonte
La coppia ha due bambini, che al momento dell’omicidio stavano dormendo. L’omicida è un cittadino albanese di 44 anni, già noto alle forze dell’ordine, la moglie una connazionale di 30 anni. L’uomo è in stato di fermo per omicidio. Sul posto sono intervenuti i militari della sezione Rilievi del Comando provinciale ed i carabinieri di Savignone.
Fonte
Equitalia, cartella "pazza" da quasi mezzo milione di euro a un pizzaiolo
Secondo l'agenzia di riscossione sarebbero i soldi di un credito vantato nei confronti di un’attività che il giovane avrebbe acquistato
Cartella Equitalia di
Parma di oltre 426mila euro a un pizzaiolo part-time che lavora con la
madre a Roncade, in provincia di Treviso. Il giovane Domenico di Martino
è sotto shock. La madre, Catia Biasetto - come riporta il Tgcom24 - , ha denunciato al Gazzettino l'accaduto. "Inizialmente pensavamo si trattassero di tasse sui rifiuti di 426 euro, poi abbiamo letto meglio".
La missiva arriva da Parma. Secondo l'agenzia di riscossione
sarebbero i soldi di un credito vantato nei confronti di un’attività che
il giovane avrebbe acquistato. "Li denuncio, è inammissibile, una roba
da infarto", ha affermato la Biasetto.
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mercoledì 24 settembre 2014
Is, decapitato l’ostaggio francese in Algeria
Genova - Mentre Obama parlava di loro all’Onu , i terroristi dell’Is hanno diffuso il video della decapitazione del cittadino francese Hervè Gourdel, una guida alpina di 55 anni rapita domenica scorsa in Algeria; il filmato s’intitola “Messaggio di sangue per il governo francese”.
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Pedofilia, il Papa fa arrestare un arcivescovo
È l’ex nunzio polacco Jozef Wesolowski, fermato in Vaticano dagli
agenti della Gendarmeria. Padre Lombardi: «Contro di lui elementi fatti,
la svolta per volontà diretta di Francesco»
«Oggi il Promotore di Giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano - informa in un comunicato il portavoce padre Federico Lombardi - ha convocato l’ex nunzio mons. Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un’indagine penale. Al prelato - già condannato in prima istanza dalla Congregazione della dottrina della fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico - sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana».
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Andrea Tornielli
Città Del Vaticano
L’ex nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana Jozef
Wesolowski, dimesso dallo stato clericale nei mesi scorsi dalla
Congregazione per la dottrina della fede per pedofilia, è stato
arrestato questo pomeriggio Oltretevere dalla magistratura civile
vaticana nell’ambito dell’inchiesta a suo carico.«Oggi il Promotore di Giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano - informa in un comunicato il portavoce padre Federico Lombardi - ha convocato l’ex nunzio mons. Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un’indagine penale. Al prelato - già condannato in prima istanza dalla Congregazione della dottrina della fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico - sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana».
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Bimba di 2 anni trovata in una fogna: per 80 ore ha vegliato la madre morta
La piccola è stata ritrovata viva in un tombino delle fogne dopo che per tre giorni era rimasta a vegliare il corpo della madre uccisa dall'ex marito
Per tre lunghissimi giorni, quasi 80 ore, è rimasta rinchiusa in una fogna
insieme al corpo, senza vita, della madre. La piccola Martina, di soli
due anni, è stata ritrovata in condizioni critiche da un uomo addetto
alle pulizie delle strade: da un tombino spuntava una gamba della
piccola.
Un caso terribile quello scoperto nella città di Cordoba, in Argentina. La madre della piccola, Paola Acosta, è stata uccisa a coltellate e
a compiere il delitto sarebbe stato l'ex marito, Gonzalo Lizarralde,
che poi avrebbe gettato in un tombino il corpo lasciando sul posto pure
la piccola. Martina è stata subito ricoverata in un ospedale in stato di ipotermia
ed è fuori pericolo, sottolineano i media argentini. Secondo un'ipotesi
degli inquirenti la piccola potrebbe essere rimasta tre giorni vicino
al cadavere vegliandolo per quasi 80 ore. L'ex compagno della donna e
padre della bimba, Gonzalo Lizarralde, è in carcere dopo essere stato accusato di omicidio.
Il video
martedì 23 settembre 2014
Monferrato, l’hotel di lusso amato dal Web e sconosciuto al Fisco
Genova - Un castello da favola con suite, piscina, campo da golf, immerso nel verde delle colline del Monferrato, che riceveva recensioni entusiasmanti su Tripadvisor , per ben 5 anni è stato completamente “inesistente” per il Fisco, così come per la previdenza sociale.
Il resort Villa Val Lemme, un “quattro stelle superiore” allestito in un castello ristrutturato di fine ‘800 nel territorio comunale di Capriata d’Orba (in provincia di Alessandria), era gestito tutto “in nero”: camerieri, cuochi, giardinieri, ma anche i clienti, per lo più stranieri, non venivano registrati, contravvenendo così alle norme sulla pubblica sicurezza.
Ufficialmente, dunque, un “albergo fantasma”, che la guardia di Finanza di Novi Ligure è riuscita a scovare, attraverso un lavoro di monitoraggio del territorio, portando così alla luce del sole un volume d’affari di oltre 1,3 milioni di euro: «Per l’Erario - ha spiegato il capitano Carla D’Angelo - è stato un successo. Il titolare, di origine svedese, sta già pagando le sanzioni comminate».
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Alessandria, scoperto albergo 4 stelle sconosciuto al fisco
Tripadvisor nel mirino, ecco come usarlo bene ed evitare fregature
Uccisa in casa a coltellate, il marito in fuga in Tunisia
Milano - Ancora nessuna notizia del marito di Daniela Bani, la trentenne trovata morta in casa ieri sera dopo essere stata colpita con almeno 20 coltellate a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia: l’uomo, di origine tunisina, sarebbe in fuga; la coppia aveva due figli di 5 e 7 anni.
Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il 36enne marito di Daniela avrebbe pianificato l’omicidio: con già in tasca un biglietto aereo per la Tunisia, ieri mattina ha portato i figli da un connazionale, poi sarebbe tornato dalla moglie, l’avrebbe uccisa e si sarebbe dato alla fuga.
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Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il 36enne marito di Daniela avrebbe pianificato l’omicidio: con già in tasca un biglietto aereo per la Tunisia, ieri mattina ha portato i figli da un connazionale, poi sarebbe tornato dalla moglie, l’avrebbe uccisa e si sarebbe dato alla fuga.
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Ancora boom fallimenti, +14% secondo trimestre
Prosegue la corsa dei fallimenti aziendali. Nel secondo trimestre
dell'anno sono stati 4.241, in aumento del 14,3% rispetto allo stesso
periodo del 2013. Sono dati del Cerved analizzati dall'ANSA. Nell'intero
primo semestre i default hanno raggiunto quota 8.120 (+10,5%), record
assoluto dall'inizio della serie storica risalente al 2001. L'analisi
condotta dal Cerved, società quotata specializzata nell'analisi del
rischio di credito, mostra come i fallimenti riguardano indistintamente
tutta la penisola: i tassi di crescita sono ovunque a doppia cifra ad
eccezione del Nord Est, in cui si registra un incremento del 5,5%, il
livello più basso di tutto il territorio.
In crescita del 14% rispetto al primo semestre 2013 sono invece i fallimenti nel Mezzogiorno e nelle Isole, del 10,7% nel Nord Ovest e del 10,4% nel Centro. I recenti correttivi legislativi hanno fatto crollare le domande di concordato in bianco (-52%) e diminuire i concordati comprensivi di piano (-12,3%). In riduzione anche le liquidazioni che, con un calo del 10,3% tra gennaio e giugno, segnano un'inversione di tendenza a livello semestrale dopo un lungo periodo di incremento.
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Genova, l’allarme della Caritas: raddoppiate le famiglie a reddito zero
In crescita del 14% rispetto al primo semestre 2013 sono invece i fallimenti nel Mezzogiorno e nelle Isole, del 10,7% nel Nord Ovest e del 10,4% nel Centro. I recenti correttivi legislativi hanno fatto crollare le domande di concordato in bianco (-52%) e diminuire i concordati comprensivi di piano (-12,3%). In riduzione anche le liquidazioni che, con un calo del 10,3% tra gennaio e giugno, segnano un'inversione di tendenza a livello semestrale dopo un lungo periodo di incremento.
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Genova, l’allarme della Caritas: raddoppiate le famiglie a reddito zero
Crisi, Standard&Poor’s: “L’Italia bloccata in recessione, quest’anno crescita zero”
Torna in calo il fatturato dell'Industria, giù anche gli ordinativi
Crisi dell’Edilizia: nuova protesta dei lavoratori
Stasi, nuova perizia: quasi impossibile che non si sporcasse le scarpe
C'era circa una possibilità su un milione che Alberto Stasi non si sporcasse le scarpe con il sangue di Chiara Poggi
Erano estremamente basse le possibilità che Alberto Stasi non si sporcasse le scarpe con il sangue della vittima, cosparso nella villetta, teatro del delitto di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. Sono queste le prime indiscrezioni che filtrano dall'incontro in corso all'Universita' di Bologna tra i periti della Corte d'Appello di Milano e i consulenti di accusa, difesa e parte civile, impegnati nell'esperimento virtuale sulla camminata dell'ex studente bocconiano.In particolare, stando a quanto si è appreso sarebbe di circa una su un milione la possibilità che Stasi non si sporcasse le suole delle scarpe col sangue della vittima sui due gradini delle scale e sull'area antistante alle scale stesse. Una percentuale che salirebbe ancora di più, stando alle indiscrezioni provenienti da fonti qualificate, considerando l'intero percorso di Stasi nella villetta di via Pascoli, dove fu trovato il corpo martoriato della sua fidanzata.
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lunedì 22 settembre 2014
Rovigo, scoppia una cisterna: 4 operai morti per le inalazioni di acido solforico
Rovigo - Sarebbe stato un mix incontrollato di sostanze chimiche a provocare le esalazioni che hanno ucciso quattro operai della ditta Co.Im.Po di Adria e ferito un quinto che ora è ricoverato in gravi condizioni in ospedale.
Secondo una prima ricostruzione, che dovrà essere supportata dai risultati delle autopsie e delle analisi chimiche, non c’è stata alcuna esplosione: gli operai, che secondo quanto si apprende non indossavano le maschere di protezione, avrebbero gettato dell’acido solforico in una vasca che molto probabilmente conteneva già ammoniaca.
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Secondo una prima ricostruzione, che dovrà essere supportata dai risultati delle autopsie e delle analisi chimiche, non c’è stata alcuna esplosione: gli operai, che secondo quanto si apprende non indossavano le maschere di protezione, avrebbero gettato dell’acido solforico in una vasca che molto probabilmente conteneva già ammoniaca.
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13enne s'impicca, nel tablet la chiave. Spunta l'ombra dell'orco
La tredicenne suicida a Roma potrebbe essere stata vittima delle attenzioni di qualcuno più grande di lei
La soluzione del mistero legato al suicidio di una tredicenne capoverdiana adottata da una famiglia romana potrebbe trovarsi nei file di un tablet o nella memoria di un telefono cellulare posseduti dalla ragazzina e dei quali i genitori ignoravano l’esistenza. Segreti che potrebbero essere all’origine della tragica decisione della 13enne di impiccarsi, la sera di giovedì scorso, nella sua cameretta, a Trastevere, nel centro di Roma, dopo un acceso diverbio con la madre adottiva.
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L'interrogatorio di Bossetti: "Guardavo i siti porno con mia moglie"
Tra le parole chiave ricercate dal manovale su internet c'erano: "13enni" ma anche altre come "minorenni" e "sesso"
Non solo "tredicenni". Tra le parole chiave ricercate da Bossetti
su internet ce n'erano anche altre, riguardo minorenni e sesso,
particolarmente esplicite. Almeno questi paiono i risultati dei test sul
suo pc. Intanto trapela il verbale del suo interrogatorio più duro, rivela Repubblica: "Guardavo siti porno con mia moglie ma non ho mai cercato video con minorenni", sostiene il presunto assassino di Yara.
Massimo Bossetti, in carcere in una cella di massima sicurezza di
Bergamo dallo scorso 16 giugno. Archiviata ormai l'istanza di
scarcerazione presentata dai suoi legali e non accolta dal gip Ezia
Maccora, Bossetti continua a proclamarsi innocente, nonostante si
accumulino sempre di più prove ed indizi che alimenterebbero la tesi
della sua colpevolezza. Al centro delle indagini degli inquirenti, anche i computer di Bossetti:
dopo le notizie relative alle presunte ricerche aventi come parola
chiave "tredicenni", se ne aggiungono ora altre, con termini molto
espliciti che riguardano sesso e minorenni, che potrebbero inchiodare il
presunto assassino di Yara Gambirasio: ecco le ultime novità aggiornate
ad oggi 21 settembre 2014.
E intanto trapela il verbale di uno degli interrogatori più duri
subìti da Bossetti, lo scorso 6 agosto nel carcere di Bergamo. Il pm
Letizia Ruggieri cerca di farlo crollare ma lui resiste e continua a
dichiararsi innocente. Ecco che cosa dice sul punto focale delle
ricerche pornografiche su Google.
pm: Lei ha mai avuto fantasie sessuali che riguardano minori?
B: No, mai. Può essere che io e mia moglie abbiamo guardato dei siti porno, tipo YouPorn, questo sì. Ma video con minori, mai.
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Expo 2015 dietro l’angolo. Ma l’A4 Torino-Milano perderà l’appuntamento
La fine-lavori, promessa per due anni fa, resta un sogno: l’ultimo cantiere dovrebbe chiudere nel 2017
Decidiamo di metterci in viaggio per verificare. È venerdì pomeriggio e una pioggia, a tratti battente, mal si concilia con la musica di Lucio Battisti. Viaggiamo su tre corsie «gentilmente senza strappi al motore», ma all’altezza dell’area di servizio di Villarboit un cartello luminoso ci avvisa: «Coda 2km dopo Novara Ovest, in aumento». Non abbiamo scelta e ci infiliamo tra i new jersey che si susseguono a sinistra e i Tir, gli autoarticolati e i bus turistici che viaggiano sulla corsia di destra. Nessuno può dirti quando finiranno questi «muri» ma per fortuna mani ignote hanno appiccicato un foglio sotto un cartello di lavori in corso: 19 km.
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Maurizio Tropeano
Torino
La cappella di San Rocco domina la stazione di servizio poco dopo
Rondissone. Qui il 7 gennaio del 2008, l’allora ministro delle
Infrastrutture, Antonio Di Pietro, elogiando il restauro come modello di
compensazione territoriale (tra le risate dei No Tav) annunciò che i
lavori di ammodernamento dell’A4 si sarebbero completati tra il 2012 e
il 2013. «Altrimenti la concessionaria pagherà una penale». Sono passati
6 anni e 9 mesi, nessuno ha pagato dazio (c’è stato solo un
congelamento dell’aumento del pedaggio per pochi mesi nel 2013) e i
cantieri lungo i 100 chilometri fra Rondissone e Milano non saranno
completati in tempo per l’Expo 2015. Decidiamo di metterci in viaggio per verificare. È venerdì pomeriggio e una pioggia, a tratti battente, mal si concilia con la musica di Lucio Battisti. Viaggiamo su tre corsie «gentilmente senza strappi al motore», ma all’altezza dell’area di servizio di Villarboit un cartello luminoso ci avvisa: «Coda 2km dopo Novara Ovest, in aumento». Non abbiamo scelta e ci infiliamo tra i new jersey che si susseguono a sinistra e i Tir, gli autoarticolati e i bus turistici che viaggiano sulla corsia di destra. Nessuno può dirti quando finiranno questi «muri» ma per fortuna mani ignote hanno appiccicato un foglio sotto un cartello di lavori in corso: 19 km.
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Non vuole pagare la multa, salta con l'auto dal carro attrezzi.
E' successo a Walthamstow, zona est di Londra.
Un automobilista aveva lasciato l'automobile in divieto di sosta e il carro attrezzi gli stava per portare via l'auto, quando succede l'impensabile...
Le foto
domenica 21 settembre 2014
Un assegno da mille euro per i precari disoccupati
E sull’articolo 18 una sfilza di opzioni sul tavolo del premier
Carlo Bertini
Roma
Parte per il suo viaggio di una settimana negli Stati Uniti,
Matteo Renzi, dopo aver consegnato la linea sulla madre delle riforme e
dato mandato ai suoi economisti di trasmettergli in tempo reale una
per una tutte le opzioni percorribili sull’articolo 18 e le loro
ricadute. Ma è il sussidio di disoccupazione l’arma che il premier si
gioca nella partita con i sindacati: la nuova Aspi che assorbirà anche
la cassa in deroga e che verrà finanziata nella legge di stabilità con
una posta aggiuntiva di circa due miliardi di euro dal 2015. Per
garantire un assegno non solo ai dipendenti che restano senza impiego,
ma anche a quelli che non hanno alcuna tutela, co.co.pro (in
mono-committenza, cioè quelli che hanno un solo datore di lavoro) e
lavoratori a tempo determinato, escluse partite Iva e altre tipologie:
una platea di circa un milione e quattrocentomila persone. Per loro, è
in arrivo un sussidio mensile analogo a quello di chi è in cassa
integrazione, fino ad un massimo di mille euro: per un periodo che va
da un minimo di tre mesi a due anni, proporzionato alla durata del
lavoro che si è perso. Ma l’erogazione di questo assegno sarà vincolata:
ne avrà diritto chi sarà pronto ad accettare una nuova offerta di
lavoro congruo o un piano di formazione lavorativa gestito da un’agenzia
nazionale che si articolerà su base territoriale nei vari centri per
l’impiego.Continua qui
sabato 20 settembre 2014
Ridotta in fin di vita dall'ex. "Io sotto scorta, ma lui già a casa"
Cinque mesi fa l'ex ha tentato di ucciderla in un discoteca di Vicenza con quindici coltellate
Una storia che ha dell'incredibile, quella raccontata da Laura. Aggredita cinque mesi fa dal suo ex con 15 coltellate in una discoteca di Vicenza è costretta a vivere sotto scorta perché lui è uscito di galera ed ai domiciliari. Come si legge su veronasera.it, il 42enne Enrico Sganzerla, è tornato a Cerea nel Veronese, dove sconterà gli arresti nella casa dei genitori, fino all’udienza. Secondo il medico perito chiamato dal giudice, comunque, per la vittima di 25 anni, Laura Roveri, non fu mai in pericolo di vita.È quanto spiega nel documento presentato al giudice per le indagini preliminari. Inoltre, nonostante sia stata ferita in più parti del corpo, la ragazza non subirà danni permanenti. Le terribili coltellate alla clavicola, alle scapole, sulle braccia, alla testa e sul collo, insomma, resteranno solo un spaventoso ricordo, ma sul corpo saranno riportate solo attraverso piccole cicatrici. La perizia medica è stata richiesta per stabilire la sussistenza delle aggravanti contenute nell’articolo 583 del Codice penale.
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"Non è una scuola, è un canile", violenza e degrado. I prof aggrediti: "Vogliamo la polizia"
Bagni rotti, lavandini
allagati, porte sfondate e neon che cadono dal soffitto: la trincea
dell'stituto professionale vandalizzato, in tre in tre giorni finiscono
in ospedale. I docenti: "Abbiamo paura, vogliamo la polizia. Come si può
insegnare a qualcuno che ti butta la cattedra addosso?"
di FRANCESCA RUSSI"Venite a vedere se questa è una scuola". Si sono presentati così questa mattina alla Provincia di Bari, senza preavviso, i genitori dei ragazzi iscritti al primo anno di Meccanica dell'istituto professionale Santarella e destinati a frequentare la sede succursale di via Gentile nel quartiere Japigia. Hanno chiesto di essere ricevuti direttamente dal presidente Francesco Schittulli. "Questo è un canile non si può chiamare scuola - protesta una mamma - non possiamo mandare i nostri figli alla rovina".
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