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domenica 21 settembre 2014

Un assegno da mille euro per i precari disoccupati

E sull’articolo 18 una sfilza di opzioni sul tavolo del premier

Roma
Parte per il suo viaggio di una settimana negli Stati Uniti, Matteo Renzi, dopo aver consegnato la linea sulla madre delle riforme e dato mandato ai suoi economisti di trasmettergli in tempo reale una per una tutte le opzioni percorribili sull’articolo 18 e le loro ricadute. Ma è il sussidio di disoccupazione l’arma che il premier si gioca nella partita con i sindacati: la nuova Aspi che assorbirà anche la cassa in deroga e che verrà finanziata nella legge di stabilità con una posta aggiuntiva di circa due miliardi di euro dal 2015. Per garantire un assegno non solo ai dipendenti che restano senza impiego, ma anche a quelli che non hanno alcuna tutela, co.co.pro (in mono-committenza, cioè quelli che hanno un solo datore di lavoro) e lavoratori a tempo determinato, escluse partite Iva e altre tipologie: una platea di circa un milione e quattrocentomila persone. Per loro, è in arrivo un sussidio mensile analogo a quello di chi è in cassa integrazione, fino ad un massimo di mille euro: per un periodo che va da un minimo di tre mesi a due anni, proporzionato alla durata del lavoro che si è perso. Ma l’erogazione di questo assegno sarà vincolata: ne avrà diritto chi sarà pronto ad accettare una nuova offerta di lavoro congruo o un piano di formazione lavorativa gestito da un’agenzia nazionale che si articolerà su base territoriale nei vari centri per l’impiego.

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