E sull’articolo 18 una sfilza di opzioni sul tavolo del premier
Carlo Bertini
Roma
Parte per il suo viaggio di una settimana negli Stati Uniti,
Matteo Renzi, dopo aver consegnato la linea sulla madre delle riforme e
dato mandato ai suoi economisti di trasmettergli in tempo reale una
per una tutte le opzioni percorribili sull’articolo 18 e le loro
ricadute. Ma è il sussidio di disoccupazione l’arma che il premier si
gioca nella partita con i sindacati: la nuova Aspi che assorbirà anche
la cassa in deroga e che verrà finanziata nella legge di stabilità con
una posta aggiuntiva di circa due miliardi di euro dal 2015. Per
garantire un assegno non solo ai dipendenti che restano senza impiego,
ma anche a quelli che non hanno alcuna tutela, co.co.pro (in
mono-committenza, cioè quelli che hanno un solo datore di lavoro) e
lavoratori a tempo determinato, escluse partite Iva e altre tipologie:
una platea di circa un milione e quattrocentomila persone. Per loro, è
in arrivo un sussidio mensile analogo a quello di chi è in cassa
integrazione, fino ad un massimo di mille euro: per un periodo che va
da un minimo di tre mesi a due anni, proporzionato alla durata del
lavoro che si è perso. Ma l’erogazione di questo assegno sarà vincolata:
ne avrà diritto chi sarà pronto ad accettare una nuova offerta di
lavoro congruo o un piano di formazione lavorativa gestito da un’agenzia
nazionale che si articolerà su base territoriale nei vari centri per
l’impiego.Continua qui
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