Torino
La cappella di San Rocco domina la stazione di servizio poco dopo
Rondissone. Qui il 7 gennaio del 2008, l’allora ministro delle
Infrastrutture, Antonio Di Pietro, elogiando il restauro come modello di
compensazione territoriale (tra le risate dei No Tav) annunciò che i
lavori di ammodernamento dell’A4 si sarebbero completati tra il 2012 e
il 2013. «Altrimenti la concessionaria pagherà una penale». Sono passati
6 anni e 9 mesi, nessuno ha pagato dazio (c’è stato solo un
congelamento dell’aumento del pedaggio per pochi mesi nel 2013) e i
cantieri lungo i 100 chilometri fra Rondissone e Milano non saranno
completati in tempo per l’Expo 2015. Decidiamo di metterci in viaggio per verificare. È venerdì pomeriggio e una pioggia, a tratti battente, mal si concilia con la musica di Lucio Battisti. Viaggiamo su tre corsie «gentilmente senza strappi al motore», ma all’altezza dell’area di servizio di Villarboit un cartello luminoso ci avvisa: «Coda 2km dopo Novara Ovest, in aumento». Non abbiamo scelta e ci infiliamo tra i new jersey che si susseguono a sinistra e i Tir, gli autoarticolati e i bus turistici che viaggiano sulla corsia di destra. Nessuno può dirti quando finiranno questi «muri» ma per fortuna mani ignote hanno appiccicato un foglio sotto un cartello di lavori in corso: 19 km.
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