sabato 21 gennaio 2017
“Ti abbracciamo eroe”: la commozione per il volontario della Croce Rossa vittima della slavina
Gabriele D’Angelo era tra i soccorritori durante il terremoto: «Siamo certi che hai messo la vita degli altri davanti alla tua»
«Lascerai in ognuno di noi un vuoto incolmabile, ma siamo sicuri
che nel tuo piccolo anche questa volta hai messo davanti prima la vita
degli altri e poi la tua... ti abbracciamo eroe». Il comitato della
Croce Rossa di Penne ha postato un messaggio commosso per Gabriele
D’Angelo, il cameriere dell’albergo Rigopiano che non ce l’ha fatta. C’è
grande commozione per lui, che aveva 30 anni e che prima di essere una
delle vittime accertate durante il terremoto aveva lavorato fianco a
fianco con i soccorritori che lo hanno cercato disperatamente con le
altre persone rimaste prigioniere della neve che ha sepolto l’hotel.
Gabriele «amava quello che faceva», scrivono i volontari che lavoravano
con lui. E poi amici e conoscenti che lasciano un ricordo, un pensiero
alla famiglia, tra cui il fratello gemello, Francesco, imbianchino:
«Abbiamo parlato a lungo del suo impegno per la Croce Rossa di Penne, ne
era fiero», si legge tra i messaggi. C’è, sgomento, cerca le parole e
non le trova: «Scrivo e cancello, scrivo e cancello…sarebbero tante le
cose da dire»: scrive così una ragazza e poi, semplicemente, decide di
riassumerle nel disegno di un cuore. Che affolla la bacheca tra decine
di altri cuori e lacrime sotto la foto di Gabriele che indossa la sua
divisa e sorride.
«Portava avanti la bandiera e i principi di Croce Rossa. Un ragazzo che ha sempre incarnato il nocciolo, il cuore di cosa vuol dire essere volontario. Una cosa che ricordiamo tantissimo di lui sono i sorrisi che riusciva a donare alle persone che avevano bisogno.
Continua qui
Gli angeli del ghiaccio “Ci siamo commossi ma scaviamo ancora” (Maria Corbi)
La foto postata sul profilo Facebook della Croce Rossa Comitato di Penne in cui D’Angelo prestava servizio volontario |
Paola Italiano
«Portava avanti la bandiera e i principi di Croce Rossa. Un ragazzo che ha sempre incarnato il nocciolo, il cuore di cosa vuol dire essere volontario. Una cosa che ricordiamo tantissimo di lui sono i sorrisi che riusciva a donare alle persone che avevano bisogno.
Continua qui
Gli angeli del ghiaccio “Ci siamo commossi ma scaviamo ancora” (Maria Corbi)
Ingv, la sequenza sismica in Italia dal 24 agosto. 48mila scosse in 5 mesi
Dall'inizio dell'emergenza ci sono state
più di 48.200 scosse in Italia centrale. Questa mappa dell'Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia mostra la sequenza a partire dal
primo violento sisma di magnitudo 6.0 delle 3.36 del 24 agosto, fino al
21 gennaio. Le scosse visualizzate sulla cartina sono quelle con
magnitudo uguale o superiore a 2.5. Il video evidenzia come gli eventi
più forti e le repliche si siano spostati all'inizio a nord, tra Norcia e
Visso (il più forte di magnitudo 6.5 del 30 ottobre), e poi a sud di
Amatrice nella zona del lago di Campotosto con le tre scosse superiori a
M 5.0 del 18 gennaio.
Continua qui (video)
Continua qui (video)
Hotel Rigopiano, i soccorritori: "Altri segnali da sotto le macerie"
Anche i Vigili del Fuoco di Alessandria nelle incredibili operazioni di salvataggio all’Hotel Rigopiano
RIGOPIANO (PE) – Sta facendo il giro del mondo il video del salvataggio delle persone rimaste intrappolate per oltre 24 ore nell’hotel Rigopiano a Farindola, sul Gran Sasso. Una straordinaria operazione dei pompieri che ha commosso ed emozionato l’Italia. Un lavoro di squadra di tante persone, accorse da tutta la penisola per dare un contributo concreto e che vede impegnati anche i Vigili del Fuoco di Alessandria con i tre operatori SAF Giuseppe Briata, Marco Mascolo e Stefano Fagliano, ai quali si è aggiunto il capo squadra aerosoccorritore Pierbruno Appiani, che ha raggiunto la zona a bordo dell’elicottero Drago 66 del nucleo VF di Torino.
Tutti sono qualificati per soccorsi in ambienti con presenza di neve e ghiaccio e stanno partecipando alle operazioni di salvataggio degli occupanti della struttura.
Giuseppe Briata, a Radio Gold, ha raccontato il lavoro di queste ore: “è un lavoro congiunto e non ci sono eroi ma un lavoro di squadra – ha raccontato. C’è stata grande euforia quando abbiamo tirato fuori le persone, una grande emozione “.
Continua qui
Hotel Rigopiano, estratte altre 4 persone vive. Sale a 4 il bilancio delle vittime
Soccorsi senza sosta per individuare l'altra ventina di persone che ancora manca all'appello
Cementir stacca il riscaldamento agli operai in presidio e blocca i cancelli. Interviene il Prefetto
Un dipendente appena licenziato ha avuto un malore ed è stato portato all’ospedale
ARQUATA SCRIVIA (AL) – Seconda notte trascorsa al freddo per i lavoratori della Cementir di Arquata Scrivia. Dopo l’annuncio dei 23 esuberi da parte dell’azienda, mercoledì i 50 dipendenti dello stabilimento hanno proclamato lo sciopero a tempo indeterminato e un’assemblea permanente. Ieri la situazione è diventata ancora più tesa: l’azienda ha spento il riscaldamento nella già piccola sala messa a disposizione, con gli operai costretti quindi a proseguire il loro presidio all’aperto, nel cortile interno. Con una catena all’ingresso, poi, Cementir ha bloccato l’uscita: i dipendenti intenzionati ad assentarsi momentaneamente devono dare il proprio nome e cognome ma una volta tornati difficilmente vengono fatti rientrare a fianco dei colleghi.
Continua qui
ARQUATA SCRIVIA (AL) – Seconda notte trascorsa al freddo per i lavoratori della Cementir di Arquata Scrivia. Dopo l’annuncio dei 23 esuberi da parte dell’azienda, mercoledì i 50 dipendenti dello stabilimento hanno proclamato lo sciopero a tempo indeterminato e un’assemblea permanente. Ieri la situazione è diventata ancora più tesa: l’azienda ha spento il riscaldamento nella già piccola sala messa a disposizione, con gli operai costretti quindi a proseguire il loro presidio all’aperto, nel cortile interno. Con una catena all’ingresso, poi, Cementir ha bloccato l’uscita: i dipendenti intenzionati ad assentarsi momentaneamente devono dare il proprio nome e cognome ma una volta tornati difficilmente vengono fatti rientrare a fianco dei colleghi.
Continua qui
Bus ungherese si incendia in A4, strage di ragazzi in gita: 14 morti
Il numero delle vittime potrebbe essere ancora piu' alto
Sono quattordici le vittime finora accertate dell'incidente stradale avvenuto poco prima della mezzanotte all'altezza dello svincolo di Verona Est con un autobus ungherese che ha preso fuoco dopo essere finito contro un pilone. A bordo c'era una comitiva di ragazzi, pare in gita scolastica, che dalla Francia stava facendo ritorno a Budapest. Pare che la comitiva, composta in gran parte da ragazzi, fosse di ritorno da una localita' montana.Dopo il violento urto contro il pilone parte degli occupanti sarebbe stata sbalzata all'esterno mentre altri sarebbero rimasti bloccati all'interno del mezzo che andava a fuoco.
Continua qui
venerdì 20 gennaio 2017
Hotel Rigopiano, sei persone vive sotto la valanga che ha travolto l'albergo
I soccorritori sono in
contatto con i sopravvissuti ma non li hanno ancora estratti. Arrivati
elicotteri con i medici. Tregua nelle nevicate ma le temperature in
aumento hanno provocato un appesantimento della neve rendendo più
difficoltose le operazioni. Resta fermo a tre il numero dei corpi
estratti. Ancora decine i dispersi
di GIOVANNI GAGLIARDI
E' la prima buona notizia nella
catastrofica valanga che ha travolto quello che fino a due giorni fa era
un resort di lusso, un'oasi di pace ai piedi del Gran Sasso. Da ieri si
scava nell'ammasso di neve e detriti che era l'hotel Rigopiano di Farindola,
per trovare eventuali superstiti in una corsa contro il tempo. C'è
stata una tregua nelle nevicate ma le temperature salite al di sopra
degli 0 gradi centigradi hanno provocato un appesantimento della neve
rendendo più difficoltose le operazioni. Al momento solo tre corpi sono
stati estratti. E resta incerto il numero di dispersi tra dipendenti e clienti, nella speranza che i soccorritori possano trovare altre persone in vita.
I 28 milioni donati con gli sms ai terremotati non sono ancora arrivati a destinazione
Ilario Lombardo
Roma
Nel giorno in cui la terra è tornata a tremare con forza nelle
zone dell’Italia centrale, già fiaccate da uno sciame infinito, si viene
a scoprire che i 28 milioni di euro donati dagli italiani per i
terremotati di Marche, Lazio e Abruzzo sono ancora fermi nel conto
aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato. Il Movimento 5 Stelle
ha chiesto conto al governo di questi soldi raccolti attraverso sms e
bonifici bancari durante il question time alla Camera, in un botta e
risposta tra la deputata Laura Castelli e il neo-ministro dei Rapporti
con il Parlamento Anna Finocchiaro. E così veniamo a sapere che, per una logica che appare puramente burocratica, i soldi ci sono ma non si possono toccare: il «protocollo d’intesa per l’attivazione e la diffusione dei numeri solidali», firmato con le società di telefonia che raccolgono gli sms solidali, e disponibile sul sito della Protezione civile, prevede un percorso preciso che sembra non tener conto del freddo, della neve, delle esigenze del territorio, dei bisogni della popolazione, del terrore delle nuove scosse. Come ricorda Finocchiaro in aula, prima si deve predisporre un’analisi dei danni nelle singole regioni e poi si sottopone a un comitato di garanti, che deve verificare il rispetto delle norme nell’utilizzo dei fondi.
Alla fine, i soldi dovrebbero arrivare. «Una procedura incredibilmente lenta che stride rispetto all’emergenza - spiega Castelli – il paradosso è che la solidarietà resta ostaggio della burocrazia». In effetti, la particolare conformazione montuosa del territorio, la prevedibilità della stagione rigida dalla quale non si scappa, avrebbe dovuto rendere la macchina della solidarietà più flessibile per mettere a disposizione i 19 milioni di euro raccolti (in due tranche, al 30 novembre 2016) via sms tramite il numero 45500, e i quasi 8 milioni arrivati con bonifico bancario al 10 gennaio 2017. Il primo terremoto, di questa lunga serie che ha sconvolto il cuore del Paese, è del 24 agosto. Se si tiene conto solo di questo evento, quello più indietro nel tempo, e delle prime donazioni via cellulare chiuse il 9 ottobre, si contano 15 milioni fermi da oltre tre mesi.
Continua qui
LA BUFALA DEI SOLDI DEGLI SMS BLOCCATI
Meteo, nuova botta artica: arrivano ancora freddo e gelo
Aria gelida sull'Italia, neve in arrivo al Centro-Sud, copiosa su Abruzzo, Molise e Marche. Tregua nel weekend
Venerdì finalmente tempo in miglioramento anche al Centrosud grazie all’attenuazione della circolazione depressionaria che negli ultimi giorni ha richiamato sulla nostra penisola gelide correnti orientali e portato abbondanti nevicate sul versante adriatico.Poi nel fine settimana peggioramento del tempo al Sud e Isole, con piogge a tratti anche intense, per l’avvicinarsi di un nuovo vortice di bassa pressione che nella giornata di domenica potrebbe portare anche qualche nevicata fino a quote molto basse all’estremo Nordovest.
Continua qui
Notizie delle ultime ore:
-
Oggi - 07:18
GELO: si farà ancora strada su tutto l'est europeo nel corso della prossima settimana con picchi di -16°C a 1500m. Vedremo se riuscirà ad influenzare almeno in parte anche il tempo del centro Europa. -
Oggi - 07:15
FREDDO: stamane gran parte della Valpadana è sotto lo zero, nelle Alpi si segnalano i -8°C di Salice d'Ulzio in Piemonte, i -11°C di Caiolo(SO) e Pejo(TN), i -13°C di Asiago(VI). -
Oggi - 07:11
CONFERMATA la nuova fase di maltempo da domenica a lunedì al centro e al sud con marginale coinvolgimento anche del nord, dove potrebbe nevicare a bassa quota sino all'alba di lunedì su basso Piemonte ed Appennino Ligure.
Rigopiano, il ristoratore: «Ho dato l'allarme dopo il messaggio disperato di Giampiero, ma non mi hanno creduto»
«Ho contattato tutti i numeri possibili - dice ancora . a cominciare dal centro coordinamento della Prefettura, ma non mi hanno preso in considerazione. Mi hanno risposto che avevano contattato poco prima l'hotel e che andava tutto bene. Mi sono qualificato, ho insistito. Conosco bene quella zona, io sono di Farindola. Ma niente. Allora ho iniziato a chiamare con insistenza tutti i numeri di pronto intervento. Intanto continuavo a ricevere e mandare messaggi da Giampiero.
Continua qui
Hotel Rigopiano, le immagini del resort sul Gran Sasso prima del dramma
Hotel Rigopiano spazzato via dalla valanga, recuperati quattro corpi. «I cani non sentono niente»
Penne (PE), supermercato distrutto da neve e scosse terremoto (video)
giovedì 19 gennaio 2017
Mercatone Uno, 10 indagati per la bancarotta: 300 milioni finiti in Lussemburgo
Secondo le fiamme gialle dieci tra ex
soci e amministratori del gruppo hanno depredato la società di oltre 300
milioni di euro grazie a complesse operazioni finanziarie. Decine di
immobili sono stati venduti a un fondo lussemburghese e poi trasferiti a
un'altra società, il tutto con i soldi del Mercatone Uno
IMOLA – La Guardia di finanza sta eseguendo perquisizioni nei confronti di dieci
persone, ex soci e amministratori del gruppo Mercatone Uno, indagate
per bancarotta fraudolenta. L’accusa è di aver depredato la società di
oltre 300 milioni di euro, grazie a sofisticate manovre finanziarie.
Contestualmente le fiamme gialle stanno eseguendo un decreto di sequestro della Cve srl, una società in cui sono illecitamente confluiti i numerosi immobili, sparsi un po’ su tutto il territorio nazionale e del valore complessivo di 170 milioni, di cui il gruppo era in possesso.
Contestualmente le fiamme gialle stanno eseguendo un decreto di sequestro della Cve srl, una società in cui sono illecitamente confluiti i numerosi immobili, sparsi un po’ su tutto il territorio nazionale e del valore complessivo di 170 milioni, di cui il gruppo era in possesso.
Continua qui
Valanga su hotel Rigopiano. Estratti tre corpi, quarto localizzato. Due superstiti. "C'è speranza"
L'hotel Rigopiano nel Pescarese, prima e dopo la valanga (ansa) |
La tragedia sul versante
pescarese del Gran Sasso. Il capo della Protezione civile: "Si scaverà
anche di notte". Amico di un sopravvissuto: "Aspettavano lo spazzaneve.
Ho dato l'allarme ma non mi credevano". I soccorritori: "Chiamiamo ma
nessuno risponde". Incerto il numero dei dispersi: nella struttura si
trovavano tra le 24 e le 34 persone, di cui quattro bambini
dal nostro inviato CORRADO ZUNINO e di AGNESE ANANASSO e PAOLO GALLORIIn uno scenario apocalittico, un paradiso naturale trasfigurato in un gelido inferno bianco, uomini e macchine scavano da ore tra neve e macerie nella speranza di trovare altri superstiti della valanga che ha investito ieri l'hotel Rigopiano, nel comune di Farindola, sul versante pescarese del Gran Sasso.
Nonostante il silenzio si ostini a rispondere alle loro invocazioni, per i soccorritori ci sono i margini per salvare delle vite. Lo ribadisce il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, dopo aver fatto il punto della situazione. "E' la speranza il motore dei soccorsi. Senza la speranza i soccorritori non lancerebbero il cuore oltre l'ostacolo". E non continuerebbero a scavare "per tutta la notte", come garantisce Curcio. Perché bisogna tener viva quella speranza, anche se l'area della catastrofe ha sin qui restituito solo corpi senza vita. Tre estratti questa mattina, un quarto localizzato, mentre Titti Postiglione, capo dell'ufficio emergenze del dipartimento della protezione civile, nel corso di un aggiornamento, invita a considerare "due le vittime accertate".
Continua qui
Valanga Rigopiano, il liveblog del nostro inviato dall'hotel distrutto
“Ho venduto ai cinesi. Ora devo emigrare”
Dall'Hemingway alla Cremeria di Alessandria al Principe di Novi: bar e
attività storiche cedute ad imprenditori cinesi. “In Italia non si può
più investire, troppe tasse”
Alessandria
COMMERCIO - Non è per moda, ma per necessità che i titolari di locali storici alessandrini, e non solo, hanno tirato in remi in barca, cedendo la guida ad imprenditori cinesi. E' successo all'Hemingway di via Cavour (nella foto), alla Cremeria di piazza della Libertà, al Principe di viale Rimembranza a Novi. L'ultimo caso, in ordine di tempo, è la panetteria Sandroni.
“Lavoravo 20 ore al giorno e, alla fine, mi non restavano in tasca neppure i soldi di uno stipendio da operaio”, racconta Enrico Elli, ex titolare della Cremeria. “Troppe tasse, tra Irpef, spazzatura, insegne, Siae...”
Ad Elli si è presentata un'occasione: cedere ad un imprenditore cinese. E così è stato. “Non sanno fare neppure il caffè ma hanno voglia di lavorare, non si spaventano delle ore dietro ad un ad un bancone”. Ora l'imprenditore italiano lavora in Romania, nel settore edile. “L'azienda per cui lavoro ora aveva comunque 5 mila dipendenti, ora siamo 2.500. Ha trasferito la sede in Romania, le tasse sono più basse e la manodopera costa meno”.
Continua qui
Alessandria
COMMERCIO - Non è per moda, ma per necessità che i titolari di locali storici alessandrini, e non solo, hanno tirato in remi in barca, cedendo la guida ad imprenditori cinesi. E' successo all'Hemingway di via Cavour (nella foto), alla Cremeria di piazza della Libertà, al Principe di viale Rimembranza a Novi. L'ultimo caso, in ordine di tempo, è la panetteria Sandroni.
“Lavoravo 20 ore al giorno e, alla fine, mi non restavano in tasca neppure i soldi di uno stipendio da operaio”, racconta Enrico Elli, ex titolare della Cremeria. “Troppe tasse, tra Irpef, spazzatura, insegne, Siae...”
Ad Elli si è presentata un'occasione: cedere ad un imprenditore cinese. E così è stato. “Non sanno fare neppure il caffè ma hanno voglia di lavorare, non si spaventano delle ore dietro ad un ad un bancone”. Ora l'imprenditore italiano lavora in Romania, nel settore edile. “L'azienda per cui lavoro ora aveva comunque 5 mila dipendenti, ora siamo 2.500. Ha trasferito la sede in Romania, le tasse sono più basse e la manodopera costa meno”.
Continua qui
Cementir: lettere di licenziamento per 23 dipendenti
Arquata Scrivia (AL)
Spedite ieri le lettere di licenziamento per venti tre lavoratori Cementir, "nonostante gli impegni assunti". I sindacati proclamano "sciopero a tempo indeterminato". Gli esuberi avrebbero dovuto essere assorbiti da Cociv, in fase di commissariamento dopo le inchieste giudiziarie di Genova e Torino. E sulle frasi di Pagani (ex Cociv) in relazione al rischio amianto ("tanto la malattia arriva tre trent'anni) il commissario Romano assicura che i controlli sono eseguiti dal Centro Sanitario delle Regione
AGGIORNAMENTO ORE 11.00:
Sciopero a tempo indeterminato. È questa la decisione presa dalle organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil che, questa mattina, mercoledì 18 gennaio, si sono riunite in assemblea con i lavoratori dello stabilimento arquatese della Cemetir.
"Ancora nulla di fatto per gli esuberi Cementir e l’azienda procede con i licenziamenti, grave atto non solo verso i lavoratori ma anche verso le Istituzioni che si adoperano per il buon fine della vertenza - commentano le tre sigle sindacali" - I lavoratori riuniti in assemblea, con le Rsu, le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Alessandria, giudicano grave l’atteggiamento dell’azienda volto a colpire i lavoratori invece di trovare soluzioni. I dirigenti dell’azienda non vogliono attendere gli sviluppi della richiesta di commissariamento del consorzio Cociv e concordare nuovamente la ricollocazione degli esuberi".
Continua qui
Spedite ieri le lettere di licenziamento per venti tre lavoratori Cementir, "nonostante gli impegni assunti". I sindacati proclamano "sciopero a tempo indeterminato". Gli esuberi avrebbero dovuto essere assorbiti da Cociv, in fase di commissariamento dopo le inchieste giudiziarie di Genova e Torino. E sulle frasi di Pagani (ex Cociv) in relazione al rischio amianto ("tanto la malattia arriva tre trent'anni) il commissario Romano assicura che i controlli sono eseguiti dal Centro Sanitario delle Regione
AGGIORNAMENTO ORE 11.00:
Sciopero a tempo indeterminato. È questa la decisione presa dalle organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil che, questa mattina, mercoledì 18 gennaio, si sono riunite in assemblea con i lavoratori dello stabilimento arquatese della Cemetir.
"Ancora nulla di fatto per gli esuberi Cementir e l’azienda procede con i licenziamenti, grave atto non solo verso i lavoratori ma anche verso le Istituzioni che si adoperano per il buon fine della vertenza - commentano le tre sigle sindacali" - I lavoratori riuniti in assemblea, con le Rsu, le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Alessandria, giudicano grave l’atteggiamento dell’azienda volto a colpire i lavoratori invece di trovare soluzioni. I dirigenti dell’azienda non vogliono attendere gli sviluppi della richiesta di commissariamento del consorzio Cociv e concordare nuovamente la ricollocazione degli esuberi".
Continua qui
Valanga hotel Rigopiano: soccorritori arrivati, salvate due persone, si scava nella neve
Sono ore drammatiche a Farindola (PE).
Valanga Hotel Rigopiano - Alle ore 04:00 circa di stanotte i soccorritori sono riusciti a raggiungere l'hotel Rigopiano nel comune di Farindola.
Secondo i comunicati ANSA: "I soccorritori hanno al momento messo in salvo due persone,
Giampiero Parete e Fabio Salzetta, dall’hotel in provincia di Pescara
travolto ieri da una valanga. I due al momento dell’incidente erano
all’esterno della struttura e hanno visto la slavina arrivare.
Risultano in buone condizioni fisiche; si erano riparati all’interno di
un’auto. Al momento nessuna informazione disponibile sugli altri
occupanti dell’albergo."
Continua qui
Slavina su hotel "Rigopiano" sul Gran Sasso, ci sono "tanti morti"
Valanga su hotel Rigopiano, l'albergo sepolto visto dall'elicottero dei Vigili del Fuoco (video)
Rigopiano, l'inviato Zunino a pochi km dall'hotel: ''Struttura isolata, concepita per chi cerca relax''
Nevicate record su Abruzzo e Marche 100mila al buio
Ultime ore - MALTEMPO: confermato il ritorno del maltempo al centro e al sud durante il fine settimana ma con PIOGGE prevalenti e neve solo in alta quota. Al nord-ovest e sull'Emilia-Romagna nel corso di domenica qualche precipitazione, nevosa anche a quote basse sul Piemonte e l'Appennino ligure.
mercoledì 18 gennaio 2017
Prete accusato orge, 9 donne coinvolte
(ANSA) - PADOVA, 18 GEN - E' una storia boccaccesca che pare
senza fine quella delle orge in canonica organizzate da un prete
padovano, don Andrea Contin, con parrocchiane e altri amici
sacerdoti. Emerge dall'inchiesta che sono almeno nove le donne
che avrebbero avuto rapporti sessuali con il religioso e con
almeno un altro sacerdote: è stato lui a confessarlo,
confermando agli investigatori di aver avuto incontri hard 'a
tre' - con l'amante del parroco, e quest'ultimo - in un'altra
parrocchia della provincia di Padova.
Continua qui
Continua qui
Terremoto, 4 scosse sopra magnitudo 5: torna la paura nel Centro Italia in ginocchio per la neve
La tenda della Croce rossa italiana schiacciata dal peso ad Ancarano (Norcia) (fotogramma) |
Terra trema alle 10,24 alle
11,14, alle 11,25 e alle 14,33 fino a Roma, Firenze e Napoli. Epicentro
tra L'Aquila e Rieti. Vigili del fuoco tirano fuori bambino e la sua
mamma da sotto le macerie. Ad Amatrice crolla il campanile di
Sant'Agostino. Chiuse stazioni dell'A24. Emergenza sindaci: "Siamo al
gelo, intervenite"
di SIMONA CASALINI e KATIA RICCARDITRE forti scosse di terremoto in un'ora. Tutte sopra la magnitudo 5, tutte nel centr'Italia, tra L'Aquila e Rieti, ancora una volta vicino ad Amatrice.
La prima scossa, avvertita intorno alle 10,25 tra Lazio, Abruzzo e Marche, si sente anche a Roma a Firenze a Napoli e in Emilia. La magnitudo è di 5,3, e colpisce tra L'Aquila e Rieti a una profondità di 10 km.
Alle 11,14, la seconda botta, con magnitudo intorno a 5,5. Pochi minuti dopo, alle 11,25, un nuovo tremore prolungato, lo stesso epicentro. I centralini del pronto intervento impazziscono, nelle zone terremotate, nei comuni di Amatrice e Accumoli già sepolti dalla neve, si segnalano crolli. Ad Amatrice viene giù quel poco che restava del campanile della chiesa di Sant'Agostino.
I vigili del fuoco intervengono ovunque, a Castiglione Messer Raimondo, in provincia di Teramo da sotto le macerie di un agriturismo, tirano fuori un bambino e la sua mamma, sono in condizioni di ipotermia. Caricati sull'elicottero Drago 54 sono trasportati in ospedale.
La terra trema una quarta poco dopo l'ora di pranzo, alle 14,33. Poi di nuovo, magnitudo 4.3, primo pomeriggio, alle16,16, con epicentro a due chilometri dal paese nel Reatino. Ha una profondità di 10 chilometri. Come epicentro gli stessi luoghi che in questi giorni sono già in piena emergenza meteo, sotterrati da metri di neve.
Continua qui
LA MAPPA DELLE SCOSSE
IL LIVEBLOG
Ingv, mai vista serie simile a questa
Amatrice, il crollo del campanile (video)
Era rimasto in piedi insieme alla Torre civica dopo la scossa dell’agosto 2016Un disperso sotto una slavina
Risulta disperso l’uomo travolto da una slavina ad Ortolano, frazione di Campotosto (L’Aquila). Lo confermano i Carabinieri Forestali che insieme alla Gdf stanno effettuando il soccorso. Si tratterebbe di un uomo intorno ai 60 anni, uscito di corsa da casa dopo la prima scossa di stamani e finito sotto alla slavina insieme al fratello, soccorso subito dagli altri residenti. L’uomo invece è rimasto sotto a diversi metri di neve e sembra non ci siano più speranze.
Curcio: «Le scosse non sono mai terminate dal 24 agosto»
«Le scosse non sono mai terminate dal 24 agosto, abbiamo superato le 45mila. Le persone che vivono su quei territori lo vivono quotidianamente». LO ha detto il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio a Skytg24. «Abbiamo attivato tutte le strutture, che erano prontamente attive - ha aggiunto - un pò perché si sta lavorando dal 24 agosto un po’ perché stanno facendo dei punti specifici sulla parte meteo che sta aggravando questa zona».
Continua qui
Stefano Cucchi, per il pm fu omicidio preterintenzionale
A otto anni dalla morte, finisce inchiesta bis aperta nel 2014. Accusati i carabinieri Di Bernardo, D'Alessandro e Tedesco, che lo arrestarono a Roma. Reato di calunnia e falso verbale di arresto per il maresciallo Mandolini, allora comandante, e Tedesco. Solo calunnia per Nicolardi
di CARLO BONINI e GIUSEPPE SCARPA
ROMA - Stefano Cucchi è morto per gli esiti letali del pestaggio che subì la notte del suo arresto. Non è morto "di fame e sete", non è morto "per cause ignote alla scienza medica", né di epilessia. E' stato un omicidio. Preterintenzionale. In cui decisiva è stata la mano e la responsabilità di chi lo aveva in custodia, i carabinieri allora in servizio nella stazione Appia. Gli stessi che per coprire la verità avrebbero accusato di quella morte degli innocenti che sapevano tali.
Otto anni dopo la sua morte in un letto del reparto di medicina protetta dell'ospedale Pertini di Roma (22 ottobre 2009), il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il pm Giovanni Musarò chiudono la cosiddetta inchiesta bis (aperta nel novembre del 2014) sui responsabili del suo pestaggio e con l'atto di conclusione indagini contesta a tre dei carabinieri che lo arrestarono nel parco degli acquedotti di Roma - Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro e Francesco Tedesco - il reato di omicidio preterintenzionale.
Continua qui
ROMA - Stefano Cucchi è morto per gli esiti letali del pestaggio che subì la notte del suo arresto. Non è morto "di fame e sete", non è morto "per cause ignote alla scienza medica", né di epilessia. E' stato un omicidio. Preterintenzionale. In cui decisiva è stata la mano e la responsabilità di chi lo aveva in custodia, i carabinieri allora in servizio nella stazione Appia. Gli stessi che per coprire la verità avrebbero accusato di quella morte degli innocenti che sapevano tali.
Otto anni dopo la sua morte in un letto del reparto di medicina protetta dell'ospedale Pertini di Roma (22 ottobre 2009), il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il pm Giovanni Musarò chiudono la cosiddetta inchiesta bis (aperta nel novembre del 2014) sui responsabili del suo pestaggio e con l'atto di conclusione indagini contesta a tre dei carabinieri che lo arrestarono nel parco degli acquedotti di Roma - Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro e Francesco Tedesco - il reato di omicidio preterintenzionale.
Continua qui
martedì 17 gennaio 2017
Inchiesta Terzo valico, intercettazione choc: “C’è l’amianto? Tanto la malattia arriva fra trent’anni”
Così il dirigente Cociv rispondeva al collega preoccupato per il materiale nei cantieri
L’amianto non è sempre stata una preoccupazione per i manager del consorzio che sta costruendo il Terzo valico. Tanto
che 18 mesi fa uno dei superdirigenti poi arrestati per gli appalti
pilotati, davanti all’allarme di un sottoposto per la presenza della
fibra pericolosa nei cantieri lo tranquillizzava: «Tanto la malattia
arriva fra trent’anni...». Le cimici della Finanza stavano registrando tutto.
Per contestualizzare la vicenda occorre tornare alla fine del luglio 2015. Fra alcuni tecnici del Cociv, raggruppamento d’imprese capeggiato da Salini-Impregilo che realizzerà la nuova ferrovia Genova-Milano, c’è un po’ di apprensione poiché dagli scavi saltano fuori materiali pericolosi. Gli abitanti delle aree circostanti protestano, sia in Piemonte dove dovrebbe essere realizzata gran parte del tracciato, sia sul versante ligure. In quel periodo le Fiamme gialle e i carabinieri, su ordine delle Procure di Genova e Roma, registrano ogni dialogo negli uffici Cociv del capoluogo ligure: molte commesse potrebbero essere state assegnate in modo illegale dal medesimo consorzio, che svolge il ruolo di general contractor affidando lavori pagati con miliardi di soldi pubblici pur essendo un soggetto privato.
Continua qui
Matteo Indice
Per contestualizzare la vicenda occorre tornare alla fine del luglio 2015. Fra alcuni tecnici del Cociv, raggruppamento d’imprese capeggiato da Salini-Impregilo che realizzerà la nuova ferrovia Genova-Milano, c’è un po’ di apprensione poiché dagli scavi saltano fuori materiali pericolosi. Gli abitanti delle aree circostanti protestano, sia in Piemonte dove dovrebbe essere realizzata gran parte del tracciato, sia sul versante ligure. In quel periodo le Fiamme gialle e i carabinieri, su ordine delle Procure di Genova e Roma, registrano ogni dialogo negli uffici Cociv del capoluogo ligure: molte commesse potrebbero essere state assegnate in modo illegale dal medesimo consorzio, che svolge il ruolo di general contractor affidando lavori pagati con miliardi di soldi pubblici pur essendo un soggetto privato.
Continua qui
Incendi, notte di paura a Genova: fumo e chiusure sull’A12
Genova - Dopo quasi 14 ore di paura, «sono state fatte rientrare
nelle loro case le 13 persone costrette a lasciare le abitazioni perché
minacciate dall’incendio in via Fassa, a Nervi», come ha
annunciato dopo la mezzanotte l’assessore comunale alla Protezione
civile, Gianni Crivello, dopo il sopralluogo in uno dei quartieri più
colpiti dall’incendio che dalle 11 di lunedì mattina ha tenuto in scacco decine e decine di vigili del Fuoco
.
Ma l’emergenza è tutt’altro che rientrata: alcuni focolai sono ancora attivi sulle alture di Sant’Ilario e Nervi, altri si sono sviluppati sul monte Fasce, altri ancora (e sono quelli che preoccupano maggiormente) a ponente del capoluogo ligure.
Continua qui
“
Ma l’emergenza è tutt’altro che rientrata: alcuni focolai sono ancora attivi sulle alture di Sant’Ilario e Nervi, altri si sono sviluppati sul monte Fasce, altri ancora (e sono quelli che preoccupano maggiormente) a ponente del capoluogo ligure.
Continua qui
Incendi sulle alture di Genova, in fuga dalle case a Nervi
Nervi, l’incendio sulle colline nelle foto dei lettori
Incendio a Nervi e a Pegli, autostrade chiuse e palazzi evacua
Allarme incendi da Nervi a Pegli, la diretta
“
Potrebbe interessarti: http://www.genovatoday.it/cronaca/incendi-voltri-nervi.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/Genova-Today/113510678752010
Trova l’auto distrutta, le telecamere svelano l’incredibile identità dei vandali
Lascia l’auto nel parcheggio ma al mattino, quando si alza, la trova
distrutta. Allora si rivolge alla polizia, per denunciare il vandalismo
e quando guarda le immagini della videosorveglianza non riesce a
credere ai suoi occhi. I vandali sono dei cani randagi. Il branco ha
attaccato le ruote, il paraurti e altre parti dell’auto. Il curioso
episodio è accaduto in Turchia
Il video
Il video
Turchia, media: “Arrestato presunto attentatore della strage di Capodanno a Istanbul”
La polizia turca ha preso Abdulkadir Masharipov, cittadino uzbeko
accusato di essere il responsabile dell'assalto alla discoteca Reina.
Secondo la Cnn Turk, l'uomo sarebbe stato fermato insieme al figlio nel
quartiere Esenyurt, in quello che Ntv indica come un covo dell'Isis.
Insieme a lui sono state trovate altre 3 persone: sarebbero anche loro
militanti jihadisti
Diciassette giorni in fuga e poi l’arresto nella stessa città in cui era stata commessa la strage. È durata tanto la caccia al presunto autore della strage di Capodanno, che a Istanbul era costata la vita a 39 persone. Ed è nella stessa città sul Bosforo che, secondo i media turchi, è stato arrestato Abdulkadir Masharipov, cittadino uzbeko accusato di essere il responsabile dell’assalto alla discoteca Reina. Secondo la Cnn Turk, l’uomo sarebbe stato arrestato insieme al figlio nel quartiere Esenyurt, alla periferia europea di Istanbul. Secondo Ntv il presunto killer si sarebbe nascosto tre giorni fa nell’abitazione in cui è stato arrestato. L’appartamento sarebbe un covo dell’Isis. Insieme a Masharipov sono state trovate altre 3 persone: sarebbero anche loro militanti jihadisti.
Continua qui
Diciassette giorni in fuga e poi l’arresto nella stessa città in cui era stata commessa la strage. È durata tanto la caccia al presunto autore della strage di Capodanno, che a Istanbul era costata la vita a 39 persone. Ed è nella stessa città sul Bosforo che, secondo i media turchi, è stato arrestato Abdulkadir Masharipov, cittadino uzbeko accusato di essere il responsabile dell’assalto alla discoteca Reina. Secondo la Cnn Turk, l’uomo sarebbe stato arrestato insieme al figlio nel quartiere Esenyurt, alla periferia europea di Istanbul. Secondo Ntv il presunto killer si sarebbe nascosto tre giorni fa nell’abitazione in cui è stato arrestato. L’appartamento sarebbe un covo dell’Isis. Insieme a Masharipov sono state trovate altre 3 persone: sarebbero anche loro militanti jihadisti.
Continua qui
lunedì 16 gennaio 2017
Meteo a 7 giorni: tanta NEVE a quote collinari sul versante adriatico; il NORD può sperare nel week-end
Continuerà a nevicare almeno fino a mercoledì a quote collinari sulle regioni adriatiche, dove gli accumuli diverranno ingenti. Sul finire della settimana un po' di neve potrebbe arrivare anche sulle pianure del nord, ma servono molte conferme.
L'ondata gelida che sta interessando gran parte d'Italia, raggiungerà il suo apice nelle prossime ore e in tutta la giornata di domani (martedì 17 gennaio).
In sostanza, continuerà a nevicare senza sosta su parte dell'Appennino Romagnolo, Marchigiano e Abruzzese a quote alquanto basse (300-400 metri, con intrusioni più in basso in caso di rovesci intensi).Qualche spruzzata di neve potrebbe spingersi verso le zone pianeggianti dell'Emilia Romagna; il resto del settentrione invece sperimenterà un freddo secco e assai ventoso, specie sulle Venezie e in Liguria.
Maltempo anche al meridione, con temporali, grandinate e la neve che si farà vedere in Appennino sopra i 600-700 metri.
La morsa del freddo e del maltempo mollerà un po' la presa ad iniziare da mercoledì 18 gennaio (prima mappa), quando i fenomeni al centro-sud si faranno più sporadici e meno intensi (comprese ovviamente le nevicate).
Tra giovedì 19 e venerdì 20 gennaio un rialzo termico più sensibile si manifesterà sulle regioni meridionali e parte di quelle centrali; le precipitazioni non cesseranno del tutto (specie al sud), ma la quote neve si porterà attorno a 800-1000 metri.
Continua qui
Sparatoria in discoteca a Playa del Carmen, un italiano tra le vittime
Roma - Sparatoria in una discoteca di Playa del Carmen, uno dei paradisi del turismo messicano. Il bilancio è di 5 morti, tra cui un uomo italiano, di origini milanesi, Daniel Pessina.
Dalle prime informazioni non si tratta di un attentato di matrice
terroristica, ma di un regolamento di conti tra bande locali.
Playa del Carmen, sulla costa orientale della penisola dello Yucatan,
è una delle più note località turistiche della cosiddetta Riviera Maya,
che si affaccia sul mare Caraibico nello Stato messicano di Quintana
Roo.
Continua qui
Rapina alla gioielleria di Pozzolo, i carabinieri catturano i responsabili
Sono stati arrestati dai militari del Nucleo Investigativo gli autori
della violenta rapina commessa lo scorso 6 dicembre ai danni della
gioielleria Cm. Il titolare Maurizio Quadrelli era stato picchiato dai
malviventi ed era finito in ospedale con ferite e lesioni al viso
Pozzolo Formigaro (AL)
Sono stati catturati dai carabinieri del Nucleo Investigativo gli autori della violenta rapina commessa lo scorso 6 dicembre ai danni della gioielleria Cm di Pozzolo Formigaro.
Poco prima delle 6 del pomeriggio, quando ormai era buio, tre banditi avevano preso d’assalto la gioielleria di via Roma 13. In quel momento, all’interno si trovava solo il titolare Maurizio Quadrelli: i malviventi lo avevano aggredito e picchiato, poi avevano agguantato un rotolo di velluto contenente bracciali in oro e altri preziosi ed erano infine fuggiti a bordo di una utilitaria.
Continua qui
Pozzolo Formigaro (AL)
Sono stati catturati dai carabinieri del Nucleo Investigativo gli autori della violenta rapina commessa lo scorso 6 dicembre ai danni della gioielleria Cm di Pozzolo Formigaro.
Poco prima delle 6 del pomeriggio, quando ormai era buio, tre banditi avevano preso d’assalto la gioielleria di via Roma 13. In quel momento, all’interno si trovava solo il titolare Maurizio Quadrelli: i malviventi lo avevano aggredito e picchiato, poi avevano agguantato un rotolo di velluto contenente bracciali in oro e altri preziosi ed erano infine fuggiti a bordo di una utilitaria.
Continua qui
Iscriviti a:
Post (Atom)