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domenica 16 dicembre 2018
Il video del giovane fermato dalla polizia per aver esposto il cartello “Ama il prossimo tuo” alla manifestazione della Lega
Nella puntata di venerdì sera di Propaganda Live, la trasmissione di Diego Bianchi su La7, è andato in onda un servizio che mostra un giovane fermato con violenza dalla polizia per aver esposto un cartello con scritto il passo evangelico “Ama il prossimo tuo” alla manifestazione della Lega in piazza del Popolo a Roma, lo scorso 8 dicembre. Bianchi ha raccontato di avere incontrato l’uomo e la sua compagna per caso, appena arrivato in piazza, e di averli subito seguiti: nel giro di pochi minuti l’uomo, che aveva il cartello in mano e stava solo camminando in mezzo ai manifestanti, è stato fermato da alcuni uomini, presumibilmente poliziotti in borghese, e portato a una camionetta per essere identificato.
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L'incubo di Natale degli ospedali italiani: “Mancano 10mila medici”
L'incubo di Natale degli ospedali italiani: “Mancano 10mila medici”
„L'allarme lanciato dal segretario di Anaao Assomed: “Tra feste natalizie, Capodanno e domeniche, sono davvero convinto che non ci sia Asl in grado di assicurare il rispetto di tutte le normative sul riposo del personale”
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L'incubo di Natale degli ospedali italiani: “Mancano 10mila medici”
„Il cammino verso il prossimo Natale sarà un percorso minato per i medici italiani: tra le festività natalizie, Capodanno e le domeniche, torna alla ribalta l'ostico nodo dei turni, con il sistema sanitario che potrebbe subirne le conseguenze, tenendo conto anche della necessità di assicurare l'assistenza anche durante la notte. A denunciare la situazione è Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao Assomed: “Così la copertura dei turni normali e festivi viene ridistribuita fra le esangui dotazioni organiche, e ci si ritrova di guardia o in reperibilità, sperando che non si ammali nessuno. A fronte di un organico carente di circa 10mila medici, sono davvero convinto che non ci sia Asl in grado di assicurare il rispetto di tutte le normative sul riposo dei camici bianchi”. Continua qui“
Potrebbe interessarti: https://www.today.it/economia/ospedali-allarme-natale-turni-medici.html
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L'incubo di Natale degli ospedali italiani: “Mancano 10mila medici”
„Il cammino verso il prossimo Natale sarà un percorso minato per i medici italiani: tra le festività natalizie, Capodanno e le domeniche, torna alla ribalta l'ostico nodo dei turni, con il sistema sanitario che potrebbe subirne le conseguenze, tenendo conto anche della necessità di assicurare l'assistenza anche durante la notte. A denunciare la situazione è Carlo Palermo, segretario nazionale Anaao Assomed: “Così la copertura dei turni normali e festivi viene ridistribuita fra le esangui dotazioni organiche, e ci si ritrova di guardia o in reperibilità, sperando che non si ammali nessuno. A fronte di un organico carente di circa 10mila medici, sono davvero convinto che non ci sia Asl in grado di assicurare il rispetto di tutte le normative sul riposo dei camici bianchi”. Continua qui“
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Bruxelles, l'estrema destra in piazza contro i migranti: scontri con la polizia
Gruppi di manifestanti di estrema destra hanno tentato di entrare nella sede della commissione europea. La polizia li ha dispersi con lacrimogeni e idranti. In piazza dalla mattina anche un'altra manifestazione contro la xenofobia e il razzismo.
Ansa |
Tafferugli, lanci di pietre, risposta della polizia con lancio di lacrimogeni, ventrine rotte. Nella tarda mattinata di domenica, alcune centinaia di esponenti di gruppi e associazioni dell'estrema destra fiamminga, che si erano dati appuntamento per una protesta contro il Global Compact, firmato a Marrakech, hanno cercato di attaccare le sedi delle istituzioni europee e Bruxelles.
In piazza dalla mattina c'era due diverse manifestazioni con circa 5 mila persone: una era stata convocata dalla destra contro il patto Onu sui migranti e un altro corteo, con un migliaio di persone, manifestava contro la xenofobia e il razzismo, a loro si sono uniti anche alcuni gilet gialli.
In piazza dalla mattina c'era due diverse manifestazioni con circa 5 mila persone: una era stata convocata dalla destra contro il patto Onu sui migranti e un altro corteo, con un migliaio di persone, manifestava contro la xenofobia e il razzismo, a loro si sono uniti anche alcuni gilet gialli.
Maxi buco nei conti dei disabili, amministratrice sotto accusa
Genova - Il nuovo caso nasce da una ragazza disabile rimasta orfana, con il solo sostentamento di un’eredità che avrebbe dovuto bastarle per il resto dei suoi giorni. Da quel conto, che avrebbe dovuto saldare solo le spese della retta dell’istituto in cui era ospitata, poche migliaia di euro l’anno, uscivano invece importi copiscui e decisamente anomali, documentati in oltre «184 movimenti bancari», che in soli cinque anni hanno eroso un patrimonio da quasi 200mila euro. È così che i pm hanno scoperto altre storie simili, persone in «grave stato di grave debolezza», accomunate dall’essere affidate alla stessa amministratrice di sostegno - Emma Filippi, 49 anni, discendente di uno studio di avvocati molto noti a Genova- che ha lasciato dietro di sé un buco da centinaia di migliaia di euro.
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Pullman turistico partito da Genova si schianta in Svizzera. Una vittima
Zurigo - Una vittima e 44 feriti, di cui tre in gravi condizioni. E’ il bilancio dell’incidente avvenuto nelle prime ore di domenica, sull’autostrada A3, nei pressi di Zurigo. Per cause ancora ignote il conducente di un pullman, appartenente a una filiale di Flixbus, ha perso il controllo del veicolo e il mezzo si è schiantato contro un muro. A bordo c’erano 2 conducenti e 49 passeggeri, tra cui 13 italiani.
L’incidente è avvenuto poco prima delle 4.15.L’autobus proveniva da Genova e doveva andare a Düsseldorf. Uno dei feriti gravi è il conducente del mezzo.
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Parigi: non solo gilet gialli, in piazza anche Marianne a seno nudo
Non sono Femen ma interpreti performance Deborah de Robertis
(ANSA) - PARIGI, 15 DIC - Vestite da Marianna, simbolo della Repubblica francese, tre ragazze - immobili e a seno nudo nonostante il gelo - sono rimaste una buona mezz'ora oggi, impassibili, davanti agli scudi della polizia che bloccava i gilet gialli nel mezzo degli Champs-Elysees.
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(ANSA) - PARIGI, 15 DIC - Vestite da Marianna, simbolo della Repubblica francese, tre ragazze - immobili e a seno nudo nonostante il gelo - sono rimaste una buona mezz'ora oggi, impassibili, davanti agli scudi della polizia che bloccava i gilet gialli nel mezzo degli Champs-Elysees.
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Salvata la speleologa caduta in una grotta in Sicilia. «Ferita a una gamba, ma sta bene»
È stata salcata stamani la speleologa che si è fratturata una gamba a causa di una caduta dentro l'Abisso del Vento, la grotta nel territorio madonita di Isnello (Palermo), alle pendici di Cozzo Balatelli, che ha uno sviluppo di circa 2 chilometri e una profondità di 220 metri.
La donna, dicono i soccorritori, sta bene. I soccorritori hanno lavorato tutta la notte in un ambiente angusto, con strettoie, pozzi e con una temperatura inferiore ai 10 gradi e umidità oltre l'80%.
L'incidente è avvenuto ad una profondità di circa 100 metri nel primo pomeriggio mentre la donna, 45 anni, originaria di Bronte (Catania), stava compiendo un'escursione con altri 8 compagni. Due componenti del gruppo sono rimasti con lei mentre gli altri sono usciti per dare l'allarme al Cnsas, corpo specializzato nel soccorso in ambiente impervio.
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La donna, dicono i soccorritori, sta bene. I soccorritori hanno lavorato tutta la notte in un ambiente angusto, con strettoie, pozzi e con una temperatura inferiore ai 10 gradi e umidità oltre l'80%.
L'incidente è avvenuto ad una profondità di circa 100 metri nel primo pomeriggio mentre la donna, 45 anni, originaria di Bronte (Catania), stava compiendo un'escursione con altri 8 compagni. Due componenti del gruppo sono rimasti con lei mentre gli altri sono usciti per dare l'allarme al Cnsas, corpo specializzato nel soccorso in ambiente impervio.
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sabato 15 dicembre 2018
Incredibile parto all’ospedale di Tortona grazie alla ginecologa Giovanna Gianotti: “Era tardi, impossibile raggiungere Novi”
Un parto come quelli che si vedono nei film ma è stato tutto assolutamente vero.
E accaduto ieri, venerdì pomeriggio, poco dopo alle 15 all’ospedale di Tortona, proprio in questa città e in quel nosocomio in cui dà a diversi anni non si nasce più.
Ma adesso è arrivata una nuova nascita anche se non era stata preventivata
Tutto grazie alla professionalità e alle capacità della ginecologa Giovanna Gianotti.
Ma ecco cos’è successo:
Sono da poco passate le 15 quando al Pronto soccorso dell’ospedale di Tortona arriva una giovane mamma incinta, in travaglio però già avanzato. Attualmente all’ospedale di Tortona fino alle 16 è in servizio la ginecologa di turno che era appunto Giovanna Gianotti: i medici del Pronto Soccorso la chiamano e la dottoressa si rende subito conto della situazione: impossibile trasportare la partoriente all’ospedale di Novi Ligure quindi Giovanna Gianotti decide che la cosa migliore da fare è quella di far nascere subito la bimba.
La giovane partoriente viene trasportata in ambulatorio dove insieme alla ginecoloca intervengono il dottor Pettazzi è il dottor Tavani e insieme a loro due infermiere.
Queste cinque persone riescono ad effettuare un normale parto e a far nascere una piccola bimba.
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Per demolire il ponte Morandi le gru che sollevarono Concordia
Aperto il cantiere, nuovo ponte nel 2019
"Avremo il nuovo ponte a Natale del 2019". Lo ha detto il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del viadotto Morandi, Marco Bucci, inaugurando il cantiere per la demolizione del ponte (spesa 19 mln, 5 mesi di lavori). "Appena avremo l'ok dalla procura vedrete anche lo smontaggio, spero già la prossima settimana". Lunedì ci sarà un'udienza con i tecnici della procura e i periti di parte che potrebbe sbloccare la situazione. La demolizione prevede smontaggio e uso di micro cariche esplosive. "Sì, potevano aver risparmiato tempo. Ma ci sono stati altri eventi... Io non guardo indietro e guardo al futuro e al lavoro che c'è da fare. Rispetteremo i tempi". "Abbiamo le macchine pronte per lavorare", ha detto Bucci aprendo il cantiere con il viceministro del Mit Edoardo Rixi e il governatore Giovanni Toti. Sotto al moncone ovest, quello che sarà smontato sono già posizionate le gru di Fagioli e Omini (oltre a quelle di Vernazza) che raddrizzarono la Concordia naufragata al Giglio .
Palermo, uccide il marito nel sonno aiutata dai 2 figli maggiori
Poi chiama 118. La donna era stanca dei continui litigi. I tre sono stati arrestati e hanno confessato. Indagini in corso per capire cosa abbia fatto scattare la follia omicida contro un'padre violento'
Una donna ha ucciso il marito, Pietro Ferrera di 45 anni, accoltellando mentre dormiva, nella loro casa. Il delitto è stato commesso la notte scorsa a Palermo. Oltre alla donna, Salvatrice Spataro, sono stati arrestati anche i due figli più grandi, Mario, di 20 anni, e Vittorio di 21. Sono accusati di aver aiutato la donna nell'omicidio del padre: madre e figli hanno confessato l'omicidio. E' stata la 45enne a chiamare il 118. Il personale medico arrivato sul posto non ha potuto fare altro, però, che constatare l'avvenuto decesso dell'uomo. L'omicidio sarebbe stato commesso per mettere fine ai continui litigi della coppia, che ha quattro figli: due erano in casa al momento del delitto, gli altri, più piccoli, erano da parenti. Il corpo dell'uomo è stato trasferito nella camera mortuaria all'ospedale Civico.
La donna è stata fermata dalla polizia, intervenuta con personale delle Volanti e della Squadra mobile, e portata in Questura. Il delitto, ha spiegato la donna, sarebbe stato commesso per mettere fine a continui litigi della coppia. Sull'accaduto la Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta. "Venite subito... ho colpito con diverse coltellate mio marito mentre dormiva, accanto a me c'è mio figlio, è tutto insanguinato..."
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Mercato auto, a novembre vendite in calo del 6,3%. Crolla il diesel (-26%), bene FCA
Nel periodo gennaio-novembre la Motorizzazione ha in totale immatricolato 1.785.722 autovetture, con una caduta del 3,46% rispetto al periodo gennaio-novembre 2017. Fiat Chrysler Automobiles recupera quota di mercato
di VINCENZO BORGOMEO
Mercato dell'auto ancora in calo a novembre: con 146.991 autovetture immatricolate in Italia, il termometro delle consegne fa segnare un calo del 6,31% sullo stesso mese del 2017. Pesa la rinuncia di molte marche a ricorrere al fenomeno delle Km0 (auto che le concessionarie si "autocomprano" per poi immetterle sul mercato dell'usato) e ovviamente anche la generale crisi economica.
A ottobre il calo delle vendite era stato del 7,23%. Nel periodo gennaio-novembre la Motorizzazione ha in totale immatricolato 1.785.722 autovetture, con una caduta del 3,46% rispetto al periodo gennaio-novembre 2017, durante il quale ne erano state immatricolate 1.849.656.
Drastica flessione del diesel nel mese di novembre (-25,6%) la cui criminalizzazione da parte di molte amministrazioni locali ha determinato incertezza nella clientela, causando contrazioni importanti delle vendite.
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Ecotassa, mezza retromarcia del governo per salvare le utilitarie. Di Maio: "Tassa non colpirà le famiglie"
Mercato dell'auto ancora in calo a novembre: con 146.991 autovetture immatricolate in Italia, il termometro delle consegne fa segnare un calo del 6,31% sullo stesso mese del 2017. Pesa la rinuncia di molte marche a ricorrere al fenomeno delle Km0 (auto che le concessionarie si "autocomprano" per poi immetterle sul mercato dell'usato) e ovviamente anche la generale crisi economica.
A ottobre il calo delle vendite era stato del 7,23%. Nel periodo gennaio-novembre la Motorizzazione ha in totale immatricolato 1.785.722 autovetture, con una caduta del 3,46% rispetto al periodo gennaio-novembre 2017, durante il quale ne erano state immatricolate 1.849.656.
Drastica flessione del diesel nel mese di novembre (-25,6%) la cui criminalizzazione da parte di molte amministrazioni locali ha determinato incertezza nella clientela, causando contrazioni importanti delle vendite.
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Ecotassa, mezza retromarcia del governo per salvare le utilitarie. Di Maio: "Tassa non colpirà le famiglie"
Per 6 modelli su 10 aumenti fino a 3 mila euro
venerdì 14 dicembre 2018
Mense scolastiche, Grillo: “Cibi scaduti, carenze igieniche e topi: 1 su 3 presenta irregolarità. Un film dell’orrore”
Su 224 mense ispezionate da settembre, 81 hanno evidenziato irregolarità. Sette sono state chiuse. Le conseguenze: oltre 576mila euro di sanzioni e sequestro di 2 tonnellate di alimenti. Grillo: "Mi indigno come madre e come ministro"
“Cibi scaduti, gravi carenze igieniche, perfino topi e parassiti: un film dell’orrore”. Il ministro della Salute Giulia Grillo sintetizza così i risultati del monitoraggio delle mense scolastiche italiane effettuato dai Nas da settembre. Il quadro che emerge è tutt’altro che incoraggiante: su 224 mense ispezionate sul territorio nazionale, una su 3 presenta delle irregolarità (81 in tutto) e sette sono state chiuse per la grave situazione igienico-strutturale. Le conseguenze: oltre 576mila euro di sanzioni e sequestro di oltre 2 tonnellate di alimenti. “Come madre e come ministro mi indigna pensare che sulle tavole dei nostri figli, a scuola, possano finire escrementi, muffe o alimenti di dubbia origine. Oggi chi lavora nel settore delle mense sa benissimo che vi sono regole chiare da seguire e tutti i mezzi possibili per garantire tracciabilità, igiene e correttezza di conservazione degli alimenti“.
Alle 81 mense “irregolari” sono state contestate 14 violazioni penali, 95 infrazioni amministrative alle normative nazionali e comunitarie con il deferimento di 15 persone alle autorità giudiziarie oltre alla segnalazione di 67 soggetti alle autorità amministrative. “Non possiamo permettere il menefreghismo di chi stipula contratti ben precisi e poi fa il furbo o peggio – ha aggiunto il ministro -. A maggior ragione quando è in gioco la salute dei più piccoli e vulnerabili: i bambini. Grazie ai nostri Carabinieri del Nas per l’ottimo lavoro e per la grande dedizione e scrupolosità con cui effettuano le ispezioni. A loro va la mia totale gratitudine e quella di tutti i genitori”.
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“Il Terzo valico è partito basandosi su stime di traffico merci irrealistiche”
La relazione del ministero delle Infrastrutture scritta dal professor Ponti è impietosa: “Il Cociv prevedeva la saturazione delle linee fs esistenti nel 2010, cosa mai avvenuta”. L'opera è definita uno spreco di risorse pubbliche. A pesare sulla prosecuzione dei lavori i costi per la rescissione dei contratti.
I cantieri del Terzo valico sono partiti basandosi su un documento, l’analisi costi benefici risalente al 2003, che riporta dati non reali nella crescita dei trasporti. Lo sostiene il gruppo di lavoro incaricato nei mesi scorsi dal ministero delle Infrastrutture di valutare il progetto in maniera oggettiva, visto che lo studio di quindici anni fa è stato scritto dal Cociv, che non poteva certo essere imparziale, avendo un evidente interesse alla realizzazione dell’opera. Il professor Marco Ponti, insieme a Paolo Beria, Alfredo Drufuca, Riccardo Parolin e Francesco Ramella ha messo nero su bianco che il documento del Cociv riportava “stime di domanda che non risultano essere allineate con la reale evoluzione dei flussi sulla rete e che avrebbero dovuto determinare una saturazione delle linee esistenti al 2010, di fatto mai avvenuta: il traffico complessivo sulle direttrici tra Genova e il suo entroterra nel 2014 è stato pari a 241 treni/giorno (141 sulla Succursale, 71 sulla storica, 29 sull’Ovadese) di cui 81 merci (58 sulla Succursale, 14 sulla storica, 9 sull’Ovadese). Si tratta di valori lontani dai 454 treni/giorno preventivati al 2010 nello scenario senza intervento e tali da rendere inoperanti i vincoli di capacità sulle tre linee esistenti.a rescissione dei contratti.
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I cantieri del Terzo valico sono partiti basandosi su un documento, l’analisi costi benefici risalente al 2003, che riporta dati non reali nella crescita dei trasporti. Lo sostiene il gruppo di lavoro incaricato nei mesi scorsi dal ministero delle Infrastrutture di valutare il progetto in maniera oggettiva, visto che lo studio di quindici anni fa è stato scritto dal Cociv, che non poteva certo essere imparziale, avendo un evidente interesse alla realizzazione dell’opera. Il professor Marco Ponti, insieme a Paolo Beria, Alfredo Drufuca, Riccardo Parolin e Francesco Ramella ha messo nero su bianco che il documento del Cociv riportava “stime di domanda che non risultano essere allineate con la reale evoluzione dei flussi sulla rete e che avrebbero dovuto determinare una saturazione delle linee esistenti al 2010, di fatto mai avvenuta: il traffico complessivo sulle direttrici tra Genova e il suo entroterra nel 2014 è stato pari a 241 treni/giorno (141 sulla Succursale, 71 sulla storica, 29 sull’Ovadese) di cui 81 merci (58 sulla Succursale, 14 sulla storica, 9 sull’Ovadese). Si tratta di valori lontani dai 454 treni/giorno preventivati al 2010 nello scenario senza intervento e tali da rendere inoperanti i vincoli di capacità sulle tre linee esistenti.a rescissione dei contratti.
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Bettole di Tortona, il paese “sepolto” dallo smarino
A Cantalupo Ligure la nuova sede dell’Isra, dedicata al volontario della Cri Marco Milanese
Più o meno un anno fa, il sindaco di Cantalupo Ligure Gian Piero Daglio, aveva firmato un accordo per concedere a titolo gratuito i locali i locali nell’edificio dell’ex Comunità montana, all’ Associazione di Protezione Civile “Isra”, International Search and Rescue Association, domenica 16 dicembre la sede sarà inaugurata ufficialmente e sarà intitolata a Marco Milanese, il giovane volontario della Cri vignolese, vittima nell’estate del 2017 di un grave incidente stradale.
La nuova sede dell’Isra, associazione dove i volontari sono in grado di intervenire in più situazioni: soccorso sanitario, soccorso in ambiente impervio, acquatico e antincendio, sarà anche dotata del defibrillatore semiatomatico, un dispositivo in grado di riconoscere e interrompere tramite l’erogazione di una scarica elettrica le aritmie responsabili dell’arresto cardiaco.
La cerimonia di inaugurazione inizierà alle 10 e terminerà con un aperitivo alle 11.30.
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Sciopero Autostrade per Italia, rischio disagi nel week end
Sindacati, stop il 16 e 17 dicembre
Week end prenatalizio di possibili disagi sulla rete autostradale di Autostrade per l'Italia (che gestisce oltre 3 mila chilometri su quasi 5.900 km complessivi). I sindacati hanno infatti proclamato uno sciopero di 4 ore di tutti i dipendenti di Aspi e delle società collegate nelle giornate di domenica 16 e lunedì 17 dicembre. Alla base della protesta, proclamata da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Sla-Cisal e Ugl Viabilità e Logistica, "l'interpretazione strumentale" da parte dell'azienda dell'accordo del 19 luglio scorso sulla contrattazione di secondo livello.
Interpretazione che, denunciano i sindacati, "neutralizza uno dei suoi punti qualificanti, relativo al ricambio generazionale e alle sue ricadute occupazionali, prioritariamente sul bacino dei precari". "Inoltre - aggiungono - emerge la volontà di marginalizzare, se non ridimensionare, i servizi in rete per l'utenza come Punto Blu, i servizi di Viabilità e Assistenza agli automatismi". Lo sciopero, che riguarda anche tutte le società collegate ad Aspi (Telepass, SDS, Autostrade Tech, ADMoving, Atlantia), prevede l'astensione del personale addetto all'esazione e quello turnista domenica 16 dicembre dalle 10 alle 14, dalle 18 alle 22 e dalle ore 22 alle 2 di lunedì 17; mentre il personale tecnico amministrativo, compresi i Punto Blu, sciopererà le prime 4 ore della prestazione di lunedì.
Interpretazione che, denunciano i sindacati, "neutralizza uno dei suoi punti qualificanti, relativo al ricambio generazionale e alle sue ricadute occupazionali, prioritariamente sul bacino dei precari". "Inoltre - aggiungono - emerge la volontà di marginalizzare, se non ridimensionare, i servizi in rete per l'utenza come Punto Blu, i servizi di Viabilità e Assistenza agli automatismi". Lo sciopero, che riguarda anche tutte le società collegate ad Aspi (Telepass, SDS, Autostrade Tech, ADMoving, Atlantia), prevede l'astensione del personale addetto all'esazione e quello turnista domenica 16 dicembre dalle 10 alle 14, dalle 18 alle 22 e dalle ore 22 alle 2 di lunedì 17; mentre il personale tecnico amministrativo, compresi i Punto Blu, sciopererà le prime 4 ore della prestazione di lunedì.
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Facebook: 6,8 mln foto senza permesso
Lo ha rivelato la stessa azienda, causa sarebbe un virus
(ANSA) - WASHINGTON, 14 DIC - Nuova tegola su Facebook: almeno 6,8 milioni di foto di utenti sono state pubblicate senza che questi le abbiano e senza il loro permesso a causa di un virus.
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Strasburgo, è morto Antonio Megalizzi
Il reporter italiano era rimasto gravemente ferito nell'attentato di martedì sera al mercatino di Natale. Conte: 'Uniti in questo dolore'. Salvini: 'Una preghiera per Antonio'
E' morto il giornalista italiano Antonio Megalizzi rimasto ferito gravemente ferito alla testa martedì sera nell'attentato al mercatino di Natale di Strasburgo. E' salito così a quattro il bilancio delle vittime del killer Cherif Chekatt , rimasto ucciso in un blitz a 48 ore dall'attacco.
Antonio, 29 anni era a Strasburgo per il progetto Europhonica, una web radio con la quale collaborava. Europeista convinto, giudicato da tutti un bravo ragazzo stava insieme a Luana da quattro anni. "Purtroppo siamo costretti a confermare che il nostro collega Antonio ci ha lasciati. I nostri pensieri vanno alla famiglia e a tutti i suoi amici e colleghi. Vi preghiamo di rispettare il momento doloroso". Lo scrive su Twitter Europhonica. Intanto il presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige Mauro Keller, nell'esprimere profondo cordoglio, annuncia che nei prossimi giorni verrà consegnato ai famigliari di Antonio Megalizzi il tesserino di iscrizione all'Ordine del giovane reporter, il quale nei prossimi mesi avrebbe completato la pratica per l'ingresso nell'elenco dei pubblicisti. "All'inizio della prossima riunione della Consulta regionale il 20 dicembre a Bolzano, sarà inoltre osservato un minuto di silenzio", conclude Keller.
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Sicurezza stradale: 2,8mln di veicoli senza assicurazione
Arriva stretta Ania-Polstrada con 120 kit "Street control"
Oltre 2,8 milioni di veicoli che circolano sulle strade italiane sono privo di assicurazione: si tratta del 6,3% del totale, un dato che al Sud tocca il picco di oltre il 10%. È l'allarme lanciato dall'Ania, l'Associazione nazionale fra le imprese assicurative, in occasione del convegno nazionale "La sicurezza stradale: tra esigenze di sicurezza, tecniche investigative e tutela amministrativa", organizzato a Cagliari dalla Polizia stradale. Un appuntamento che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del vicecapo della Polizia, prefetto Luigi Savina, e che ha prodotto un primo risultato concreto per dare una stretta a chi, con la furbizia, mette a rischio la vita delle persone: Ania e Polstrada hanno infatti siglato un nuovo protocollo di collaborazione che darà gambe al "Plate Check", un progetto per il monitoraggio, la prevenzione e il contrasto all'evasione assicurativa e alla mancata revisione dei veicoli. Il documento prevede la fornitura alle pattuglie di 120 kit "Street control", dispositivi in grado di effettuare controlli direttamente sulle targhe dei veicoli per verificarne la copertura assicurativa. Il piano di intervento sarà triennale e sull'intero territorio nazionale, con postazioni fisse e mobili. I primi kit sono stati consegnati oggi alla Polizia stradale di Cagliari e saranno poi distribuiti nelle 29 province italiane che l'Ania ha indicato come quelle con il maggior tasso di incidenti. Secondo i dati forniti nel convegno, a due anni dall'entrata in vigore della legge 41/2016, che ha introdotto i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali, nell'ultimo quadriennio la mortalità ha avuto un andamento altalenante, con un aumento nel 2015, una riduzione nel 2016 e un nuovo incremento nel 2017: il bilancio finale è di 3.378 vittime (3.381 nel 2014). Sono gli incidenti con le auto quelli che registrano il maggior numero di morti: 1.474 nel 2017.
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Brasile, ordinato l'arresto di Cesare Battisti
L'Italia ha chiesto l'estradizione dell'ex terrorista perché sconti l'ergastolo. Pericolo di fuga, decisione immediatamente esecutiva
"Cesare Battisti deve essere arrestato per evitare il pericolo di fuga in vista di un'eventuale estradizione". Il nuovo corso voluto da Jair Bolsonaro ha avuto conseguenze immediate sulla vicenda dell'ex terrorista dei Pac. A ordinarne l'arresto, con un provvedimento immediatamente esecutivo, è stato un magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano, Luis Fux.
Secondo i media brasiliani Battisti non si troverebbe nella sua casa a Cananeia . "E' da novembre che non lo vediamo", ha detto un vicino all'inviata della TV Globo, il canale che ha rivelato che il magistrato Fux ha ordinato l'arresto immediato di Battisti in vista di una sua possibile estradizione in Italia.
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Pavia, il paese dei telefoni in silenzio: «Da un anno isolati dal mondo»
Guasti mai riparati. La protesta di dieci famiglie e una comunità di frati
Fra Ivan e Fra Alejandro, dell’eremo di Abbadia Sant’Alberto: il blocco dei telefoni blocca anche il flusso di pellegrini (foto Milani) |
In un chiostro di monti e boschi di castagni come quello in cui sorge Abbadia Sant’Alberto, minuscola frazione del comune di Ponte Nizza, si vive lontani dal caos, nel silenzio assoluto. Un isolamento così totale che persino i telefoni hanno smesso di squillare. La cornetta è muta da un anno, mentre i cellulari sono sempre senza copertura. È la situazione paradossale che una decina di famiglie e i frati dell’eremo di Sant’Alberto di Butrio si trovano a dover affrontare dall’11 dicembre 2017, giorno in cui il «gelicidio» che ha provocato 4 milioni di danni in tutta la vallata ha causato il crollo di alberi che hanno tranciato le linee telefoniche e messo fuori uso una centralina Telecom. Il telefono fisso è muto, ma gli abitanti pagano puntualmente il canone fisso delle bollette. Qui non ci sono negozi; non c’è il medico e nemmeno una farmacia. I residenti sono tutti anziani, i cellulari servono a poco perché nessuna compagnia assicura piena copertura. Ma da un anno tacciono anche i telefoni fissi. Raccontano due coniugi 80enni del posto: «Per parlare con i nostri figli dobbiamo aspettare che vengano a trovarci».
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Manovra, i 5 stelle contro il passo indietro di Conte, Salvini e Di Maio: «Inutile fare i duri se poi ti arrendi»
Dubbi tra i parlamentari. La festa in discoteca (tra le polemiche) per serrare le file
ROMA — Davide Tripiedi scherza: «Il 2 per cento? Nessun problema, era quello che volevamo, c’è stata una trattativa e abbiamo ottenuto il 2,04. Quindi lo 0,4 in più dell’obiettivo». Il deputato 5 Stelle, scherzi a parte, è convinto che alla fine si porterà a casa il reddito di cittadinanza con le misure previste dal contratto. Ma non tutti la pensano come lui e il timore, che in rete sfocia nella solita ondata di critiche e sarcasmi, è che la trattativa sia sostanzialmente fallita e che il passo indietro sia stato evidente.
Uno smacco per i leader — Luigi Di Maio, ma anche Matteo Salvini e Giuseppe Conte— che hanno ripetuto fino allo sfinimento che non si sarebbero mossi di «un millimetro» dalla ridotta del 2,4 per cento. Ma anche un pericolo concreto, quello di disorientare una platea elettorale che sembra già confusa (gli ultimi sondaggi registrano ulteriori smottamenti).
Tra i parlamentari c’è un po’ di disillusione: «Inutile fare la faccia dura se poi dobbiamo calare le braghe», riassume uno. Ma soprattutto il timore è che il reddito di cittadinanza si riveli un flop.
Uno smacco per i leader — Luigi Di Maio, ma anche Matteo Salvini e Giuseppe Conte— che hanno ripetuto fino allo sfinimento che non si sarebbero mossi di «un millimetro» dalla ridotta del 2,4 per cento. Ma anche un pericolo concreto, quello di disorientare una platea elettorale che sembra già confusa (gli ultimi sondaggi registrano ulteriori smottamenti).
Tra i parlamentari c’è un po’ di disillusione: «Inutile fare la faccia dura se poi dobbiamo calare le braghe», riassume uno. Ma soprattutto il timore è che il reddito di cittadinanza si riveli un flop.
Lodi, Comune condannato per il caso delle mense: «È discriminazione»
Svolta nella vicenda del regolamento comunale di accesso alle tariffe agevolate che, di fatto, ha reso impossibile a oltre 200 famiglie straniere di ottenere gli sconti sulle mense scolastiche di Lodi. La decisione del Tribunale di Milano
«La condotta del Comune di Lodi fu discriminatoria»: sul caso mense il Tribunale di Milano dà ragione su tutta la linea agli stranieri e torto alla giunta leghista di Sara Casanova. Il regolamento sull’accesso alle prestazioni sociali è discriminatorio e va cancellato. Così ha deciso giovedì pomeriggio il giudice Nicola Di Plotti a un mese esatto dall’apertura della causa condotta dalle due associazioni Asgi e Naga nei confronti dell’amministrazione comunale lodigiana per il contestatissimo regolamento che obbligava le famiglie straniere non UE a presentare documenti di non proprietà nei paesi di origine per accedere alle tariffe minime sui servizi extrascolastici. Pena l’assegnazione della fascia massima.
Un caso esploso nello scorso settembre quando alcune famiglie legate a un’associazione islamica locale – Al Rhama – avevano deciso di non mandare i loro bambini a scuola per tre giorni per protesta, e che aveva provocato il ritiro dalle mense di oltre duecento bambini stranieri essendo impossibilitate le loro famiglie a pagare 5 euro al giorno per il ticket mensa. Dopo varie manifestazioni in piazza e la raccolta, grazie al Coordinamento Uguali Doveri, di oltre 160mila euro da tutta Italia per garantire ugualmente ai bambini stranieri di Lodi l’accesso alle prestazioni scolastiche, il tribunale di Milano ha messo fine alla vicenda accogliendo la richiesta delle due associazioni. In attesa delle motivazioni, il giudice Di Plotti oltre ad accertare «la condotta discriminatoria» condanna il Comune alla modifica del regolamento per l’accesso alle prestazioni agevolate – in tal modo agli stranieri non UE basterà presentare l’Isee esattamente come italiani ed europei - e a rifondere le spese legali alle associazioni Asga e Naga che avevano promosso la causa.
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Quota 100 con clausole di garanzia: tutte le novità per Statali, privati e donne
Non ci saranno graduatorie per la Quota 100 con vantaggi per chi ha maturato requisiti più alti ma saranno introdotte clausole di garanzia per limitare la spesa nel caso di andamento della spesa superiore al previsto: con finestre di uscita che da tre mesi potrebbero raddoppiare a sei se la spesa corre più del previsto. Sembra questo il punto di caduta per la messa a punto della misura che con tutta probabilità sarà inserita in un emendamento alla manovra di bilancio.
Il governo stima una propensione all'utilizzo della misura dell'85% degli aventi diritto ma tecnici vicini al dossier assicurano che il tiraggio sarà più basso perché una parte consistente della platea è formata da dipendenti pubblici (circa 170.000) che avranno probabilmente un interesse più basso dei privati all'anticipo della pensione. Ecco in estrema sintesi le principali misure previdenziali contenute nella bozza:
QUOTA 100 SPERIMENTALE PER IL PERIODO 2019-21: I lavoratori privati potranno andare in pensione con almeno 62 anni di età e 38 di contributi dal primo aprile se si sono raggiunti i requisiti entro il 31 dicembre 2018. I lavoratori pubblici che hanno raggiunto i requisiti entro il 31 marzo 2019 potranno uscire dal lavoro entro il 1 ottobre in modo che sia garantita la continuità e il buon andamento dell'azione amministrativa. I pubblici che maturano i requisiti dopo il 1 aprile conseguiranno il diritto alla pensione dopo sei mesi.
Killer di Strasburgo ucciso dalla polizia: era nascosto in un deposito a Neudorf
La caccia all'uomo è durata 48 ore. Poi, a qualche centinaia di metri dal luogo in cui fece perdere le sue tracce dopo aver fatto strage al mercato di Natale, Cherif Chekatt è stato localizzato e 'neutralizzatò. La fuga del terrorista è finita a rue Lazaret, dove i passanti, dietro le transenne, applaudono questa sera - a più riprese e lungamente - i poliziotti impegnati nel blitz decisivo. Neppure un'ora dopo la sua morte l'Amaq, l'agenzia dello stato Islamico, ha battuto la rivendicazione dell'Isis: «Chekatt era un nostro soldato» ed ha «portato avanti l'operazione per vendicare i civili uccisi dalla coalizione internazionale». Secondo alcune fonti della polizia, il blitz che ha messo fine alla fuga del killer è scattato in serata, Chekatt stava camminando per strada quando è stato raggiunto dai poliziotti ed ha reagito immediatamente sparando.
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giovedì 13 dicembre 2018
Istat: aumentano i laureati italiani che lasciano il Paese
Nel 2017 sono stati quasi 28 mila, +4% rispetto al 2016
Sono in aumento i laureati italiani che si trasferiscono all'estero, nel 2017 sono quasi 28 mila, +4% rispetto al 2016. Lo fa sapere l'Istat in un report sulla mobilità interna e le migrazioni internazionali della popolazione residente. Negli ultimi cinque anni, i deflussi netti di persone di 25 anni e più dovuti agli espatri sono pari a oltre 244 mila, di cui il 64% con titolo di studio medio-alto. In forte aumento tra 2013 e 2017 il numero di emigrati diplomati (+32,9%) e laureati (41,8%).
Dai dati dell'Istat emerge che in cinque anni l'Italia ha perso complessivamente oltre 156 mila tra laureati e diplomati. Nel 2017, più della metà dei cittadini italiani che si trasferiscono all'estero (52,6%) è in possesso di un titolo di studio medio-alto: si tratta di circa 33 mila diplomati e 28 mila laureati. Rispetto all'anno precedente il numero di diplomati emigrati è sostanzialmente stabile, mentre quello dei laureati mostra un lieve aumento (+3,9%). Tuttavia l'aumento è molto più consistente se si amplia lo spettro temporale: rispetto al 2013, gli emigrati diplomati aumentano del 32,9% e i laureati del 41,8%.
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