Lodi, Comune condannato per il caso delle mense: «È discriminazione»
Svolta nella vicenda del regolamento comunale di accesso alle tariffe agevolate che, di fatto, ha reso impossibile a oltre 200 famiglie straniere di ottenere gli sconti sulle mense scolastiche di Lodi. La decisione del Tribunale di Milano
«La condotta del Comune di Lodi fu discriminatoria»: sul caso mense il Tribunale di Milano dà ragione su tutta la linea agli stranieri e torto alla giunta leghista di Sara Casanova. Il regolamento sull’accesso alle prestazioni sociali è discriminatorio e va cancellato. Così ha deciso giovedì pomeriggio il giudice Nicola Di Plotti a un mese esatto dall’apertura della causa condotta dalle due associazioni Asgi e Naga nei confronti dell’amministrazione comunale lodigiana per il contestatissimo regolamento che obbligava le famiglie straniere non UE a presentare documenti di non proprietà nei paesi di origine per accedere alle tariffe minime sui servizi extrascolastici. Pena l’assegnazione della fascia massima.
Un caso esploso nello scorso settembre quando alcune famiglie legate a un’associazione islamica locale – Al Rhama – avevano deciso di non mandare i loro bambini a scuola per tre giorni per protesta, e che aveva provocato il ritiro dalle mense di oltre duecento bambini stranieri essendo impossibilitate le loro famiglie a pagare 5 euro al giorno per il ticket mensa. Dopo varie manifestazioni in piazza e la raccolta, grazie al Coordinamento Uguali Doveri, di oltre 160mila euro da tutta Italia per garantire ugualmente ai bambini stranieri di Lodi l’accesso alle prestazioni scolastiche, il tribunale di Milano ha messo fine alla vicenda accogliendo la richiesta delle due associazioni. In attesa delle motivazioni, il giudice Di Plotti oltre ad accertare «la condotta discriminatoria» condanna il Comune alla modifica del regolamento per l’accesso alle prestazioni agevolate – in tal modo agli stranieri non UE basterà presentare l’Isee esattamente come italiani ed europei - e a rifondere le spese legali alle associazioni Asga e Naga che avevano promosso la causa.
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