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venerdì 14 dicembre 2018

“Il Terzo valico è partito basandosi su stime di traffico merci irrealistiche”

La relazione del ministero delle Infrastrutture scritta dal professor Ponti è impietosa: “Il Cociv prevedeva la saturazione delle linee fs esistenti nel 2010, cosa mai avvenuta”. L'opera è definita uno spreco di risorse pubbliche. A pesare sulla prosecuzione dei lavori i costi per la rescissione dei contratti.

I cantieri del Terzo valico sono partiti basandosi su un documento, l’analisi costi benefici risalente al 2003, che riporta dati non reali nella crescita dei trasporti. Lo sostiene il gruppo di lavoro incaricato nei mesi scorsi dal ministero delle Infrastrutture di valutare il progetto in maniera oggettiva, visto che lo studio di quindici anni fa è stato scritto dal Cociv, che non poteva certo essere imparziale, avendo un evidente interesse alla realizzazione dell’opera. Il professor Marco Ponti, insieme a Paolo Beria, Alfredo Drufuca, Riccardo Parolin e Francesco Ramella ha messo nero su bianco che il documento del Cociv riportava “stime di domanda che non risultano essere allineate con la reale evoluzione dei flussi sulla rete e che avrebbero dovuto determinare una saturazione delle linee esistenti al 2010, di fatto mai avvenuta: il traffico complessivo sulle direttrici tra Genova e il suo entroterra nel 2014 è stato pari a 241 treni/giorno (141 sulla Succursale, 71 sulla storica, 29 sull’Ovadese) di cui 81 merci (58 sulla Succursale, 14 sulla storica, 9 sull’Ovadese). Si tratta di valori lontani dai 454 treni/giorno preventivati al 2010 nello scenario senza intervento e tali da rendere inoperanti i vincoli di capacità sulle tre linee esistenti.a rescissione dei contratti.

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