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lunedì 8 aprile 2019

Ferma la Ferrari in posto disabili, poi insulta chi lo denuncia

A Napoli, l'imprenditore non si scusa e attacca consigliere regionale

Viene ripreso mentre è al volante della sua Ferrari in un posto auto riservato ai disabili: il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli (nella foto) pubblica le immagini sui social, tacciandolo di inciviltà, e lui reagisce con un video in cui insulta Borrelli e annuncia di volerlo portare in tribunale. La vicenda è diventata virale sul web, alimentando una lunga serie di commenti in gran parte solidali con l'iniziativa del consigliere, noto alle cronache per le sue frequenti denunce di episodi di malcostume.
Il proprietario della Ferrari è l'imprenditore Pino Bozza, titolare di una catena di ristoranti. Borrelli, nel primo post di denuncia, mostra la sua auto rossa fiammante (priva della targa anteriore) ma non ne fa il nome. Nel video però si scorge il volto del conducente, evidentemente identificabile, e così l'interessato reagisce su Instagram, pubblicando due video in cui rivolge a Borrelli minacce di azioni legali e improperi poco riferibili".
"Volevo dedicare questa storia al consigliere regionale Borrelli, chi c... è, che crede di essere Masaniello", dice Bozza in uno dei due video. "Ieri ho pubblicato una storia in cui mi fermo un attimo con la Ferrari in un posto disabili, e lui ha pubblicato il video infangando il mio nome". "Presto ci vediamo in Tribunale", dice ancora l'uomo, fra una serie di improperi contro il consigliere regionale e un attacco finale a sfondo sessuale.
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Caso Cucchi, il carabiniere superteste: "A Stefano fu dato un calcio in faccia"

L'imputato Francesco Tedesco in aula: "Per me questi anni sono stati un muro insormontabile"

Il processo Cucchi entra nel vivo con l'interrogatorio davanti alla Corte d'Assise del superteste Francesco Tedesco, il carabiniere imputato di omicidio preterintenzionale. "Al fotosegnalamento Cucchi si rifiutava di prendere le impronte: siamo usciti dalla stanza e il battibecco con Alessio Di Bernardo (carabiniere imputato,ndr) è proseguito. A un certo punto Di Bernardo ha dato uno schiaffo violento a Stefano"... poi "Cucchi è caduto a terra, battendo la testa e Raffaele D'Alessandro (anche lui cc imputato, ndr) ha dato un calcio in faccia a Stefano" ha detto Tedesco.
"Chiedo scusa alla famiglia Cucchi e agli agenti della polizia penitenziaria, imputati al primo processo. Per me questi anni sono stati un muro insormontabile" ha detto in aula all'inizio del suo interrogatorio, Tedesco che accusa di pestaggio gli altri due militari coimputati, Raffaele D'Alessandro e Alessio Di Bernardo.
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L’Arabia Saudita bombarda una scuola in Yemen: 13 scolare uccise. Il silenzio dei media

Sauditi bombardano scuola in Yemen

È successo di nuovo. L’Arabia Saudita ha bombardato una scuola yemenita nella capitale del Paese, Sana’a, uccidendo 13 piccole studentesse e ferendo più di 100 persone, la maggior parte dei quali bambini. 

La strage è avvenuta il 7 aprile in mattinata, quando la coalizione saudita ha bombardato la zona vicina ad una scuola di Sana’a. 13 piccole studentesse sono rimaste uccise nel bombardamento. Si stima che un centinaio di persone siano rimaste ferite. Le foto delle bambine morte e ferite hanno fatto il giro dei social solamente grazie ai reporter yemeniti che hanno fotografato direttamente il disastro per farlo conoscere al mondo. 
“Alcune studentesse sono rimaste uccise e altre ferite dopo il raid aereo dei missili. La scuola è andata distrutta” dice il preside.

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Fiumi di plastica

Sembrerebbe uno scenario tipico dei paesi del Sud-est asiatico, in cui i fiumi sono delle vere e proprie discariche a cielo aperto. E invece le immagini che ci hanno inviato alcuni cittadini– e che pubblichiamo di seguito – sono state catturate il 3 aprile e arrivano dal nord Italia, dalla località Torretta nel comune di Legnago (Verona). Esattamente dalle chiuse del CanalBianco, corso d’acqua facente parte del bacino idrografico del Po.



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Proteggi

Denuncia


La surfista nuota e raccoglie plastica nell’Oceano: ecco il video (da riflessione) che arriva da Bali

Piaggio, Cisl chiede chiarezza su procedura cassa integrazione

Genova.  “Le istituzioni locali, a cominciare dalla Regione che sono certo sarà’ molto sensibile e disponibile a spendersi in tal senso, chiedano chiarezza una volta per tutte. E il Governo faccia questa chiarezza definitivamente, senza indugiare oltre. La misura è colma e le tante parole ormai stanno a zero”. 
Il segretario generale della CISL Liguria Luca Maestripieri chiedere spiegazioni sulle motivazioni della decisione del commissario di avviare la procedura per la cassa integrazione di oltre mille dipendenti. “Su Piaggio Aero – spiega in una nota – va fatta immediata e definitiva chiarezza”. 

domenica 7 aprile 2019

Fanno il saluto romano a scuola: sospesi, dovranno studiare la Resistenza e le storie dei migranti

Quattro studenti di un liceo di Cuneo hanno fatto il saluto romano davanti a una mostra fotografica sui campi di sterminio allestita a scuola. La preside li ha sospesi per sei giorni, ma non staranno a casa senza far nulla: dovranno obbligatoriamente studiare la Resistenza, gli orrori del fascismo e visitare le associazioni che lavorano accanto ai migranti.

Sei giorni di sospensione dalle lezioni scolastiche ma soprattutto l'obbligo di studiare la Resistenza al nazifascismo e il sacrificio di migliaia di Partigiani. Accade a Cuneo, dove un gruppo di quattro studenti del liceo De Amicis due mesi fa durante l'intervallo si è reso protagonista di una stupida bravata: dopo essersi messi in fila hanno inscenato il saluto romano davanti a un manifesto di "Lager SS", una mostra fotografica allestita nell'aula magna della scuola e dedicata ai deportati politici nei campi di sterminio in occasione della "Settimana della Memoria". Come racconta La Stampa i quattro, approfittando dell'assenza degli insegnanti, hanno fatto il saluto fascista ignorando che qualcuno li stava però riprendendo con il cellulare e che quel video, fatto girare tra gli studenti, alla fine è arrivato alla preside, Mariella Rulfi. La donna, dopo aver consultato il Consiglio di classe, ha ottenuto il via libera per una "punizione esemplare".

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Treviso, maestra contagia ai bimbi la tubercolosi: batterio silente in lei per 30 anni

A Motta di Livenza, in provincia di Treviso un caso eccezionale di contagio di tubercolosi. In una classe è stato riscontrato il 95% di contagiati: l’insegnante si è ammalata, dopo che il bacillo di Koch era rimasto silente in lei per 30 anni. La malattia si è propagata a scuola, con 36 persone che hanno contratto il morbo, in forma acuta.

Panico in una scuola in provincia di Treviso. L'insegnante non sapeva si poter essere pericolosa per i bimbi della sua classe. Il batterio della tubercolosi era rimasto latente in lei per 30 anni. È accaduto a Motta di Livenza. La maestra ha scoperto che di poter essere contagiosa lo scorso 5 marzo. L'Usl trevigiana ha organizzato una task force, dopo che la maestra e un allievo della sua classe hanno cominciato ad avere febbre altissima e tosse, e sono finiti in ospedale. Dopo di loro gli stessi sintomi si sono manifestati in altri 7 bambini e un'altra insegnante: a tutti è stata diagnosticata una tubercolosi acuta.

Come è potuto accadere? Il vettore della tubercolosi, il bacillo di Koch, può rimanere anche latente nel corpo per anni, senza che il morbo si manifesti. È bastato probabilmente un'influenza, magari le difese immunitarie della docente si sono abbassate di colpo, e il batterio è diventato aggressivo. La maestra ha avuto una bronchite a novembre, ma ha continuato a fare lezione e si è recata a scuola normalmente, temendo di avere una malattia incurabile, e volendo per questo rimanere il più al lungo possibile con i suoi ragazzi.

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MALTEMPO: nuove PIOGGE in arrivo tra mercoledi 10 e giovedi 11 aprile

Dopo una temporanea tregua del maltempo tra lunedi e martedi, nuove piogge si faranno vedere sulla nostra Penisola nelle giornate successive.


La pioggia ci accompagnerà a fasi alterne anche durante la prossima settimana; una buona notizia per i nostri terreni, le falde acquifere e soprattutto per gli agricoltori che potranno godere di altra acqua dal cielo.
Sulle Alpi ovviamente sarà tutta neve; non pensiamo soltanto agli sciatori, ma alle riserve idriche che la neve porta, oltre a donare linfa vitale ai nostri ghiacciai; insomma, per la stabilità e il caldo ci sarà tempo...
Dopo la perturbazione che attraverserà l'Italia nelle prossime 24-36 ore, altre ne arriveranno. La prossima è attesa tra le giornate di mercoledi 10 e giovedi 11 aprile.

Scuole sempre più vuote, 70.000 studenti in meno il prossimo anno

Il calo demografico desertifica le aule: dal 2015 persi 188mila alunni. L’allarme dei sindacati: «Il governo dia garanzie per gli insegnanti»


ROMA
Quasi settantamila alunne e alunni in meno nelle aule italiane da settembre. Domani sera alle 19 al Miur il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti avrà davanti i sindacati della scuola e alcuni dati per nulla confortanti come questo. Il ministro dovrà esaminarli per decidere l’organico del prossimo anno, che i rappresentanti dei lavoratori temono di vedere ridimensionato, ma sarà anche l’occasione per affrontare un tema di enorme impatto sociale per l’Italia.
Il calo degli iscritti al prossimo anno è un indice di sconfitta per tutti e, in particolare, per un governo che sostiene di voler aiutare le famiglie. «È il frutto del normale andamento demografico che risente dei periodi di crisi economica e poi si riflette sulla popolazione scolastica. Alla luce di questo, stiamo valutando di aprire un dialogo per rivedere i parametri sulle autonomie scolastiche in maniera più tarata sul territorio», commenta il ministro.
Il futuro
Dalle tabelle sulle iscrizioni risulta che al prossimo anno si sono iscritti 69.256 studentesse e studenti in meno, un calo dello 0,9% che assume dimensioni diverse se si considera l’andamento degli ultimi tre anni, in diminuzione costante e crescente. Oltre 45mila in meno nel 2016/17 rispetto all’anno precedente. Altri 67.754 in meno nell’anno successivo e 75.215 quest’anno scolastico rispetto al precedente. In totale si sono persi 188.583 alunne e alunni nei quattro anni scolastici a partire dal 2015/16, con un calo del 2,4%.

sabato 6 aprile 2019

Lo Stato pagherà i debiti del Comune di Roma

Una norma contenuta nel decreto crescita chiude la gestione commissariale e trasferisce al governo centrale gran parte dei 12 miliardi ancora da pagare.

Chiuderà nel 2021 la gestione commissariale del debito di Roma. La sindaca Virginia Raggi e la vice ministra dell’Economia Laura Castelli hanno annunciato che sparirà per sempre la struttura creata dal governo di Silvio Berlusconi, una sorta di bad company, per gestire i debiti accumulati dalla Capitale fino al 28 aprile 2008. Non spariranno, però, i 12 miliardi ancora non saldati e destinati ora a pesare sulle casse dello Stato.

RIDOTTO IL CONTRIBUTO DESTINATO AL COMMISSARIO

Stato che se ne accollerà la gran parte, riducendo però il suo contributo di 300 milioni l’anno destinato al commissario. In questo modo i conti di Roma vengono messi in sicurezza sino al 2048 e (in prospettiva) ai romani viene prospettata una possibile riduzione dell’addizionale Irpef che oggi è la più alta d’Italia (0,9%). Per la Raggi la misura «libererà risorse per 2,5 miliardi fino al 2048» in favore di Roma , un «regalo che facciamo alle amministrazioni che verranno dopo noi».

CRONO-PROGRAMMA IN TRE ANNI

La norma è stata inserita nel decreto crescita. «È un'operazione win-win», ha detto Castelli, I cittadini italiani non pagheranno l'operazione. In caso contrario ci saremmo trovati nel 2022 con una crisi di liquidità fortissima che avrebbe soffocato la città». Questo il crono-programma: nei prossimi tre anni verrà fissato in via definitiva il debito residuo, poi si procederà alla chiusura della gestione commissariale e il nuovo piano di rientro, «reso sostenibile», tornerà di competenza dell'amministrazione capitolina.
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Portofino, il gran giorno della festa per la riapertura della strada 227

Santa Margherita Ligure - È stata inaugurata, la strada provinciale 227, ricostruita fra la Cervara e castello Bonomi Bolchini (mappa in fondo alla pagina), a cinque mesi e mezzo dalla terribile mareggiata di fine ottobre 2018: oggi è il giorno della grande festa .

La giornata dell’inaugurazione è iniziata da Santa Margherita Ligure con gli interventi delle autorità, poi il corteo con i bambini e il taglio del nastro; dalle 15, invece, è andato in scena il concerto in Piazzetta a Portofino, cui hanno partecipato Mahmood, Mario Biondi, Anna Tatangelo, Noemi, il Volo ed Elodie.

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La scuola italiana sta crollando (letteralmente): ogni tre giorni un cedimento strutturale

Dall'inizio dell'anno scolastico ogni 3 giorni si sono verificati episodi di distacchi e crolli nelle strutture

Più di 17 mila edifici scolastici in Italia sono in aree con una pericolosità sismica alta o medio-alta; quasi la metà delle scuole non possiede certificati di abitabilità e solo il 53% ha quello di collaudo statico.
    Dall'inizio dell'anno scolastico ogni 3 giorni si sono verificati episodi di distacchi e crolli nelle strutture. Una situazione grave quella illustrata in un Rapporto presentato da Cittadinanzattiva e Save The Children che con un Manifesto di nove punti chiedono di superare l'attuale frammentazione delle fonti di finanziamento per la sicurezza delle scuole e il diritto di studenti e docenti di frequentare strutture sicure.
    L'insicurezza delle scuole ha provocato, a partire dal 2001, 39 giovanissime vittime, è stato ricordato oggi; oltre 250 sono stati i crolli dal 2013.


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venerdì 5 aprile 2019

Haftar lancia l’attacco su Tripoli: “Resa incondizionata o sarà guerra”. Gli aerei di al Serraj colpiscono il convoglio

In un video l’ultimatum: 300 mezzi verso la capitale, operazioni anche a Sirte. Raid dei jet governativi


La colonna dei pickup del generale Haftar diretta verso
la capitale del governo di unità nazionale di Sarraj
NEW YORK
Libia di nuovo sull’orlo della guerra. Le forze aeree che fanno capo al Governo di accordo nazionale guidato da Fayez al Sarraj hanno colpito un convoglio di mezzi delle unità militari di Khalifa Haftar in una zona a sud di Tripoli. A riferirlo è la Brigata dei rivoluzionari, secondo cui il raid aveva come obiettivo un convoglio che transitava nella zona di Ash Shawyrif, 400 chilometri a sud della capitale. È questa la risposta di Tripoli all’offensiva lanciata dall’uomo forte della Cirenaica nel giorno in cui il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, mette piede in Libia per la sua prima storica visita nel Paese. Una vera e propria dichiarazione di guerra alla quale il presidente Fayez al Sarraj è costretto a dichiarare l’emergenza nazionale e mettere in allerta i caccia, e le unità anti-terrorismo di Misurata si preparano a stroncare l’avanzate delle unità dell’Esercito nazionale libico comandato dal generale.
Il messaggio di Haftar: deponete le armi
«Eccoci, Tripoli. Eccoci, Tripoli. Eroi, l’ora è suonata, è venuto il momento» del «nostro appuntamento con la conquista», tuona l’uomo forte della Cirenaica in un audio messaggio in cui annuncia l’avvio dell’«Operazione per la liberazione di Tripoli». Nell’audio, postato sulla pagina Facebook dell’Ufficio stampa del Comando generale delle Forze armate libiche, il generale dice anche: «Colui che depone le armi è salvo. Colui che resta a casa è sicuro. Colui che sventola bandiera bianca è in sicurezza». 

Sentenza dimenticata. L’assassino di Stefano era libero per errore

La condanna di Said per maltrattamenti era irrevocabile. La Corte d’Appello non l’avrebbe trasmessa alla Procura


Stefano Leo, il biellese di 32 anni ucciso a Torino
TORINO
La vicenda dell’assassinio di Stefano Leo, il ragazzo ucciso nel lungo Po, a Torino, la mattina del 23 febbraio scorso è – da ieri mattina – anche un caso di «malagiustizia».
Secondo quanto si apprende da autorevoli fonti della procura interpellate da La Stampa vi sarebbe stato un ritardo nella trasmissione dell’esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna che ha lasciato libero Said Mechaquat, 27 anni, nato a Khourigba, Marocco: l’uomo che l’ha ammazzato e ha confessato il delitto ai carabinieri domenica scorsa. Avrebbe dovuto essere in carcere da alcuni mesi, invece era fuori. Con una sentenza definitiva mai eseguita per un ritardo – o forse per un errore materiale – che potrebbe essere riconducibile alla Cancelleria della Corte d’Appello di Torino.

Banche, niente intesa sui rimborsi: Conte convocherà associazioni. Scontro M5s-Tria

Viene rinviata, al termine di un duro scontro in Consiglio dei ministri, la decisione sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie. «Vince la linea Di Maio», esulta il Movimento 5 stelle. Perde la linea Tria, è il sottinteso. La norma sui rimborsi non entra infatti, come invece chiedeva il ministro dell'Economia, nel decreto crescita. Ma non passa neanche, per ora, la linea pentastellata che chiedeva un binario unico per i ristori. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si fa promotore di una mediazione: lunedì convocherà a Palazzo Chigi le associazioni dei risparmiatori per concordare la norma che dovrebbe essere varata in un nuovo Cdm martedì 9.

Solo dopo si valuterà con precisione come procedere. La riunione fiume, di oltre tre ore, porta all'approvazione del decreto sulla crescita. Ma anche su questo testo c'è ancora da lavorare e infatti passa 'salvo intesè: il dl rischia di ingrossarsi fino a contenere oltre 50 (c'è chi dice 80) articoli ma fonti governative dicono che così rischia di non passare il vaglio del Colle e quindi servirà un supplemento di esame.

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giovedì 4 aprile 2019

Maltempo: bimbo salvato da un sottopasso alla Spezia, allagamenti a Varazze

Genova - Le previsioni sono state rispettate , e nella notte piogge abbondanti sono scese su entrambi i versanti della Liguria.
I rovesci, a carattere temporalesco, hanno portato con sé anche fulmini, che si sono abbattuti sul territorio, fortunatamente senza causare danni; anche i venti hanno soffiato forte nella notte, con raffiche provenienti dai quadranti meridionali.
La Spezia, bimbo salvato da un sottopassoLa situazione più difficile nello Spezzino, sia nel capoluogo sia in altre località della provincia: alla Spezia, in particolare, due poliziotti hanno salvato un bimbo di 5 anni e il padre, che erano rimasti bloccati in auto in un sottopasso allagato (foto) all’altezza di via della Pieve (mappa in fondo al testo).

Il livello dell’acqua, aumentato anche a causa dei tombini “saltati”, aveva raggiunto la metà delle portiere dell’auto, di fatto bloccando all’interno l’uomo e il bimbo, che si trovava sul sedile posteriore: una donna che ha assistito alla scena ha chiamato il 112, che ha inviato un’auto della polizia sul posto; gli agenti sono entrati nel sottopasso e, con l’acqua all’altezza della vita, hanno urlato all’uomo di abbassare il finestrino posteriore per poter prendere il bambino.

Una volta salvato il piccolo, messo al sicuro all’interno dell’auto di pattuglia, i due agenti hanno spinto la macchina fuori dal sottopasso.
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Privacy: Garante, sanzione 50 mila euro per Rousseau. Casaleggio denuncia profili 'clone'

Provvedimento varato oggi: 'Entro 10 giorni assegnare credenziali per l'autenticazione ad uso esclusivo di ciascun utente'

Una sanzione di 50.000 euro; completare l'adozione delle misure di auditing informatico; provvedere ad assegnare credenziali di autenticazione ad uso esclusivo di ciascun utente con privilegi amministrativi, entro 10 giorni; entro 120 giorni rivisitazione complessiva delle iniziative di sicurezza adottate. Infine entro il termine di 60 giorni, una valutazione d'impatto sulla protezione dei dati, riferita alle funzionalità di e-voting. E' quanto ingiunge il Garante per la privacy all'Associazione Rousseau nel provvedimento varato oggi.
Il Garante per la privacy rileva che rimangono ''importanti vulnerabilità rispetto alle quali l'Autorità (valutata anche l'urgenza di intervenire su una struttura, come la piattaforma Rousseau, di particolare rilevanza e delicatezza anche sotto il profilo della partecipazione democratica dei cittadini alle scelte politiche) è tenuta ad intervenire attraverso i poteri che le sono attribuiti''.
Per questo il Garante ingiunge all'Associazione Movimento 5 Stelle e all'Associazione Rousseau quale responsabile del trattamento di provvedere a risolvere tali criticità.
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Violenza in Circumvesuviana, il Riesame: “Ragazza malata, relazioni mediche inattendibili”

Violenza in Circumvesuviana, il Riesame: “Ragazza malata, relazioni mediche inattendibili”
Scarcerato anche il terzo indagato. Ombre sui racconti della 24enne, in cura in un centro di salute mentale

Violenza in Circumvesuviana, il Riesame: “Ragazza malata, relazioni mediche inattendibili”
Emerge un'altra verità che potrebbe capovolgere una storia in cui la vittima potrebbe diventare carnefici e i carnefici vittime. A scriverla sono i giudici del tribunale del Riesame di Napoli rispetto alla storia della 24enne che ha accusato tre giovani di averla violentata nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. Dopo la terza scarcerazione in pochi giorni, i giudici del tribunale delle Libertà hanno completamente ribaltato l'ipotesi accusatoria formulata dalla procura di Napoli e sostenuta dalla vittima. Le motivazioni verranno rese ufficialmente note domattina ma dall'analisi delle udienze emergono chiaramente alcuni elementi che hanno fatto avere un'opposta visione dei fatti ai magistrati napoletani.

Violenza in Circumvesuviana, il Riesame: “Ragazza malata, relazioni mediche inattendibili”

Il disturbo psichiatrico della ragazza

Per prima cosa “la ragazza soffre di un disturbo del comportamento alimentare e per questo motivo è da tempo in cura presso il centro di igiene mentale dell'Asl a San Giorgio a Cremano. Nel corso del periodo di cura, i medici napoletani hanno deciso di trasferire la 24enne presso una clinica specializzata nel trattamento dell'anoressia a Bologna dove è rimasta ricoverata per qualche settimana”. A dirlo è l'avvocato della ragazza, Maurizio Capozzo, in esclusiva a Napolitoday.
Proprio sul quadro clinico della 24enne che si addensano i principali dubbi dei giudici napoletani che in tre diverse composizioni hanno annullato l'ordinanza di custodia cautelare. I magistrati avrebbero messo in dubbio il quadro medico e la relazione redatta dai medici del centro antiviolenza dell'ospedale “Cardarelli” di Napoli. Una relazione completamente capovolta dai giudici che invece ritengono che il disturbo psichiatrico della 24enne abbia “ingannato” i medici napoletani nella ricostruzione. Un elemento che pone la sua ricostruzione in maniera completamente inattendibile per i giudici di Napoli secondo cui il disturbo ossessivo di cui soffre l'avrebbe messa in condizione di mentire anche in maniera inconsapevole, perché malata.

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Violenza in Circumvesuviana, il Riesame: “Ragazza malata, relazioni mediche inattendibili”
„Emerge un'altra verità che potrebbe capovolgere una storia in cui la vittima potrebbe diventare carnefici e i carnefici vittime. A scriverla sono i giudici del tribunale del Riesame di Napoli rispetto alla storia della 24enne che ha accusato tre giovani di averla violentata nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. Dopo la terza scarcerazione in pochi giorni, i giudici del tribunale delle Libertà hanno completamente ribaltato l'ipotesi accusatoria formulata dalla procura di Napoli e sostenuta dalla vittima. Le motivazioni verranno rese ufficialmente note domattina ma dall'analisi delle udienze emergono chiaramente alcuni elementi che hanno fatto avere un'opposta visione dei fatti ai magistrati napoletani.


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Onna, il simbolo del terremoto de L’Aquila ancora in macerie. Giustino Parisse: “La mia vita è finita quella notte del 2009”

Nel cronoprogramma della ricostruzione, Onna doveva essere la prima frazione a essere ricostruita. Dieci anni dopo, tutto è come prima. 


O meglio, i soldi per i lavori sono stati stanziati, e sono pronti a essere erogati, ma i cantieri avviati sono solo 6 su 21, dei quali solo tre quelli completati. Una sola famiglia è tornata nella sua casa originaria. “Ma sarebbe scorretto scaricare ogni responsabilità alle istituzioni, spesso le colpe di questi ritardi sono da attribuire agli stessi cittadini” puntualizza Giustino Parisse, giornalista e residente a Onna, che ci accompagna tra le macerie di quella che fu la sua casa, dove quella notte perse i due figli e il padre. “La mia vita è finita quel giorno, ora è come se guardassi tutto da un buco sotto le macerie”.

A parte la chiesa di San Pietro Apostolo (ricostruita dai tedeschi, anche in memoria del tragico legame che li lega al paese per via della strage compiuta dai nazisti proprio in questa frazione, quando nel 1944 distrussero dieci abitazioni e fucilarono 17 persone) il paese è ancora raso al suolo. “Ma poi immaginatevi che questo era un paese di 340 persone, aveva già avuto uno spopolamento notevole, quella notte ci furono 40 morti, 50 feriti, l’80% delle abitazioni distrutto – racconta Giustino Parisse – purtroppo, ma spero di essere smentito, qui il terremoto è stata la botta finale, per questo mi impegno per mantenere viva la memoria delle tradizioni e delle persone che abitavano il borgo”.

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Stop al bonus baby sitter e asilo nido, Di Maio smentisce se stesso

Il vicepremier in televisione "smentisce" l'abolizione del beneficio: "E' salito a 1.500 euro". Ma si tratta di un altro istituto dell'Inps, per l'asilo nido. Quello in questione non è stato rinnovato dalla Manovra del governo. Le opposizioni attaccano
di RAFFAELE RICCIARDI

MILANO - "Smentisco questa notizia: il bonus baby-sitting con la legge di Bilancio è aumentato da 500 a 1.500 euro". Le agenzie battono questa dichiarazione del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico e vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, a "Mattino 5", su Canale5. Una risposta alle polemiche, cresciute a colpi di retweet e dalle condivisioni social, sullo stop alla facoltà delle mamme di 'scambiarè la loro maternità facoltativa con un bonus da 600 euro mensili (per un massimo di sei mesi, quindi 3.600 euro) per pagare rette e bambinaie. Una risposta falsa, che - se non pecca di malafede - almeno denota confusione.

Il caso è riesploso nelle ultime ore perché l'Inps ha pubblicato un messaggio in cui spiega alle mamme che hanno ottenuto il bonus baby-sitter che devono 'consumarlo' entro la fine del 2019, viceversa si vedranno riaccreditare i mesi di maternità ma perderanno la possibilità di convertirli nell'assegno per pagare asili nido e baby sitter.
Ripercorriamo con ordine: la misura è un voucher "per l'acquisto di servizi di baby sitting oppure un contributo per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati". Si poteva chiedere, dopo la maternità obbligatoria, in alternativa al congedo parentale. Valore: 600 euro mensili (da ricalcolare in caso di part-time), per un massimo di sei mesi. Scopo: facilitare il rientro al lavoro, visto che purtroppo la maternità è un momento tragico per la carriera delle donne; o sostenere le mamme di fatto 'obbligate' a riprendere presto il lavoro, per ragioni economiche. Introdotto prima nel triennio 2013-2015, è stato poi prorogato con le Manovre successive.

Che il bonus fosse giunto al capolinea non è certo una notizia di adesso. Lo ha stabilito lo stesso governo con la legge di Bilancio per il 2019, approvata lo scorso Natale. In quell'occasione, infatti, l'esecutivo non ha rinnovato la misura, che così è andata a esaurirsi. Che sia andata così, lo ricorda lo stesso Istituto per la previdenza nel suo ultimo messaggio: "La legge 30 dicembre 2018, n. 145, (legge di bilancio 2019), non ha previsto il rinnovo del beneficio 'contributo per i servizi di baby-sitting e per i servizi all'infanzia'", si legge. "Pertanto, a far data dal 1° gennaio 2019, le madri lavoratrici non possono più presentare domanda per l'accesso al beneficio in oggetto".
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Via al bonus baby sitter, ma in pista sconti più alti per l’asilo nido