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venerdì 9 agosto 2019

Crisi di Governo, lo spread sale a 241 punti. Piazza Affari chiude in rosso. Titolo Atlantia sale: con la crisi evita revoca concessioni

Il differenziale tra Btp e Bund tedesco in continuo rialzo dopo la mozione di sfiducia al premier Conte presentata dalla Lega. La Borsa di Milano appesantita dal forte calo delle banche. Attesa per l'agenzia Fitch che pubblicherà i risultati della sua revisione del rating italiano

La crisi di governo fa schizzare in alto anche lo spread. Il differenziale tra Btp e Bund tedesco ha chiuso a fine giornata a 241 punti base, con il rendimento del decennale italiano sopra all’1,8 per cento, dopo un’apertura già sopra i 230 punti base (rispetto ai 210 della chiusura di giovedì). La causa è tutta nell’incertezza politica scatenata dalla crisi di governo che la Lega ha ufficializzato presentando in Senato la mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte.
Piazza Affari ha chiuso in profondo rosso, con l’indice Ftse Mib che ha ceduto il2,48% a 20.324 punti mentre il Ftse All-Share ha perso il 2,55%. Nel Vecchio continente chiusure negative per tutti i principali listini: a Francoforte il Dax cede l’1,28% a 11.693 punti, mentre a Parigi il Cac40 perde l’1,11% a 5.327 punti e a Madrid l’Ibex lascia sul campo l’1,25% a 8.757 punti. Limita i danni Londra, col Ftse100 in flessione di un più moderato 0,44% a 7.253 punti.

La Borsa di Milano è stata appesantita soprattutto dal forte calo delle banche. Tra gli istituti di credito Banco Bpm perde il 9%, così come Mps (-8,5%), Ubi (-8,4%) e Bper (-7%). Mps è stata sospesa in asta di volatilità mentre era in calo teorico del 7,7%. Tra i finanziari è in forte calo anche Poste che ha chiuso a -6,6%. In un listino per buona parte in rosso, spicca il rendimento positivo dei titoli di Atlantia che ha chiuso a +2,47%. La holding del gruppo Benetton, con la crisi di governo, vede allontanarsi la possibilità che la controllata Autostrade per l’Italia perda la concessione
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METEO A 7 GIORNI: solleone al centro ed al sud, ancora rischio di FORTI TEMPORALI al nord

Si prolunga il braccio si ferro tra l'aria arroventata africana e quella più fresca oceanica. Le regioni del nord dalla prossima settimana rischiano ancora forti temporali, quelle meridionali ancora influenzate dalle temperature elevate.


Una nuova, pesante ondata di maltempo ha colpito nel pomeriggio di ieri, mercoledì 7 agosto, alcune località della Val Padana, si tratta delle conseguenze portate dal contrasto diretto tra le masse d'aria arroventate africane e quelle più fresche atlantiche. In realtà in questi giorni l'aria fresca proveniente dall'oceano ha appena sfiorato le regioni del nord, tuttavia per queste due masse d'aria dalle caratteristiche così diverse, è bastato solo sfiorarsi per innescare fenomeni di natura violenta come quelli che abbiamo potuto osservare ieri pomeriggio.
Adesso l'anticiclone africano appare nuovamente in fase di rinforzo, porterà un sensibile rialzo delle temperature su tutto il nostro Paese entro il prossimo fine settimana. I valori più elevati sono ancora previsti al sud ma questa volta nemmeno il nord verrà risparmiato dalla grande calura. Le temperature risulteranno particolarmente elevate soprattutto nelle zone lontane dal mare. Nell'entroterra del Mezzogiorno picchi termici sino a +40°C saranno alla portata.
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Marcinelle, 63 anni fa la tragedia. Mattarella: 'Tutela lavoratori irrinunciabile'

Morirono 262 minatori, 136 italiani. 'Obiettivo chiave per consolidare la comune casa europea'

"La tutela di tutti i lavoratori e la incessante promozione dei loro diritti costituiscono principi di civiltà irrinunciabili per ogni Paese e sono un obiettivo fondamentale nel processo di consolidamento della comune casa europea e dell'intera comunità internazionale". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 63/mo anniversario della tragedia di Marcinelle.
"Nel giorno in cui si commemora il sacrificio del lavoro italiano nel mondo desidero riaffermare - afferma il Capo dello Stato in un messaggio - la più partecipe vicinanza ai familiari delle vittime di Marcinelle e degli altri tragici eventi che hanno coinvolto i nostri connazionali all'estero, morti o feriti sul lavoro, prestato in condizioni difficili, per un futuro migliore per le proprie famiglie.
    La tragedia di Marcinelle, in particolare, è parte della memoria collettiva dell'Italia e dei Paesi che ne furono colpiti. 
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Decreto Sicurezza, Mattarella firma ma esprime due pesanti rilievi: "Resta l'obbligo di salvare le persone in mare"

Il presidente ha controfirmato il provvedimento voluto da Salvini, ma punta il dito su "due rilevanti criticità" con una lettera al premier e ai presidenti delle Camere. Inoltre chiede di rimettere mano alle norme.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato, ma con due pesanti rilievi, contenuti in una lettera inviata ai presidenti delle Camere e al premier Conte, il decreto sicurezza bis voluto da Matteo Salvini. Anche in presenza di questo decreto, l'obbligo dei naviganti di salvare i naufraghi rimane tutto.

"Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al Presidente della Repubblica, non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità" scrive infatti il presidente Sergio Mattarella, "rimettendo - come si legge in chiusura della missiva - alla valutazione del Parlamento e del Governo l'individuazione dei modi e dei tempi di un intervento normativo sulla disciplina in questione".

La prima osservazione di Mattarella si riferisce all'ammenda amministrativa che arriva fino a 1 milione di euro per chi salva i migranti.

Mattarella fa notare che, per effetto di un emendamento, che ha modificato il decreto legge originario da lui firmato a giugno, la sanzione amministrativa pecuniaria applicabile è stata aumentata di 15 volte nel minimo e di 20 nel massimo, fino a un milione di euro per il comandante della nave che trasporta migranti. Una pena sproporzionata. Draconiana. In più la sanzione non risulta più subordinata alla reiterazione della condotta.

Inoltre il decreto non ha introdotto alcun criterio che distingua tra tipologia delle navi.


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giovedì 8 agosto 2019

In provincia di Alessandria sette paesi costretti a finanziare per solidarietà gli altri 181 Comuni

In provincia di Alessandria sette paesi costretti a finanziare per solidarietà gli altri 181 Comuni

Da sinistra, il sindaco Marco Guerrini, il presidente della Regione Chiamparino e il presidente delle Aree protette dell'Appennino Piemontese Dino Bianchi 
ALESSANDRIA. Lo storico fumetto Alan Ford aveva fra i suoi personaggi Superciuk, squinternato supereroe che al contrario di Robin Hood rubava ai poveri per dare ai ricchi. A prima vista sembra la storia del Fondo di solidarietà comunale (Fsc): «Istituito nel 2013, è lo strumento di perequazione fiscale del comparto comunale. È finalizzato ad assicurare un’equa distribuzione delle risorse ai comuni svolgendo una funzione di compensazione delle risorse storiche e di perequazione determinata dalla differenza tra fabbisogni e standard e capacità fiscale».
Equa distribuzione? Il calcolo è molto tecnico («Ho provato a leggere la spiegazione, ma dopo cinque righe avevo già il mal di testa» dice un sindaco), il risultato invece è evidente. Facciamo il caso della provincia: su 188 Comuni sono solo sette i «contributori» del Fsc, gli altri sono «beneficiari». E questi sette sono paesini quasi tutti di montagna: Cabella, a cui trattengono 21 mila euro; Carrega, 51 mila; Cassinelle, 11 mila; Castelletto d’Orba, meno 24 mila; Fabbrica Curone, 89 mila, Voltaggio, 68 mila, e Ponzone, il caso limite, che vede svanire oltre 300 mila euro, un decimo del bilancio. Al contrario, guardando ai centri zona, Acqui di milioni ne incassa 1,9; Alessandria 11,7 (bell’aiuto su un bilancio disastrato come il suo), Casale 2,6; Novi Ligure 2,2; Valenza 1,2; infine Ovada 733 mila euro.
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Ambientalismo ciao ciao: i Cinque Stelle dicono no allo stato di emergenza climatica (per salvare la poltrona)

Come mai i Cinque Stelle, sulla carta ambientalisti, al Senato hanno bocciato le mozioni per dichiarare l’emergenza climatica in Italia? Eppure, dalle questioni dei carburanti fossili in poi, c’è bisogno di un impegno serio


La propaganda e la voglia di restare al governo vince ancora e spinge ad accettare compromessi al ribasso su tutto. Ambiente compreso, anzi soprattutto. Altrimenti non si spiegherebbe come mai i Cinque Stelle, che sulle vertenze ambientali hanno conquistato larga parte del loro consenso elettorale, al Senato hanno bocciato e le mozioni a prima firma De Petris (LeU) e Ferrazzi (Pd) per dichiarare l’Italia in emergenza climatica e assumere iniziative adeguate a fronteggiarla. E per non essere scavalcati a sinistra – anche se defininendosi né di destra né di sinistra non dovrebbero avere questi vecchi problemi – hanno preferito accogliere la mozione di maggioranza presentata proprio dal M5S.
Peccato che per farla passare e digerire agli alleati del Carroccio hanno dovuto togliere dalla loro mozione proprio quello che servirebbe al Paese: la dichiarazione che l’Italia è in emergenza climatica. Il risultato è un atto del tutto inadeguato, che non inizia neanche a tagliare i quasi 19 miliardi di sussidi alle fonti fossili. Come se non bastasse autorevoli esponenti dei Cinque Stelle lo hanno rivendicato come un grande risultato… La macchina della propaganda insomma non dorme mai.

Davvero una beffa quella che si è consumata in Senato e per giunta nella Giornata Mondiale dell’Ambiente. Proprio sull'emergenza climatica da mesi milioni di giovani, ispirati dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg si stanno mobilitando nel mondo.
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Roma: ucciso con un colpo di pistola alla testa Diabolik, ultras leader degli ‘Irriducibili’ Lazio. L’agguato al Parco degli Acquedotti

Fabrizio Piscitelli, 53 anni, era seduto su una panchina quando è stato colpito alle spalle da un unico colpo sparato con una pistola calibro 7,65 che lo ha centrato alla testa, trapassandolo all’altezza dell’orecchio sinistro. Sul posto la Squadra Mobile che ha ascoltato i presenti

Un’esecuzione in piena regola nel parco degli Acquedotti, in zona Tuscolana, alla periferia di Roma. Un unico sparo a distanza ravvicinata che ha ucciso il 53enne Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, ultras leader degli Irriducibili della Lazio, implicato in precedenza in una vicenda di droga. Era seduto su una panchinaquando è stato avvicinato alle spalle dal killer, che indossava una tuta da jogging. Un proiettile calibro 7,65 l’ha centrato alla testa, trapassandolo all’altezza dell’orecchio sinistro, quando il sole era ancora alto. Resta da chiarire se l’aggressore fosse a volto coperto. Secondo gli investigatori, probabilmente Piscitelli aveva appuntamento con qualcuno. Il parco, lo stesso dove fu fermato ed iniziò il calvario di Stefano Cucchi, si trova a diversi chilometri da Grottaferrata dove l’uomo abitava. A dare l’allarme è stato un passante.

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Mercato immobiliare, in 12 anni 100 miliardi da immigrati in Italia: hanno comprato 860mila case

Le province dove si concentrano le compravendite sono Milano, Roma e Bari. La forbice corrente dei prezzi spesi va da 70mila a 130mila euro. I lavoratori stranieri acquistano immobili di bassa qualità e cercano case mediamente grandi, anche in campagna, dove accogliere tutta la famiglia




Gli immigrati danno impulso al mercato immobiliare italiano, che nel 2019 vede le compravendite incrementate del 13,7% rispetto al 2018, per un ammontare complessivo di 58mila scambi a chiusura d’anno: 5 miliardi di euro il fatturatostimato a chiusura 2019 (+11,1%). Una discreta boccata d’ossigeno visto anche che gli acquisti si indirizzano su immobili di qualità e in aree di valore mediobasso, proprio quelli che costituiscono la zavorra e la zona più affollata del mercato immobiliare. In 12 anni gli immigrati hanno infatti iniettato 100 miliardi di euro con 860 mila abitazioni acquistate, che nei prossimi anni sfioreranno il milione. I dati sono quelli del quindicesimo Rapporto “Immigrati e casa: un mercato in crescita” realizzato da Scenari Immobiliari secondo il quale il 21,5% degli immigrati abita in una casa di proprietà.

L’incidenza percentuale delle compravendite da parte di immigrati sul totale nel 2019 è circa il 9%. Il 63,5% è in affitto, mentre il 7,7% abita presso il luogo di lavoro e il 7,3% alloggia da parenti o altri connazionali. Le dieci province dove si concentra il maggior numero di acquisti da parte di immigrati sono Milano, Roma, Bari, Torino, Prato, Brescia, Cremona, Vicenza, Ragusa, Modena e Treviso. La forbice corrente dei prezzi spesi va da 70mila a 130mila euro. Dopo il picco di vendite del 2007, spiega il Rapporto, le vendite agli immigrati erano via via rallentate, complici crisi e stretta sul credito fino al 2015 quando il mercato ha ricominciato a crescere con un aumento costante.
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mercoledì 7 agosto 2019

"Sporchi la divisa che indossi", volontario della Croce Rossa di Loano insultato perché originario del Ghana

La vice presidente locale: "Attacchi dettati dallʼodio e dalla cattiveria"


"Sporchi la divisa che indossi". E' l'attacco razzista sferrato contro Umar Ghani, 25enne originario del Ghana volontario della Croce Rossa del Comitato di Loano (Savona). Il ragazzo è stato insultato perché di colore mentre il 3 agosto distribuiva gadget della Cri. Lo denuncia la vice presidente Sara Canepa. "Sono attacchi dettati dall'odio e dalla cattiveria, di un mondo che vede nei migranti tutto il male", ha affermato la Canepa.

"Un nostro volontario, un migrante del Ghana è stato più volte offeso, mentre cercava con gentilezza e cortesia di regalare dei gadget della Croce Rossa Italiana – spiega la Canepa – Questo ragazzo ha venticinque anni e ha deciso di passare il suo tempo libero aiutando le persone. Per poter accedere e diventare volontario presso la nostra associazione ha portato a termine un lungo percorso di oltre 6 mesi che hanno compreso corsi, esami e tirocinio. È un ragazzo lavoratore, che passa il suo tempo libero aiutando le persone e lo fa sempre con il sorriso, anche quando viene insultato, perché la sua spiegazione fa inorridire: ‘E' normale che mi insultino perchè io sono nero’. Una frase che racchiude in sè la rassegnazione di un ragazzo solo, lontano dagli affetti".

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Tav, bocciata la mozione M5s. Tensione nella maggioranza. Vertice Conte-Salvini

Quella di Forza Italia ottiene un voto in più


Tensione alle stelle nella maggioranza dopo lo stop alla mozione dei cinquestelle contro la Tav. E' in corso a Palazzo Chigi un colloquio tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini, che è giunto poco dopo le 19 nella sede del governo.
Bocciata la mozione dei Cinquestelle No Tavpassano tutte le altre mozioni a favore dell'opera: il Senato ha approvato quella del Pd con 180 sì, 109 contrari e un astenuto. La mozione Bonino ha ottenuto 181 sì, 107 no e un astenuto. Quella di FdI è passata con 181 sì, 109 no e un astenuto. Infine quella di FI ha preso un voto in più ottenendo 182 voti favorevoli, 109 no e 2 astenuti. Il ministro Toninelli all'ANSA: 'Ho votato No, avanti sereno'.
La mozione del M5s contraria alla Tav è stata bocciata dal Senato con 181 no, mentre i voti favorevoli sono stati 110.

La Lega annuncia lo stop agli 80 euro: l'addio al bonus Renzi colpisce i più poveri

La trasformazione da bonus a detrazione fiscale o contributiva ridurrà i benefici per chi dichiara redditi da 8.145 a 13 mila euro l'anno


ROMA-  Torna e ritorna da anni ormai, come un tormentone. E adesso sembra essere arrivato il momento con l'annuncio ufficiale da parte della Lega nel secondo incontro con le parti sociali. Sarà perché ha il nome di un presidente del Consiglio controverso come Matteo Renzi. Il bonus da 80 euro che nel 2014 il governo di centrosinistra introdusse e che lo stesso Matteo volle ben visibile in tutte le buste paga che ne avevano diritto e cioè quelle tra gli 8.145 euro e i 26 mila di stipendio annuale. Una fascia di lavoratori dipendenti medio bassa, che usciva con le ossa rotte dalla crisi e che aveva bisogno di potere d’acquisto. Il bonus fece allo scopo: 960 euro all’anno, spese in consumi e, come ha detto la Banca d’Italia, la misura aiutò la crescita del Pil in modo sostanziale.

Certo la gabbia fissa della misura, 80 euro per tutti, ha creato degli scompensi: subito sotto gli 8.145 euro si rimase a bocca asciutta come pure sopra i 26.600. L’Agenzia delle entrate fece qualche errore e alcuni furono addirittura furono chiamati a restituire quanto avuto in più.
Dal punto di vista tecnico si tratta di una erogazione monetaria, più simile agli assegni familiari erogati dall’Inps. Oggi la si vuole trasformare in una detrazione fiscale o contributiva: si può fare, come tutto. Ma la detrazione fiscale non sarà più uguale per tutti, alcuni ci perderanno altri ci guadagneranno: questo perché per beneficiare della detrazione bisogna avere un debito con il fisco, e questo debito è zero a quota 8.145 e poi si sale gradualmente fino a 13 mila euro senza arrivare mai pienamente a creare lo spazio per una detrazione di 960 euro l’anno.


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Maltempo, frane e colata di fango spazza via le auto nel lecchese: terrore in centro

Il maltempo fa paura e danni ingenti nella zona di Lecco. Alcune auto sono state investite dal fango nel lecchese, in particolare nella frazione montana di Codesino di Casargo, a causa delle forti piogge che si sono abbattute sulla zona. Alcune case sono state evacuate per sicurezza. 

Maltempo, grandine e alberi sradicati in Alto Adige. Da mercoledì allerta anche al Centro-Nord

La strada provinciale 67 è stata chiusa al transito a seguito delle esondazioni avvenute questa sera nel territorio del comune montano di Casargo, in provincia di Lecco. Diverse auto in sosta sono state investite da colate di fango che hanno invaso diverse zone del paese e in particolare la frazione di Codesino. Vigili del fuoco, Carabinieri, squadre sanitarie e di volontari locali hanno effettuato verifiche in ogni mezzo e in tutta la zona per sincerarsi che gli smottamenti non abbiano coinvolto direttamente anche delle persone. I danni sono ingenti.


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Maltempo, grandine e alberi sradicati in Alto Adige. Da mercoledì allerta massima in tante regioni

martedì 6 agosto 2019

Bergeggi, un 17enne ha lanciato il bidone dei rifiuti: ha confessato ai carabinieri

Il giovane è stato denunciato con l’accusa di lesioni gravi. Incastrato dalle prove raccolte dai militari, ha detto di non sapere che sulla spiaggia ci fossero alcune tende

Savona - Alla fine ha confessato, la sua colpa il giovane di 17 anni di fuori regione, probabilmente in vacanza con la famiglia in riviera che, nella notte tra venerdì e sabato, ha lanciato un cassonetto giù dalla scogliera di Bergeggi, colpendo al volto il bambino francese che dormiva in spiaggia con la sua famiglia. Un gesto che poteva avere ripercussioni ancora più tragiche, visto che, nel punto in cui è caduto il cassonetto, che poi di rimbalzo ha colpito il bimbo, fino a poco prima si trovava la sorella di 14 anni che si era spostata perché non riusciva a dormire bene. Se si fosse trovata ancora in quella posizione, secondo la ricostruzione dell’Arma, probabilmente il colpo le sarebbe stato fatale.

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Lancia frigorifero da una scarpata e si vanta sul web

La Guardia Civil ha rintracciato l'uomo ripreso in un video mentre abbandonava degli elettrodomestici nella zona di Almeria, in Spagna. per lui, multa da 45mila euro 
Un uomo è stato sanzionato, in Spagna, con una multa da 45mila euro per aver lanciato un frigorifero da una scarpata. È la stessa Guardia Civil del Paese a confermarlo in un tweet nel quale ha pubblicato anche il video che riprendeva la scena dell'abbandono dell'elettrodomestico. L'episodio è avvenuto ad Almeria.

Il video del lancio del frigorifero

"Rintracciano e multano con 45mila euro il giovane che lanciò il frigorifero in Almeria - si legge nel tweet -. I colleghi di Seprona hanno identificato questo uomo che si è fatto riprendere mentre tirava un frigorifero da una scarpata". Nel video, si sente una persona gridare "riciclando, amo riciclare" mentre un ragazzo, ridendo getta giù l'elettrodomestico.

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Bjorg Lambrecht morto, il ciclista belga vittima di una caduta durante la terza tappa del Giro di Polonia. Aveva 22 anni

È caduto durante il Giro di Polonia, hanno provato a rianimarlo sul posto e poi in ospedale. Ma per Bjorg Lambrecht non c’è stato nulla da fare: il ciclista belga, 22 anni, è morto due ore dopo l’incidente, avvenuto durante la terza tappa del giro, da Chorzów a Zabrze.
Dopo ore di apprensione, la notizia del decesso è stata data dalla sua squadra, la Lotto Soudal: “È avvenuta la più grande tragedia che sarebbe potuta accadere alla famiglia, agli amici e ai compagni di squadra di Bjorg. Riposa in pace, Bjorg”, ha scritto il team sui propri profili social. Secondo una prima ricostruzione, al 40esimo chilometro della tappa, Lambrecht è caduto in un fossato, con un ponticello in cemento, davanti a una casa.
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IL DECRETO SICUREZZA BIS È LEGGE. L’UMANITÀ È UFFICIALMENTE REATO

Un milione di euro di multa per le ong che violano il divieto di ingresso in acque italiane. Arresto obbligatorio per il comandanteSequestro immediato dell’imbarcazione. La criminalizzazione sistematica e legalizzata di chi salva vite in mare. Un Parlamento calpestato, martoriato e ridotto a maggiordomo dall’esecutivo. La violazione di una decina di articoli della Costituzione e una mezza dozzina di obblighi e trattati internazionali.
Il Decreto Sicurezza Bis passato poco fa in Senato a colpi di fiducia, in un Parlamento e in un paese narcotizzati dal veleno dell’odio e della propaganda, è forse il punto più basso mai toccato da un governo (con la complicità del legislativo) nella storia repubblicana.
Un giorno, non molto lontano, ognuno di noi dovrà rendere conto a se stesso e alla propria coscienza di dov’era, cosa faceva o cosa non ha fatto mentre l’Italia ha introdotto ufficialmente nella propria legislazione il reato di Umanità: chi ha ideato il decreto, chi l’ha proposto, chi l’ha votato, chi non lo ha combattuto, chi si è voltato dall’altra parte, chi si è genuflesso per salvare la poltrona, chi in tutti questi mesi ha gettato benzina sul fuoco dell’odio razziale, chi ha infangato le ong, chi non ha fatto abbastanza per resistere. Ognuno, nel suo grande o nel suo piccolo, ha le propie responsabilità e ci dovrà convivere.

Ma, quando le luci si spengono e le porte si chiudono, rimarranno solo due possibilità: quelli che hanno scelto di difendere l’uomo, il diritto alla vita, contro ogni convenienza e calcolo personale; e quelli che, in nome di una patria, di un confine e dell’obbedienza cieca al leader, hanno condannato a morte centinaia, migliaia di persone, uomini, donne, bambini. E lo hanno fatto in nome e per conto dello Stato italiano.  
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lunedì 5 agosto 2019

Nell’aria stanno tornando i pesticidi degli anni ’40. E’ colpa dello scioglimento dei ghiacciai

I ghiacciai dell’Himalaya si stanno sciogliendo, e, insieme all’acqua liquida, si stanno liberando decenni di inquinanti, tra i quali persino pesticidi usati negli anni ’40. Il disastro tra travolgendo la vita acquatica, potenzialmente accumulandosi nella catena alimentare. Il risultato shock arriva da uno studio dell’Institute of Tibetan Plateau Research della Chinese Academy of Sciences. Studi scientifici di tutto il mondo indicano uno scioglimento generale dei ghiacciai dovuto al riscaldamento globale. Ed era già noto che alcuni tipi di inquinanti potevano restare nei ghiacci (uno studio del 2018, ad esempio, aveva trovato sostanze chimiche nocive in quelli dell’Alaska). Le sostanze inquinanti possono percorrere lunghe distanze lungo l’atmosfera, usando particelle di polvere e molecole d’acqua come sistemi di trasporto. Si parla anche di migliaia di chilometri prima di cadere sul ghiaccio e restare a quel punto intrappolati. Alti livelli di contaminazione lontano dalle fonti di inquinamento, noto come paradosso artico, è un fenomeno che si riscontra anche nei ghiacciai di alta montagna come quelli dell’Himalaya che, purtroppo, contengono livelli particolarmente elevati di sostanze nocive per l’ambiente poiché vicini ai Paesi dell’Asia meridionale, tra i più inquinanti del pianeta.

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Corinaldo. Arrestate sette persone per la strage nella discoteca

Accusate di far parte di una banda che usò spray urticante per una rapina, causando il panico nella discoteca Lanterna Azzurra

I carabinieri di Ancona hanno arrestato sette persone per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo del dicembre 2018, in cui, prima di un concerto del rapper Sfera Ebbasta, cinque giovani e una madre 39enne morirono schiacciate nella calca a causa di un momento di panico collettivo.
Sei delle persone arrestate hanno tra i 19 e i 22 anni, tutte residenti nella provincia di Modena e ritenute parte di una banda che si dedicava a furti e rapine nelle discoteche della zona. L'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapina; sei di loro sono accusati anche di omicidio preterintenzionale plurimo e lesioni personali ai danni di altre 197 persone che rimasero ferite nella calca seguita alla diffusione dello spray al peperoncino nella discoteca.
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Addio a "Capitan Ottimista": il giovane pediatra che prescriveva sorrisi per i suoi piccoli pazienti

Tra i reparti d'ospedale, in cui si verificano molti momenti di gioia ma anche di grande difficoltà, spesso si dà molto valore alle cure e ai farmaci e poco allo stato d'animo del paziente, che può avere un grande impatto sull'andamento di una malattia. Ciò è particolarmente importante nei reparti dedicati ai più piccoli, i quali risentono maggiormente dell'atmosfera rigida e triste che normalmente si viene a creare.
Per questo molte associazioni e medici si adoperano, ciascuno con i propri mezzi, per rendere la permanenza dei bambini all'interno degli ospedali più gioiosa possibile, riempiendo le loro giornate con attività e spettacoli che distraggano bambini e genitori dalla difficile realtà. Una di queste persone era il dottor Antonio Javier Cepillo, da tutti conosciuto come "Capitan Ottimista".

Il giovanissimo pediatra lavorava nell'ospedale di Albacete, una cittadina dell'entroterra spagnolo. Dopo tre anni di servizio, nel 2016 era stato diagnosticato a lui stesso un nodulo, che lo aveva trasformato di colpo da medico a paziente.
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Secondo noi. Da un ministro si attendono parole decenti e onorevoli

Dovrebbe fermarsi un minuto, il ministro dell’Interno, a pensare a un Paese, il suo, il nostro, l’Italia, in cui tutti parlano come lui. «Zingaraccia, ora arriva la ruspa», riferito a una persona rom che pure avrebbe pronunciato una frase gravissima. Parole che arrivano – coincidenza infausta, e quasi annichilente – alla vigilia del 2 agosto, 75esimo del genocidio nazista di rom e sinti.
«Vada a fare le foto ai bambini visto che le piace tanto», è la risposta del ministro, allusiva e al limite della diffamazione, al videomaker che ha il torto di averlo messo in difficoltà con la vicenda della moto d’acqua della Polizia che ha portato suo figlio sedicenne a fare un giro al Papeete beach di Milano Marittima.
Insomma immagini, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, un Paese in cui ogni cittadino si sente libero di rispondere a un insulto con un insulto al quadrato o di catalogare – per disprezzarli – gli esseri umani. E ancora immagini, il ministro Salvini, un Paese in cui ogni persona rivestita di autorità derida chi gli pone domande sgradite. Questa Italia già così difficile da governare diventerebbe una giungla, un farwest, un 'tutti contro tutti' dissennato e pericoloso. Qualcuno sostiene che a questo punto ci siamo già arrivati.

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domenica 4 agosto 2019

Nuova sparatoria in Usa, nove morti in Ohio

E' quanto segnalano i media locali a poche ore dalla strage a El Paso. Un assalitore sarebbe stato ucciso

Ancora una sparatoria negli Stati Uniti, a Dayton in Ohio a poche ore dalla strage a El Paso e il cui bilancio, stando a quanto riferito dalla polizie, è di 9 morti e 16 feriti. Stando agli ultimi aggiornamenti del Dayton Daily News la polizia è intervenuta dopo la segnalazione della presenza di uno "sparatore attivo" nella zona nelle prime ore del mattino di oggi. Si cercherebbe anche un secondo uomo che potrebbe aver lasciato la zona a bordo di una jeep scura. Stando alle prime indicazioni sulla sparatoria in queste ore a Dayton, in Ohio, un autore sarebbe già stato ucciso

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