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giovedì 15 agosto 2019

Scontro Lega-M5s su reddito cittadinanza

Pentastellati, lo difendiamo con tutte le nostre forze

Scontro Lega-M5s sul reddito di cittadinanza. "Il 70% di chi lo chiede probabilmente non ne ha diritto. Bisogna rivedere la misura dando di più a chi ne ha più bisogno e intervenire in favore delle imprese abbassando pesantemente il cuneo per chi assume", afferma il viceministro leghista all'Economia Massimo Garavaglia. Pronta la risposta del M5s: "Il reddito di cittadinanza è una misura che difendiamo con tutte le nostre forze".

Open Arms, i giudici riaprono i porti chiusi

La decisione del Tar del Lazio tiene conto dell'emergenza in cui versano i migranti a bordo


Stop al divieto della Open Arms in acque territoriali italiane. Secondo quanto riferisce Ansa, a disporre la sospensione il divieto d'approdo per la nave dell'Ong spagnola è il Tar del Lazio, che ha ravvisato nella situazione in cui versano i 147 migranti a bordo, un' "eccezionale gravità e urgenza". In una nota, Open Arms ha accolto con plauso la decisione dei magistrati: "Siamo lieti di constatare come, ancora una volta, dopo il Tribunale per i Minori, anche il Tar abbia ritenuto di dover intervenire per tutelare la vita e la dignità delle persone e abbia riconosciuto le ragioni della nostra azione in mare, ribadendo la non violabilità delle Convenzioni internazionali e del diritto del mare" ha sottolineato. Il Tar, infatti, si sarebbe anche espresso contro una violazione delle normative internazionali generata dalla politica dei "porti chiusi". Appresa la decisione dei giudici, il team dell'Ong ha fatto sapere: "Ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino in modo che i diritti delle 147 persone, da 13 giorni sul ponte della nostra nave, vengano garantiti".

Il veto del Viminale

Il Ministero dell'Interno ha contestato la decisione del Tar del Lazio, promettendo un ricorso urgente al Consiglio di Stato. Secondo quanto riferiscono fonti vicine al Viminale, il ministro Matteo Salvini sarebbe in procinto di firmare un nuovo provvedimento di divieto d'ingresso nelle acque territoriale italiane. 

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mercoledì 14 agosto 2019

Incidente nucleare in Siberia: panico Chernobyl 2

Russia. Sono 180 mila gli abitanti della zona a rischio intorno al sito militare dove c'è stata l'esplosione. Nella notte arriva da Mosca équipe medica anti contaminazioni. Autorità ambientale ammette: radiazioni 16 volte oltre la norma

A Severodvinsk, città della Russia sub-artica nella provincia di Archangelsk in Siberia, è allarme radioattività. Un vero e proprio panico si sta diffondendo in città dopo che ieri mattina l’Amministrazione settentrionale per l’idrometeorologia e il controllo ambientale russo ha riferito che i sistemi automatizzati di monitoraggio delle radiazioni in 6 degli 8 quartieri di Severodvinsk hanno registrato un livello di radioattività 16 volte maggiore rispetto ai valori normali.
Sono le prime notizie che i 180 mila cittadini di Severodvinsk ricevono sulla situazione del tasso di radioattività dell’aria da parte della autorità centrali dopo cinque lunghi giorni. I dati diffusi ieri non fanno che confermare quanto sta denunciando Greenpeace Russia sin dall’8 agosto, quando il ministero della Difesa russo aveva informato con un succinto comunicato che 7 persone (tra cui sembra 5 scienziati) erano rimaste uccise nella regione di Archangelsk a causa di un’esplosione durante i test su un reattore nucleare. L’esplosione si sarebbe verificata su una piattaforma offshore durante i test su un razzo con una fonte di energia a radioisotopi.
Tra la popolazione locale la notizia dell’evacuazione ha creato panico: molte famiglie nel timore che si possa ripetere la tragedia di Cernobyl stanno abbandonando le loro case trasferendosi da parenti in altre province. E sembra che i loro timori non siano campati in aria.
Già oggi all’alba, secondo quanto informa l’agenzia di stampa Belomorkanal, i residenti del villaggio di Nenoks, località adiacente al sito in cui è avvenuta l’esplosione, verranno evacuati con un treno speciale. La notizia è stata confermata dagli abitanti del paese con messaggi sui social network. I residenti raccontano di essere stati avvertiti dalle autorità militari che oggi alle cinque del mattino dovranno essere pronti ad abbandonare le loro case.
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Crisi di Governo, M5S: Salvini blocca riforme per la scuola, la cultura e l’Università

“La crisi di governo innescata dalla Lega per mera brama di potere avrà ricadute pesanti su molti ambiti della cultura, dell’istruzione e del mondo universitario e della ricerca, rispetto ai quali in questo anno al governo il MoVimento 5 Stelle ha messo in campo riforme di ampio respiro, lottando per individuare una adeguata dotazione finanziaria anche grazie al lavoro di squadra con il ministro Bonisoli, il viceministro Fioramonti e i sottosegretari Giuliano e Vacca. 
Salvini e i suoi, dunque, si assumono un’altra pesante responsabilità: quella di soffocare sul nascere un radicale rinnovamento e ripensamento di questi settori.
Si pensi, per fare solo alcuni esempi, alla proposta di legge sulla promozione della lettura già passata alla Camera: un importante esempio di collaborazione in commissione e di sperimentazione di un metodo condiviso tra forze politiche finalizzato alla crescita civile e culturale del Paese.
Stesso discorso per la legge sull’accesso libero e gratuito ai risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici, approvata alla Camera con grande soddisfazione di ricercatori e appassionati di scienza.
Poi c’è la riforma dell’editoria, la cui discussione è stata avviata con gli Stati generali, quella del diritto d’autore e la delega su Codice dello spettacolo e Beni culturali.
Occasioni importanti – che purtroppo rischiano di andare perse – per i cittadini, soprattutto quelli meno agiati, per gli addetti ai lavori e anche per il metodo di confronto costruttivo messo in campo.
Eppure restano al palo la legge sui ricercatori e quella sull’accesso all’università, quella contro le classi pollaio e tanti altri provvedimenti utili a ridare dignità alla nostra scuola e a chi ci studia e ci lavora.

Carburanti, in Italia il diesel più caro dʼEuropa: 1,487 euro al litro

Lo rivela una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro. Il costo medio in Europa è 1,329 euro. Da noi il prezzo finale risente enormemente di tasse e accise


In Italia il diesel è il più caro d'Europa, mentre il prezzo della benzina è il quarto più alto nei Paesi dell'Unione. Lo rivela una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro, che ha elaborato dati del ministero dell'Economia e della Commissione Ue. Il costo medio di un litro di diesel è di 1,487 euro contro la media europea di 1,329. Quello della benzina è di 1,599 euro, ben più di Francia, Germania e Austria.


Carissimo diesel - Il diesel acquistato in Italia risulta, dunque, il più caro in assoluto tra i Paesi dell'Ue. Il costo al litro, pari a 1,487 euro, supera di molto la media europea (pari a 1,329 euro), la Germania (1,242 euro) e la Spagna (1,213 euro). E' l'incidenza delle tasse sul prezzo finale ad essere molto alta: il 59,6% del prezzo finale, infatti, è costituito da tasse, contro una media europea pari al 54,9%. Peggio di noi fa solo il Regno Unito, con un valore pari al 60,5%.

Quanto costa un pieno di benzina in Italia - Con 1,599 euro al litro, il costo della nostra benzina è dell'11,1% più alto di quello della media europea: il pieno in Italia costa il 4,5% in più rispetto alla Francia, l'11,4% in più rispetto alla Germania e addirittura il 26,3% in più rispetto all'Austria. Peggio di noi in Europa fanno soltanto Paesi Bassi, Grecia e Danimarca con un costo al litro rispettivamente di 1,681, 1,629 e 1,620 euro.

Tasse e accise - Il prezzo pagato dai consumatori finali risente fortemente della componente relativa a tasse e accise. Nel nostro Paese, infatti, il prelievo statale rappresenta il 63,5% del prezzo finale contro il 60,2% della media europea, il 61,8% della Francia, il 61,6% della Germania e il 52,9% della Spagna.

Rischio aumento per Iva e accise da gennaio - "Questi numeri preoccupano soprattutto perché non sono state ancora individuate le risorse per disinnescare le clausole di salvaguardia", ha commentato Massimo Blasoni, presidente del centro studi ImpresaLavoro. In assenza di coperture alternative, infatti, le clausole scatterebbero dal primo gennaio 2020 facendo aumentare l'Iva (dal 22 al 25,2% quella ordinaria e dal 10% al 13% quella agevolata) e le accise sui carburanti "per un valore pari a 400 milioni di euro l'anno". "Al momento il 63,5% del prezzo finale della benzina è costituito da tasse e non dimentichiamo che l'Iva si applica anche sulle accise", ha concluso.

martedì 13 agosto 2019

Scuolabus a carico delle famiglie e non più dei Comuni: con la crisi di governo il rischio c’è di nuovo

Tutto nasce da un parere della Corte di conti secondo cui la spesa non può più essere inserita a bilancio. Le proteste dei sindaci


ALESSANDRIA. Si fa presto a cantar vittoria in questo Bel Paese dove anche le decisioni più ovvie devono attraversare labirinti procedurali. Sulla vicenda scuolabus a carico delle famiglie non più dei Comuni - devastante innovazione causata da un parere della Corte di conti secondo cui la spesa non può più essere inserita a bilancio - l’altro giorno sembrava fatta: un breve comma da inserire nel Decreto scuola presentato dal ministro Bussetti, che si prevedeva di varare e pubblicare in Gazzetta ufficiale entro il 28 agosto, e il gioco è fatto. Dopo di che tutti, o quasi, a intestarsi il successo in quanto avevano sottolineato, promosso, caldeggiato la soluzione.
Eh già, magari. Non passano neanche 24 ore e salta la maggioranza, la Lega annuncia la sfiducia al governo, tutto a Roma entra in fibrillazione. E il Decreto scuola? Mah. Era stato approvato «salvo intese» in Consiglio dei ministri: «Ora rischia di morire prima di nascere. 

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Scossa di terremoto al Nord Italia: paura fra Emilia, Liguria, Nord Toscana

Una scossa di terremoto di moderata intensità si è verificata alle ore 13.17 di oggi al Centro-Nord Italia. 
Dalle prime rilevazioni dell'INGV, la scossa è stata di magnitudo 3.9 sulla scala Richter, ed ha avuto epicentro nella zona di confine fra Emilia Romagna e Toscana, a 5 km da Borgo Val di Taro, sull'appennino tosco-emiliano. Ipocentro a circa 7 km di profondità. 
Il terremoto è stato avvertito in un'area piuttosto ampia (almeno 150 km): numerose le segnalazioni giunte in particolare dalle province di Reggio Emilia, Parma, La Spezia, Genova, Massa e Carrara, Lucca
La scossa è stata avvertita distintamente nella città di La Spezia, distante circa 40 km dall'epicentro. Alcune persone sono scese in strada allarmate. Molte le segnalazioni anche da Parma città, dove la gente ha avvertito il tremore per qualche secondo, soprattutto ai piani alti. 
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Addio a Nadia Toffa, aveva 40 anni. Le Iene: 'Hai combattuto a testa alta, col sorriso e con dignità'

Camera ardente in teatro, funerali il 16. L'ultimo addio nella cattedrale di Brescia

Addio a Nadia Toffa. Dopo una lunga battaglia contro il cancro è morta a 40 anni la storica conduttrice e inviata delle Iene. Lo ha annunciato stamattina lo staff della trasmissione tv sulle proprie pagine social.

"Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all'ultimo, fino a oggi", si legge sulla pagina Facebook de Le Iene. "Il destino, il karma, la sorte, la sfiga ha deciso di colpire proprio te, la nostra Toffa - prosegue il post della trasmissione Mediaset -, la più tosta di tutti. Sei riuscita a perdonare tutti, anche il fato, e forse anche il mostro contro cui hai combattuto senza sosta: il cancro. Non ci resta che sperare che tu sia riuscita a perdonare anche noi, che non siamo stati in grado di aiutarti quanto avremmo voluto.

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In Thailandia lanciate bombe di semi per combattere la deforestazione.

In Thailandia, la foresta naturale della provincia di Phitsanulok, fa parte del progetto di riforestazione aerea (seed bombing) deciso dal governo per il rimboschimento della vegetazione entro il 2017. Purtroppo negli ultimi vent'anni, la maggiore parte delle foreste dell'area del Grande Mekong - fiume che si estende tra Cina, Birmania, Cambogia, Laos, Thailandia e Vietnam - si sono ridotte drasticamente di quasi la metà. Questo situazione è dovuta al devastante impatto umano sull'ambiente, causato dallo sfruttamento delle attività agricole, disboscamento, cambiamento climatico, aumento della popolazione. Proprio per questo la Thailandia nel 2013 ha deciso di intervenire drasticamente con un piano quinquennale di rimboschimento delle zone più martoriate tramite via aerea con bombe di semi. Con questo metodo, un aereo (o un drone) vola sull'area da bonificare sganciando piccole bombe composte da argilla, concime e semi della flora locale sistemate all'interno di capsule biodegradabili ideate per interrarsi alla stessa profondità con cui verrebbero poste con aratura tradizionale. Con un solo volo aereo si possono far cadere anche 100000 semi.

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lunedì 12 agosto 2019

L’ultimo desiderio di Giulia morta di tumore: “Mamma regala i miei giocattoli ai bambini poveri”

Si è ammalata quando aveva 6 anni e per quattro anni e mezzo ha lottato senza mai smettere di pregare. Prima di morire ha chiesto alla madre di donare i suoi giochi ai bambini bisognosi.

La fede è una cosa da piccoli. Ho pensato questo dopo aver letto la storia di Giulia Zedda apparsa sul sito de L’Unione Sarda in un articolo a firma di Sara Marci.

Tumore, la parola più terribile per una bambina

10 anni, di Cagliari, è morta dopo aver combattuto coraggiosamente per quattro anni e mezzo contro un tumore. Il giornale ha intervistato sua mamma Eleonora Galia che con il cuore pieno di dolore e gratitudine ha raccontato qualcosa della sua piccina e della sua incrollabile fede. Eleonora ricorda il giorno in cui i dottori la informarono della malattia della figlia:
“(…) Il 6 febbraio del 2014, ci dissero che l’encefalogramma era disastroso, il 12 che aveva un tumore di sei centimetri. La parola più terribile, quella inaccettabile a qualsiasi età. Figurarsi per una bambina. Per tua figlia di sei anni”

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Violenti temporali in Piemonte: tempesta di vento nel Verbano

MALTEMPO IN PIEMONTE | Il tempo sta rapidamente peggiorando su gran parte del nord grazie all'ingresso di correnti d'aria più fresche e instabili (alle medio-alte quote) che stanno interagendo con la grande afa presente in pianura Padana. Tra i tanti rovesci e piovaschi sparsi in atto sul settentrione, spiccano i forti temporali che si stanno sviluppando sul Piemonte. Fortemente colpiti il verbano e le province di Torino e Vercelli dove si stanno accanendo due distinti temporali decisamente violenti.
GRAVI DISAGI NEL VERBANO | Un forte temporale stazionario si è formato tra la tarda mattina e il pomeriggio sull'alto Piemonte. Colpito principalmente il verbano, nella fascia che va da Verbania al Lago Maggiore, dove si registrano danni decisamente ingenti. Il temporale ha sviluppato fortissime raffiche di vento di downburst, che hanno picchiato pesantemente su una vasta area con velocità superiori ai 100 km/h.

Ferrara, la giunta si alza lo stipendio: un capolavoro d’ipocrisia leghista

Ricordo con una certa malinconia la rivoluzione che si accese in Italia per i centesimi delle buste di plastica al supermercato. Ve la ricordate? Un’orda di incazzati si è riversata sui social per urlare la propria indignazione contro un provvedimento che appariva come l’impoverimento definitivo.
Erano i tempi in cui si voleva tagliare tutto ai parlamentari, tagliare anche i parlamentari e ci si scannava per i prezzi del caffè alla buvette del Parlamento come se la legge finanziaria dipendesse principalmente da questo.
Poi c’erano quelli che dicevano che era una questione di principio, cavalcando tutte le troppe spese pazze dei governi italiani.
Nel carro degli indignati ovviamente salì anche la Lega di Matteo Salvini, sempre pronto a essere moralista con il comportamento degli altri e piuttosto disattento sul comportamento dei suoi.
Non importa che proprio i leghisti siano tra i protagonisti delle spese inconsulte dei consigli regionali di mezza Italia: Salvini, per erodere il M5S, ha continuato a ripetere che la politica doveva diventare umile. Lui. Lui che di politica vive da 25 anni con lauti stipendi e pochissime presenze.
L’ultimo capolavoro dell’ipocrisia leghista arriva da Ferrara dove la nuova giunta comunale a trazione leghista ha deciso di tagliare i tagli della giunta precedente e di alzarsi del 10 per cento gli emolumenti mensili.
Si tratta, nel complesso, di 225mila euro in più per le casse cittadine e che segue l’aumento del presidente del presidente del consiglio comunale (nel suo caso si tratta del 15 per cento) e le spese di formazione di uno staff a disposizione del sindaco (direttore generale, portavoce e segreteria particolare) interamente formato da persone esterne alla pubblica amministrazione.
Il caso è locale ma rappresenta perfettamente la tattica del fate quello che dite non fate quello che faccio che il segretario della Lega applica ogni volta che si tratta di qualche provvedimento di suoi uomini di partito: non conta ciò che accade nelle amministrazioni in cui la Lega ha l’occasione di governare ma tutte le energie sono riservate a una buona narrazione che torni utile per solleticare gli intestini degli elettori.

Maltempo in Piemonte, Chieri la città più colpita: vento a 100 km/h

Un violento temporale ha colpito il Piemonte, con chicchi di grandine che hanno raggiunto i 4-5 centimetri di diametro. Alberi abbattuti e tetti scoperchiati a Chieri, dove le raffiche di vento hanno raggiunto i 100 chilometri orari, la grandine ha causato disagi ad Andezeno e Marentino, sempre nel Torinese, e a Schierano, Cerreto d'Asti e Castelnuovo don Bosco, nell'Astigiano. Problemi anche a Moncalieri. Permane per le prossime ore l'allerta gialla.


Fonte testo e immagine

Il declino del grande caldo inizia dalle regioni settentrionali


domenica 11 agosto 2019

Soverato, l'attivista che ha "silenziato" Salvini: "Ho agito d'istinto all'ennesima bugia"

Francesco Noto, detto Ciccio: "Ero dietro il palco e mi sono detto: non se ne può più. Ma non ho danneggiato nulla, ho staccato le chiavi del generatore e lo ho lanciate lontano"

‘BUFFONE, BUFFONE’. A SOVERATO E’ INIZIATA LA FINE POLITICA DI MATTEO SALVINI

Lo strappo di Salvini costa 23 miliardi di aumenti Iva: a rischio quota 100 e reddito di cittadinanza

venerdì 9 agosto 2019

Crisi di Governo, lo spread sale a 241 punti. Piazza Affari chiude in rosso. Titolo Atlantia sale: con la crisi evita revoca concessioni

Il differenziale tra Btp e Bund tedesco in continuo rialzo dopo la mozione di sfiducia al premier Conte presentata dalla Lega. La Borsa di Milano appesantita dal forte calo delle banche. Attesa per l'agenzia Fitch che pubblicherà i risultati della sua revisione del rating italiano

La crisi di governo fa schizzare in alto anche lo spread. Il differenziale tra Btp e Bund tedesco ha chiuso a fine giornata a 241 punti base, con il rendimento del decennale italiano sopra all’1,8 per cento, dopo un’apertura già sopra i 230 punti base (rispetto ai 210 della chiusura di giovedì). La causa è tutta nell’incertezza politica scatenata dalla crisi di governo che la Lega ha ufficializzato presentando in Senato la mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte.
Piazza Affari ha chiuso in profondo rosso, con l’indice Ftse Mib che ha ceduto il2,48% a 20.324 punti mentre il Ftse All-Share ha perso il 2,55%. Nel Vecchio continente chiusure negative per tutti i principali listini: a Francoforte il Dax cede l’1,28% a 11.693 punti, mentre a Parigi il Cac40 perde l’1,11% a 5.327 punti e a Madrid l’Ibex lascia sul campo l’1,25% a 8.757 punti. Limita i danni Londra, col Ftse100 in flessione di un più moderato 0,44% a 7.253 punti.

La Borsa di Milano è stata appesantita soprattutto dal forte calo delle banche. Tra gli istituti di credito Banco Bpm perde il 9%, così come Mps (-8,5%), Ubi (-8,4%) e Bper (-7%). Mps è stata sospesa in asta di volatilità mentre era in calo teorico del 7,7%. Tra i finanziari è in forte calo anche Poste che ha chiuso a -6,6%. In un listino per buona parte in rosso, spicca il rendimento positivo dei titoli di Atlantia che ha chiuso a +2,47%. La holding del gruppo Benetton, con la crisi di governo, vede allontanarsi la possibilità che la controllata Autostrade per l’Italia perda la concessione
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METEO A 7 GIORNI: solleone al centro ed al sud, ancora rischio di FORTI TEMPORALI al nord

Si prolunga il braccio si ferro tra l'aria arroventata africana e quella più fresca oceanica. Le regioni del nord dalla prossima settimana rischiano ancora forti temporali, quelle meridionali ancora influenzate dalle temperature elevate.


Una nuova, pesante ondata di maltempo ha colpito nel pomeriggio di ieri, mercoledì 7 agosto, alcune località della Val Padana, si tratta delle conseguenze portate dal contrasto diretto tra le masse d'aria arroventate africane e quelle più fresche atlantiche. In realtà in questi giorni l'aria fresca proveniente dall'oceano ha appena sfiorato le regioni del nord, tuttavia per queste due masse d'aria dalle caratteristiche così diverse, è bastato solo sfiorarsi per innescare fenomeni di natura violenta come quelli che abbiamo potuto osservare ieri pomeriggio.
Adesso l'anticiclone africano appare nuovamente in fase di rinforzo, porterà un sensibile rialzo delle temperature su tutto il nostro Paese entro il prossimo fine settimana. I valori più elevati sono ancora previsti al sud ma questa volta nemmeno il nord verrà risparmiato dalla grande calura. Le temperature risulteranno particolarmente elevate soprattutto nelle zone lontane dal mare. Nell'entroterra del Mezzogiorno picchi termici sino a +40°C saranno alla portata.
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Marcinelle, 63 anni fa la tragedia. Mattarella: 'Tutela lavoratori irrinunciabile'

Morirono 262 minatori, 136 italiani. 'Obiettivo chiave per consolidare la comune casa europea'

"La tutela di tutti i lavoratori e la incessante promozione dei loro diritti costituiscono principi di civiltà irrinunciabili per ogni Paese e sono un obiettivo fondamentale nel processo di consolidamento della comune casa europea e dell'intera comunità internazionale". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 63/mo anniversario della tragedia di Marcinelle.
"Nel giorno in cui si commemora il sacrificio del lavoro italiano nel mondo desidero riaffermare - afferma il Capo dello Stato in un messaggio - la più partecipe vicinanza ai familiari delle vittime di Marcinelle e degli altri tragici eventi che hanno coinvolto i nostri connazionali all'estero, morti o feriti sul lavoro, prestato in condizioni difficili, per un futuro migliore per le proprie famiglie.
    La tragedia di Marcinelle, in particolare, è parte della memoria collettiva dell'Italia e dei Paesi che ne furono colpiti. 
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Decreto Sicurezza, Mattarella firma ma esprime due pesanti rilievi: "Resta l'obbligo di salvare le persone in mare"

Il presidente ha controfirmato il provvedimento voluto da Salvini, ma punta il dito su "due rilevanti criticità" con una lettera al premier e ai presidenti delle Camere. Inoltre chiede di rimettere mano alle norme.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato, ma con due pesanti rilievi, contenuti in una lettera inviata ai presidenti delle Camere e al premier Conte, il decreto sicurezza bis voluto da Matteo Salvini. Anche in presenza di questo decreto, l'obbligo dei naviganti di salvare i naufraghi rimane tutto.

"Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al Presidente della Repubblica, non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità" scrive infatti il presidente Sergio Mattarella, "rimettendo - come si legge in chiusura della missiva - alla valutazione del Parlamento e del Governo l'individuazione dei modi e dei tempi di un intervento normativo sulla disciplina in questione".

La prima osservazione di Mattarella si riferisce all'ammenda amministrativa che arriva fino a 1 milione di euro per chi salva i migranti.

Mattarella fa notare che, per effetto di un emendamento, che ha modificato il decreto legge originario da lui firmato a giugno, la sanzione amministrativa pecuniaria applicabile è stata aumentata di 15 volte nel minimo e di 20 nel massimo, fino a un milione di euro per il comandante della nave che trasporta migranti. Una pena sproporzionata. Draconiana. In più la sanzione non risulta più subordinata alla reiterazione della condotta.

Inoltre il decreto non ha introdotto alcun criterio che distingua tra tipologia delle navi.


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giovedì 8 agosto 2019

In provincia di Alessandria sette paesi costretti a finanziare per solidarietà gli altri 181 Comuni

In provincia di Alessandria sette paesi costretti a finanziare per solidarietà gli altri 181 Comuni

Da sinistra, il sindaco Marco Guerrini, il presidente della Regione Chiamparino e il presidente delle Aree protette dell'Appennino Piemontese Dino Bianchi 
ALESSANDRIA. Lo storico fumetto Alan Ford aveva fra i suoi personaggi Superciuk, squinternato supereroe che al contrario di Robin Hood rubava ai poveri per dare ai ricchi. A prima vista sembra la storia del Fondo di solidarietà comunale (Fsc): «Istituito nel 2013, è lo strumento di perequazione fiscale del comparto comunale. È finalizzato ad assicurare un’equa distribuzione delle risorse ai comuni svolgendo una funzione di compensazione delle risorse storiche e di perequazione determinata dalla differenza tra fabbisogni e standard e capacità fiscale».
Equa distribuzione? Il calcolo è molto tecnico («Ho provato a leggere la spiegazione, ma dopo cinque righe avevo già il mal di testa» dice un sindaco), il risultato invece è evidente. Facciamo il caso della provincia: su 188 Comuni sono solo sette i «contributori» del Fsc, gli altri sono «beneficiari». E questi sette sono paesini quasi tutti di montagna: Cabella, a cui trattengono 21 mila euro; Carrega, 51 mila; Cassinelle, 11 mila; Castelletto d’Orba, meno 24 mila; Fabbrica Curone, 89 mila, Voltaggio, 68 mila, e Ponzone, il caso limite, che vede svanire oltre 300 mila euro, un decimo del bilancio. Al contrario, guardando ai centri zona, Acqui di milioni ne incassa 1,9; Alessandria 11,7 (bell’aiuto su un bilancio disastrato come il suo), Casale 2,6; Novi Ligure 2,2; Valenza 1,2; infine Ovada 733 mila euro.
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Ambientalismo ciao ciao: i Cinque Stelle dicono no allo stato di emergenza climatica (per salvare la poltrona)

Come mai i Cinque Stelle, sulla carta ambientalisti, al Senato hanno bocciato le mozioni per dichiarare l’emergenza climatica in Italia? Eppure, dalle questioni dei carburanti fossili in poi, c’è bisogno di un impegno serio


La propaganda e la voglia di restare al governo vince ancora e spinge ad accettare compromessi al ribasso su tutto. Ambiente compreso, anzi soprattutto. Altrimenti non si spiegherebbe come mai i Cinque Stelle, che sulle vertenze ambientali hanno conquistato larga parte del loro consenso elettorale, al Senato hanno bocciato e le mozioni a prima firma De Petris (LeU) e Ferrazzi (Pd) per dichiarare l’Italia in emergenza climatica e assumere iniziative adeguate a fronteggiarla. E per non essere scavalcati a sinistra – anche se defininendosi né di destra né di sinistra non dovrebbero avere questi vecchi problemi – hanno preferito accogliere la mozione di maggioranza presentata proprio dal M5S.
Peccato che per farla passare e digerire agli alleati del Carroccio hanno dovuto togliere dalla loro mozione proprio quello che servirebbe al Paese: la dichiarazione che l’Italia è in emergenza climatica. Il risultato è un atto del tutto inadeguato, che non inizia neanche a tagliare i quasi 19 miliardi di sussidi alle fonti fossili. Come se non bastasse autorevoli esponenti dei Cinque Stelle lo hanno rivendicato come un grande risultato… La macchina della propaganda insomma non dorme mai.

Davvero una beffa quella che si è consumata in Senato e per giunta nella Giornata Mondiale dell’Ambiente. Proprio sull'emergenza climatica da mesi milioni di giovani, ispirati dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg si stanno mobilitando nel mondo.
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