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martedì 13 agosto 2019

Scuolabus a carico delle famiglie e non più dei Comuni: con la crisi di governo il rischio c’è di nuovo

Tutto nasce da un parere della Corte di conti secondo cui la spesa non può più essere inserita a bilancio. Le proteste dei sindaci


ALESSANDRIA. Si fa presto a cantar vittoria in questo Bel Paese dove anche le decisioni più ovvie devono attraversare labirinti procedurali. Sulla vicenda scuolabus a carico delle famiglie non più dei Comuni - devastante innovazione causata da un parere della Corte di conti secondo cui la spesa non può più essere inserita a bilancio - l’altro giorno sembrava fatta: un breve comma da inserire nel Decreto scuola presentato dal ministro Bussetti, che si prevedeva di varare e pubblicare in Gazzetta ufficiale entro il 28 agosto, e il gioco è fatto. Dopo di che tutti, o quasi, a intestarsi il successo in quanto avevano sottolineato, promosso, caldeggiato la soluzione.
Eh già, magari. Non passano neanche 24 ore e salta la maggioranza, la Lega annuncia la sfiducia al governo, tutto a Roma entra in fibrillazione. E il Decreto scuola? Mah. Era stato approvato «salvo intese» in Consiglio dei ministri: «Ora rischia di morire prima di nascere. 

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