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lunedì 18 maggio 2020

In Piemonte il 16% dei nuovi casi, c’è il rischio di richiudere tutto

I primi dati dopo l’allentamento del 4 maggio. Il questore di Torino: fondi alle imprese o la criminalità è pronta ad agire

TORINO. Il Molise è al primo posto, ma è un caso a parte nel panorama nazionale, e il cluster di contagi al campo rom di Campobasso (80) ha drogato le analisi, facendo balzare la regione in testa a tutte le classifiche. Ma sono altri i numeri che preoccupano. A due settimane dall’allentamento del lockdown, il Piemonte permane nel gruppo di testa delle regioni dove il virus continua a correre. Per capire cosa sta succedendo bisogna dare un’occhiata ai numeri di questi quindici giorni di lenta apertura, elaborati da Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera. Eccoli. In Piemonte ha contagi in crescita del 7,2 per cento meglio solo di Liguria (9,57), Lombardia (9,44), e Lazio (9,36). Numeri alti? Sì, specialmente se si pensa che a livello nazionale la crescita media è del 6,25 per cento.

Detto così, può apparire complesso comprendere la gravità della situazione. E allora è meglio affidarsi ai numeri assoluti. Eccoli. Nei quindici giorni passati ci sono stati 13.168 nuovi casi di contagio in tutto il Paese. La Lombardia ne ha avuti 7 mila, il 55 per cento del totale. Il Piemonte 2.117, vale a dire più del 16 per cento. Ed è la seconda regione. L’Emilia ne ha mille in meno (1.216 ) ed è terza. Il Veneto, che ha sofferto le pene dell’inferno a marzo e aprile, ne ha soltanto 623 ed è in sesta posizione.
«Alla luce dei dati delle prime due settimane dopo la fine del lockdown, appare condivisibile la scelta del presidente Cirio e della giunta piemontese di procedere a una apertura progressiva delle attività commerciali», dice Fornaro. «Siamo ancora in emergenza sanitaria e il Covid non è battuto».
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Incendio a Marghera. Invito a non raccogliere ortaggi a Marghera e Mestre

Incendio a Porto Marghera: si rinnova l’invito alla cittadinanza in via precauzionale a non raccogliere a scopo alimentare ortaggi o frutta nei territori di Marghera e Mestre. Istituito il divieto di pesca nei canali vicini

Incendio a Porto Marghera: si rinnova l’invito alla cittadinanza in via precauzionale a non raccogliere a scopo alimentare ortaggi o frutta nei territori di Marghera e Mestre. Istituito il divieto di pesca nei canali vicini allo stabilimento 3VSigma.

In seguito all’incendio che si è verificato ieri mattina alla 3VSigma di Porto Marghera si sono tenuti questo pomeriggio un tavolo tecnico di aggiornamento con i rappresentanti di Comune, Città metropolitana, Arpav e Ulss 3 “Serenissima” e un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto di Venezia, durante i quali sono stati resi noti i primi esiti delle analisi ambientali effettuate nelle ore immediatamente successive al rogo nel territorio comunale e nella giornata odierna.

Secondo il rapporto fornito dagli Enti competenti nelle aree urbane monitorate i valori dell’aria sono risultati tutti nella norma. In ogni caso in attesa degli esiti delle ulteriori verifiche, che saranno forniti da Arpav entro le prossime 72 ore, si rinnova in via precauzionale la raccomandazione alla cittadinanza di non raccogliere a scopo alimentare ortaggi o frutta nei territori della Municipalità di Marghera e Mestre Carpenedo.

Per quanto riguarda la gestione delle acque, nella notte successiva all’incendio si è provveduto allo spurgo della vasca di raccolta dello stabilimento in cui era confluita l’acqua utilizzata per spegnere il rogo: ciò ha contribuito ad impedire la fuoriuscita di reflui nel canale Canale Lusore Brentelle, collegato alla Darsena della Rana (dove erano già state posizionate nelle ore precedenti alcune panne antinquinamento) e al Canale industriale Ovest.

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Ambulanze Covid, Regione taglia i contributi. Covid, Anpas, Cri e Cipas sosterranno loro i costi

Comunicato congiunto delle tre associazioni per informare i cittadini che, nonostante la decisione dell’Amministrazione Regionale di non erogare più la quota di rimborso specifico per “ambulanze Covid-19”, <le organizzazioni continueranno a mantenere gli elevati standard di servizio nell’interesse dei pazienti assistiti e della loro salute>. Cioè, si accollano i costi di sanificazione dall’assessore Viale giudicati, evidentemente, superflui per salvaguardare la salute dei soccorsi e del loro personale

Genova - Oggi l’assessore alla Salute, a seguito delle dichiarazioni del consigliere regionale Pd Sergio Rossetti che dava notizia dello stop ai contributi della sanità regionale alle pubbliche assistenze per la sanificazione delle ambulanze per i trasporti Covid, nel corso della consueta conferenza stampa ha toccato il tema con una sua particolarissima visione.


Viale ha detto che le ambulanze Covid erano <ben 31>, cioè 5 alla Spezia, 2 nel Tigullio, 6 a Genova 10 a Savona e 8 a Imperia. A ben guardare e a fronte del numero ricoveri delle persone più gravi quel “ben” è decisamente di troppo. Ci sono state giornate in cui quelle ambulanze hanno trasportato in ospedale decine e decine di persone, tanto da faticare a coprire il servizio.
L’assessore ha quindi scaricato la responsabilità della decisione sul 118 secondo i cui esperti <il servizio ha avuto necessità di rimodulazione> per cui il trasporto <verrà consentito a tutte le pubbliche assistenze del territorio regionale ligure>. Detta così, sembra un ampliamento del servizio, ma non è propriamente esatto.

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Ecobonus, sisma bonus e fotovoltaico al 110%: condizioni e limiti di accesso alle detrazioni fiscali del Decreto Rilancio 2020

L'approvazione del Decreto Rilancio 2020 ha aperto nuove interessanti prospettive per il settore delle costruzioni con la previsione di una detrazione fiscale potenziata al 110% per interventi di riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico e l'installazione di impianti solari fotovoltaici.

Ecobonus, sisma bonus e fotovoltaico al 110%: ristrutturare gratis?

Che siano prospettive, comunque, interessanti non c'è dubbio ma la nascita di quelli che ormai sono stati denominati superbonus ha portato la stampa (non specializzata) a titoloni sui giornali come "Ristrutturare senza spendere un euro", "Ristruttura gratis" e molti contribuenti a chiedere informazioni su cosa avrebbero dovuto fare per accedere a questa nuova detrazione.

Ecobonus, sisma bonus e fotovoltaico al 110%: le domande alla Posta di LavoriPubblici.it

Solo sulla Posta di LavoriPubblici.it negli ultimi giorni abbiamo ricevuto una grande quantità di email da parte di contribuenti interessati alla nuova detrazione, spesso facendo domande su piccole ristrutturazioni di un bagno, una stanza o la sostituzione di una caldaia.

domenica 17 maggio 2020

“Sono positivo”: tossisce e sputa addosso alla bigliettaia della stazione di Londra, lei si ammala e muore di coronavirus

Aggredita a sputi e colpi di tosse da un uomo infettato dal Covid-19: è l'incredibile episodio che ha segnato tragicamente in Gran Bretagna il destino di Belly Mujinga, 47 anni, addetta ai biglietti a Victoria Station, grande stazione ferroviaria di Londra. L'episodio era avvenuto a marzo e aveva visto la donna presa di mira assieme a una collega: «Erano nella hall accanto al bancone quando sono stati aggredite da un utente che sputava su di loro», ha spiegato il sindacato TSSA (Transport Salaried Staffs’ Association) in una nota. «Un uomo ha tossito su di loro e e poi ha detto che aveva il virus». 

Non il primo misfatto del genere, nel Regno e nel resto del mondo, contro lavoratori di servizi essenziali impegnati in prima linea sulla trincea dell'emergenza coronavirus; ma uno dei primi noti conclusosi con la morte della vittima.

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Zona rossa a Letino, il sospetto: diffusione silente del virus

Una diffusione «silente» del virus tra la popolazione di Letino (Caserta), «tenuto conto del grado di diffusività dell'infezione ad oggi riscontrata in proporzione all'entità della popolazione interessata e la condizione di asintomaticità rilevata nei soggetti positivi». Questo il sospetto della Asl di Caserta e dell'Unità di crisi della Regione Campania che ha portato alla decisione, presa dal governatore Vincenzo De Luca con un'ordinanza firmata oggi, di istituire una zona rossa in tutto il comune di Letino da oggi e fino al 20 maggio, per permettere in questi 4 giorni l'effettuazione dei tamponi diagnostici su tutta la popolazione da parte della Asl d'intesa con l'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno.

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Rientri in Campania e imbarchi per le isole, due viaggiatori positivi al test rapido

Verso sera TEMPORALI in arrivo su diverse zone del nord, sole e caldo altrove

Altro impulso instabile in transito al nord tra il tardo pomeriggio e la serata, coinvolta marginalmente anche la Toscana. Domenica soleggiata e calda quasi ovunque. Lunedi peggiora in Sardegna, in serata anche al nord-ovest, poi sino a mercoledì instabile ovunque e generale calo delle temperature.


SITUAZIONE: una zona di alta pressione protegge ancora gran parte dell'Italia centrale e meridionale, mentre il nord è raggiunto da un flusso di correnti instabili da sud ovest che favorisce il passaggio di impulsi temporaleschi. Uno di questi è atteso in serata, come testimonia la sequenza grafica del modello americano tra le 17 e le 20 e tra le 21 e le 24:

Rispetto alle grafiche proposte va evidenziato un possibile maggiore coinvolgimento dell'Emilia, della Toscana, della Sardegna e marginalmente dell'Umbria, ma i fenomeni più rilevanti dovrebbero comunque attestarsi sul catino padano e sulla fascia prealpina e nord appenninica.

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Cosa c’è da sapere sulle mascherine della Regione “made in Piemonte” prodotte in Marocco

TORINO – Seppur con evidenti e già denunciati ritardi – l’ultimo appello quello dell’assessore torinese Alberto Unia – stanno arrivando nelle case dei piemontesi le mascherine gratuite fornite dalla Regione. Da palazzo Lascaris era stato annunciato che i dispositivi sarebbero stati prodotti da tre aziende piemontesi per un totale di 5 milioni di pezzi. Un orgoglio made in Piemonte che è stato riportato anche sulla busta intestata della Regione che reca la seguente dicitura: “prodotto e confezionato da aziende Piemontesi“. Sul web, tuttavia, sta circolando una foto in cui si legge la scritta sull’etichetta “Made in Marocco“.

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Coronavirus, ecco cosa si può fare da domani e dal 3 giugno

Il decreto delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 31 luglio 2020, con appositi decreti od ordinanze, statali, regionali o comunali, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone

Riaprono da lunedì ristoranti, bar, pizzerie, pub, parrucchieri, estetisti, negozi, ma anche musei e le chiese per la messa. Tutto nel rispetto delle misure anti contagio. Nessun limite per gli spostamenti delle persone nella stessa regione: non servirà più l'autocertificazione. Sì agli incontri non solo tra parenti e fidanzati, ma anche tra gli amici. Fino al 2 giugno restano invece vietati gli spostamenti tra regioni. Così come quelli da e per l'estero, salvo per comprovavate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Consentito, in ogni caso, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Dal 25 maggio, riapriranno, poi, palestre e centri sportivi. Dal 15 giugno i teatri e i cinema.

Le attività economiche, produttive e sociali dovranno svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali.
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Gaffes, fake news e bugie: il coronavirus spinge gli autocrati sull’orlo della crisi di nervi

Putin è contestato e deriso, Bolsonaro perde il controllo del suo governo. I leader populisti hanno dimostrato incapacità nella gestione della crisi

Noi siamo i medici del pronto soccorso di Armavir. Non abbiamo ricevuto i pagamenti promessi. Nessuno. Né un rublo. Né un copeco». Vestiti in tute blu, facce coperte dalle mascherine, dottori e infermiere si sono disposti a scacchiera sul piazzale delle ambulanze, in rigido distanziamento, per scandire in coro il loro messaggio al presidente.
Il loro tono non è disperato, e nemmeno troppo arrabbiato, quasi canzonatorio.

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Brasile, i militari prendono le distanze da Bolsonaro e difendono la democrazia


sabato 16 maggio 2020

Coronavirus, Trump spiega perché gli Usa hanno il più alto numero di contagi

Nel suo discorso tenuto ad Allentown, in Pennsylvania, presso la sede di Owens and Minor, distributore di forniture mediche, Trump ha affermato che gli Stati Uniti hanno il maggior numero di casi di Covid-19 al mondo perché, rispetto agli altri Paesi, negli Usa vengono effettuati più tamponi. "Se non facessimo alcun test - ha detto The Donald alla platea - avremmo pochissimi casi".
In molti, specialmente su Twitter, hanno reagito con sarcasmo alle parole del presidente Usa, evidenziando quanti problemi in meno ci sarebbero, nella vita, se solo fossero ignorati. Kevin M. Kruse, uno storico di Princeton, ha scritto: "Chiedete a qualsiasi oncologo e vi dirà che il segreto per battere il cancro è quello di non fare mai uno screening". Sarah Cupp, conduttrice televisiva con un passato alla Cnn, ha commentato così le parole di Trump: "Se chiudo gli occhi, voi non potete vedermi". Negli Usa i contagiati hanno superato 1,4 milioni e sono poco più di 85mila le persone decedute a causa del virus (dati di giovedì 15 maggio 2020).

Riaperture, tutte le regole per bar, ristoranti, spiagge, piscine, palestre e negozi

Le linee guida dell'accordo tra governo e regioni per la fase 2 dal 18 maggio. Scende a un metro la distanza minima interpersonale (due solo durante l'attività fisica in palestra). Prenotazione sempre consigliata, i gestori potranno conservare per 14 giorni i nominativi dei clienti

Disponibilità di prodotti igienizzanti per disinfettare sempre le mani. Mascherine obbligatorie quasi sempre. Prenotazione consigliata per cenare, andare a farsi i capelli, e anche in spiaggia. Interessante l'indicazione generalizzata di conservare per 14 giorni il nominativo dei clienti che hanno prenotato: una precauzione che evidentemente facilita l'individuazione di potenziali infetti nel caso di nuovi focolai ma che solleva dubbi dal punto di vista della privacy. Possibilità di misurare la temperatura a tutti impedendo l'accesso a chi ha più di 37,5. Ma soprattutto, la distanza interpersonale minima, che deve esserci sempre ma scende a 1 metro. Sono questi i punti principali contenuti nelle linee guida per la fase 2 su cui si sarebbe trovato l'accordo tra governo e regioni. Ecco nel dettaglio le principali indicazioni per ogni attività.

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venerdì 15 maggio 2020

«Il virus già qui da gennaio, in incognito» I dati di uno studio: primo caso a Curno (BG)

Lo studio di un gruppo di ricerca di Regione, Ats e Asst lombarde sulla diffusione ben prima del 20 febbraio quando è stato individuato il «paziente uno» di Codogno. È di Curno il primo caso accertato nella nostra provincia.


Il 1° gennaio è già nel Basso Lodigiano, da noi arriva qualche giorno dopo: il primo malato accertato di Covid-19 in Bergamasca accusa i primi sintomi tra il 15 e il 25 gennaio. È di Curno.
In quelle due settimane il virus non corre, il numero dei contagiati (inconsapevoli) sale lentamente e, soprattutto, nessuno sa che il coronavirus è in Italia. Anzi, non si sa quasi nulla in giro per il mondo: Wuhan esplode a fine gennaio.
Dal 25 gennaio al 5 febbraio, quando il «caso 1» di Codogno è ancora ben lontano dall’essere individuato, i paesi «infettati» nella provincia di Bergamo salgono a cinque: a Curno si aggiungono Gazzaniga, Ponte Nossa, San Giovanni Bianco. E Alzano, che già entra nel range dei Comuni che hanno tra i due e i cinque casi di persone contagiate. Stop.
Il virus prende la rincorsa e in 10 giorni tra il 5 e il 15 febbraio il «cluster» bergamasco comincia a montare, accendendosi in particolare nei paesi della bassa Valle Seriana. C’è già anche a Bergamo città. Mentre il contagio cresce e corre, nulla ancora si sa della sua presenza in Italia: il 20 febbraio, il giorno in cui una dottoressa di Codogno ha l’intuizione ed esegue il tampone - positivo - sul 38enne, la mappa della Lombardia è già quasi tutta disseminata di persone infettate. Ma nessuno ancora lo sa.
Le mappe a scaglioni temporali che ripercorrono il viaggio in incognito del coronavirus in regione, sono l’esito finale del report «La prima fase dell’epidemia di Covid-19 in Lombardia», fotografata da un gruppo di ricerca coordinato da Danilo Cereda (Direzione generale Welfare, Regione Lombardia), Marcello Tirani (Dipartimento di igiene e medicina preventiva, Ats Pavia) e Francesca Rovida (Fondazione Irccs, Policlinico San Matteo di Pavia), con la collaborazione di vari studiosi, istituti di ricerca, Ats e Asst lombarde, tra cui medici al fronte nella Bergamasca.

Il dubbio che il virus fosse in circolo da ben prima del 20 febbraio è noto. A confermare che circolasse è questo studio che ha analizzato i primi 5.830 casi accertati di Covid-19 in Lombardia, registrati tra i primi di gennaio e l’8 marzo. Com’è possibile avere la certezza che una persona sia stata contagiata se prima del 20 febbraio non si facevano tamponi? Non è possibile. Infatti i tamponi sono stati fatti dopo. Sono risultati positivi, e ai pazienti è stato chiesto di risalire ai primi sintomi e alla data approssimativa in cui hanno iniziato a star male. Ed è così che i ricercatori hanno confermato che il virus era già qui da inizio anno, liberamente circolante come la popolazione era libera di circolare e, purtroppo, di infettarsi. A una velocità di diffusione sempre maggiore, che nella nostra provincia è arrivata a essere superiore di quella degli altri due «cluster» analizzati, Codogno e Cremona: l’analisi dice che i casi a Bergamo raddoppiavano in 3.1 giorni, contro i 3.4 di Cremona e i 3.5 di Codogno.

Così il Coronavirus si può diffondere in un ristorante: il video dell’esperimento di una tv giapponese

L’emittente nazionale giapponese (Nhk) ha simulato con la consulenza di alcuni esperti, quello che potrebbe succedere in un ristorante e quanto sia facile infettarsi di Coronavirus, nel caso di presenza di una persona positiva, a un buffet. La tv nipponica ha riunito undici persone e ad una di queste è stata applicato della vernice fluorescente (che rappresenta il virus) sulle mani (creando così il finto positivo). Nel giro di mezz'ora tutti i partecipanti erano sporchi di vernice: così il video spiega come  e quanto rapidamente si diffonde il virus.

Oltre 600 i morti con il coronavirus in provincia di Alessandria

La provincia è al secondo posto, superata solo da Torino. La prima vittima era stata registrata il 6 marzo, a Novi Ligure


ALESSANDRIA. La triste contabilità dei decessi delle persone con coronavirus in provincia ha superato questa settimana quota 600. Erano 609, ieri pomeriggio, i morti ufficialmente registrati nel quotidiano bollettino dell’Unità di crisi della Regione. E il dato conferma quello che dall’inizio della pandemia è un non invidiabile primato: la provincia è seconda nella graduatoria dei decessi solo a Torino. Ieri, complessivamente, i decessi hanno raggiunto in Piemonte la cifra di 3493. Così suddivisi; Alessandria 609, Asti 211, Biella 167, Cuneo 308, Novara 300, Torino 1564, Vercelli 179, Verbano-Cusio-Ossola 121, e 34 residenti fuori regione. I decessi nelle ultime due settimane sono parecchio diminuiti. In questi giorni la progressione, per quanto riguarda l’Alessandrino, è stata di poche unità al giorno.


I guariti
Contemporaneamente, cresce il numero di chi è stato dichiarato «virologicamente guarito», con dato certificato attraverso due tampone negativi. In tutto il Piemonte sono 10. 596 i pazienti guariti fino a ieri (655 in più rispetto a mercoledì), dei quali 975 in provincia di Alessandria (116 in più di mercoledì). Sempre su base regionale, sono 3229 le persone ritenute «in via di guarigione», perché negative al primo tampone di verifica e in attesa del secondo.
I contagi
L’Unità di crisi ha diffuso anche i dati relativi alla situazione dei contagi. A ieri pomeriggio, erano 29. 209 le persone positive al coronavirus, cioè 151 in più rispetto al giorno precedente. Anche in questo caso Alessandria nella graduatoria è alle spalle di Torino, con 3769 pazienti (sono 14. 807 in provincia di Torino).
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Parrucchiere abusivo aperto in piena emergenza Covid-19: a Valenza arriva Striscia la Notizia

Maltempo in provincia: oltre una ventina gli interventi per allagamenti, alberi caduti e danni ai cavi elettrici

AGGIORNAMENTO ORE 7.00 – Sono almeno una ventina gli interventi dei Vigili del Fuoco della provincia per l’ondata di maltempo, breve ma intensa, che ieri ha imperversato sul territorio. Le zone più colpite sono state l’acquese, l’alessandrino, il valenzano e il casalese. Le operazioni di soccorso da parte dei pompieri si sono esaurite questa mattina. Nel corso della notte le principali attività hanno riguardato alberi caduti sulle strade, cavi elettrici in fiamme e allagamenti.

NOTIZIA GIOVEDI’ ORE 23 – Quattro squadre dei Vigili del Fuoco di Alessandria, Acqui e Valenza sono intervenuti per alcuni danni che le improvvise piogge cadute nella serata di giovedì, hanno provocato in provincia di Alessandria. Circa dieci gli interventi dei pompieri.

In particolare nell’acquese si sono registrate delle grandinate e sul posto ha operato anche la Protezione Civile di Alessandria. Ad Acqui ci sono stati degli allagamenti che non hanno per fortuna creato danni significativi, oltre a un ramo pericolante e al danneggiamento della centralina Enel sul Monte Stregone.

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giovedì 14 maggio 2020

Meteo a 7 giorni: tanti TEMPORALI ma anche un po' di SOLE

La presenza di una goccia fredda depressionaria in sede mediterranea determinerà tempo spiccatamente variabile, pur con finestre di bel tempo sufficientemente prolungate; non mancheranno momenti temporaleschi.


Quando si è alle prese con la classica "goccia fredda" depressionaria in quota in sede mediterranea e soprattutto con i suoi imprevedibili spostamenti, tracciare un quadro previsionale diventa più difficile.

Basta un inopinato spostamento di qualche centinaio di km della sfera d'influenza del vortice in quota e l'instabilità passa rapidamente da una regione all'altra e chi aveva il sole si becca la pioggia o viceversa.

Nel fine settimana la saccatura che da giorni sta cercando di sfondare sull'Italia, limitando la sua azione alle regioni settentrionali, ma favorendo parimenti anche un netto rialzo termico al centro e soprattutto al sud, si andrà come bloccando sul posto, evolvendo in minimo chiuso.

Ne deriverà cosi la prosecuzione di una modesta instabilità al nord nel fine settimana e nel contempo la persistenza di tempo buono e abbastanza caldo sul resto del Paese, specie sul meridione.

Lunedi 18 maggio però la depressione riuscirà a riaccendere "i motori" con l'intenzione di coinvolgere tutto il Paese, determinando rovesci e temporali sparsi a partire dai versanti tirrenici e nord-occidentali, per poi abbracciare anche le restanti zone del territorio ed allontanando il caldo anche dal meridione.

Anzi, entro mercoledì 20 maggio, la goccia fredda andrà concentrando la sua azione in prevalenza sulle regioni centrali e meridionali, liberando il nord, dove da giovedì 21 tornerà un bel sole pieno e le temperature saliranno di alcuni gradi.

Silvia Romano:'Non arrabbiatevi per difendermi, il peggio è passato'

Post su Fb della cooperante 'Non arrabbiatevi per difendermi, ho sempre seguito il cuore, quello non mi tradirà mai'

Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi, il peggio per me è passato, godiamoci questo momento insieme". Lo scrive la cooperante 24enne Silvia Romano, rapita in Kenya nel 2018 e liberata sabato dopo un anno e mezzo di prigionia su Facebook.
"Sono felice - si legge - perché ho ritrovato i miei cari ancora in piedi, grazie a Dio, nonostante il loro grande dolore. Perché ho ritrovato voi, tutti voi, pronti ad abbracciarmi. Io ho sempre seguito il cuore e quello non tradirà mai" Nel post, la giovane ha voluto dire "grazie, grazie, grazie" a "tutti gli amici e le amiche che mi sono stati vicini con il cuore in questo lungo tempo". E ha ringraziato anche "chi non era un amico, ma un conoscente o uno sconosciuto e mi ha dedicato un pensiero. A tutti coloro che hanno supportato i miei genitori e mia sorella in modo così speciale e inaspettato: scoprire quanto affetto gli avete dimostrato per me è stato ed è solo motivo di gioia, sono stati forti anche grazie a voi e io sono immensamente grata per questo".
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Coronavirus, la seconda ondata a Seul colpisce i giovani: il 75% dei nuovi contagiati ha tra 19 e 29 anni

SEUL. Cresce in Corea del Sud l’allarme per la nuova ondata di contagi da coronavirus. E cresce, soprattutto, la preoccupazione per i soggetti colpiti: i due terzi hanno tra i 19 e i 29 anni. «Un virus veramente crudele», lo hanno definito le autorità di Seul che, dopo essere riusciti a contenere le conseguenze legate alla prima ondata pandemica ora si trovano ad affrontare le conseguenze della riapertura di locali e discoteche nel distretto di Itaewon, cuore della movida coreana.

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Coronavirus, quasi 300mila vittime nel mondo. Usa: 1800 morti in un giorno, boom di casi in Brasile



Coronavirus, a Wuhan cinque nuovi contagiati dopo la fine del lockdown

Coronavirus, 163 medici morti in Italia

Salgono a 163 i medici morti in Italia per coronavirus. La Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) ha aggiornato il suo 'elenco caduti' con il nome di Luigi Paleari, ex primario di Anestesia e Rianimazione ed ex coordinatore sanitario dell'allora Ussl di Voghera e Varzi (PV), in pensione. 

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Medici Piemonte: “Mancano reagenti e i tamponi calano. Perché la Regione fornisce altri numeri?”

PIEMONTE – “Speriamo che il virus abbia compassione di noi”. L’Associazione dei Medici e Dirigenti Sanitari Piemontesi Anaao Assomed attacca la Regione evidenziando diverse inefficienze dal punto di vista dell’organizzazione nell’emergenza coronavirus, in particolare riguardo il numero di tamponi esplicitato da Palazzo Lascaris, sul quale l’associazione nutre qualche dubbio. 
In Piemonte il numero dei tamponi di ieri 12 Maggio è nuovamente in frenata: 4288, il dato più basso dell’ultima settimana. Non è chiaro quindi da dove derivi la media di 7700 tamponi al giorno dichiarata ieri in conferenza stampa” sottolinea il segretario regionale Chiara Rivetti “dalle analisi del prof. Alessandro Ferretti, che quotidianamente valuta i dati trasmessi dalla Regione, anche la media dei tamponi impiegati per diagnosi e prevenzione (quindi fatti non per conferma di guarigione) è da giorni in costante calo: siamo passati dai 3230 del 27 aprile ai 2560 di ieri, ovvero il 20% in meno. Motivo? Mancano i reagenti (e non i laboratori…). E l’organizzazione. Eppure i proclami erano diversi: il 25 aprile si diceva che “entro qualche settimana il Piemonte sarà la prima regione italiana a poter processare oltre 10.000 tamponi al giorno». Oggi si dice che arriveranno a 15.000 entro giugno. Intanto sono 4288″. 

Alessandro Pagano, il siciliano leghista camaleonte che difendeva l'immigrazione

Oggi va alla Camera per definire Silvia Romano una terrorista, così da dimostrare fedeltà al Carroccio. Ma fino a quando era deputato di Angelino Alfano andava in visita ai Cie parlando di integrazione e accoglienza. Un campione di trasformismo più che di coerenza

"Lo scandalo è per i nostri trentamila connazionali morti di Covid, con tubo in gola, senza un nome sui media… invece una sconosciuta che viene liberata con riscatto faraonico, che torna sposata e convertita, le fanno una festa degna della vittoria al campionato del mondo di calcio". Lo scriveva alle 11 e 12 minuti di lunedì mattina sul suo profilo Facebook il deputato della Lega Alessandro Pagano. E poi via via, post contro il governo Conte, santini, appelli per riaprire le chiese, e poi quelli che hanno come tematica l’immigrazione, meglio se, come dice il deputato, clandestina.

Lo stile comunicativo è quello della Lega voluta e immaginata da Matteo Salvini, così in poco tempo e con un adattamento camaleontico Pagano si è completamente padanizzato. Poi martedì si è superato. Neanche Matteo aveva ancora osato tanto. Pagano ha definito Silvia Romano, tornata in Italia dopo 18 mesi di sequestro e in mano ai terroristi somali di Al Shabaab, una “neo terrorista”.  

Ma chi è Alessandro Pagano? Vecchia gloria della politica siciliana, originario di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, 61 anni, insegnate e commercialista, laureato in economia e commercio e scienze bancarie presso l’università di Messina. Esponente di Alleanza Cattolica, un’associazione che si propone lo studio e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa, è cresciuto politicamente nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano.

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mercoledì 13 maggio 2020

Coronavirus, l’Oms avverte: l’allarme pandemia durerà a lungo

Il numero uno dell’Oms: «Per combatterlo serve la pace, cessate il fuoco globale»


«Bisogna fare ancora un lungo cammino fino alla cosiddetta “nuova normalità”». Lo ha detto Mike Ryan, a capo del programma di emergenze sanitarie dell'Oms, nel briefing sul coronavirus, rispondendo ad una domanda su quando verrà revocata l'allerta pandemia. «L'Oms non abbasserà il livello di allarme fino a quando non disporremo di un significativo controllo del virus, di solidi sistemi di sorveglianza e di sistemi sanitari più forti», ha aggiunto.
Il numero uno dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha riferito che «oggi l'Oms ha pubblicato le statistiche annuali sullo stato di salute del mondo. La buona notizia è che le persone vivono vite più lunghe e più sane. La cattiva notizia è che il tasso di progresso è troppo lento per raggiungere gli obiettivi Onu di sviluppo sostenibile e sarà ulteriormente indebolito dal Covid-19».

Gavi, acqua inquinata da batteri: divieto di utilizzo

Fino a nuova comunicazione l'acqua non potrà essere usata per scopi alimentari, ma solo a scopi igienici

GAVI — Acqua inquinata dai batteri: succede a Gavi. L'Asl ha fatto sapere al Comune che nell'acquedotto che serve il centro storico oltre a via Vittorio Veneto, via Bosio, località Sermoria e borgata Alice è stata riscontrata una contaminazione da batteri. Il commissario prefettizio Maria Clara Callegari ha emesso un'ordinanza di non potabilità: fino a nuova comunicazione, l'acqua non potrà essere utilizzata per scopi alimentari ma solo per scopi igienici.

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