Tre anni fa ha lasciato Parma per viaggiare, finanziandosi col lavoro e un po’ di ingegno
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Michael Petrolini |
Federico Taddia
«Per me viaggiare è come un lavoro: stai vivendo il tuo sogno, ma
è un sogno che richiede fatiche, sfide e stress, a contatto con culture
e mentalità diverse. Devi mettere in gioco capacità, energie e un po’
di creatività:
solo così ti può scattare l’intuizione di finanziarti facendoti toccare i capelli». Farsi pagare per farsi accarezzare la folta chioma: è questa l’idea che ha fatto
guadagnare 1346 dollari in tre mesi
a Michael Petrolini, 24 anni, ex studente di sociologia che tre anni fa
ha salutato la famiglia e gli amici di Parma per un mese negli Stati
Uniti. Viaggio che non è mai terminato e che lo ha portato in giro per
mezzo mondo, dalla California a Taiwan, toccando Giappone, Cambogia,
Australia e Nuova Zelanda.
«Sentivo il bisogno di lasciare il sentiero battuto della comoda vita da universitario per disegnarmi un mio futuro – spiega –
Viaggiando si cresce, si apre la mente, si affrontano le proprie paure e si impara ad essere meno egocentrici e viziati.
Ti trovi da solo, a gestire i tuoi limiti, e questo porta a conoscerti e
a capire davvero chi sei e quando vali». Dall’insegnante di snowboard
in Giappone al raccoglitore di banane in Australia, passando dall’essere
giardiniere, muratore, venditore, contadino e addetto alle pulizie dei
bagni in un supermercato.
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