Roberta Ragusa, lettera e foto inviate ai carabinieri: «È stata sepolta qui, nel boschetto»
La
segnalazione è arrivata ai carabinieri di Pisa. Il luogo del presunto
seppellimento della donna scomparsa nel 2012 si trova vicino la stazione
di San Giuliano Terme. Il caso è riaperto dopo che la Cassazione ha
annullato il proscioglimento del marito
di Fabrizio Peronaci
«Andate a vedere lì, nel boschetto. Troverete i resti di quella
poveretta...» Nel giallo di Roberta Ragusa, la donna di 44 anni
scomparsa nella notte tra il 13 e 14 gennaio 2012 dalla casa in cui
viveva con il marito Antonio Logli e i due figli, a Gello di San
Giuliano Terme (Pisa), spunta una lettera all’apparenza ben informata.
L’ennesima. Un breve testo con l’indicazione del luogo del presunto
seppellimento. Era già successo, negli ultimi anni. Gli investigatori, a
partire da quella mattina d’inverno in cui l’elettricista cinquantenne
denunciò trafelato la sparizione delle moglie, non hanno sottovalutato
nessuna pista. Via via che in caserma giungevano segnalazioni, i
carabinieri sono andati a controllare vicino al campo sportivo di Gello,
sulle pendici del monte Serra, in una tomba anonima mezzo scoperchiata
nel cimitero del paese, in un cantiere stradale. Nulla da fare, di
Roberta nessuna traccia. Ma stavolta, rispetto al passato, ai
carabinieri del Nucleo operativo di Pisa è arrivato qualcosa di più: un file contenente
un certo numero di fotografie, una delle quali indica il punto esatto
della presunta sepoltura della donna scomparsa. «Scavate lì, la
troverete», è il messaggio.
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