"Grazie Torino", c'è scritto così sulla
casacchina giallo-fluo che da stamattina, e per dodici settimane, i
torinesi vedranno addosso a 27 rifugiati, perlopiù pachistani e
nigeriani, che si sono prestati alla città come "netturbini volontari". È
il loro modo di ringraziare per l'accoglienza che hanno ricevuto:
pulire parchi e giardini, spazzare i marciapiedi, raccogliere le foglie o
i rifiuti sparsi per strada.
Oggi per loro è stato il primo giorno di
lavoro. Un turno di sei ore, che ripeteranno il prossimo sabato, per
dodici sabati consecutivi. Finché non toccherà ad altri, con cui si
daranno il cambio di 12 settimane in 12 settimane, fino a fine anno.
Questo, infatti, prevede il progetto nato da un accordo tra Comune e
Amiat.
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