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sabato 17 agosto 2019

Con doglie ma senza biglietto viene multata e fatta scendere dal bus

È accaduto a Napoli. La donna ha poi raggiunto l'ospedale a piedi

Colta dalle doglie, una donna di 28 anni di Napoli è salita al volo sul primo bus diretto all'ospedale Cardarelli. Sprovvista di biglietto, è stata multata dal controllore. Dell'episodio - che risale a qualche settimana fa - riferisce il quotidiano Repubblica.  Il successivo ricorso della donna è stato respinto dall'Anm, l'azienda napoletana di mobilità: "All'atto del controllo - la motivazione alla base del rigetto - la signora si trovava a bordo di un nostro mezzo sprovvista di valido titolo di viaggio.  E le circostanze non possono essere motivo di annullamento del verbale".
"In merito al caso della signora Federica", colta da doglie e multata per aver preso a Napoli il bus diretta in ospedale e sprovvista di biglietto, l'Anm (Azienda napoletana mobilità) "intende porgere pubblicamente le proprie scuse. "I controllori dell'Anm - spiega Nicola Pascale, amministratore Unico di Anm - elevano quasi 3000 verbali di contravvenzione al mese, svolgendo un'attività complicata, che l'azienda sta intensificando, per migliorare il servizio ai cittadini. Gli errori possono capitare e in questo caso si è verificato un evidente eccesso di zelo nei confronti della signora, che andava invece aiutata e confortata.
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Le riforme bloccate, dai cantieri alla Pa mancano 278 decreti

La lotta alla mafia non si ferma. Ma certo rallenta un po’. La crisi di governo inceppa la macchina burocratica al punto tale da bloccare un mucchio di provvedimenti che aspettavano solo l’input politico per andare in porto. Sono ben 278 i decreti attuativi da adottare per rendere esecutive le leggi e le riforme dell’esecutivo Conte. Ma ora, senza una guida, i funzionari fanno cadere le penne e i ministeri si fermano. Tanto che, appunto, chissà quando arriveranno i criteri che servono all’Agenzia nazionale per stabilire la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Anche la lotta all’immigrazione clandestina, tanto cara al ministro degli Interni, Matteo Salvini, rischia di incassare una pesante battuta d’arresto. Gli uffici del Viminale e degli Affari Esteri, tanto per fare un esempio, devono ancora stendere l’elenco dei Paesi di origine sicuri sulla base di criteri definiti dalla legge per la valutazione delle domande di protezione internazionale. Una carta senza la quale l’Italia non ha una bussola in materia di accoglienza.

E che dire della legge di Bilancio? Il Paese si chiede cosa ne sarà dell’Iva, visto che non c’è un governo pronto a bloccarne l’aumento nel 2020. Ma poi leggi le carte del ministero del Tesoro e scopri che in Via XX Settembre sono ancora alle prese con vecchie gatte da pelare visto che ben 76 provvedimenti collegati alla manovra dello scorso anno devono ancora trovare attuazione attraverso i decreti. Tra le riforme a serio rischio palude c’è anche quota 100.
 Sia chiaro: si può andare in pensione anticipata ma torna in discussione una delle agevolazioni collegate al provvedimento, quella che riguarda la liquidazione anticipata gli statali. Palazzo Chigi aveva trovato un accordo con le banche per anticipare, entro 75 giorni, fino a 45 mila euro di Tfr. Ma ora rischia di saltare tutto.

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Da Salvini attacco eversivo ai giudici: "Vi pagano gli italiani, dovete difendere i confini"

Durante un comizio uno sguaiato attacco contro il Tar del Lazio che ha revocato il suo divieto di ingresso a Open Arms


Rozzo, che non conosce o fa finta di non conoscere il diritto internazionale, che non conosce o fa finta di non conoscere la separazione delle carriere propria di uno stato democratico, che non conosce o fa finta di non conoscere come funzionano le leggi in Italia e che, soprattutto, nel suo delirio sui ‘pieni poteri’ pensa che la magistratura non sia un organismo indipendente ma debba essere il braccio armato del potere. Come nelle repubbliche delle banane, come nelle dittature, come nell’Italia mezzo fascista e autoritaria agognata da Capitan Nutella e dai suoi scherani.
Così dal capo della Lega è partito l’enesimo attacco, questa volta eversivo, contro i magistrati, in questo caso il Tar della Lazio. E Salvini ha detto di fronte ad una folla carica di odio: "Solo in Italia c'è una situazione di questo genere: una nave di una ong spagnola in acque maltesi per cui un giudice del Tar del Lazio dice che deve sbarcare in Italia. La mia risposta è no, no, no. Ne sono arrivati già a sufficienza di clandestini negli anni passati. Caro il mio giudice, lo stipendio te lo pagano gli italiani e devi difendere i confini italiani", ha detto durante un comizio alla Spezia.
Un tentativo, eversivo, di delegittimare il lavoro della magistratura. Tra l’altro su una bestialità giuridica: il Tar del Lazio è chiamato a pronunciarsi sull’applicazioni delle leggi. Non esiste al mondo che debba ignorare le leggi solo per far piacere al Viminale o che debba dare ragione agli italiani in qualsiasi controversia


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Salvini mette alla gogna la Littizzetto: e sui suoi social un florilegio di insulti sessisti


È morto per un malore Felice Gimondi

Stava facendo un bagno nelle acque di Giardini Naxos


È morto Felice Gimondi. L'ex campione italiano di ciclismo è deceduto per un malore mentre faceva il bagno nelle acque di Giardini Naxos. Gimondi, che avrebbe compiuto 77 anni il prossimo 26 settembre, si trovava nella zona della spiaggia di Recanati quando si è sentito male. La notizia è stata confermata dai carabinieri. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte di alcuni bagnanti e dei medici del 118. L'omaggio sentito del cannibale Eddie Merckx: "Stavolta perdo io". 

Gimondi, in vacanza insieme alla famiglia, era ospite di una struttura alberghiera di Giardini Naxos, la località turistica del messinese nei pressi di Taormina. Quando si è sentito male stava facendo il bagno. Nello specchio d'acqua è intervenuta anche una motovedetta della Guardia Costiera, ma tutti i tentativi di rianimarlo da parte dei medici sono stati inutili.

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venerdì 16 agosto 2019

Treni cancellati, Trenitalia: «Mancanza di personale». Berrino: «ingiustificabile». Paita (Pd): «Presenterò un'interrogazione parlamentare»

Disagi all'inizio della mattinata silla linea tra Genova e Ventimiglia, ma anche verso Savona, Recco e Sestri Levante

Genova - Giornata difficile, per chi ha scelto il treno per viaggiare in Liguria: dalle prime ore della mattina, molti i disagi patiti nelle stazioni genovesi e di altre località a causa di ritardi e soppressioni di convogli.
Soprattutto all'inizio della mattinata, sono stati cancellati treni fra Genova e Ventimiglia, ma anche verso Savona, Recco e Sestri Levante, lasciando a piedi centinaia di pendolari e turisti: Trenitalia ha confermato al Secolo XIX 23 cancellazionia causa della «indisponibilità momentanea di personale di bordo». Il disservizio sarebbe stato causato da assenze tra il personale di bordo per malattia e per congedi parentali dovuti alla nascita di figli, come riferito all'ANSA da Trenitalia.
L'assessore regionale Berrino punta il dito contro Trenitalia («fatto grave per l'immagine della Liguria»). La parlamentare del Pd Raffaella Paita presenterà un'interrogazione parlamentare.
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Luglio 2019 il mese più caldo da 140 anni

La conferma dagli Usa, ghiacci polari ai minimi storici

Luglio 2019 è stato il mese più caldo mai registrato nel mondo negli ultimi 140 anni: con una temperatura media globale di 0,95 gradi sopra la media del 20esimo secolo, ha battuto perfino il record del luglio 2016. A soffrirne sono stati i ghiacci polari, ridotti ai minimi storici: in Artico sono scesi del 19,8% sotto la media, mentre in Antartide del 4,3%. A indicarlo è l'ente americano per le ricerche sull'atmosfera e gli oceani (Noaa), confermando quanto già anticipato dal programma europeo Copernicus.

Come ricorda il Noaa, nove dei dieci mesi di luglio più caldi si sono verificati dopo il 2005, con gli ultimi cinque in cima alla classifica come i più roventi in assoluto. Lo scorso mese è stato anche il 43esimo luglio consecutivo e il 415esimo mese consecutivo con temperature globali sopra la media.

giovedì 15 agosto 2019

Allarme inquinamento: ogni giorno il fiume Po trasporta 11 tonnellate di microplastiche nellʼAdriatico

La ricerca un "Un Po di plastica" ha campionato per la prima volta i rifiuti trascinati dal corso dʼacqua
Ogni anno, una persona produce circa 460 chili di rifiuti, l'equivalente del peso di un orso polare. Il fiume Po, quella stessa quantità, la riversa sottoforma di microplastiche in una sola ora nel mare Adriatico. E' il dato che emerge dallo studio "Un Po di plastica" condotto da A.I.C.A. (Associazione internazionale per la comunicazione ambientale) e dall'European Research Institute durante la "Keep Clean and Run", un'eco maratona che attraverso sette tappe ha contribuito al campionamento dei rifiuti plastici presenti nel fiume più lungo d'Italia.
Partiti a maggio scorso, i maratoneti guidati da Roberto Cavallo, saggista e ideatore di "Keep Clean and Run", hanno camminato e pedalato per sette giorni lungo il corso del fiume, raccogliendo i rifiuti abbandonati e permettendo un'analisi dettagliata delle acque del Po.  
Dal materiale raccolto è emerso che in un anno il fiume riversa 11 tonnellate di microplastiche nel mare Adriatico. Minuscoli frammenti di plastica di circa 5 millimetri, che stanno avvelenando uno dei principali corsi d'acqua in Italia. "C'è un gran bisogno di cercare di capire quale sia davvero l'entità del problema - chiarisce Roberto Cavallo - per provare a risalire alla cause. Se i dati ci paiono allarmanti, ci dicono anche che ogni piccolo gesto può dare un contributo fondamentale alla soluzione del problema".  


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Morti i due fratellini dispersi in mare

Sarebbero stati sbalzati su scogli. Padre ha tentato di salvarli


(ANSA) - PESCARA, 15 AGO - Sono stati trovati morti i due fratellini di 11 e 14 anni dispersi in mare ad Ortona, nel Chietino. I corpi sono stati rinvenuti su una scogliera frangiflutti, in due punti distinti, ma a pochi metri di distanza una dall'altro. Secondo le prime informazioni, i due ragazzini - di origine cinese ma nati in Italia e residenti a Montesilvano (Pescara) - stavano facendo il bagno, quando sarebbero stati sbalzati contro gli scogli dalle onde. Il padre ha provato a nuotare e a salvarli, vedendo che erano in difficoltà. Secondo le testimonianze, l'uomo, forse a causa di un malore o del mare agitato, non è riuscito a raggiungere i figli ed è stato tratto in salvo. 

Bankitalia: record debito pubblico

Tocca 2.386 miliardi


ROMA, 14 AGO - Nuovo record del debito pubblico italiano: a giugno il passivo delle amministrazioni pubbliche "è aumentato di 21,5 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.386,2 miliardi", un livello mai toccato prima che supera il record di aprile (2.373,3 miliardi). Lo scrive la Banca d'Italia nel rapporto 'Finanza pubblica: fabbisogno e debito'.

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Scontro Lega-M5s su reddito cittadinanza

Pentastellati, lo difendiamo con tutte le nostre forze

Scontro Lega-M5s sul reddito di cittadinanza. "Il 70% di chi lo chiede probabilmente non ne ha diritto. Bisogna rivedere la misura dando di più a chi ne ha più bisogno e intervenire in favore delle imprese abbassando pesantemente il cuneo per chi assume", afferma il viceministro leghista all'Economia Massimo Garavaglia. Pronta la risposta del M5s: "Il reddito di cittadinanza è una misura che difendiamo con tutte le nostre forze".

Open Arms, i giudici riaprono i porti chiusi

La decisione del Tar del Lazio tiene conto dell'emergenza in cui versano i migranti a bordo


Stop al divieto della Open Arms in acque territoriali italiane. Secondo quanto riferisce Ansa, a disporre la sospensione il divieto d'approdo per la nave dell'Ong spagnola è il Tar del Lazio, che ha ravvisato nella situazione in cui versano i 147 migranti a bordo, un' "eccezionale gravità e urgenza". In una nota, Open Arms ha accolto con plauso la decisione dei magistrati: "Siamo lieti di constatare come, ancora una volta, dopo il Tribunale per i Minori, anche il Tar abbia ritenuto di dover intervenire per tutelare la vita e la dignità delle persone e abbia riconosciuto le ragioni della nostra azione in mare, ribadendo la non violabilità delle Convenzioni internazionali e del diritto del mare" ha sottolineato. Il Tar, infatti, si sarebbe anche espresso contro una violazione delle normative internazionali generata dalla politica dei "porti chiusi". Appresa la decisione dei giudici, il team dell'Ong ha fatto sapere: "Ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino in modo che i diritti delle 147 persone, da 13 giorni sul ponte della nostra nave, vengano garantiti".

Il veto del Viminale

Il Ministero dell'Interno ha contestato la decisione del Tar del Lazio, promettendo un ricorso urgente al Consiglio di Stato. Secondo quanto riferiscono fonti vicine al Viminale, il ministro Matteo Salvini sarebbe in procinto di firmare un nuovo provvedimento di divieto d'ingresso nelle acque territoriale italiane. 

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mercoledì 14 agosto 2019

Incidente nucleare in Siberia: panico Chernobyl 2

Russia. Sono 180 mila gli abitanti della zona a rischio intorno al sito militare dove c'è stata l'esplosione. Nella notte arriva da Mosca équipe medica anti contaminazioni. Autorità ambientale ammette: radiazioni 16 volte oltre la norma

A Severodvinsk, città della Russia sub-artica nella provincia di Archangelsk in Siberia, è allarme radioattività. Un vero e proprio panico si sta diffondendo in città dopo che ieri mattina l’Amministrazione settentrionale per l’idrometeorologia e il controllo ambientale russo ha riferito che i sistemi automatizzati di monitoraggio delle radiazioni in 6 degli 8 quartieri di Severodvinsk hanno registrato un livello di radioattività 16 volte maggiore rispetto ai valori normali.
Sono le prime notizie che i 180 mila cittadini di Severodvinsk ricevono sulla situazione del tasso di radioattività dell’aria da parte della autorità centrali dopo cinque lunghi giorni. I dati diffusi ieri non fanno che confermare quanto sta denunciando Greenpeace Russia sin dall’8 agosto, quando il ministero della Difesa russo aveva informato con un succinto comunicato che 7 persone (tra cui sembra 5 scienziati) erano rimaste uccise nella regione di Archangelsk a causa di un’esplosione durante i test su un reattore nucleare. L’esplosione si sarebbe verificata su una piattaforma offshore durante i test su un razzo con una fonte di energia a radioisotopi.
Tra la popolazione locale la notizia dell’evacuazione ha creato panico: molte famiglie nel timore che si possa ripetere la tragedia di Cernobyl stanno abbandonando le loro case trasferendosi da parenti in altre province. E sembra che i loro timori non siano campati in aria.
Già oggi all’alba, secondo quanto informa l’agenzia di stampa Belomorkanal, i residenti del villaggio di Nenoks, località adiacente al sito in cui è avvenuta l’esplosione, verranno evacuati con un treno speciale. La notizia è stata confermata dagli abitanti del paese con messaggi sui social network. I residenti raccontano di essere stati avvertiti dalle autorità militari che oggi alle cinque del mattino dovranno essere pronti ad abbandonare le loro case.
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Crisi di Governo, M5S: Salvini blocca riforme per la scuola, la cultura e l’Università

“La crisi di governo innescata dalla Lega per mera brama di potere avrà ricadute pesanti su molti ambiti della cultura, dell’istruzione e del mondo universitario e della ricerca, rispetto ai quali in questo anno al governo il MoVimento 5 Stelle ha messo in campo riforme di ampio respiro, lottando per individuare una adeguata dotazione finanziaria anche grazie al lavoro di squadra con il ministro Bonisoli, il viceministro Fioramonti e i sottosegretari Giuliano e Vacca. 
Salvini e i suoi, dunque, si assumono un’altra pesante responsabilità: quella di soffocare sul nascere un radicale rinnovamento e ripensamento di questi settori.
Si pensi, per fare solo alcuni esempi, alla proposta di legge sulla promozione della lettura già passata alla Camera: un importante esempio di collaborazione in commissione e di sperimentazione di un metodo condiviso tra forze politiche finalizzato alla crescita civile e culturale del Paese.
Stesso discorso per la legge sull’accesso libero e gratuito ai risultati della ricerca finanziata con fondi pubblici, approvata alla Camera con grande soddisfazione di ricercatori e appassionati di scienza.
Poi c’è la riforma dell’editoria, la cui discussione è stata avviata con gli Stati generali, quella del diritto d’autore e la delega su Codice dello spettacolo e Beni culturali.
Occasioni importanti – che purtroppo rischiano di andare perse – per i cittadini, soprattutto quelli meno agiati, per gli addetti ai lavori e anche per il metodo di confronto costruttivo messo in campo.
Eppure restano al palo la legge sui ricercatori e quella sull’accesso all’università, quella contro le classi pollaio e tanti altri provvedimenti utili a ridare dignità alla nostra scuola e a chi ci studia e ci lavora.

Carburanti, in Italia il diesel più caro dʼEuropa: 1,487 euro al litro

Lo rivela una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro. Il costo medio in Europa è 1,329 euro. Da noi il prezzo finale risente enormemente di tasse e accise


In Italia il diesel è il più caro d'Europa, mentre il prezzo della benzina è il quarto più alto nei Paesi dell'Unione. Lo rivela una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro, che ha elaborato dati del ministero dell'Economia e della Commissione Ue. Il costo medio di un litro di diesel è di 1,487 euro contro la media europea di 1,329. Quello della benzina è di 1,599 euro, ben più di Francia, Germania e Austria.


Carissimo diesel - Il diesel acquistato in Italia risulta, dunque, il più caro in assoluto tra i Paesi dell'Ue. Il costo al litro, pari a 1,487 euro, supera di molto la media europea (pari a 1,329 euro), la Germania (1,242 euro) e la Spagna (1,213 euro). E' l'incidenza delle tasse sul prezzo finale ad essere molto alta: il 59,6% del prezzo finale, infatti, è costituito da tasse, contro una media europea pari al 54,9%. Peggio di noi fa solo il Regno Unito, con un valore pari al 60,5%.

Quanto costa un pieno di benzina in Italia - Con 1,599 euro al litro, il costo della nostra benzina è dell'11,1% più alto di quello della media europea: il pieno in Italia costa il 4,5% in più rispetto alla Francia, l'11,4% in più rispetto alla Germania e addirittura il 26,3% in più rispetto all'Austria. Peggio di noi in Europa fanno soltanto Paesi Bassi, Grecia e Danimarca con un costo al litro rispettivamente di 1,681, 1,629 e 1,620 euro.

Tasse e accise - Il prezzo pagato dai consumatori finali risente fortemente della componente relativa a tasse e accise. Nel nostro Paese, infatti, il prelievo statale rappresenta il 63,5% del prezzo finale contro il 60,2% della media europea, il 61,8% della Francia, il 61,6% della Germania e il 52,9% della Spagna.

Rischio aumento per Iva e accise da gennaio - "Questi numeri preoccupano soprattutto perché non sono state ancora individuate le risorse per disinnescare le clausole di salvaguardia", ha commentato Massimo Blasoni, presidente del centro studi ImpresaLavoro. In assenza di coperture alternative, infatti, le clausole scatterebbero dal primo gennaio 2020 facendo aumentare l'Iva (dal 22 al 25,2% quella ordinaria e dal 10% al 13% quella agevolata) e le accise sui carburanti "per un valore pari a 400 milioni di euro l'anno". "Al momento il 63,5% del prezzo finale della benzina è costituito da tasse e non dimentichiamo che l'Iva si applica anche sulle accise", ha concluso.

martedì 13 agosto 2019

Scuolabus a carico delle famiglie e non più dei Comuni: con la crisi di governo il rischio c’è di nuovo

Tutto nasce da un parere della Corte di conti secondo cui la spesa non può più essere inserita a bilancio. Le proteste dei sindaci


ALESSANDRIA. Si fa presto a cantar vittoria in questo Bel Paese dove anche le decisioni più ovvie devono attraversare labirinti procedurali. Sulla vicenda scuolabus a carico delle famiglie non più dei Comuni - devastante innovazione causata da un parere della Corte di conti secondo cui la spesa non può più essere inserita a bilancio - l’altro giorno sembrava fatta: un breve comma da inserire nel Decreto scuola presentato dal ministro Bussetti, che si prevedeva di varare e pubblicare in Gazzetta ufficiale entro il 28 agosto, e il gioco è fatto. Dopo di che tutti, o quasi, a intestarsi il successo in quanto avevano sottolineato, promosso, caldeggiato la soluzione.
Eh già, magari. Non passano neanche 24 ore e salta la maggioranza, la Lega annuncia la sfiducia al governo, tutto a Roma entra in fibrillazione. E il Decreto scuola? Mah. Era stato approvato «salvo intese» in Consiglio dei ministri: «Ora rischia di morire prima di nascere. 

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Scossa di terremoto al Nord Italia: paura fra Emilia, Liguria, Nord Toscana

Una scossa di terremoto di moderata intensità si è verificata alle ore 13.17 di oggi al Centro-Nord Italia. 
Dalle prime rilevazioni dell'INGV, la scossa è stata di magnitudo 3.9 sulla scala Richter, ed ha avuto epicentro nella zona di confine fra Emilia Romagna e Toscana, a 5 km da Borgo Val di Taro, sull'appennino tosco-emiliano. Ipocentro a circa 7 km di profondità. 
Il terremoto è stato avvertito in un'area piuttosto ampia (almeno 150 km): numerose le segnalazioni giunte in particolare dalle province di Reggio Emilia, Parma, La Spezia, Genova, Massa e Carrara, Lucca
La scossa è stata avvertita distintamente nella città di La Spezia, distante circa 40 km dall'epicentro. Alcune persone sono scese in strada allarmate. Molte le segnalazioni anche da Parma città, dove la gente ha avvertito il tremore per qualche secondo, soprattutto ai piani alti. 
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Addio a Nadia Toffa, aveva 40 anni. Le Iene: 'Hai combattuto a testa alta, col sorriso e con dignità'

Camera ardente in teatro, funerali il 16. L'ultimo addio nella cattedrale di Brescia

Addio a Nadia Toffa. Dopo una lunga battaglia contro il cancro è morta a 40 anni la storica conduttrice e inviata delle Iene. Lo ha annunciato stamattina lo staff della trasmissione tv sulle proprie pagine social.

"Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all'ultimo, fino a oggi", si legge sulla pagina Facebook de Le Iene. "Il destino, il karma, la sorte, la sfiga ha deciso di colpire proprio te, la nostra Toffa - prosegue il post della trasmissione Mediaset -, la più tosta di tutti. Sei riuscita a perdonare tutti, anche il fato, e forse anche il mostro contro cui hai combattuto senza sosta: il cancro. Non ci resta che sperare che tu sia riuscita a perdonare anche noi, che non siamo stati in grado di aiutarti quanto avremmo voluto.

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In Thailandia lanciate bombe di semi per combattere la deforestazione.

In Thailandia, la foresta naturale della provincia di Phitsanulok, fa parte del progetto di riforestazione aerea (seed bombing) deciso dal governo per il rimboschimento della vegetazione entro il 2017. Purtroppo negli ultimi vent'anni, la maggiore parte delle foreste dell'area del Grande Mekong - fiume che si estende tra Cina, Birmania, Cambogia, Laos, Thailandia e Vietnam - si sono ridotte drasticamente di quasi la metà. Questo situazione è dovuta al devastante impatto umano sull'ambiente, causato dallo sfruttamento delle attività agricole, disboscamento, cambiamento climatico, aumento della popolazione. Proprio per questo la Thailandia nel 2013 ha deciso di intervenire drasticamente con un piano quinquennale di rimboschimento delle zone più martoriate tramite via aerea con bombe di semi. Con questo metodo, un aereo (o un drone) vola sull'area da bonificare sganciando piccole bombe composte da argilla, concime e semi della flora locale sistemate all'interno di capsule biodegradabili ideate per interrarsi alla stessa profondità con cui verrebbero poste con aratura tradizionale. Con un solo volo aereo si possono far cadere anche 100000 semi.

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lunedì 12 agosto 2019

L’ultimo desiderio di Giulia morta di tumore: “Mamma regala i miei giocattoli ai bambini poveri”

Si è ammalata quando aveva 6 anni e per quattro anni e mezzo ha lottato senza mai smettere di pregare. Prima di morire ha chiesto alla madre di donare i suoi giochi ai bambini bisognosi.

La fede è una cosa da piccoli. Ho pensato questo dopo aver letto la storia di Giulia Zedda apparsa sul sito de L’Unione Sarda in un articolo a firma di Sara Marci.

Tumore, la parola più terribile per una bambina

10 anni, di Cagliari, è morta dopo aver combattuto coraggiosamente per quattro anni e mezzo contro un tumore. Il giornale ha intervistato sua mamma Eleonora Galia che con il cuore pieno di dolore e gratitudine ha raccontato qualcosa della sua piccina e della sua incrollabile fede. Eleonora ricorda il giorno in cui i dottori la informarono della malattia della figlia:
“(…) Il 6 febbraio del 2014, ci dissero che l’encefalogramma era disastroso, il 12 che aveva un tumore di sei centimetri. La parola più terribile, quella inaccettabile a qualsiasi età. Figurarsi per una bambina. Per tua figlia di sei anni”

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Violenti temporali in Piemonte: tempesta di vento nel Verbano

MALTEMPO IN PIEMONTE | Il tempo sta rapidamente peggiorando su gran parte del nord grazie all'ingresso di correnti d'aria più fresche e instabili (alle medio-alte quote) che stanno interagendo con la grande afa presente in pianura Padana. Tra i tanti rovesci e piovaschi sparsi in atto sul settentrione, spiccano i forti temporali che si stanno sviluppando sul Piemonte. Fortemente colpiti il verbano e le province di Torino e Vercelli dove si stanno accanendo due distinti temporali decisamente violenti.
GRAVI DISAGI NEL VERBANO | Un forte temporale stazionario si è formato tra la tarda mattina e il pomeriggio sull'alto Piemonte. Colpito principalmente il verbano, nella fascia che va da Verbania al Lago Maggiore, dove si registrano danni decisamente ingenti. Il temporale ha sviluppato fortissime raffiche di vento di downburst, che hanno picchiato pesantemente su una vasta area con velocità superiori ai 100 km/h.

Ferrara, la giunta si alza lo stipendio: un capolavoro d’ipocrisia leghista

Ricordo con una certa malinconia la rivoluzione che si accese in Italia per i centesimi delle buste di plastica al supermercato. Ve la ricordate? Un’orda di incazzati si è riversata sui social per urlare la propria indignazione contro un provvedimento che appariva come l’impoverimento definitivo.
Erano i tempi in cui si voleva tagliare tutto ai parlamentari, tagliare anche i parlamentari e ci si scannava per i prezzi del caffè alla buvette del Parlamento come se la legge finanziaria dipendesse principalmente da questo.
Poi c’erano quelli che dicevano che era una questione di principio, cavalcando tutte le troppe spese pazze dei governi italiani.
Nel carro degli indignati ovviamente salì anche la Lega di Matteo Salvini, sempre pronto a essere moralista con il comportamento degli altri e piuttosto disattento sul comportamento dei suoi.
Non importa che proprio i leghisti siano tra i protagonisti delle spese inconsulte dei consigli regionali di mezza Italia: Salvini, per erodere il M5S, ha continuato a ripetere che la politica doveva diventare umile. Lui. Lui che di politica vive da 25 anni con lauti stipendi e pochissime presenze.
L’ultimo capolavoro dell’ipocrisia leghista arriva da Ferrara dove la nuova giunta comunale a trazione leghista ha deciso di tagliare i tagli della giunta precedente e di alzarsi del 10 per cento gli emolumenti mensili.
Si tratta, nel complesso, di 225mila euro in più per le casse cittadine e che segue l’aumento del presidente del presidente del consiglio comunale (nel suo caso si tratta del 15 per cento) e le spese di formazione di uno staff a disposizione del sindaco (direttore generale, portavoce e segreteria particolare) interamente formato da persone esterne alla pubblica amministrazione.
Il caso è locale ma rappresenta perfettamente la tattica del fate quello che dite non fate quello che faccio che il segretario della Lega applica ogni volta che si tratta di qualche provvedimento di suoi uomini di partito: non conta ciò che accade nelle amministrazioni in cui la Lega ha l’occasione di governare ma tutte le energie sono riservate a una buona narrazione che torni utile per solleticare gli intestini degli elettori.

Maltempo in Piemonte, Chieri la città più colpita: vento a 100 km/h

Un violento temporale ha colpito il Piemonte, con chicchi di grandine che hanno raggiunto i 4-5 centimetri di diametro. Alberi abbattuti e tetti scoperchiati a Chieri, dove le raffiche di vento hanno raggiunto i 100 chilometri orari, la grandine ha causato disagi ad Andezeno e Marentino, sempre nel Torinese, e a Schierano, Cerreto d'Asti e Castelnuovo don Bosco, nell'Astigiano. Problemi anche a Moncalieri. Permane per le prossime ore l'allerta gialla.


Fonte testo e immagine

Il declino del grande caldo inizia dalle regioni settentrionali


domenica 11 agosto 2019

Soverato, l'attivista che ha "silenziato" Salvini: "Ho agito d'istinto all'ennesima bugia"

Francesco Noto, detto Ciccio: "Ero dietro il palco e mi sono detto: non se ne può più. Ma non ho danneggiato nulla, ho staccato le chiavi del generatore e lo ho lanciate lontano"

‘BUFFONE, BUFFONE’. A SOVERATO E’ INIZIATA LA FINE POLITICA DI MATTEO SALVINI

Lo strappo di Salvini costa 23 miliardi di aumenti Iva: a rischio quota 100 e reddito di cittadinanza

venerdì 9 agosto 2019

Crisi di Governo, lo spread sale a 241 punti. Piazza Affari chiude in rosso. Titolo Atlantia sale: con la crisi evita revoca concessioni

Il differenziale tra Btp e Bund tedesco in continuo rialzo dopo la mozione di sfiducia al premier Conte presentata dalla Lega. La Borsa di Milano appesantita dal forte calo delle banche. Attesa per l'agenzia Fitch che pubblicherà i risultati della sua revisione del rating italiano

La crisi di governo fa schizzare in alto anche lo spread. Il differenziale tra Btp e Bund tedesco ha chiuso a fine giornata a 241 punti base, con il rendimento del decennale italiano sopra all’1,8 per cento, dopo un’apertura già sopra i 230 punti base (rispetto ai 210 della chiusura di giovedì). La causa è tutta nell’incertezza politica scatenata dalla crisi di governo che la Lega ha ufficializzato presentando in Senato la mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte.
Piazza Affari ha chiuso in profondo rosso, con l’indice Ftse Mib che ha ceduto il2,48% a 20.324 punti mentre il Ftse All-Share ha perso il 2,55%. Nel Vecchio continente chiusure negative per tutti i principali listini: a Francoforte il Dax cede l’1,28% a 11.693 punti, mentre a Parigi il Cac40 perde l’1,11% a 5.327 punti e a Madrid l’Ibex lascia sul campo l’1,25% a 8.757 punti. Limita i danni Londra, col Ftse100 in flessione di un più moderato 0,44% a 7.253 punti.

La Borsa di Milano è stata appesantita soprattutto dal forte calo delle banche. Tra gli istituti di credito Banco Bpm perde il 9%, così come Mps (-8,5%), Ubi (-8,4%) e Bper (-7%). Mps è stata sospesa in asta di volatilità mentre era in calo teorico del 7,7%. Tra i finanziari è in forte calo anche Poste che ha chiuso a -6,6%. In un listino per buona parte in rosso, spicca il rendimento positivo dei titoli di Atlantia che ha chiuso a +2,47%. La holding del gruppo Benetton, con la crisi di governo, vede allontanarsi la possibilità che la controllata Autostrade per l’Italia perda la concessione
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