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giovedì 4 novembre 2010

"Ad Arcore c'erano ragazze piccole e Fede faceva le selezione, decideva lui"

L'interrogatorio di Nadia: "SIlvio diceva 'avanti un'altra'". E il Cavaliere parlò con la mamma della escort: "Signora cosa posso fare per lei?"

di SALVO PALAZZOLO e FRANCESCO VIVIANO


ROMA - Le "marchette" con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Le performance sessuali nella villa di Arcore, anche con "ragazze piccole d'età, di 17-18 anni". E nel bel mezzo del festino persino un saluto telefonico del premier alla mamma della escort. Nadia Macrì, ex cubista e ragazza immagine di Reggio Emilia, ha raccontato questo e molto altro in un lungo interrogatorio che il 26 ottobre scorso è stato convocato dai sostituti procuratori di Palermo Marcello Viola e Geri Ferrara in una caserma dei carabinieri di Bologna. "Verbale di assunzione di sommarie informazioni testimoniali redatto nell'ambito del procedimento penale numero 11178/10..." . I magistrati siciliani cercavano solo alcuni riscontri alle dichiarazioni di una collaboratrice di giustizia, Perla Genovesi, ex assistente parlamentare e trafficante di droga, che è amica di Nadia Macrì. Si sono ritrovati un dettagliato racconto, che è adesso il cuore di un'inchiesta per induzione e favoreggiamento della prostituzione. Da due giorni, l'indagine è stata ormai trasferita dalla Sicilia alla Procura di Milano, "a carico di noti": sono Lele Mora ed Emilio Fede.

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