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sabato 18 dicembre 2010

"Ecco la mia notte da incubo" Ora per ora, cronaca dalla A1

Il racconto di uno degli inviati di "Repubblica" rimasto bloccato dopo Firenze. La notte al gelo e tra la neve, senza nessun aiuto per ore. I racconti e gli espedienti degli automobilisti. "E la radio dice: non muovetevi". Ma siamo già qui! di MEO PONTE

 

"Ecco la mia notte da incubo" Ora per ora, cronaca dalla A1 PERUGIA - Io c'ero. E vorrei tanto non esserci stato. Nel finire prigionieri di un'autostrada ghiacciata non c'è nulla di eroico o di avventuroso. In più ti senti dare dell'incosciente da tutti, dal responsabile della Protezione Civile ai dj della stazione radio specializzata in traffico. Tu sei li al gelo e in coda e loro ripetono: "Non mettetevi in viaggio, fatelo solo per motivi gravi e partite attrezzati. Gomme termiche montate e catene a bordo". A queste condizioni però io sarei a posto. Un motivo grave ce l'ho: parto per lavoro. E anche le catene sono a bordo. Mi fanno compagnia perché non ho la minima idea di come si montino. Alle nove di venerdì però io da Torino parto per Perugia. Nevica già ad Alessandria però il traffico scorre bene. I mezzi antineve sono all'opera di buon'ora. Uno mi gratifica di un lancio di sale sulla fiancata. Dicono che porti bene. Genova e quel labirinto che chiamano autostrada però è già nel caos. Fila comunque tutto liscio sino a Carrodano dove un tabellone enorme ti avverte che è obbligatorio avere le catene a bordo ("Ce l'ho, ce l'ho") e dove scopri che comunque il maltempo ti ha già fatto cumulare un'oretta di ritardo rispetto al solito quando fai Torino-Perugia in cinque ore.

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