ROMA - Norme contraddittorie. I dubbi sul testo della riforma Gelmini arrivano anche al Quirinale. Perplessità tecniche e non sul merito del provvedimento. Perché dopo il pasticcio combinato martedì scorso dal vicepresidente del Senato Rosi Mauro, nel testo sono spuntate alcune incoerenze che hanno colpito il Colle. Al punto che il capo dello Stato avrebbe manifestato il suo imbarazzo a firmare la legge in contatti con il presidente del Senato, Renato Schifani e con Gianni Letta, il sottosegretario-ombra di Berlusconi.
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