VENEZIA – Il costo delle bollette
in Italia negli ultimi dieci anni si è moltiplicato: le bollette
dell’acqua sono cresciute del 69,8%, quelle del gas del 56,7%, quelle
della raccolta rifiuti del 54,5%, i biglietti ferroviari del 49,8%, i
pedaggi autostradali del 47,5%, l’energia elettrica del 38,2% e i
servizi postali del 28,7%. Solo la telefonia ha subito un decremento del
prezzo: -7,7%. Il dato emerge dall’analisi fatta dalla Cgia di Mestre
che ha preso in esame l’andamento dei prezzi delle tariffe pubbliche nel
periodo 2002/2012.
Secondo il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, ”l’introduzione
dell’euro centra relativamente poco” nell’impennata dei prezzi che ”va
ricondotta al costo sempre più crescente registrato dalle materie prime,
in particolar modo dal gas e dal petrolio, dall’incidenza delle tasse e
dei cosiddetti oneri impropri, che gonfiano enormemente le nostre
bollette, e ai modestissimi risultati ottenuti con le liberalizzazioni.
Per le bollette dell’acqua potabile – conclude Bortolussi – è vero che
la variazione percentuale è stata la più consistente, ma va anche
sottolineato che gli importi medi pagati da ciascuna famiglia italiana
sono ancora adesso tra i più bassi d’Europa”.
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