Acqui Terme (AL) - Almeno
fino ai primi di settembre piogge non ne sono previste (e anche allora
con un punto interrogativo), ma già adesso la situazione idrica è al
limite nei paesi dell’Acquese serviti da Amag e la prossima settimana
potrebbe peggiorare ulteriormente. Un impatto sociale - gli abitanti
dell’area interessata sono oltre 13 mila, molti di più in questo periodo
vacanziero -, ma anche economico, visto che questa emergenza costa
almeno 10 mila euro al giorno per garantire un minimo di rifornimenti. Di qui la riunione dei sindaci
convocata domani nella sede Amag di Acqui: alle 16 quelli dei Comuni
astigiani (Serole, Olmo Gentile, S. Giorgio Scarampi, Roccaverano,
Mombaldone, Vesime, Monastero Bormida), alle 18 quelli della Val Bormida
(Bistagno, Cartosio, Castelletto d’Erro, Cavatore, Denice, Malvicino,
Melazzo, Merana, Montechiaro d’Acqui, Pareto, Ponti, Spigno Monferrato,
Terzo, Rocchetta Palafea, Cassinasco) tranne Ponzone che fa caso a sè.
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