I furbetti, chi chatta, chi chiama. Ma arriva il giro di vite: si rischierà la patente fino a 6 mesi. Stefano Guarnieri: la proposta di revisione è corretta, ma inutile senza controlli
Alla fine la linea dura è arrivata. Non senza qualche polemica, giusto
due giorni fa pareva che fosse saltato tutto e invece l’atteso ed
invocato — soprattutto dalla Polizia Stradale e ieri dal ministro
dell’Interno Marco Minniti che, con una direttiva ha chiesto il pugno di
ferro ai prefetti — il giro di vite c’è stato. Le modifiche al Codice
della Strada — in dirittura d’arrivo in commissione Trasporti alla
Camera — prevedono la sospensione della patente per tre mesi per
chiunque venga pizzicato al volante col telefono in mano, una pena che
va a sommarsi alla decurtazione di cinque punti dalla patente e ad una
multa compresa tra i 160 ed i 640 euro. Questo, già alla prima
infrazione: nel caso di recidività, tutte le sanzioni sono da
considerarsi raddoppiate. Ma c’è di più: cambia anche la norma che
regola il sorpasso versi i ciclisti, grazie ad un emendamento introdotto
dal Viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini. Certo, per
cantare vittoria ci sarà da aspettare il passaggio in Parlamento, ma si
tratta di un tentativo di arginare un fenomeno allarmante.
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