Davide Capello, vigile del fuoco e portiere a livello dilettantistico nella squadra del Legino, ha portato la propria testimonianza del dramma vissuto dalle persone coinvolte nel crollo del Ponte Morandi a Genova.
È precipitato giù per 80 metri assieme al ponte, ma è rimasto miracolosamente illeso: Davide Capello, portiere del Legino, squadra dilettantistica di Savona, è sopravvisuto al disastro del ponte Morandi e ha potuto portare la propria testimonianza di quegli attimi drammatici.
"Sono andato giù col ponte e non so cosa mi abbia salvato - ha raccontato a un amico parlando su Whatsapp -. Sono finito sotto. La macchina è distrutta, ma io sto bene, sono uscito con le mie gambe. Pioveva forte - ha poi aggiunto cercando di ricordare il momento del crollo -, non mi sono reso conto se un fulmine abbia colpito o meno il ponte. Ho soltanto un'immagine in testa: la strada che viene giù".
Anche Fabio Tobia, suo ex-allenatore in prima squadra, ha parlato con Davide dopo la tragedia: "Per me è come un fratello - ha raccontato al sito Savonanews -. Abbiamo pianto per cinque minuti al telefono per quanto accaduto. Definirlo un miracolo, per le proporzioni della tragedia che ha colpito Genova, è quasi riduttivo. Ovviamente è sconvolto, ma incredibilmente cosciente".
Anche Fabio Tobia, suo ex-allenatore in prima squadra, ha parlato con Davide dopo la tragedia: "Per me è come un fratello - ha raccontato al sito Savonanews -. Abbiamo pianto per cinque minuti al telefono per quanto accaduto. Definirlo un miracolo, per le proporzioni della tragedia che ha colpito Genova, è quasi riduttivo. Ovviamente è sconvolto, ma incredibilmente cosciente".
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