Giovedì: “Non so assolutamente chi sia questo imprenditore coinvolto, non mi sono mai occupato di eolico in tutta la mia vita. Sono senza parole, credo che si tratti di un errore di persona”. Venerdì: “Ho presentato un emendamento che mi ha chiesto unafiliera di piccoli produttori“. Sabato: “Arata mi ha detto che rappresentava un’associazione dei piccoli imprenditori dell’eolico (…) mi ha fatto una testa così e io gli ho detto va bene, mandamelo“. Tre versioni in tre giorni: così sono cambiate le spiegazioni del sottosegretario ai Trasporti Armando Siri sulla vicenda delle norme per favorire l’eolico che lo vede indagato per corruzione.
“Mai occupato di eolico nella vita” – Secondo l’accusa, perpresentare quell’emendamento (cosa che tentò di fare più volte, senza riuscire a farlo passare) gli furono promessi 30mila eurodall’ex parlamentare di Fi Paolo Arata, autore del programma di governo della Lega sull’Ambiente e ritenuto socio occulto di Vito Nicastri, imprenditore dell’eolico arrestato con l’accusa di aver contribuito alla latitanza del boss Matteo Messina Denaro. A caldo Siri, ideologo della flat tax cara alla Lega, aveva detto di essere “allibito” perché non aveva idea di chi chi fosse Nicastri. “Non ne sono niente, non so se ridere o piangere. Io non mi sono mai occupato di eolico in tutta la mia vita. Sono senza parole”, era stata la sua reazione.
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