giovedì 29 settembre 2011
mercoledì 28 settembre 2011
"Quelle buste di 10 foto con dentro 100mila euro"
Nelle motivazioni del Riesame duro colpo alla difesa del premier: "Berlusconi sapeva delle escort e pagava Tarantini per non parlare". Per il tribunale, Lavitola sarebbe un complice del premier. Le nuove accuse dei giudici di Napoli di CONCHITA SANNINO
Gianpaolo Tarantini a Roma dopo la scarcerazione
Una "promessa" che, stando alle motivazioni dell'ordinanza depositata dal Tribunale del Riesame di Napoli, si può sintetizzare così. Io, Berlusconi, mi occupo del tuo destino di indagato, del sostentamento e del futuro per te e famiglia, compresi "un lavoro e spese legali". E tu mi copri quando parli delle escort con i magistrati, per evitare di trascinarmi in guai peggiori e reati più pesanti.
Ecco perché, secondo il nuovo impianto costruito dal Riesame, il premier ha istigato la condotta "reticente o mendace" di Gianpaolo Tarantini dinanzi alla giustizia, in cambio di "cospicue e continue dazioni di denaro e altre utilità". L'induzione, per i magistrati, agisce sul "comportamento processuale assunto" da Gianpi fin dall'estate del 2009, dall'avvio dell'inchiesta a Bari per favoreggiamento della prostituzione. Ecco perché, per i giudici, il premier non è più parte offesa di un'estorsione, ma va indagato per "induzione a rendere dichiarazioni false o a tacere", articolo 377, reato punito con la reclusione da due a sei anni.
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martedì 27 settembre 2011
Evasione fisco,indagata Marcella Bella
Indagine Gdf su frode da 450 milioni, 20 persone coinvolte
(ANSA) - MILANO, 26 SET - La cantante Marcella Bella e'
indagata per una evasione fiscale da circa 2,5 milioni di euro.
E' quanto emerge dall'avviso di chiusura delle indagini
notificato dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di
Finanza di Milano a 20 indagati nell'inchiesta dei pm di Milano
Gaetano Ruta e Laura Pedio su una presunta frode fiscale da
circa 450 milioni di euro in totale, che vede tra gli indagati
anche l'avvocato svizzero Fabrizio Pessina e il marito della
cantante, Mario Merello.
Fonte
Stop certificati antimafia, scontro Brunetta-Maroni
'Una delle vitamine per la crescita e' la semplificazione. Perche'
famiglie e imprese devono fornire certificati alla pubblica
amministrazione che li ha gia' in casa? Basta certificato antimafia.
Basta pacchi di certificati per partecipare ai concorsi. Ci sono tante
riforme che non costa niente ma che producono crescita''. Lo ha detto il
ministro della Pa, Renato Brunetta a margine della presentazione del
nuovo logo della Pubblica Amministrazione (La lettera P e la A
sovrapposte sul simbolo della chiocciola di internet, iscritte in un
tasto di pc, ideato da Giancarlo Fanti di Bologna, cui e' andato un
premio di 10 mila dollari)
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lunedì 26 settembre 2011
Torino, donna suicida nel bagno di un locale Ma come se nulla fosse il bar resta aperto
La titolare dello storico caffè Platti: "Chiudere non mi sembrava opportuno"
Una domenica mattina molto diversa dalle altre allo storico caffè Platti di Torino: una donna di 66 anni, C.M., si è suicidata nel bagno con un colpo alla tempia della pistola del marito defunto. Nonostante il drammatico episodio il locale però non è stato chiuso, anzi ha continuato regolarmente la sua attività tra cappuccini, cornetti e tartine.
Colpisce proprio l’indifferenza generale rispetto a quello che è successo. All’inizio la gente non aveva capito che quel rumore proveniente dal bagno per portatori di handicap era un colpo di pistola finchè i baristi non sono andati ad accertarsi che fosse tutto in ordine: hanno trovato la porta chiusa a chiave. Così sono intervenuti i vigili del fuoco, sfondando la porta. Si è capito subito che si era trattato di un suicidio: la signora si era sparata dopo aver lasciato in vista e in ordine portafoglio, documenti e borsa (a casa aveva lasciato una lettera per la figlia). E’ stata avvertita la polizia, ma nelle sale adiacenti tutto è proseguito come se nulla fosse successo.Continua qui
Lite per un sorpasso, colpiti con un cric
Milano, l'aggressore è fuggito. La polizia cerca un uomo, italiano, sui 50 anni, baffi e capelli neri
Due ragazzi di 21 e 19 anni sono stati feriti a
colpi di cric da un automobilista in seguito a una lite per un sorpasso.
E' accaduto intorno alle 4 di mattina a Milano. Entrambi i giovani sono
ricoverati in condizioni gravi. Subito dopo aver colpito i due ragazzi,
l'aggressore è fuggito. Secondo quanto emerso, si tratterebbe di un
uomo sui 50 anni con capelli neri, baffi e occhiali da vista. Al momento
della lite viaggiava a bordo di una Matiz.L'aggressione,
secondo quanto ricostruito dalla polizia, è avvenuta alle 4.10 in zona
Sempione. I due ragazzi, A. A., 21 anni, e F.P., 19 anni, entrambi
milanesi, erano a bordo della loro auto, una Mito, quando sono stati
superati da un'altra auto, una Matiz, che durante la manovra li ha
urtati. I due ragazzi hanno risposto a colpi di clacson ed entrambe le
auto si sono fermate poco più avanti.
Dalla Matiz è sceso un
uomo, con un cric in mano che li ha aggrediti e colpiti, poi è fuggito.
Soccorsi, i due ragazzi sono riusciti a dare agli agenti alcune
indicazioni su quanto accaduto e una sommaria descrizione dell'uomo.
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I consumi non ripartono, a luglio -2,4% Giù gli alimentari, tengono profumi e pc
Cala il prezzo del petrolio ma quello della benzina resta fermo. A luglio l'Istat ha rilevato vendite al dettaglio in calo dello 0,1% rispetto a giugno e del 2,4% rispetto a luglio dello scorso anno
di LUISA GRIONROMA - Iper e supermercati, botteghe di quartiere e perfino hard discount: per tutti, lo scorso luglio, è stato un mese con incassi in calo. L´aumento dell´Iva era allora solo una delle ipotesi da inserire nella manovra, eppure le vendite del mese hanno subìto un netto calo. Lo certifica l´Istat: rispetto allo stesso periodo del 2010, nel mese di luglio di quest´anno gli acquisti sono calati del 2,4 per cento (meno 0,1 rispetto a giugno 2011). E sia i commercianti che i consumatori sono d´accordo nel dire che nei prossimi mesi il dato peggiorerà ulteriormente.
Gli iPad, i telefonini, creme e profumi sono gli unici prodotti in crescita o quanto meno in tenuta, tutto il resto - per le famiglie italiane - è stato materia di tagli. Hanno rinunciato a cambiare gli elettrodomestici e la tivù (meno 7,4 nell´anno), hanno alleggerito il carrello della spesa (meno 2 per cento), hanno comperato meno vestiti e scarpe (in calo dell´1,9 e dell´1,8 per cento).
Se la tendenza è questa, dicono le imprese, per il prossimo inverno - incamerato l´aumento dell´aliquota Iva dal 20 al 21 per cento - non c´è d´aspettarsi niente di buono. Tanto più che il sottosegretario alla Cultura Francesco Giro ha pure ventilato l´ipotesi di un ulteriore rialzo dell´imposta al «22 per cento per coprire la riforma fiscale». Non solo: preoccupa molto il prezzo della benzina, arrivata alle stelle e intenzionata a restarci. Ieri, infatti, nonostante i cali registrati nel prezzo del petrolio (il Brent è sceso a 108 dollari al barile) i listini delle compagnie (benzina no-logo a parte) sono rimasti fermi.
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G20: maxi piano da tremila miliardi per la ricapitalizzazione delle banche
I grandi della Terra pronti a salvare gli istituti di credito prima di lasciare andare in default la Grecia. Salvando così l'euro. L'amministratore delegato di Unicredit, Ghizzoni: "L'Italia deve prendere decisione rapide"
MILANO - Un maxi piano da tremila miliardi per salvare
l'euro ricapitalizzando le banche e dando più risorse al fondo
salva-stati in modo da consentire un default della Grecia sui
suoi debiti, mentre cresce l'attesa per la riapertura dei mercati in
una settimana che si annuncia cruciale sia per Atene sia per la zona
euro.
Secondo il Sunday Times, i paesi del G20 hanno discusso un
nuovo schema, che potrebbe essere presentato a giorni, mirato a salvare
l'euro e la cui introduzione è stata sollecitata anche da Stati Uniti, Cina e Fmi.
Il primo passo del maxi piano d'emergenza rivelato dal settimanale
britannico dovrebbe essere una sostanziale iniezione di capitali in
almeno 16 banche europee. Secondo gli analisti il conferimento potrebbe
riguardare capitale "di contingenza", vale a dire riserve che potrebbero
essere utilizzate solo in caso di bisogno.
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domenica 25 settembre 2011
Bronzini, fantastico bis mondiale "Grazie a tutte le mie compagne"
COPENAGHEN (Danimarca), 24 settembre 2011
L'azzurra vince per la seconda volta consecutiva la maglia iridata sul circuito danese. Era già salita sul gradino più alto del podio l'anno scorso. Col c.t. Salvoldi al timone è il quarto oro dal 2007. Vos d'argento per il quinto anno consecutivo
- Giorgia Bronzini, 28 anni, ha vinto due ori mondiali.
Straordinaria Giorgia Bronzini. La piacentina, 28 anni, ha
bissato il successo di Geelong 2010 battendo allo sprint l'olandese
Marianne Vos e la tedesca Ina Teutenberg dopo 140 chilometri; quarta
Nicola Cooke (Gbr). Un successo, l'ennesimo, di squadra per le azzurre
guidate da Edoardo Salvoldi, il c.t. d'oro da 108 medaglie tra strada e
pista nelle varie categorie, capace di portare quattro volte l'Italia
sul tetto del mondo negli ultimi 5 anni (Bastianello 2007, Guderzo 2009,
Bronzini 2010 e 2011).
Scilipoti attacca Rita Levi Montalcini: “Ha 101 anni, che contributo può dare al Paese?”
Vi ricordate Domenico Scilipoti? Quello che per un piatto di lenticchie ha venduto il destino del Paese a Berlusconi votandogli la fiducia il 14 dicembre scorso? Quello che, eletto nell’Idv ne è uscito per creare il Gruppo dei Responsabili e poi il gruppo Popolo e Territorio il cui fine è esclusivmente quello di fare da stampella a pagamento al governo? Insomma il peggio del peggio, tutto ciò che la politica non deve essere. Bene oggi Scilipoti, commentando gli insulti di Bossi a Rita Levi Montalcini ha dichiarato: “Certamente una persona che ha 101 anno io non so che contributo possa dare alla politica» ha detto il parlamentare di Popolo e territorio in un’intervista a Radio Ies. E poi, ancora: “Dal punto di vista politico all’interno del Parlamento ci vogliono persone che attraverso dibattito e dialogo possano apportare contributi seri al nostro popolo – continua – Io credo che il riferimento di Bossi non volesse essere offensivo o denigratorio nei confronti della Montalcini, ma credo volesse dire che Scilipoti sicuramente nel dibattito politico ha contribuito a creare qualcosa in modo particolare quando si parla di crisi del paese”. Viene da chiedersi, a questo punto, che contributo può dare Domenico Scilipoti al Paese.
Inchiesta G8, 18 rinvii a giudizio ci sono Bertolaso, Anemone e Balducci
La decisione del Gup di Perugia sulla cosiddetta 'cricca'. Ci sarebbe stato uno scambio di favori e corruzioni tra imprenditori e pubblici ufficiali per l'assegnazione degli commesse per i Grandi Eventi
ROMA - Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Perugia Claudia Matteini ha rinviato a giudizio 18 dei 19 imputati dell'inchiesta G8 relativa ad appalti e corruzione. Tra le persone che saranno processato il 23 aprile del prossimo anno vi sono l'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, l'ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici Angelo Balducci e l'imprenditore Diego Anemone.
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sabato 24 settembre 2011
Corrida. Barcellona dice "basta"
di Arturo Cocchi
Il 25 settembre l'ultima tauromachia nella Monumental, l'arena della metropoli. La Comunità Autonoma della Catalogna ha votato il bando. Un grande torero e il "tutto esaurito"
L'ultimo olé. Risuonerà domenica pomeriggio nella Monumentale, di nome e di fatto, arena della Plaza de Toros di Barcellona, dove si terrà l'ultima corrida, prima che entri in vigore bando della controversa tauromachia che resta - e rimarrà a lungo - una delle prime associazioni mentali alla parola o all'idea di Spagna. Lo spettacolo crudele, la lotta, in generale impari, tra il torero munito di spada e il toro, ferito e sfiancato dai banderilleros, che gli conficcano nel corpo spuntoni accuminati prima del colpo finale, non sarà più in cartellone nella seconda città del Paese, quella che da sempre ama distinguersi dall'"altra", la capitale.
Il bando, primo di questo genere nella Spagna continentale, entrerà in vigore ufficialmente il 1° gennaio 2012 in tutta la Catalogna, la più ostentatamente isolazionista tra le Comunità Autonome, come dal dopo-Franco vengono chiamate le regioni del Paese iberico. E la decisione di cancellare il cosiddetto sport nazionale dal calendario, votata nel luglio 2010, seppur favorita dalle 180 mila firme raccolte dalla locale associazione Plataforma Prou (l'ultima parola significa emblematicamente "abbastanza" in catalano), ha subito assunto una valenza politica, una sorta di schiaffo a Madrid nel perenne dualismo che ha nel calcio un altro illustre esempio.
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Neutrini più veloci della luce c'è la conferma ufficiale
Nel percorrere i 730 km che separano il Cern dal Gran Sasso ci hanno messo 60 nanosecondi meno del previsto, rivela l'analisi dei dati sull'esperimento. Oggi i dettagli
ROMA - C'è la conferma ufficiale: la velocità della luce è stata superata. I neutrini sono più veloci della luce di circa 60 nanosecondi. Il risultato è ottenuto dall'esperimento Cng 1s (Cern Neutrino to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini viene lanciato dal Cern verso i Laboratori del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Il risultato si deve alla collaborazione internazionale Opera, che con i rivelatori che si trovano nei Laboratori del Gran Sasso ha analizzato oltre 15.000 neutrini tra quelli che, una volta prodotti dall'acceleratore del Cern Super Proton Synchrotron, percorrono i 730 chilometri che separano il Cern dal Gran Sasso. I dati dimostrano che i neutrini impiegano 2,4 millisecondi per coprire la distanza, con un anticipo di 60 miliardesimi di secondo rispetto alla velocità attesa. L'analisi dei dati, raccolti negli ultimi tre anni, dimostra che i neutrini battono di circa 20 parti per milione i 300.000 chilometri al secondo ai quali viaggia la luce. Un comunicato del centro ginevrino annuncia che i risultati saranno presentati oggi a Ginevra in un seminario alle 16, ritrasmesso via web all'indirizzo http://webcast.cern.ch 2.
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venerdì 23 settembre 2011
Afghanistan: morti 3 italiani in incidente
ROMA - E' di 3 militari morti e un altro ferito gravemente il
bilancio dell'incidente che ha coinvolto oggi in Afghanistan una
pattuglia del contingente italiano. L'incidente automobilistico e'
avvenuto ad Herat durante uno spostamento.
I militari morti sono il tenente Riccardo Bucci, nato a Milano l'1 settembre del 1977, in servizio presso il Reggimento lagunari Serenissima di Venezia; il caporal maggiore scelto Mario Frasca, nato a Foggia il 22 gennaio 1979, in servizio presso il Quartier Generale del Comando delle Forze operative terrestri di Verona; il caporal maggiore Massimo Di Legge, nato ad Aprilia (LT) il 22 luglio 1983, in servizio presso il Raggruppamento Logistico Centrale di Roma. Lo fa sapere lo Stato Maggiore della Difesa, spiegando che le famiglie dei militari sono state avvisate.
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I militari morti sono il tenente Riccardo Bucci, nato a Milano l'1 settembre del 1977, in servizio presso il Reggimento lagunari Serenissima di Venezia; il caporal maggiore scelto Mario Frasca, nato a Foggia il 22 gennaio 1979, in servizio presso il Quartier Generale del Comando delle Forze operative terrestri di Verona; il caporal maggiore Massimo Di Legge, nato ad Aprilia (LT) il 22 luglio 1983, in servizio presso il Raggruppamento Logistico Centrale di Roma. Lo fa sapere lo Stato Maggiore della Difesa, spiegando che le famiglie dei militari sono state avvisate.
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"Quel ragazzo ammanettato e pestato a sangue" Lettrice denuncia la violenza di un vigile urbano
La donna ha telefonato alla nostra redazione per riferire quello che ha visto dopo la partita Roma-Siena: "E' accaduto su viale Angelico, intorno alle 22.40. Due motociclisti della municipale hanno fermato un ragazzo a bordo di uno scooter. Avrà avuto diciassette, forse diciotto anni. Lo hanno fatto scendere, poi gli hanno messo le manette ai polsi. E uno ha iniziato a prenderlo a pugni. Lo ha anche colpito al volto con il casco". Il comandante dei vigili urbani di Roma: il ragazzo era ubriaco, è stato lui ad aggredire. Il sindacato: "Si è ferito resistendo all'ammanettamento" di GIOVANNI GAGLIARDI
"Due vigili urbani in moto ieri sera hanno ammanettato un ragazzo, poi
uno di loro ha iniziato a picchiarlo. Lo ha anche colpito al volto con
il casco. Quello che ho visto non potrò più dimenticarlo". Esordisce
così, con la voce tremante dalla rabbia, una lettrice di Repubblica.it.
Ha chiamato la redazione per raccontare il pestaggio di cui è stata
testimone diretta. Ma il comandante dei vigili urbani di Roma contesta:
il ragazzo era ubriaco, è stato lui ad aggredire. E nuovo testimone racconta: un vigile enorme prima l'ha ammanettato e poi lo ha preso a pugni.
"Ero
andata allo stadio per assistere a Roma-Siena - racconta la testimone -
poi, al termine, stavo percorrendo a piedi viale Angelico in direzione
centro per andare riprendere la macchina che era all'altezza
dell'incrocio con via Muggia e viale Carso. Saranno state circa le
22.40, quando ho notato due motociclisti della municipale che
sfrecciavano: inseguivano un ragazzo a bordo di uno scooter. Avrà avuto
diciassette, forse diciotto anni. Lo hanno fatto scendere. Erano
concitati, su di giri, lo hanno strattonato e preso a spinte, poi gli
hanno messo le manette ai polsi. A quel punto è iniziato il pestaggio".
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Sardegna, cemento in riva al mare tra residence e campi da golf
Si potrà costruire anche entro trecento metri dalla costa. Il sacco delle coste. Il governatore Cappellacci pronto a cancellare i divieti di Soru. Ambientalisti in rivolta. La legge salva coste voluta dalla giunta Soru sta per essere smantellata
ROMA - Legge salva coste abolita, vecchi piani di lottizzazione tirati fuori dai cassetti, 25 campi da golf per succhiare un'acqua che con il caos climatico diventerà sempre più preziosa. E, a chiudere in bellezza, un'altra colata di cemento che la giunta regionale si appresta ad approvare. È la cura del Pdl per una Sardegna che ha resistito all'epoca d'oro dell'urbanizzazione selvaggia e rischia di cadere ora, proprio in vista del traguardo di uno sviluppo economico dolce, capace di far leva sulla bellezza del paesaggio per creare un'onda lunga di occupazione e benessere.
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La donatrice dimenticata fra scienza e ingiustizia
Durante un intervento, negli anni Quaranta, a Henrietta Lacks fu asportata una porzione di tessuto. Quelle cellule hanno continuato a riprodursi e sono alla base di alcune fondamentali scoperte della medicina. Lei morì in povertà. Rebecca Skloot le ha dedicato un libro. E buona parte della sua vita. Fra reportage e romanzo storico di MARIO DE SANTIS
"PERCHE' mia madre è stata la base per la scoperta di farmaci che io non mi posso permettere?". Se lo chiede Deborah, la figlia di Henrietta Lacks. Ovvero la protagonista di una storia da film, ma drammaticamente reale, che ha come teatro la Virginia degli anni Quaranta-Cinquanta. Una donna, nera, nel reparto riservato ai coloured del John Hopkins Hospital di Baltimora, viene sottoposta a un intervento per un tumore all'utero. Le viene asportata - senza consenso - una porzione di tessuto che conteneva le cellule che, senza che allora nessuno potesse immaginarlo, avrebbero cambiato la storia della medicina. A Henrietta Lacks il tumore non lasciò scampo. Morì nel 1951, in miseria, lasciando cinque figli. Quelle cellule continuarono a vivere. E a riprodursi. Moltiplicandosi a miliardi, ancora fino a oggi. Un ricercatore ha stimato che ve ne siano cinquanta tonnellate, raccolte in centinaia di migliaia di provette. Sono le cellule HeLa sulle quali, in sessant'anni, sono stati compiuti gli esperiementi che hanno condotto alla maggior parte delle scoperte fondamentali per l'umanità, da quelle sul cancro a quelle sul dna o la polio, da quelle su moltissimi farmaci a test fatti addirittura sulla Luna.
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giovedì 22 settembre 2011
Affitti e richieste d’aiuto: famiglie strozzate
Genova - «Io ho lavorato finché ho potuto, e prima si stava meglio. Si riusciva ad arrivare a fine mese. Ora è diventato impossibile e non riusciamo neanche a pagare l’affitto. Dovrò dire al proprietario che non riesco più, e sono 40 anni che abitiamo lì». Parla con calma e rassegnazione il signor Igino, uno dei tanti genovesi che hanno chiesto aiuto al Sicet, il sindacato degli inquilini, e che ha raccontato la sua storia ai microfoni di Radio19, durante la trasmissione News Jockey.
«Io ho una pensione che può anche essere considerata dignitosa - spiega Igino - 1.540 euro al mese. Ma mia moglie non ne ha diritto e ho una figlia disabile civile al 100% e un’altra che riesce a trovare solo contratti a tempo determinato. Così mandare avanti una famiglia di quattro persone diventa impossibile e con 420euro di affitto più l’amministrazione, le bollette, i farmaci, e tutte le spese, ormai non ce la facciamo più».
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Berlusconi: "Otto donne? Scherzavo" Il Gip respinge il ricorso della procura
Il premier parla dell'inchiesta sulle escort: «Sono sereno». Gli atti trasferiti alla procura di Roma
La Procura di Napoli incassa il secondo no sulla competenza territoriale
dell’inchiesta sulla presunta estorsione al premier Silvio Berlusconi.
Il giudice per le indagini preliminari, Amelia Primavera, ha rigettato
l’istanza dei sostituti procuratori Francesco Curcio ed Henry John
Woodcook, i quali chiedevano al magistrato di annullare la precedente
ordinanza nella quale si dichiarava incompetente territorialmente.
Il
giudice ha invece ribadito che, ritenendo credibile il memoriale di
Silvio Berlusconi e la testimonianza della segretaria Marinella
Brambilla, la dazione di danaro a Valter Lavitola - direttore
dell’Avanti e latitante per la medesima inchiesta - sia avvenuta a Roma.
Dunque, gli atti saranno trasferiti alla magistratura romana. Domani
intanto è il giorno del Riesame chiesto sia dai legali di Gianpaolo
Tarantini - detenuto al carcere di Poggioreale - che per il giornalista
napoletano in fuga in sudamerica. Anche in questa occasione la Procura
ribadirà la competenza territoriale di Napoli. È attesa infine per la
scarcerazione dell’imprenditore barese. Già ieri i pm avevano espresso
parere favorevole.
"Me ne sono fatte otto? Scherzavo"«Ma
lo sapete, io sono un tipo a cui piace scherzare. Anche in quella
telefonata in cui dicevo che me ne sono fatte otto, è ovvio che
scherzavo. Nessuno potrebbe farlo». Così, conversando con alcuni
parlamentari alla Camera, il presidente del Consiglio è tornato sulle
intercettazioni che stanno emergendo dalle inchieste di Bari e Napoli.
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La nuova vita dei 4 scoiattoli dopo l'uragano
Quando l'uragano Katia ha colpito il Regno Unito, sono stati
scaraventati via dal loro rifugio. Soli e abbandonati, sono stati
trasferiti in un centro specializzato a Morpeth, nel Nord
dell'Inghilterra. E qui, questi quattro scoiattoli di cinque settimane
di vita hanno trovato una nuova famiglia: infermieri e volontari che si
prendono cura di loro e li nutrono ogni tre ore con un biberon, proprio
come neonati.
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Milanese salvo per un pugno di voti Berlusconi: "Andiamo avanti"
Montecitorio dice no all'arresto del consigliere del ministro Tremonti: 312 contro 306. Sette i franchi tiratori nel centrodestra. Bossi: "Andiamo avanti giorno per giorno". E nel Pdl cresce l'insofferenza per il ministro dell'Economia: "Oggi era assente, comportamento immorale"
ROMA - Sei voti salvano il governo e Marco Milanese.
Con 312 voti (7 i franchi tiratori nella maggioranza con Bossi che
giura: "Non sono della Lega"), l'aula di Montecitorio dice no
all'arresto del consigliere politico di Giulio Tremonti - accusato di
associazione a delinquere, corruzione e rivelazione del segreto dai
magistrati napoletani - e fa tirare un sospiro di sollievo a
Berlusconi. Che, a cose fatte, commenta: "Andiamo avanti, la
maggioranza tiene". Anche se Umberto Bossi frena: "Non c'è nessun accordo con il premier 1per arrivare a gennaio 2012, andiamo avanti giorno per giorno".
Il
voto finisce 312 a 306 (la maggioranza richiesta era di 309). E si
capisce subito che sono stati sette gli esponenti della maggioranza che
hanno votato in difformità all'indicazione di dire "no" all'arresto. Ai
299 voti dei deputati dell'opposizione, infatti, si sono aggiunti altri 7
voti, arrivando al totale di 306 voti a favore della misura cautelare
(il vicesegretario del Pd Enrico Letta ha votato anche se non è stato
registrato). In Aula erano presenti tutti e 206 i deputati del Pd, 35
dell'Udc (assente Ricardo Merlo), 24 di Fli (assente Mirko Tremaglia),
22 dell'Idv, 5 dell'Api, 3 dell'Mpa (in missione Angelo Lombardo), 3
Liberaldemocratici più Beppe Giulietti del misto. Per un totale di 299
voti .
IL VIDEO 2
IL VIDEO 3 DI BERLUSCONI
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«Noi, ex benestanti: due stipendi non bastano più»
Conti in tasca a una coppia
Genova - La famiglia media (virtuale) fotografata da Adoc, l’associazione per l’orientamento e la difesa dei consumatori. Abbiamo provato a metterla a confronto con la famiglia reale per scoprire che, nella vita quotidiana, le difficoltà possono essere maggiori.
Eccola, la coppia con figlio che ieri era da cartolina: lui e lei che lavorano, un figlio da mantenere, un reddito tra i 2.200 e i 2.400 al mese (come
dire quattro milioni e mezzo) un tempo più che dignitoso ma oggi a
malapena sufficiente per arrivare a fine mese. «Fino alla scorsa
primavera riuscivano a mettere da parte a fine mese circa duecento euro -
diceva al Secolo XIX il presidente di Adoc Emanuele Guastavino -
con i tagli della manovra che costeranno mediamente alle famiglie 150
euro, anche questa minima possibilità di risparmio sarà azzerata».
Adesso mettiamo in campo la famiglia reale: Roberta, 50 anni, dipendente pubblica, e Giampiero, 55,manager e poi impiegato. Poi cassintegrato e poi senza lavoro. Il figlio Luca, 21 anni, va già all’Università e si può permettere di pagare i libri di testo con i suoi (piccoli) guadagni da steward allo stadio. «Guadagno 1.400 euro, mio marito ultimamente ne guadagnava 2.500 ma adesso è disoccupato», racconta Roberta, e questa è la prima differenza tra il mondo reale e l’altro: il lavoro non è una certezza, soprattutto oggi.
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Genova - La famiglia media (virtuale) fotografata da Adoc, l’associazione per l’orientamento e la difesa dei consumatori. Abbiamo provato a metterla a confronto con la famiglia reale per scoprire che, nella vita quotidiana, le difficoltà possono essere maggiori.
Adesso mettiamo in campo la famiglia reale: Roberta, 50 anni, dipendente pubblica, e Giampiero, 55,manager e poi impiegato. Poi cassintegrato e poi senza lavoro. Il figlio Luca, 21 anni, va già all’Università e si può permettere di pagare i libri di testo con i suoi (piccoli) guadagni da steward allo stadio. «Guadagno 1.400 euro, mio marito ultimamente ne guadagnava 2.500 ma adesso è disoccupato», racconta Roberta, e questa è la prima differenza tra il mondo reale e l’altro: il lavoro non è una certezza, soprattutto oggi.
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"Troy Davis è stato giustiziato" Inutile l'ultimo tentativo di salvarlo
USA
Il ricorso per ottenere un rinvio presentato in extremis dalla difesa a poche ore dall'esecuzione è stato rigettato dalla Corte Suprema. Il detenuto è stato ucciso con un'iniezione letale nel carcere di Jackson in Georgia
NEW YORK - Dopo una lunga serie di rinvii, sospensioni e ritardi, è
stata infine eseguita la condanna alla pena capitale inflitta a Troy
Davis, 42 anni, divenuto suo malgrado l'ennesimo simbolo, dentro e fuori
l'America, della battaglia contro la pena di morte: in un carcere di
Jackson, in Georgia, gli è stata praticata la prevista iniezione letale.
A nulla sono servite le manifestazioni a suo sostegno in varie città
del mondo e gli appelli di alte personalità per salvargli la vita. Una
campagna che ha visto nelle scorse settimane l'adesione di papa
Benedetto XVI, dell'ex presidente Jimmy Carter, dell'arcivescovo Desmond
Tutu e di molti esponenti politici e personaggi pubblici americani e
internazionali.
Ancora nelle ultime ore anche il New York Times
aveva ammonito che la sua esecuzione sarebbe stata "un terribile
errore". Un portavoce del ministero degli Esteri francese aveva definito
"una colpa irreparabile" l'esecuzione; e il Vaticano aveva di nuovo
espresso la speranza che la vita del condannato potesse "essere
risparmiata". Una manifestazione si è svolta in serata anche davanti
alla Casa Bianca, per ottenere un intervento del presidente. Barack
Obama, tramite un portavoce ha però fatto sapere di non voler
interferire in una questione "che riguarda le procedure uno stato
federato" degli Stati Uniti.
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S&P taglia il rating di sette banche italiane outlook negativo per 15 istituti di credito
L'agenzia, dopo il declassamento del debito sovrano del nostro Paese, ha rivisto al ribasso, tra gli altri, i giudizi su Mediobanca, Findomestic, Intesa Sanpaolo e alcune sue controllate, Bnl. Prospettive da "stabili" a "negative" anche per Unicredit
ROMA - Dopo aver tagliato il rating del debito sovrano dell'Italia 1 da A+ ad A, Standard & Poor's ha declassato sette banche del nostro Paese, tra cui Intesa Sanpaolo e Mediobanca, e ha deciso di cambiare in "negativo" l'outlook sul rating di 15 istituti di credito, primo passo per un possibile successivo ridimensionamento del giudizio.
L'agenzia ha tagliato il rating del lungo termine di Mediobanca, di Findomestic, di Intesa Sanpaolo e delle sue controllate Banca Imi, Cassa Risparmio Bologna e Biis che passano da A+ ad A. Restano immutati ad A-1 i rating sul breve termine. Ridotto anche il rating della Bnl a A+/A-1. Per Unicredit l'outlook passa a negativo a causa della revisione del rating sull'Italia ma il giudizio resta immutato.
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Bossi dice no all'arresto di Milanese Il deputato Pdl si autosospende dal partito
Maroni: "Mi adeguo alle decisioni della Lega". In aula si voterà a scrutinio segreto. Vertice Berlusconi-Bossi e poi incontro del premier con Napolitano. Tensione tra Fini e i berlusconiani
ROMA - Bossi dice no all'arresto di Marco Milanese, ex braccio destro di Giulio Tremonti. "Non voglio far cadere il governo", dichiara il Senatur a margine di un vertice con i deputati leghisti alla Camera. E poi: "Se decidiamo io e Maroni la base è con noi". Questo l'epilogo di una giornata complicatissima per Milanese, che tra poche ore dovrà affrontare il voto dell'aula sull'arresto chiesto dalla procura di Napoli. Associazione a delinquere, corruzione e rivelazione del segreto sono le accuse dei magistrati napoletani. Ma l'incognita, per lui, era rappresentata soprattutto dall'atteggiamento dei deputati maroniani, quel gruppo di parlamentari vicini al ministro dell'Interno che già avevano determinato il sì all'arresto di Alfonso Papa, a luglio. E alle 17.30 da Maroni era arrivata la notizia che Milanese attendeva: "Mi adeguerò alle scelte della Lega", ha dichiarato il capo del Viminale.
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