mercoledì 24 settembre 2014
Pedofilia, il Papa fa arrestare un arcivescovo
È l’ex nunzio polacco Jozef Wesolowski, fermato in Vaticano dagli
agenti della Gendarmeria. Padre Lombardi: «Contro di lui elementi fatti,
la svolta per volontà diretta di Francesco»
«Oggi il Promotore di Giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano - informa in un comunicato il portavoce padre Federico Lombardi - ha convocato l’ex nunzio mons. Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un’indagine penale. Al prelato - già condannato in prima istanza dalla Congregazione della dottrina della fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico - sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana».
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Andrea Tornielli
Città Del Vaticano
L’ex nunzio apostolico nella Repubblica Dominicana Jozef
Wesolowski, dimesso dallo stato clericale nei mesi scorsi dalla
Congregazione per la dottrina della fede per pedofilia, è stato
arrestato questo pomeriggio Oltretevere dalla magistratura civile
vaticana nell’ambito dell’inchiesta a suo carico.«Oggi il Promotore di Giustizia del Tribunale di prima istanza dello Stato della Città del Vaticano - informa in un comunicato il portavoce padre Federico Lombardi - ha convocato l’ex nunzio mons. Wesolowski, a carico del quale aveva avviato un’indagine penale. Al prelato - già condannato in prima istanza dalla Congregazione della dottrina della fede alla riduzione allo stato laicale al termine di un processo amministrativo penale canonico - sono stati notificati i capi di imputazione del procedimento penale avviato a suo carico per gravi fatti di abuso a danni di minori avvenuti nella Repubblica Dominicana».
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Bimba di 2 anni trovata in una fogna: per 80 ore ha vegliato la madre morta
La piccola è stata ritrovata viva in un tombino delle fogne dopo che per tre giorni era rimasta a vegliare il corpo della madre uccisa dall'ex marito
Per tre lunghissimi giorni, quasi 80 ore, è rimasta rinchiusa in una fogna
insieme al corpo, senza vita, della madre. La piccola Martina, di soli
due anni, è stata ritrovata in condizioni critiche da un uomo addetto
alle pulizie delle strade: da un tombino spuntava una gamba della
piccola.
Un caso terribile quello scoperto nella città di Cordoba, in Argentina. La madre della piccola, Paola Acosta, è stata uccisa a coltellate e
a compiere il delitto sarebbe stato l'ex marito, Gonzalo Lizarralde,
che poi avrebbe gettato in un tombino il corpo lasciando sul posto pure
la piccola. Martina è stata subito ricoverata in un ospedale in stato di ipotermia
ed è fuori pericolo, sottolineano i media argentini. Secondo un'ipotesi
degli inquirenti la piccola potrebbe essere rimasta tre giorni vicino
al cadavere vegliandolo per quasi 80 ore. L'ex compagno della donna e
padre della bimba, Gonzalo Lizarralde, è in carcere dopo essere stato accusato di omicidio.
Il video
martedì 23 settembre 2014
Monferrato, l’hotel di lusso amato dal Web e sconosciuto al Fisco
Genova - Un castello da favola con suite, piscina, campo da golf, immerso nel verde delle colline del Monferrato, che riceveva recensioni entusiasmanti su Tripadvisor , per ben 5 anni è stato completamente “inesistente” per il Fisco, così come per la previdenza sociale.
Il resort Villa Val Lemme, un “quattro stelle superiore” allestito in un castello ristrutturato di fine ‘800 nel territorio comunale di Capriata d’Orba (in provincia di Alessandria), era gestito tutto “in nero”: camerieri, cuochi, giardinieri, ma anche i clienti, per lo più stranieri, non venivano registrati, contravvenendo così alle norme sulla pubblica sicurezza.
Ufficialmente, dunque, un “albergo fantasma”, che la guardia di Finanza di Novi Ligure è riuscita a scovare, attraverso un lavoro di monitoraggio del territorio, portando così alla luce del sole un volume d’affari di oltre 1,3 milioni di euro: «Per l’Erario - ha spiegato il capitano Carla D’Angelo - è stato un successo. Il titolare, di origine svedese, sta già pagando le sanzioni comminate».
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Alessandria, scoperto albergo 4 stelle sconosciuto al fisco
Tripadvisor nel mirino, ecco come usarlo bene ed evitare fregature
Uccisa in casa a coltellate, il marito in fuga in Tunisia
Milano - Ancora nessuna notizia del marito di Daniela Bani, la trentenne trovata morta in casa ieri sera dopo essere stata colpita con almeno 20 coltellate a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia: l’uomo, di origine tunisina, sarebbe in fuga; la coppia aveva due figli di 5 e 7 anni.
Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il 36enne marito di Daniela avrebbe pianificato l’omicidio: con già in tasca un biglietto aereo per la Tunisia, ieri mattina ha portato i figli da un connazionale, poi sarebbe tornato dalla moglie, l’avrebbe uccisa e si sarebbe dato alla fuga.
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Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, il 36enne marito di Daniela avrebbe pianificato l’omicidio: con già in tasca un biglietto aereo per la Tunisia, ieri mattina ha portato i figli da un connazionale, poi sarebbe tornato dalla moglie, l’avrebbe uccisa e si sarebbe dato alla fuga.
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Ancora boom fallimenti, +14% secondo trimestre
Prosegue la corsa dei fallimenti aziendali. Nel secondo trimestre
dell'anno sono stati 4.241, in aumento del 14,3% rispetto allo stesso
periodo del 2013. Sono dati del Cerved analizzati dall'ANSA. Nell'intero
primo semestre i default hanno raggiunto quota 8.120 (+10,5%), record
assoluto dall'inizio della serie storica risalente al 2001. L'analisi
condotta dal Cerved, società quotata specializzata nell'analisi del
rischio di credito, mostra come i fallimenti riguardano indistintamente
tutta la penisola: i tassi di crescita sono ovunque a doppia cifra ad
eccezione del Nord Est, in cui si registra un incremento del 5,5%, il
livello più basso di tutto il territorio.
In crescita del 14% rispetto al primo semestre 2013 sono invece i fallimenti nel Mezzogiorno e nelle Isole, del 10,7% nel Nord Ovest e del 10,4% nel Centro. I recenti correttivi legislativi hanno fatto crollare le domande di concordato in bianco (-52%) e diminuire i concordati comprensivi di piano (-12,3%). In riduzione anche le liquidazioni che, con un calo del 10,3% tra gennaio e giugno, segnano un'inversione di tendenza a livello semestrale dopo un lungo periodo di incremento.
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Genova, l’allarme della Caritas: raddoppiate le famiglie a reddito zero
In crescita del 14% rispetto al primo semestre 2013 sono invece i fallimenti nel Mezzogiorno e nelle Isole, del 10,7% nel Nord Ovest e del 10,4% nel Centro. I recenti correttivi legislativi hanno fatto crollare le domande di concordato in bianco (-52%) e diminuire i concordati comprensivi di piano (-12,3%). In riduzione anche le liquidazioni che, con un calo del 10,3% tra gennaio e giugno, segnano un'inversione di tendenza a livello semestrale dopo un lungo periodo di incremento.
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Genova, l’allarme della Caritas: raddoppiate le famiglie a reddito zero
Crisi, Standard&Poor’s: “L’Italia bloccata in recessione, quest’anno crescita zero”
Torna in calo il fatturato dell'Industria, giù anche gli ordinativi
Crisi dell’Edilizia: nuova protesta dei lavoratori
Stasi, nuova perizia: quasi impossibile che non si sporcasse le scarpe
C'era circa una possibilità su un milione che Alberto Stasi non si sporcasse le scarpe con il sangue di Chiara Poggi
Erano estremamente basse le possibilità che Alberto Stasi non si sporcasse le scarpe con il sangue della vittima, cosparso nella villetta, teatro del delitto di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco. Sono queste le prime indiscrezioni che filtrano dall'incontro in corso all'Universita' di Bologna tra i periti della Corte d'Appello di Milano e i consulenti di accusa, difesa e parte civile, impegnati nell'esperimento virtuale sulla camminata dell'ex studente bocconiano.In particolare, stando a quanto si è appreso sarebbe di circa una su un milione la possibilità che Stasi non si sporcasse le suole delle scarpe col sangue della vittima sui due gradini delle scale e sull'area antistante alle scale stesse. Una percentuale che salirebbe ancora di più, stando alle indiscrezioni provenienti da fonti qualificate, considerando l'intero percorso di Stasi nella villetta di via Pascoli, dove fu trovato il corpo martoriato della sua fidanzata.
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lunedì 22 settembre 2014
Rovigo, scoppia una cisterna: 4 operai morti per le inalazioni di acido solforico
Rovigo - Sarebbe stato un mix incontrollato di sostanze chimiche a provocare le esalazioni che hanno ucciso quattro operai della ditta Co.Im.Po di Adria e ferito un quinto che ora è ricoverato in gravi condizioni in ospedale.
Secondo una prima ricostruzione, che dovrà essere supportata dai risultati delle autopsie e delle analisi chimiche, non c’è stata alcuna esplosione: gli operai, che secondo quanto si apprende non indossavano le maschere di protezione, avrebbero gettato dell’acido solforico in una vasca che molto probabilmente conteneva già ammoniaca.
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Secondo una prima ricostruzione, che dovrà essere supportata dai risultati delle autopsie e delle analisi chimiche, non c’è stata alcuna esplosione: gli operai, che secondo quanto si apprende non indossavano le maschere di protezione, avrebbero gettato dell’acido solforico in una vasca che molto probabilmente conteneva già ammoniaca.
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13enne s'impicca, nel tablet la chiave. Spunta l'ombra dell'orco
La tredicenne suicida a Roma potrebbe essere stata vittima delle attenzioni di qualcuno più grande di lei
La soluzione del mistero legato al suicidio di una tredicenne capoverdiana adottata da una famiglia romana potrebbe trovarsi nei file di un tablet o nella memoria di un telefono cellulare posseduti dalla ragazzina e dei quali i genitori ignoravano l’esistenza. Segreti che potrebbero essere all’origine della tragica decisione della 13enne di impiccarsi, la sera di giovedì scorso, nella sua cameretta, a Trastevere, nel centro di Roma, dopo un acceso diverbio con la madre adottiva.
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L'interrogatorio di Bossetti: "Guardavo i siti porno con mia moglie"
Tra le parole chiave ricercate dal manovale su internet c'erano: "13enni" ma anche altre come "minorenni" e "sesso"
Non solo "tredicenni". Tra le parole chiave ricercate da Bossetti
su internet ce n'erano anche altre, riguardo minorenni e sesso,
particolarmente esplicite. Almeno questi paiono i risultati dei test sul
suo pc. Intanto trapela il verbale del suo interrogatorio più duro, rivela Repubblica: "Guardavo siti porno con mia moglie ma non ho mai cercato video con minorenni", sostiene il presunto assassino di Yara.
Massimo Bossetti, in carcere in una cella di massima sicurezza di
Bergamo dallo scorso 16 giugno. Archiviata ormai l'istanza di
scarcerazione presentata dai suoi legali e non accolta dal gip Ezia
Maccora, Bossetti continua a proclamarsi innocente, nonostante si
accumulino sempre di più prove ed indizi che alimenterebbero la tesi
della sua colpevolezza. Al centro delle indagini degli inquirenti, anche i computer di Bossetti:
dopo le notizie relative alle presunte ricerche aventi come parola
chiave "tredicenni", se ne aggiungono ora altre, con termini molto
espliciti che riguardano sesso e minorenni, che potrebbero inchiodare il
presunto assassino di Yara Gambirasio: ecco le ultime novità aggiornate
ad oggi 21 settembre 2014.
E intanto trapela il verbale di uno degli interrogatori più duri
subìti da Bossetti, lo scorso 6 agosto nel carcere di Bergamo. Il pm
Letizia Ruggieri cerca di farlo crollare ma lui resiste e continua a
dichiararsi innocente. Ecco che cosa dice sul punto focale delle
ricerche pornografiche su Google.
pm: Lei ha mai avuto fantasie sessuali che riguardano minori?
B: No, mai. Può essere che io e mia moglie abbiamo guardato dei siti porno, tipo YouPorn, questo sì. Ma video con minori, mai.
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Expo 2015 dietro l’angolo. Ma l’A4 Torino-Milano perderà l’appuntamento
La fine-lavori, promessa per due anni fa, resta un sogno: l’ultimo cantiere dovrebbe chiudere nel 2017
Decidiamo di metterci in viaggio per verificare. È venerdì pomeriggio e una pioggia, a tratti battente, mal si concilia con la musica di Lucio Battisti. Viaggiamo su tre corsie «gentilmente senza strappi al motore», ma all’altezza dell’area di servizio di Villarboit un cartello luminoso ci avvisa: «Coda 2km dopo Novara Ovest, in aumento». Non abbiamo scelta e ci infiliamo tra i new jersey che si susseguono a sinistra e i Tir, gli autoarticolati e i bus turistici che viaggiano sulla corsia di destra. Nessuno può dirti quando finiranno questi «muri» ma per fortuna mani ignote hanno appiccicato un foglio sotto un cartello di lavori in corso: 19 km.
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Maurizio Tropeano
Torino
La cappella di San Rocco domina la stazione di servizio poco dopo
Rondissone. Qui il 7 gennaio del 2008, l’allora ministro delle
Infrastrutture, Antonio Di Pietro, elogiando il restauro come modello di
compensazione territoriale (tra le risate dei No Tav) annunciò che i
lavori di ammodernamento dell’A4 si sarebbero completati tra il 2012 e
il 2013. «Altrimenti la concessionaria pagherà una penale». Sono passati
6 anni e 9 mesi, nessuno ha pagato dazio (c’è stato solo un
congelamento dell’aumento del pedaggio per pochi mesi nel 2013) e i
cantieri lungo i 100 chilometri fra Rondissone e Milano non saranno
completati in tempo per l’Expo 2015. Decidiamo di metterci in viaggio per verificare. È venerdì pomeriggio e una pioggia, a tratti battente, mal si concilia con la musica di Lucio Battisti. Viaggiamo su tre corsie «gentilmente senza strappi al motore», ma all’altezza dell’area di servizio di Villarboit un cartello luminoso ci avvisa: «Coda 2km dopo Novara Ovest, in aumento». Non abbiamo scelta e ci infiliamo tra i new jersey che si susseguono a sinistra e i Tir, gli autoarticolati e i bus turistici che viaggiano sulla corsia di destra. Nessuno può dirti quando finiranno questi «muri» ma per fortuna mani ignote hanno appiccicato un foglio sotto un cartello di lavori in corso: 19 km.
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Non vuole pagare la multa, salta con l'auto dal carro attrezzi.
E' successo a Walthamstow, zona est di Londra.
Un automobilista aveva lasciato l'automobile in divieto di sosta e il carro attrezzi gli stava per portare via l'auto, quando succede l'impensabile...
Le foto
domenica 21 settembre 2014
Un assegno da mille euro per i precari disoccupati
E sull’articolo 18 una sfilza di opzioni sul tavolo del premier
Carlo Bertini
Roma
Parte per il suo viaggio di una settimana negli Stati Uniti,
Matteo Renzi, dopo aver consegnato la linea sulla madre delle riforme e
dato mandato ai suoi economisti di trasmettergli in tempo reale una
per una tutte le opzioni percorribili sull’articolo 18 e le loro
ricadute. Ma è il sussidio di disoccupazione l’arma che il premier si
gioca nella partita con i sindacati: la nuova Aspi che assorbirà anche
la cassa in deroga e che verrà finanziata nella legge di stabilità con
una posta aggiuntiva di circa due miliardi di euro dal 2015. Per
garantire un assegno non solo ai dipendenti che restano senza impiego,
ma anche a quelli che non hanno alcuna tutela, co.co.pro (in
mono-committenza, cioè quelli che hanno un solo datore di lavoro) e
lavoratori a tempo determinato, escluse partite Iva e altre tipologie:
una platea di circa un milione e quattrocentomila persone. Per loro, è
in arrivo un sussidio mensile analogo a quello di chi è in cassa
integrazione, fino ad un massimo di mille euro: per un periodo che va
da un minimo di tre mesi a due anni, proporzionato alla durata del
lavoro che si è perso. Ma l’erogazione di questo assegno sarà vincolata:
ne avrà diritto chi sarà pronto ad accettare una nuova offerta di
lavoro congruo o un piano di formazione lavorativa gestito da un’agenzia
nazionale che si articolerà su base territoriale nei vari centri per
l’impiego.Continua qui
sabato 20 settembre 2014
Ridotta in fin di vita dall'ex. "Io sotto scorta, ma lui già a casa"
Cinque mesi fa l'ex ha tentato di ucciderla in un discoteca di Vicenza con quindici coltellate
Una storia che ha dell'incredibile, quella raccontata da Laura. Aggredita cinque mesi fa dal suo ex con 15 coltellate in una discoteca di Vicenza è costretta a vivere sotto scorta perché lui è uscito di galera ed ai domiciliari. Come si legge su veronasera.it, il 42enne Enrico Sganzerla, è tornato a Cerea nel Veronese, dove sconterà gli arresti nella casa dei genitori, fino all’udienza. Secondo il medico perito chiamato dal giudice, comunque, per la vittima di 25 anni, Laura Roveri, non fu mai in pericolo di vita.È quanto spiega nel documento presentato al giudice per le indagini preliminari. Inoltre, nonostante sia stata ferita in più parti del corpo, la ragazza non subirà danni permanenti. Le terribili coltellate alla clavicola, alle scapole, sulle braccia, alla testa e sul collo, insomma, resteranno solo un spaventoso ricordo, ma sul corpo saranno riportate solo attraverso piccole cicatrici. La perizia medica è stata richiesta per stabilire la sussistenza delle aggravanti contenute nell’articolo 583 del Codice penale.
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"Non è una scuola, è un canile", violenza e degrado. I prof aggrediti: "Vogliamo la polizia"
Bagni rotti, lavandini
allagati, porte sfondate e neon che cadono dal soffitto: la trincea
dell'stituto professionale vandalizzato, in tre in tre giorni finiscono
in ospedale. I docenti: "Abbiamo paura, vogliamo la polizia. Come si può
insegnare a qualcuno che ti butta la cattedra addosso?"
di FRANCESCA RUSSI"Venite a vedere se questa è una scuola". Si sono presentati così questa mattina alla Provincia di Bari, senza preavviso, i genitori dei ragazzi iscritti al primo anno di Meccanica dell'istituto professionale Santarella e destinati a frequentare la sede succursale di via Gentile nel quartiere Japigia. Hanno chiesto di essere ricevuti direttamente dal presidente Francesco Schittulli. "Questo è un canile non si può chiamare scuola - protesta una mamma - non possiamo mandare i nostri figli alla rovina".
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venerdì 19 settembre 2014
Bomba d'acqua su Firenze e provincia
Disagi e alberi caduti, infiltrazioni a Palazzo Vecchio
Allagamenti e problemi a Firenze e provincia per l'improvvisa bomba
d'acqua e gradine che si è abbattuta sulla città, causando anche gravi
problemi al traffico. Infiltrazioni d'acqua a Palazzo Vecchio e al museo
di Santa Croce. Alberi sono caduti in varie zone della città e sulla
Firenze-Pisa-Livorno e sulla Firenze-Siena. Una tromba d'aria ha causato
problemi nell'empolese dove il forte vento ha scoperchiato il capannone
di una fabbrica.
Cinque persone, tutte adulte, sono rimaste ferite
per un crollo all'interno della scuola elementare di Lazzeretto,
frazione di Cerreto Guidi, dove si è abbattuto un violento nubifragio
con forte grandinata. Tra queste, a quanto pare, due maestre. Nella
frazione è intervenuto l'elisoccorso Pegaso che è atterrato nel campo
sportivo. Due punti medici avanzati sono stati allestiti a Lazzeretto.
Secondo l'Asl 11 una ventina di persone hanno avuto necessità di
soccorsi da parte del 118.
Fonte
Maltempo FIRENZE: prima le tenebre, poi la grandine!
Tromba d’aria e grandine, cento feriti a Firenze
«Ho visto Bossetti al cimitero Pregava sulla tomba di Yara»
«Ho visto Massimo Bossetti pregare sulla tomba della piccola Yara».
E’ quanto sostiene un autista di Ciserano, di 58 anni, la cui
testimonianza è stata raccolta dal settimanale «Giallo», diretto da
Andrea Biavardi, oggi in edicola.
Gino Crepaldi, ex paracadutista, questo il nome del testimone. afferma di aver visto Bossetti lo scorso anno, a settembre, il 10 o l’11, al cimitero di Brembate Sopra dove si era recato con la moglie Maria Grazia.
«Quando Bossetti è stati arrestato a giugno - dice Crepaldi alla giornalista di Giallo - ho visto la sua foto su un giornale online. Ci ho pensato un attimo e poi mi sono ricordato tutto. Ho battuto un pugno sul tavolo e ho detto: porca miseria!Ma è il signore che ho visto al cimitero».
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Gino Crepaldi, ex paracadutista, questo il nome del testimone. afferma di aver visto Bossetti lo scorso anno, a settembre, il 10 o l’11, al cimitero di Brembate Sopra dove si era recato con la moglie Maria Grazia.
«Quando Bossetti è stati arrestato a giugno - dice Crepaldi alla giornalista di Giallo - ho visto la sua foto su un giornale online. Ci ho pensato un attimo e poi mi sono ricordato tutto. Ho battuto un pugno sul tavolo e ho detto: porca miseria!Ma è il signore che ho visto al cimitero».
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Il cadavere di una donna scoperto in via Genova
Savona - Il cadavere di un noto medico savonese, Luisa Bonello, è
stato ritrovato in un appartamento di una palazzina di via Genova, a
Savona. Il primissimo allarme, partito dal 118, parlava di un “tentato suicidio”,
ma giunti sul posto i soccorritori della Croce Bianca savonese non
hanno potuto fare altro che constatare la morte. Sul posto la polizia
scientifica, per i rilievi del caso. Saranno questi ultimi a chiarire se
si tratti di omicidio, suicidio o disgrazia. Per ora tutte le ipotesi restano aperte anche se la più probabile sembra essere quella del suicidio.
È arrivato e salito nella casa della donna anche il sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Battista Ferro
«Le mie denunce inascoltate»: il medico racconta delle lettere scritte al cardinale Bagnasco dopo che le sue denunce con monsignor Lupi erano rimaste inascoltate
Luisa Bonello, ex medico del lavoro a Savona, era conosciuta, oltre che per la sua attività umanitaria e professionale specie nell’Est Europeo, anche per aver consegnato a Papa Francesco in una recente udienza privata a Roma un dossier sugli scandali savonesi dei preti accusati di pedofilia.
«Io, delusa dal mio vescovo»
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È arrivato e salito nella casa della donna anche il sostituto procuratore della Repubblica Giovanni Battista Ferro
«Le mie denunce inascoltate»: il medico racconta delle lettere scritte al cardinale Bagnasco dopo che le sue denunce con monsignor Lupi erano rimaste inascoltate
Luisa Bonello, ex medico del lavoro a Savona, era conosciuta, oltre che per la sua attività umanitaria e professionale specie nell’Est Europeo, anche per aver consegnato a Papa Francesco in una recente udienza privata a Roma un dossier sugli scandali savonesi dei preti accusati di pedofilia.
«Io, delusa dal mio vescovo»
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Omaggio ai migranti e al “valborberino” Papa Francesco
Intanto, a Teo, gli abitanti sostengono di aver individuato la casa dove
sarebbe nata Maria Gogna, come già anticipato dalla Stampa
Nel dibattito su «Le origini alessandrine di Papa Francesco», con la partecipazione di Giancarlo Libert (storico dell’emigrazione), Giuseppe De Carlini (storico) e Mariangela Bava (funzionaria del Comune di Cabella Ligure), saranno presentati i documenti che hanno attestato le origini valborberine di Papa Francesco. A seguire, la lezione-spettacolo dal titolo «Io parto per La Merica», con testimonianze, musiche, immagini per ricostruire la storia dell’emigrazione attraverso racconti diretti e storie di vita dei protagonisti di quel grande esodo. La parte musicale è affidata a Stefano Valla (piffero e voce), e Daniele Scurati (fisarmonica e voce), affiancati, per la parte narrativa, da Roberto Botta, Lidia Negro e Antonio Santopietro. Nella sala allestita una mostra, con foto e testimonianze.
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A Teo di Cabella gli abitanti hanno individuato l’abitazione in cui visse la nonna materna di Papa Francesco
Giampiero Carbone
CABELLA LIGURE (AL)
Sarà dedicata a tutti gli emigranti alessandrini la serata di
oggi a Cabella Ligure. L’occasione è la scoperta dei documenti che
attestano che la nonna materna di Papa Francesco, Maria Gogna, era nata a
Teo, una delle tante frazioni del paese dell’alta Val Borbera,
ritrovamento avvenuto negli archivi della diocesi di Tortona e del
Comune. Alle 21, nella sala polifunzionale delle ex scuole, Provincia,
Comune e associazione Musa propongono un appuntamento in due parti. Nel dibattito su «Le origini alessandrine di Papa Francesco», con la partecipazione di Giancarlo Libert (storico dell’emigrazione), Giuseppe De Carlini (storico) e Mariangela Bava (funzionaria del Comune di Cabella Ligure), saranno presentati i documenti che hanno attestato le origini valborberine di Papa Francesco. A seguire, la lezione-spettacolo dal titolo «Io parto per La Merica», con testimonianze, musiche, immagini per ricostruire la storia dell’emigrazione attraverso racconti diretti e storie di vita dei protagonisti di quel grande esodo. La parte musicale è affidata a Stefano Valla (piffero e voce), e Daniele Scurati (fisarmonica e voce), affiancati, per la parte narrativa, da Roberto Botta, Lidia Negro e Antonio Santopietro. Nella sala allestita una mostra, con foto e testimonianze.
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Florida, uccide sei nipoti e la figlia e poi si toglie la vita
La tragedia nella cittadina di Bell. Il più piccolo dei bambini aveva
tre mesi, il più grande 11 anni. Prima di suicidarsi l'uomo ha chiamato
la polizia. Aveva un lungo elenco di precedenti penali
BELL (Florida) - Un uomo ha ucciso sei dei suoi nipoti, di età compresa fra i tre mesi e gli 11 anni, e la figlia ventottenne, poi si è tolto la vita. Il dramma a Bell, una cittadina della Florida settentrionale di appena 350 abitanti. Il responsabile del massacro è Don Spirit, un pregiudicato di 51 anni. Lo sceriffo Robert Schultz ha riferito nel corso di una conferenza stampa che Spirit ha chiamato il 911 - il numero delle emergenze - dicendo che avrebbe potuto fare del male a se stesso a ad altri. Quando un poliziotto è arrivato sul posto si è ucciso. E all'interno della casa sono stati trovati i corpi senza di vita della donna e dei sei bambini.
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BELL (Florida) - Un uomo ha ucciso sei dei suoi nipoti, di età compresa fra i tre mesi e gli 11 anni, e la figlia ventottenne, poi si è tolto la vita. Il dramma a Bell, una cittadina della Florida settentrionale di appena 350 abitanti. Il responsabile del massacro è Don Spirit, un pregiudicato di 51 anni. Lo sceriffo Robert Schultz ha riferito nel corso di una conferenza stampa che Spirit ha chiamato il 911 - il numero delle emergenze - dicendo che avrebbe potuto fare del male a se stesso a ad altri. Quando un poliziotto è arrivato sul posto si è ucciso. E all'interno della casa sono stati trovati i corpi senza di vita della donna e dei sei bambini.
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Cagliari, bambina di 9 anni vive a casa da sola: "Mamma è partita per lavoro"
La scoperta a scuola: non ha restituito un documento firmato dai genitori
A nove anni da alcuni giorni viveva da sola. I genitori sono separati e la mamma, a cui è stata affidata, è partita per andare a lavorare nel Nord
Ma quando la maestra le ha domandato perché i genitori non avessero firmato un avviso ha ammesso di vivere sola perché la mamma era partita per lavoro. La confidenza all'insegnante ha fatto scattare l'intervento di carabinieri e servizi sociali. La vicenda è accaduta a Sestu, paese in provincia di Cagliari.
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A nove anni da alcuni giorni viveva da sola. I genitori sono separati e la mamma, a cui è stata affidata, è partita per andare a lavorare nel Nord
Ma quando la maestra le ha domandato perché i genitori non avessero firmato un avviso ha ammesso di vivere sola perché la mamma era partita per lavoro. La confidenza all'insegnante ha fatto scattare l'intervento di carabinieri e servizi sociali. La vicenda è accaduta a Sestu, paese in provincia di Cagliari.
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giovedì 18 settembre 2014
ll padre di Renzi indagato a Genova per bancarotta fraudolenta
Nel mirino il fallimento della
Chil Post, la società di distribuzione di giornali. Lui: "Non sono
preoccupato, ringrazio la magistratura"
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Aggredita la sorella di Bossetti. Presa a calci e pugni nel garage
Tre sconosciuti l'hanno assalita, stesa a terra con calci e pugni, la donna è in gravi condizioni
Pestata nel garage di casa. E' qunto è accaduto a Laura Letizia Bossetti, la sorella gemella del presunto assassino di Yara Gambirasio: la donna è stata aggredita e malmenata nel garage di casa dei genitori, a Terno d'Isola. Tre sconosciuti l'hanno assalita, stesa a terra con calci e pugni, la donna è svenuta.Letizia Bossetti è stata medicata in ospedale e non è in condizioni gravi. Il legale di famiglia, l'avvocato Benedetto Bonomo, parla di situazione di "grande tensione": non si tratta infatti del primo eposiodio di violenza. Laura Letizia era stata già aggredita mentre saliva in auto alcuni giorni fa e le era stata fatta pervenire una pagina di giornale sull'omicidio della tredicenne di Brembate.
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Referendum Scozia, è duello all'ultimo voto. "Determinanti i giovani"
Oggi alle urne. Gli ultimi sondaggi: 52-48 per il "no". Lettera aperta
di Salmond agli elettori: "Riprendiamoci il Paese". Appello di Gordon
Brown: "Attenti, la secessione è una grande trappola"
EDIMBURGO - Di giorno passeggio tra negozi, uffici e centri commerciali sulle cui vetrine campeggiano i poster per il "no" all'indipendenza: consumatore avvertito mezzo salvato, saliranno i prezzi e scompariranno posti di lavoro, se la Scozia esce dalla Gran Bretagna. Ma la sera seguo bande di ragazzi e ragazze che invadono silenziosamente le strade della città a piedi e in bicicletta, come un esercito guerrigliero, stringendo in pugno gessetti con cui scrivono "yes" su ogni marciapiede. Avranno 16 anni o poco più: l'età minima per votare, abbassata apposta dal governo autonomo del premier indipendentista Alex Salmond, fiducioso che saranno i giovani a fargli vincere questa battaglia. Tanto da assegnare loro pure una specie di "missione in famiglia", secondo lo Scotsman, quotidiano locale: convincere genitori e nonni, mediamente più prudenti, a votare "sì" fidandosi del giudizio di figli e nipoti.
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EDIMBURGO - Di giorno passeggio tra negozi, uffici e centri commerciali sulle cui vetrine campeggiano i poster per il "no" all'indipendenza: consumatore avvertito mezzo salvato, saliranno i prezzi e scompariranno posti di lavoro, se la Scozia esce dalla Gran Bretagna. Ma la sera seguo bande di ragazzi e ragazze che invadono silenziosamente le strade della città a piedi e in bicicletta, come un esercito guerrigliero, stringendo in pugno gessetti con cui scrivono "yes" su ogni marciapiede. Avranno 16 anni o poco più: l'età minima per votare, abbassata apposta dal governo autonomo del premier indipendentista Alex Salmond, fiducioso che saranno i giovani a fargli vincere questa battaglia. Tanto da assegnare loro pure una specie di "missione in famiglia", secondo lo Scotsman, quotidiano locale: convincere genitori e nonni, mediamente più prudenti, a votare "sì" fidandosi del giudizio di figli e nipoti.
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mercoledì 17 settembre 2014
Uccide la sorella a colpi di fucile: «L’ho giustiziata»
L’omicidio a Tortona (AL), forse per dissidi legati a un’eredità, la vittima aveva 69 anni
Silvana Mossano
TORTONA
È avvenuto oggi alle 9 a Tortona, in zona Oasi-Paghisano. L’omicida è un uomo di 73 anni, Carlo Garrone. La vittima, Michela, maestra in pensione, aveva 69 anni. La donna è stata colpita mentre stava per tirare fuori dal garage la sua auto. Dopo aver sparato, l’uomo che è un cacciatore, ha posato l’arma su una cassapanca e ha chiamato i militari: «Venite, ho giustiziato mia sorella» ha detto.
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