Lascia Paolo Giordano, capo dei gabinetto della sindaca. La
registrazione è contenuta negli atti dell'inchiesta sul bilancio 2015
della Gtt, chiusa mercoledì con l’invio dell’avviso di conclusione delle
indagini a nove indagati, tra cui il presidente e ad della società,
Ceresa. Cui il funzionario aveva chiesto il favore
Rivolgersi al presidente della società dei trasporti pubblici per togliere la multa a un amico. È ciò che ha fatto a luglio Paolo Giordana, il capo di gabinetto di Chiara Appendino che finisce ancora nei guai. Dopo le polemiche interne tra lui e i consiglieri del M5s
o quelle con i dirigenti e i revisori dei conti, dopo la disastrosa
organizzazione di piazza San Carlo del 3 giugno e dopo l’inchiesta per falso ideologico in atto pubblico, spunta negli atti di un’altra indagine, quella sul falso in bilancio in Gtt (lui non risulta indagato), un’intercettazione compromettente. La faccenda è finita sui giornali, su La Repubblica in
primis, e il funzionario si è dimesso: “Sono convinto – scrive in una
nota – della correttezza del mio operato e lo dimostrerò nelle sedi
opportune. Mi preme, più che ogni altra cosa, tutelare la Città di
Torino e l’Amministrazione. Per questa ragione ho prontamente rassegnato
le dimissioni nelle mani della Sindaca”.
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sabato 28 ottobre 2017
"Cerco baristi e panettieri ma non li trovo": l'offerta dell'imprenditore di Milano (1.400 euro per 8 ore) va a vuoto da mesi
Angelo Pattini, titolare degli
omonimi negozi, cerca personale da Ferragosto: "Di curriculum ne
arrivano tanti, ma tutti rifiutano il contratto perché è regolare"
"Ho messo i cartelli subito dopo Ferragosto, sono riuscito a prendere solo quattro persone, due delle quali sono andate via". Angelo Pattini, titolare delle omonime panetterie a Milano, parla con il realismo di chi è abituato a lavorare. Da più di due mesi sulla porta dei suoi cinque negozi si legge: "Cercasi baristi, panettieri, pasticceri, commesse, cassiere e addetti alle pulizie". La ricerca, però, non è andata bene. "Ci serve personale da assumere a tempo pieno, con contratto regolare - spiega - ma spesso è proprio questo il problema".
L'offerta è chiara: otto ore di lavoro al giorno e uno stipendio che, a seconda della mansione, oscilla tra 1.200 e 1.400 euro netti. La disoccupazione italiana a livelli altissimi e le cinque persone in un'ora entrate in negozio per chiedere informazioni sul lavoro, lasciano supporre che non sia difficile trovare dipendenti. Ma non è così. "Di curriculum ne sono arrivati tanti, - racconta Pattini scorrendo i fogli - abbiamo fatto colloqui e attivato diversi periodi di prova, ma non siamo riusciti a prendere quasi nessuno".
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Torna l'ora solare: lancette indietro di un'ora
Alle 3 della notte tra sabato e domenica si dovranno spostare un’ora
indietro le lancette degli orologi. Nei sette mesi di ora legale
risparmi per il sistema elettrico pari a 110 milioni di euro e minori
emissioni di CO2 per 320mila tonnellate
Dopo sette mesi di ora legale, domenica 29 ottobre tornerà l’ora solare: alle 3 della notte tra sabato e domenica si dovranno spostare un’ora indietro le lancette degli orologi. L’ora legale sarà di nuovo in vigore dal 25 marzo 2018. Secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 26 marzo 2017, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato complessivamente 567 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di oltre 200 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 320mila tonnellate. Considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato in media al cliente domestico tipo circa 19,5 centesimi di euro al lordo delle imposte, il risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2017 è pari a 110 milioni di euro.
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Dopo sette mesi di ora legale, domenica 29 ottobre tornerà l’ora solare: alle 3 della notte tra sabato e domenica si dovranno spostare un’ora indietro le lancette degli orologi. L’ora legale sarà di nuovo in vigore dal 25 marzo 2018. Secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 26 marzo 2017, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato complessivamente 567 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di oltre 200 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 320mila tonnellate. Considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato in media al cliente domestico tipo circa 19,5 centesimi di euro al lordo delle imposte, il risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2017 è pari a 110 milioni di euro.
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Sieropositivo Valentino Talluto contagiò donne, condannato a 24 anni
Caduto il reato di epidemia dolosa, oltre 10 ore di camera di consiglio. Le vittime di Valentino Talluto si abbracciano alla lettura della sentenza
Valentino Talluto, il trentenne accusato di aver contagiato con l'Hiv 32 persone tra cui molte sue ex partner, è stato condannato a 24 anni di carcere. Lo hanno deciso i giudici della III Corte di d'Assise di Roma dopo oltre 10 ore di camera di consiglio. Caduto il reato di epidemia dolosa.
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venerdì 27 ottobre 2017
Nelle vallate del Piemonte sconvolte da 15 giorni di roghi: “Queste fiamme sono infinite”
Incendi dalla Valsusa a Novara, oltre 1600 ettari in fumo. Caccia ai piromani. E le previsioni del vento fanno paura
Sono bastati i venti leggeri di due settimane fa ad accendere i primi focolai tra i boschi della Val di Susa. Poi il Foehn, che domenica in poche ore ha spazzato via la cappa di smog che avvolgeva Torino, ha infiammato le montagne fino ai boschi di Novara e Cuneo, in un’area che interessa oltre sessanta Comuni. Le fiamme hanno trovato strada facile tra le valli già provate dalla siccità. Tanto da bruciare, in pochi giorni, qualcosa come 1600 ettari. Più di quelli andati distrutti durante tutto lo scorso anno. C’è la mano dell’uomo dietro a questi roghi. Vigili del fuoco e volontari hanno più di un sospetto sull’azione di piromani, ma l’estensione dei focolai è anche frutto di anni di incuria e abbandono.
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Federico Genta, Roberto Travan
Caprie (Torino)
«La mia squadra lavora da domenica scorsa. Ininterrottamente. Io
avrò dormito al massimo un paio d’ore. Stanotte, saranno state le due e
mezza, il bosco ha ripreso a bruciare con fiamme alte almeno tre metri».
Giovanni Valentino, il volontario dei vigili del fuoco inginocchiato a
terra su una strada di Condove, bassa Valsusa, è il simbolo
dell’emergenza incendi che sta devastando il Piemonte. «È qualcosa che
non finisce mai. L’incendio è ritornato nello stesso punto che avevamo
spento due giorni fa».Sono bastati i venti leggeri di due settimane fa ad accendere i primi focolai tra i boschi della Val di Susa. Poi il Foehn, che domenica in poche ore ha spazzato via la cappa di smog che avvolgeva Torino, ha infiammato le montagne fino ai boschi di Novara e Cuneo, in un’area che interessa oltre sessanta Comuni. Le fiamme hanno trovato strada facile tra le valli già provate dalla siccità. Tanto da bruciare, in pochi giorni, qualcosa come 1600 ettari. Più di quelli andati distrutti durante tutto lo scorso anno. C’è la mano dell’uomo dietro a questi roghi. Vigili del fuoco e volontari hanno più di un sospetto sull’azione di piromani, ma l’estensione dei focolai è anche frutto di anni di incuria e abbandono.
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È tornato il vento e sul Rocciamelone spinge gli incendi verso i vigili del fuoco
La Borsa di Milano è la peggiore degli ultimi 10 anni: l’indice è sceso da 100 a 83
Milano - C’era una volta il detto secondo il quale investire in Borsa avrebbe garantito un guadagno certo nel lungo periodo. Oggi sembra più realistico un altro detto, quello di Keynes, secondo il quale nel lungo periodo saremo tutti morti. Nel frattempo, tra le principali Borse mondiali negli ultimi dieci anni Milano è stata la peggiore,
più pesante anche di Lisbona, Mosca e Madrid, le altre in negativo. Lo
afferma la consueta ricerca `Indici e dati´ dell’area studi di
Mediobanca, secondo la quale 100 euro investiti in Piazza Affari nel 2006 si sono oggi ridotti a 83,6 (rendimento
-1,6% annuo), incluso il reinvestimento dei dividendi. L’indice
migliore è il Nasdaq (che ha più che triplicato il suo valore) mentre la
media dei Btp ha assicurato un rendimento annuo del 4,9%.
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Scioperi, un venerdì di passione per camion, treni e scuole. Amt regolare
Genova - L’unica certezza è che i bus viaggeranno: mentre per
tutto il resto, l’incrocio di diverse agitazioni sindacali indette per
oggi e per i prossimi giorni rischia di provocare seri disagi in tutta
la città e la regione. In primo piano le proteste indette dai sindacati
di base per tutte le categorie pubbliche e private: solo per le aziende dei bus lo sciopero che avrebbe dovuto limitare il passaggio dalle 11.45 alle 15.45 è stato revocato.
Resta in piedi invece quello dei treni, ridotto dalle 24 ore a sole 4 ore, dalle 9 alle 13 di oggi: garantiti tutti i collegamenti delle “Frecce”, per quanto riguarda il trasporto regionale il gruppo Trenitalia, che ha comunque parlato di disagi “molto limitati”, ha assicurato il passaggio di un certo numero di convogli, il cui elenco è consultabile sul sito trenitalia.com . Agitazione anche nel trasporto aereo, ma soltanto tra le 10 e le 14, mentre lo sciopero dei controllori di volo dell’Enav è stato posticipato al 10 novembre.
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Resta in piedi invece quello dei treni, ridotto dalle 24 ore a sole 4 ore, dalle 9 alle 13 di oggi: garantiti tutti i collegamenti delle “Frecce”, per quanto riguarda il trasporto regionale il gruppo Trenitalia, che ha comunque parlato di disagi “molto limitati”, ha assicurato il passaggio di un certo numero di convogli, il cui elenco è consultabile sul sito trenitalia.com . Agitazione anche nel trasporto aereo, ma soltanto tra le 10 e le 14, mentre lo sciopero dei controllori di volo dell’Enav è stato posticipato al 10 novembre.
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giovedì 26 ottobre 2017
Fine settimana leggermente variabile, peggiora da lunedì
Oggi e venerdì ancora alta pressione e bel tempo, ma con nubi in arrivo tra Levante ligure ed alta Toscana, poi sull'arco alpino. Nella notte su sabato qualche pioggia su medio Adriatico e basso Tirreno, poi schiarite. Domenica nubi e qualche piovasco su basso Lazio e Campania, per il resto prevalenza di sole. Lunedì aria fredda ed instabile su medio Adriatico e meridione con rovesci o temporali, calo termico generale.
COMMENTO: il modello americano ha smontato in un paio di emissioni ciò che aveva costruito con pazienza per giorni: l'affondo artico nel Mediterraneo per i primi di novembre sembra sfumare, ora gli ingressi perturbati sono stati rimandati ai giorni successivi, ma perdono chiaramente di credibilità. Pensavamo di essere vicini ad una svolta meteorologica importante ed invece ancora una volta è intervenuto qualche elemento negativo a sconvolgere "il piano di rientro" nella normalità. Seguite comunque gli aggiornamenti!
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Meteo a 7 giorni: una fine di ottobre che sa poco di autunno...
mercoledì 25 ottobre 2017
L'Istat conferma: cresce l'aspettativa di vita. Dal 2019 in pensione a 67 anni
La speranza di vita a 65 anni
arriva a 20,7 anni e si allunga di 5 mesi, e dunque il governo dovrebbe
confermare l'automatismo previsto dalla riforma previdenziale per la
pensione di vecchiaia. Assorbito il picco di mortalità del 2015
di ROSARIA AMATOROMA - L'aspettativa di vita a 65 anni si allunga, cinque mesi in più rispetto al 2013. L'Istat conferma le stime, e dunque dal 2019 la pensione di vecchiaia scatterà a 67 anni e non più a 66 anni e 7 mesi, com'è adesso. Il governo ha infatti deciso che non ci saranno "sconti", nonostante le richieste di fermare l'adeguamento automatico: a luglio i presidenti della commissione Lavoro di Camera e Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, avevano tenuto una conferenza stampa congiunta sostenendo che lo spostamento in avanti dell'età pensionabile sarebbe stato iniquo, alle loro richieste si erano subito uniti, compatti, i sindacati. Alcuni giorni fa però il no definitivo, sulla base dei calcoli dell'Inps e della Ragioneria Centrale dello Stato. L'Inps, in particolare, ha quantificato in 141 miliardi cumulati nei prossimi dieci anni il costo del mancato adeguamento.
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lunedì 23 ottobre 2017
Vittima a terra, lui fa diretta su Fb
'Chi mi segue chiami aiuto', poi dopo insulti chiede scusa
Mentre la vittima di un incidente stradale era a terra, lui con il telefonino si è connesso a Facebook e ha iniziato a trasmettere la diretta dell'agonia, commentando: "Chi mi segue chiami aiuto!" e "C'è sangue, speriamo si salvi". E' successo a Riccione (Rimini), dove nella notte tra sabato e domenica è morto in viale Veneto un ragazzo di 24 anni, Simone Ugolini, dopo un schianto in motorino contro un albero. L'autore del video, come riportano quotidiani locali, si chiama Andrea Speziali, ha 29 anni, esperto d'arte e candidato alle ultime elezioni comunali. Sui social è stato bersagliato di critiche e insulti. "Mi hanno detto che avevano già chiamato i soccorsi", ha detto poi - riferisce Il Resto del Carlino - spiegando di essere rimasto "sconvolto, sotto choc" e di aver voluto "far qualcosa per quel giovane a terra".
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Anziana nell'agrigentino, oggi 112 anni
Accanto a lei la sorella di 106 anni
E' una delle donne più anziane d'Italia. Sarà festeggiata oggi dalla
sorella di 106 anni e dalla cognata ultranovantenne (94 anni), Diega
Cammalleri per tutti è la "zia Dedè" di Canicattì (Ag) che compie 112
anni.
Ancora una volta per l'occasione la sua abitazione,
nell'Agrigentino sarà metà di amici, parenti ed anche ex alunni visto
che è stata insegnante di scuola elementare prima di andare in pensione
circa mezzo secolo fa. La signora è nata il 23 ottobre 1905, ancora
lucida ricorda gran parte dei suoi trascorsi, dei suoi alunni e
familiari. Non si è mai sposata.
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Albero crolla su auto in centro a Roma, ferito un uomo
Un pino è piombato su su tre auto in transito sul Lungotevere vicino al centro storico
Un grosso pino è crollato su tre auto in transito a Roma, in Piazza delle 5 giornate, sul Lungotevere vicino al centro storico. C'è un ferito in un taxi, un uomo, per fortuna non è in gravi condizioni. E' stato soccorso dal 118 e trasportato in codice giallo all'ospedale Santo Spirito. Altre due auto sono rimaste coinvolte, ma senza feriti. E' arrivata una squadra dei vigili del fuoco con l'autogru.
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Migliora bambino caduto da settimo piano
Colpo attutito da una tettoia, poi rimbalza sui cespugli
E' in via di miglioramento e potrebbe essere dimesso addirittura nelle prossime ore il bambino di quattro anni figlio di una coppia di filippini caduto da un balconcino al settimo piano di uno stabile in via Isimbardi, alla periferia di Milano. Il piccolo è ricoverato all'ospedale Niguarda e, nonostante il volo di molti metri, non ha lesioni da metterlo in pericolo di vita.
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sabato 21 ottobre 2017
Roma, tredicenne muore a scuola: ipotesi suicidio
In via Tasso, al centro. Gli investigatori hanno trovato in classe un biglietto, ipotesi suicidio
Un salto nel vuoto di alcuni metri davanti agli occhi, increduli, di alcuni compagni. Tragedia in una scuola 'bene' della Capitale. Uno studente di appena tredici anni è morto dopo essere precipitato da una scala antincendio dell'istituto Santa Maria, al centro di Roma. Soccorso in gravissime condizioni dal 118 è deceduto poco dopo in ospedale. Gli investigatori non hanno dubbi che si sia trattato di un suicidio. A quanto ricostruito, il ragazzino si è staccato dal gruppo compagni che scendevano in cortile per la ricreazione ed è risalito, ha scavalcato la ringhiera e si è lanciato nel vuoto.
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venerdì 20 ottobre 2017
Meteo a 7 giorni: rovesci, più freddo, poi nuovamente alta pressione
Fase più movimentata del tempo in attesa di una nuova pesante rimonta dell'alta pressione...
Briciole di normalità (parziale) in un autunno ormai fuori controllo, come tutte le stagioni di questo infausto 2017.
Dopo una lunga sequenza di giornate tutte uguali,che hanno portato temperature esorbitanti e soffocato le città del settentrione tra nebbia e polveri sottili...ecco finalmente una perturbazione.Niente di eccezionale...solo un passaggio veloce, che in un mare di nulla meteorologico come quello attuale, spiccherà come un grattacielo...quasi si trattasse di un evento eccezionale.
Tra l'altro non pioverà nemmeno ovunque; le "solite" regioni faranno emergere i "soliti" problemi legati alla sinottica ormai perennemente sbilenca e poco penetrante.
La prima mappa mostra le precipitazioni attese per le ore centrali di domenica 22 ottobre. Si notano alcune fasce verdi (dove pioverà), ma anche zone bianche, ovvero settori che resteranno all'asciutto a causa della sinottica penalizzante.
La perturbazione in questione non avrà come obiettivo l'Italia, bensì la Penisola Balcanica.
Tra lunedì 23 e martedì 24 ottobre (seconda mappa), la formazione di una profonda depressione più ad est farà insorgere una ventilazione settentrionale piuttosto fredda in Italia.
I fenomeni saranno concentrati essenzialmente lungo il versante adriatico e al meridione; sul resto d'Italia il sole prenderà nuovamente il comando della volta celeste, assicurando bel tempo, clima limpido e niente pioggia...anche se sotto l'egida di un clima ventoso e fresco.
A seguire cosa potrà succedere? Anche se la distanza previsionale risulta impervia, la terza mappa che vi proponiamo gode già di un'attendibilità elevata.
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Istat: Italia da Paese di giovani a 50% over 45
Dal 1957 a oggi baricentro età spostato avanti di 15 anni
"L'Italia, che negli anni Cinquanta era tra i paesi europei più giovani, rispetto agli altri è invecchiata di più e più rapidamente". Così l'Istat nel Report 'Sessant'anni di Europa'. "Se nel 1957 la metà della popolazione italiana aveva meno di 31 anni, ora ne ha più di 45. In sessanta anni, dunque, il baricentro della popolazione italiana si è spostato di oltre 15 anni", spiega.
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Como, 3 bimbe morte nella casa incendiata dal padre
Poi si uccide. Dramma della follia per un marocchino di 49 anni
Tragedia familiare a Como: un uomo di nazionalità marocchina di 49 anni avrebbe volontariamente appiccato il fuoco all'abitazione in cui viveva con quattro bimbe di età compresa tra i 3 e i 12 anni. Poi si sarebbe ucciso. Per le ustioni e le intossicazioni riportate nel rogo, tre delle quattro bambine sono morte successivamente in ospedale, mentre la quarta, ricoverata a Cantù, resta in gravissime condizioni.Si è salvata la moglie del marocchino, una donna di cui non è ancora stata resa nota l'età. Si sa solo che la donna ultimamente era stata ricoverata in una struttura di Como per problemi psichiatrici. Da tempo la famiglia era seguita a Como dai servizi sociali.
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La morte in città
di Antonella Boralevi
Ogni milione di persone che abitano in Italia, 1500 muoiono a causa dell’aria che respirano. Il doppio della Francia, quasi il triplo della Spagna. Lo ha detto il Report sulla qualità dell’aria realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con Enea e Ferrovie, pubblicato un mese fa. Da quattro giorni, a Milano, la soglia di pericolo è stata superata. Pm 10, ovvero “polveri sottili”, a 80mg\mc quando la soglia è 50. Si passeggia al sole, si beve un caffè nel tavolino all’aperto. Si passeggia con i bambini nel parco. Si fa jogging. Si spalancano le finestre. Si sta bene,al sole, contenti, allegri. E si respira morte. Sembra impossibile, è una giornata così bella.
Dunque,non ci si pensa. Basta con il pessimismo, basta con il catastrofismo, godiamoci quello che c’è. Perché ci risulta tanto difficile accettare , capire, che le polveri sottili ci mangiano la vita?
Forse perchè pensiamo che non ci sia nulla che possiamo fare? Le polveri sottili sono,tra i temi della politica, forse uno dei più “politici”. Riguardano il bene comune. Richiedono sacrifici in comune. E se il tema fosse quello dei sacrifici? Del riscaldamento da tenere spento, del diesel da lasciare in garage, del pellet da non mettere dentro la stufa? Se fosse quello della rimozione? La morte da inquinamento dell’aria non si vede.
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Emergenza smog: il Comune Torino ai cittadini: "Non aprite porte e finestre"
Per gli spostamenti a piedi o in bicicletta, l'esortazione è di "farlo per il più breve tempo possibile"
"Evitare di aprire porte e finestre". E' l'invito del Comune di Torino dopo che la concentrazione di Pm10 è schizzata a 114 mcg/mc, oltre il doppio del limite (50). "In una situazione così critica" l'assessorato all'Ambiente invita i cittadini ad adottare una "serie di precauzioni": Evitare attività fisica e prolungata all'aperto e, in particolare per anziani, bambini e soggetti con patologie cardiorespiratorie, rimanere il più possibile in ambienti chiusi, evitando anche di aprire porte e finestre".
Per gli spostamenti a piedi o in bicicletta, l'esortazione del Comune di Torino è di "farlo per il più breve tempo possibile muovendosi lontano dalle vie più trafficate". Da ieri a Torino è bloccato, dalle 8 alle 19, il traffico di tutte le auto private fino ai diesel Euro 4 compresi, ma sabato il divieto sarà con ogni probabilità esteso agli Euro 5. "Le misure restrittive adottate in questi giorni - spiega l'assessore comunale all'Ambiente Alberto Unia - rispondono in primo luogo alla necessità di tutelare la salute di tutti. Per questo motivo, pur consapevole che occorra sopportare qualche disagio, raccomando di rispettare le disposizioni relative alle limitazioni al traffico e, per quanto riguarda il riscaldamento degli ambienti, ricordo che la temperatura non dovrebbe superare i 19 gradi (con tolleranza di 2 gradi) nelle abitazioni e in spazi ed esercizi commerciali. Per evitare sprechi di energia e ulteriori emissioni inquinanti - conclude l'assessore Unia - consiglio inoltre di tenere le porte chiuse".Altre città piemontesi, da Alessandria a Vercelli hanno emesso ordinanze di blocco al traffico.
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giovedì 19 ottobre 2017
Firenze, cade un pezzo di capitello a Santa Croce: muore un turista spagnolo
Firenze - Un turista spagnolo di 52 anni è morto colpito da un elemento architettonico caduto dalla sommità di una navata della Basilica di Santa Croce a Firenze.
L’uomo è stato colpito da una parte di un capitello di
una trentina di centimetri. Il distacco è avvenuto nei pressi della
navata centrale, da una trentina di metri di altezza. Il turista sarebbe
stato colpito alla testa. Inutili i soccorsi prestati: il personale del 118 ha tentato a
lungo manovre di rianimazione. Secondo quanto si apprende, l’incidente
si sarebbe verificato sotto gli occhi della moglie che era con lui. Sul posto, oltre agli operatori del 118, polizia, carabinieri, vigili del fuoco, personale dell’Opera di Santa Croce.
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Novi e il territorio al fianco dei lavoratori dell’Ilva
Il Comune di Novi e le Istituzioni del territorio sostengono richieste
dei rappresentanti dell’Ilva, alla base anche della nuova giornata di
protesta di giovedì 19 ottobre
NOVI LIGURE (AL) – Il territorio è stretto al fianco dei lavoratori dell’Ilva di Novi Ligure e dei sindacati, impegnati nella battaglia per scansare i 54 esuberi dichiarati nello stabilimento novese e per riaprire la trattativa per la riassunzione dei dipendenti nella nuova società Am InvestCo.
Il sindaco di Novi Rocchino Muliere insieme al resto della Giunta e ai consiglieri di Palazzo Dellepiane, alla Provincia, ai consiglieri regionali e ai parlamentari del territorio ha infatti condiviso la piattaforma di richieste dei rappresentanti dell’Ilva, alla base anche della nuova giornata di protesta di giovedì 19 ottobre. Durante le 8 ore di sciopero sui tre turni, i lavoratori guidati da Fiom, Fim e Uilm dalle 9 del mattino attraverseranno il centro di Novi fino ai giardini pubblici all’angolo tra via Garibaldi e via dei Mille per parlare con i cittadini novesi della delicata vicenda del gruppo siderurgico. Nel corteo di lavoratori ci saranno anche le Istituzioni del territorio che uniranno la loro voce a quella dei dipendenti dell’Ilva e dei sindacalisti per chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda la “riapertura delle trattative per la vendita dell’Ilva”. L’obiettivo è salvaguardare la continuità del rapporto di lavoro e tutti i diritti maturati negli anni dai dipendenti del gruppo siderurgico che transiteranno AM InvestCo. L’attenzione è però massima anche per l’enorme gruppo di lavoratori considerato in esubero dal Gruppo Arcelor Mittal – Marcegaglia. Oltre 4 mila persone in tutti gli stabilimenti dell’industria siderurgica di cui 54 proprio a Novi Ligure.
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NOVI LIGURE (AL) – Il territorio è stretto al fianco dei lavoratori dell’Ilva di Novi Ligure e dei sindacati, impegnati nella battaglia per scansare i 54 esuberi dichiarati nello stabilimento novese e per riaprire la trattativa per la riassunzione dei dipendenti nella nuova società Am InvestCo.
Il sindaco di Novi Rocchino Muliere insieme al resto della Giunta e ai consiglieri di Palazzo Dellepiane, alla Provincia, ai consiglieri regionali e ai parlamentari del territorio ha infatti condiviso la piattaforma di richieste dei rappresentanti dell’Ilva, alla base anche della nuova giornata di protesta di giovedì 19 ottobre. Durante le 8 ore di sciopero sui tre turni, i lavoratori guidati da Fiom, Fim e Uilm dalle 9 del mattino attraverseranno il centro di Novi fino ai giardini pubblici all’angolo tra via Garibaldi e via dei Mille per parlare con i cittadini novesi della delicata vicenda del gruppo siderurgico. Nel corteo di lavoratori ci saranno anche le Istituzioni del territorio che uniranno la loro voce a quella dei dipendenti dell’Ilva e dei sindacalisti per chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda la “riapertura delle trattative per la vendita dell’Ilva”. L’obiettivo è salvaguardare la continuità del rapporto di lavoro e tutti i diritti maturati negli anni dai dipendenti del gruppo siderurgico che transiteranno AM InvestCo. L’attenzione è però massima anche per l’enorme gruppo di lavoratori considerato in esubero dal Gruppo Arcelor Mittal – Marcegaglia. Oltre 4 mila persone in tutti gli stabilimenti dell’industria siderurgica di cui 54 proprio a Novi Ligure.
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Tra nebbie sparse e qualche pioggia sulla Sardegna, ma domenica...
...Transito di un impulso instabile, seguito da una massa d'aria più fresca che scaverà una depressione sul meridione, che rinnoverà l'instabilità sino a martedì al sud e sul medio Adriatico. Altrove ritorno dell'alta pressione sino a venerdì 27, poi possibile rivoluzione barica sull'Europa e arrivo di maltempo autunnale.
COMMENTO: stamane il modello americano getta la maschera e propone per la fine del mese una clamorosa uscita di scena dell'anticiclone e l'ingresso di masse d'aria di origine artica sin sul centro Europa con conseguente maltempo e freddo, in estensione anche all'Italia. Sarà vero? I segnali ci sono, vedremo se ne seguiranno altri.
SITUAZIONE: un modesto nucleo di aria instabile raggiungerà la Sardegna nel corso della giornata, favorendovi qualche rovescio, un po' di nubi si faranno strada anche sulla Penisola da ovest, ma senza conseguenze, mentre il calo pressorio sta favorendo la formazione di nebbie o strati bassi su pianure e coste.
EVOLUZIONE: nella notte su venerdì nubi e fenomeni (scarsi) si andranno localizzando a ridosso della Sicilia, poi perderanno importanza. Altrove non interverranno particolari variazioni e le nebbie potranno ancora insistere o ripresentarsi sulle zone pianeggianti.
SITUAZIONE: un modesto nucleo di aria instabile raggiungerà la Sardegna nel corso della giornata, favorendovi qualche rovescio, un po' di nubi si faranno strada anche sulla Penisola da ovest, ma senza conseguenze, mentre il calo pressorio sta favorendo la formazione di nebbie o strati bassi su pianure e coste.
EVOLUZIONE: nella notte su venerdì nubi e fenomeni (scarsi) si andranno localizzando a ridosso della Sicilia, poi perderanno importanza. Altrove non interverranno particolari variazioni e le nebbie potranno ancora insistere o ripresentarsi sulle zone pianeggianti.
FINE SETTIMANA: sabato tempo discreto sull'insieme del Paese ma ancora con presenza di strati nuvolosi bassi o locali nebbie su pianure e coste. Domenica una depressione in transito sul centro Europa spingerà un veloce impulso instabile sul nostro Paese, determinando rovesci dapprima al nord e sulle regioni tirreniche, dalla sera su medio Adriatico e meridione.
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mercoledì 18 ottobre 2017
Sogni e incubi d’impresa, mentre l’Alessandrino autocelebra il nulla
Ilva,
Outlet, Mossi & Ghisolfi. Novi Ligure e Tortona. Industrie,
territori e modelli (in sviluppo e in crisi) a confronto in una
provincia che rincorre sogni irrealizzabili e non concretizza quello che
ha invece a portata di mano. L’Alessandrino è fatto poi di un capoluogo
avvolto dalle nebbie dell’autocelebrazione e dalla incapacità di
progettare il futuro. Dal polo di Valenza che, con fatica e grazie alla
convinzione manifestata da gruppi internazionali (lo dimostrano i dati
dell’ultimo Monitor dei Distretti piemontesi realizzato da
IntesaSanpaolo) sta recuperando lo smalto che si era appannato e che era
annegato nella crisi di un sistema frammentato e frantumato tra
capacità imprenditoriali di avanguardia e pura improvvisazione. Da Acqui
Terme dove l’industria, a parte meritorie eccezioni, è in larga misura
un ricordo e il terziario turistico legato alle terme (fra le prime in
Italia per qualità) che è sempre in affanno a causa delle disastrose
politiche pubbliche e di una imprenditoria privata che non ci ha mai
creduto fino in fondo. Da Ovada, altra terra di mezzo fra Piemonte e
Liguria, appannata, ma anche capace di, pur pochi, guizzi d’ingegno. Da
Casale Monferrato, terra del ‘freddo’ massacrata dalla crisi del
settore, ma anche tessuto imprenditoriale che ha saputo introdurre un
minimo di diversificazione, poca e non sufficiente per recuperare quanto
andato perduto, però è almeno qualcosa.
Questa è l’industria in un quadro fortemente di sintesi che se esaminato più in dettaglio mette in evidenza il ruolo, spesso fuori dal controllo delle amministrazioni locali, delle multinazionali e i limiti, clamorosi per certi aspetti, delle società dalle radici locali. I casi recenti di Ilva, Outlet di Serravalle Scrivia e Mossi & Ghisolfi sono lo specchio di un sistema che sfugge a logiche e dinamiche locali, ma che potrebbe, a sua volta, offrire opportunità da sfruttare. Citiamo anche Guala Closures di Alessandria. Azienda leader nelle chiusure di sicurezza per liquori, vino, olio e aceto, acqua e bevande, prodotti farmaceutici e cosmetici (sede operativa nella zona industriale D6 di Alessandria, sede legale in Lussemburgo, un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro, 26 stabilimenti nel mondo e circa quattromila dipendenti) che è in vendita. Vicenda che ovviamente travalica confini e competenze locali, ma che non viene minimante presa in considerazione dalla politica e tanto meno capita dall’opinione pubblica media che ancora crede che il nome Guala rappresenti la storica famiglia industriale che con quell’azienda, in realtà, non ha più nulla a che vedere tranne che per una presenza simbolica.
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Questa è l’industria in un quadro fortemente di sintesi che se esaminato più in dettaglio mette in evidenza il ruolo, spesso fuori dal controllo delle amministrazioni locali, delle multinazionali e i limiti, clamorosi per certi aspetti, delle società dalle radici locali. I casi recenti di Ilva, Outlet di Serravalle Scrivia e Mossi & Ghisolfi sono lo specchio di un sistema che sfugge a logiche e dinamiche locali, ma che potrebbe, a sua volta, offrire opportunità da sfruttare. Citiamo anche Guala Closures di Alessandria. Azienda leader nelle chiusure di sicurezza per liquori, vino, olio e aceto, acqua e bevande, prodotti farmaceutici e cosmetici (sede operativa nella zona industriale D6 di Alessandria, sede legale in Lussemburgo, un fatturato medio superiore a 500 milioni di euro, 26 stabilimenti nel mondo e circa quattromila dipendenti) che è in vendita. Vicenda che ovviamente travalica confini e competenze locali, ma che non viene minimante presa in considerazione dalla politica e tanto meno capita dall’opinione pubblica media che ancora crede che il nome Guala rappresenti la storica famiglia industriale che con quell’azienda, in realtà, non ha più nulla a che vedere tranne che per una presenza simbolica.
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martedì 17 ottobre 2017
Uragani in Europa: attenzione alle meteo-bufale
Dopo Maria e Xavier è il turno di Ophelia. Europa continuo bersaglio di uragani? Facciamo chiarezza
Nel giro di poche settimane sono circolate in rete molte meteo-bufale sull'arrivo di uragani in Europa e in Italia. Nello specifico, notizie false o imprecise sugli uragani Maria e Ophelia e sulla tempesta di vento Xavier. Nonostante la forza di Ophelia sia stato devastante, è necessario specificare subito che Ophelia non ha raggiunto l'Europa in qualità di uragano, come è invece stato annunciato in molti articoli, perché nella notte tra domenica 15 ottobre e lunedì 16 era stata declassata a tempesta extra-tropicale. Con la sua violenza, la tempesta Ophelia ha spazzato le isole britanniche con venti di 140 km/h e raffiche che hanno sfiorato i 180, causando 3 vittime, lasciando oltre 300.000 persone senza elettricità e alzando onde che, al largo, hanno raggiunto i 14 metri. I suoi venti hanno, inoltre, alimentato gli incendi in Portogallo e nella Galizia spagnola, dove i roghi hanno provocato la morte di almeno 39 persone. Ma non è finita qui, perché mentre Ophelia sta ancora transitando sulle isole britanniche stanno già circolando notizie false che lanciano l'allarme per l'Italia, sostenendo che il nostro Paese possa essere raggiunto da un nuovo ciclone, figlio dell'ex uragano Ophelia.
Pochi giorni fa le aree settentrionali di Paesi Bassi, Germania e Polonia erano state spazzate da una violenta tempesta di vento, Xavier. Ne abbiamo parlato qui. Prima ancora, era stata la volta di Maria: l'uragano che ha messo in ginocchio i Caraibi ha preso il largo nell'oceano Atlantico, direzione Nord-Est. La traiettoria di Maria ha dato modo a molti di lanciarsi in titoli azzardati e allarmistici, secondo cui Maria avrebbe raggiunto l'Europa. Ancora una volta, una notizia falsa diffusa nella spasmodica ricerca di facili click. Come ha spiegato la meteorologa Serena Giacomin nell'approfondimento che si può trovare cliccando qui, Maria ha perso la propria devastante potenza attraversando le acque più fredde dell'oceano Atlantico, assumendo un aspetto che per noi europei è quello di una normale perturbazione.
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Maltempo: le norme di comportamento in caso di nubifragi
Inverno di gelo e neve? Ecco perché è una meteo-bufala
Incendi in Spagna, Portogallo: bilancio tremendo, almeno 31 morti
Si aggrava ulteriormente il bilancio dei devastanti incendi che hanno colpito fra ieri e oggi Portogallo e Spagna.
Drammatico il bilancio delle vittime, salito proprio negli ultimi minuti secondo le principali fonti di stampa: alle 12 si contavano già 27 morti in Portogallo; altre 4 vittime del fuoco in Spagna dove la regione maggiormente colpita è la Galizia. Dunque almeno 31 vittime.
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Drammatico il bilancio delle vittime, salito proprio negli ultimi minuti secondo le principali fonti di stampa: alle 12 si contavano già 27 morti in Portogallo; altre 4 vittime del fuoco in Spagna dove la regione maggiormente colpita è la Galizia. Dunque almeno 31 vittime.
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lunedì 16 ottobre 2017
Meteo a 7 giorni: l'alta pressione molla la presa: maggiori occasioni piovose per il nostro Paese
L'alta pressione resterà in sella fino alla giornata di mercoledì 18 ottobre. A seguire l'Italia tornerà ad avere alcune occasioni piovose anche se non molto "democratiche" ed estese.
Ancora 24-36 ore di indiscusso bel tempo in Italia...poi la situazione inizierà a cambiare sul nostro Paese e sul bacino del Mediterraneo.
L'alta pressione che ci tiene compagnia da molti giorni tenderà a cedere a partire da mercoledì sera, sotto i colpi di un ritrovato flusso atlantico.La prima perturbazione è prevista sull'Italia tra giovedì 19 e venerdì 20 ottobre (prima mappa). Le sue intenzioni non sono ancora del tutto chiare, tuttavia alcune precipitazioni sembrano garantite al nord, sulla Sardegna e sul Tirreno anche se in maniera sparsa ed irregolare.
Si tratterà di aria umida atlantica; di conseguenza non aspettiamoci l'arrivo del freddo, anche se i valori termici tenderanno a scendere dopo gli esuberi di questi giorni, mantenendosi però di poco superiori alla norma.
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Ultime ore:
Sale a 3 il numero dei morti provocati dall'uragano Ophelia in Irlanda: sono una donna e due uomini uccisi da alberi caduti. Nel Paese sono state chiuse scuole e università. Sono oltre 360mila le abitazioni rimaste al buio nel Paese.Sospesi anche vari servizi pubblici. Le autorità hanno chiesto alla popolazione di restare a casa, evitare spostamenti e attività all'esterno. Dopo aver colpito il sud-ovest, Ophelia si è spostata a Nord, dove è in vigore l'allerta arancione. Allarme anche in Galles (GB), dove la tempesta è attesa nelle prossime ore. Già chiuse le scuole.
Incidente a Villavernia: due persone decedute e un ferito grave
L'incidente è avvenuto prima dell'alba.
Forse l’alta velocità potrebbe aver provocato l’uscita di strada della Mercedes Classe A sulla provinciale 35 tra Villalvernia e Cassano Spinola. I Carabinieri di Novi Ligure sono però ancora impegnati a ricostruire l’esatta dinamica del gravissimo incidente in cui questa mattina, intorno alle 6, hanno perso la vita due delle tre persone a bordo della vettura. All’arrivo dei medici del 118 per Giuseppe Fraterrigo 44 anni e per Andrea Ursino 62 anni purtroppo non è stato possibile fare nulla.
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Forse l’alta velocità potrebbe aver provocato l’uscita di strada della Mercedes Classe A sulla provinciale 35 tra Villalvernia e Cassano Spinola. I Carabinieri di Novi Ligure sono però ancora impegnati a ricostruire l’esatta dinamica del gravissimo incidente in cui questa mattina, intorno alle 6, hanno perso la vita due delle tre persone a bordo della vettura. All’arrivo dei medici del 118 per Giuseppe Fraterrigo 44 anni e per Andrea Ursino 62 anni purtroppo non è stato possibile fare nulla.
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domenica 15 ottobre 2017
Carabiniere genovese muore a Vercelli in un’esercitazione di paracadutismo
Genova - Giuseppe Pace, un carabiniere di 41 anni in
servizio a Genova, è morto nel pomeriggio in un tragico incidente
avvenuto all’aeroporto Carlo Prete di Vercelli, in Piemonte.
Il militare è precipitato durante un’esercitazione di paracadutismo: la dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti, che hanno aperto un’inchiesta sull’accaduto.
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Il militare è precipitato durante un’esercitazione di paracadutismo: la dinamica dell’incidente è ancora al vaglio degli inquirenti, che hanno aperto un’inchiesta sull’accaduto.
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L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
„L'allarme arriva da una ricerca dell'Ania, l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, da cui emerge come il 78% delle abitazioni italiane siano esposte ad un rischio-medio alto in caso di terremoti ed altri fenomeni catastrofici
“
L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
„ Il 78% delle case italiane, quasi 8 su 10, sono esposte ad un rischio alto o medio alto tra terremoto e fenomeni idrogeologici.
Un dato allarmante che arriva dall'Ania, l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che inoltre fa notare che soltanto il 17% delle famiglie è consapevole del pericolo mentre circa l’83% non crede o non sa di essere esposto a rischio catastrofale.
Entrando nel dettaglio, dall’analisi dell’Ania emerge che il 35% delle abitazioni italiane è esposto ad elevato rischio sismico mentre il 55% è esposto ad elevato rischio idrogeologico.
L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
„Purtroppo l'Italia è il sesto Paese per danni subiti da catastrofi naturali e ogni anno il settore pubblico interviene per circa 3 miliardi di euro di danni. Non è un caso che si siano verificati nello Stivale sei dei 10 terremoti più costosi e potenti avvenuti in Europa negli ultimi 40 anni.
A livello di rischio globale, soltanto la Grecia è messa peggio dell'Italia, senza contare il Giappone che comunque è molto meglio organizzato nella prevenzione di tali fenomeni.
“
Potrebbe interessarti: http://www.today.it/economia/case-italiane-rischio-terremoto-catastrofi.html
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„L'allarme arriva da una ricerca dell'Ania, l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, da cui emerge come il 78% delle abitazioni italiane siano esposte ad un rischio-medio alto in caso di terremoti ed altri fenomeni catastrofici
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L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
„ Il 78% delle case italiane, quasi 8 su 10, sono esposte ad un rischio alto o medio alto tra terremoto e fenomeni idrogeologici.
Un dato allarmante che arriva dall'Ania, l'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che inoltre fa notare che soltanto il 17% delle famiglie è consapevole del pericolo mentre circa l’83% non crede o non sa di essere esposto a rischio catastrofale.
Entrando nel dettaglio, dall’analisi dell’Ania emerge che il 35% delle abitazioni italiane è esposto ad elevato rischio sismico mentre il 55% è esposto ad elevato rischio idrogeologico.
L'Italia pericolante: 8 case su 10 a rischio in caso di catastrofi
„Purtroppo l'Italia è il sesto Paese per danni subiti da catastrofi naturali e ogni anno il settore pubblico interviene per circa 3 miliardi di euro di danni. Non è un caso che si siano verificati nello Stivale sei dei 10 terremoti più costosi e potenti avvenuti in Europa negli ultimi 40 anni.
A livello di rischio globale, soltanto la Grecia è messa peggio dell'Italia, senza contare il Giappone che comunque è molto meglio organizzato nella prevenzione di tali fenomeni.
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venerdì 13 ottobre 2017
CALDO e SICCITA': ecco la RADICE dei nostri PROBLEMI...
Il getto alle medie latitudini non esiste più...
C'era una volta il caro e vecchio getto atlantico, quel lungo fiume d'aria che assicurava la variabilità delle medie latitudini e di rimando anche la nostra.
Il getto atlantico era una sorta di binario sul quale transitavano le perturbazioni e le depressioni. La pioggia, di conseguenza, era garantita soprattutto nel semestre freddo (in autunno al centro e al nord, in inverno al meridione) quando l'irruenza del getto medesimo scendeva di latitudine.Se guardiamo la mappa della corrente a getto che soffia in questi ultimi mesi notiamo che il fiume d'aria in questione scorre senza lacune solo oltre il 50-esimo parallelo. Al di sotto di questo limite, il getto compie vistose ondulazioni che inevitabilmente evolvono in blocchi circolatori.
Se per puro caso la nostra Penisola finisce sotto un promontorio (come attualmente) la spinta del getto da ovest è inesistente e l'alta pressione può durare mesi e mesi senza che vi sia possibilità di sblocco.
La stessa cosa vale ovviamente per le lacune bariche, come successe nel 2014 quando non smetteva mai di piovere.
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MODELLO AMERICANO: ancora conferme di anticiclone, tuttavia tra giovedì 19 e venerdì 20...
Meteo a 15 giorni: speranze di pioggia non ancora sopite...
Ophelia diventa un uragano, ora si dirige verso l'Europa [VIDEO]
giovedì 12 ottobre 2017
Controlli: una azienda su due irregolare e un lavoratore su 5 in nero
Il bilancio dell'attività del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro
di Alessandria continuerà per arginare la piaga del lavoro nero e
garantire la sicurezza.
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – È continuo ed efficace l’impegno in provincia per contrastare il lavoro nero, il caporalato, le truffe ai danni degli enti previdenziali e per tutelare la sicurezza sul lavoro. La conferma emerge dai risultati conseguiti fino a ora dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria, guidato dal Luogotenente, Domenico Cortellino, e coordinato da Sergio Fossati, Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Asti-Alessandria.
Il primo bilancio dell’anno ha portato a fa emergere, su 322 lavoratori controllati, 64 persone “in nero”, 35 irregolari e sette lavoratori privi di permesso di soggiorno per motivi di lavoro. In tutto 29 i datori di lavoro denunciati per inosservanza delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro e sull’immigrazione.
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PROVINCIA DI ALESSANDRIA – È continuo ed efficace l’impegno in provincia per contrastare il lavoro nero, il caporalato, le truffe ai danni degli enti previdenziali e per tutelare la sicurezza sul lavoro. La conferma emerge dai risultati conseguiti fino a ora dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Alessandria, guidato dal Luogotenente, Domenico Cortellino, e coordinato da Sergio Fossati, Capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Asti-Alessandria.
Il primo bilancio dell’anno ha portato a fa emergere, su 322 lavoratori controllati, 64 persone “in nero”, 35 irregolari e sette lavoratori privi di permesso di soggiorno per motivi di lavoro. In tutto 29 i datori di lavoro denunciati per inosservanza delle norme sulla salute e sicurezza sul lavoro e sull’immigrazione.
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Sacchetti per ortofrutta: dal 1° gennaio 2018 saranno biodegradabili e compostabili, ma a pagamento! Approvata la legge alla Camera
Dal 1° gennaio 2018 anche i sacchetti per ortofrutta dovranno essere biodegradabili e compostabili, lo annuncia un comunicato di Assobioplastiche,
commentando l’approvazione alla Camera della legge di conversione del
decreto legge Mezzogiorno, che definisce i nuovi requisiti per tutte le
buste con spessore inferiore ai 15 micron (micrometri). La legge
conferma anche le regole per gli shopper monouso biodegradabili per
asporto merci.
La nuova norma riguarda i sacchetti leggeri utilizzati per trasportare la spesa, quelli più leggeri usati per imbustare la frutta e la verdura venduta sfusa e anche carne, pesce, prodotti da forno e di gastronomia che si acquistano al banco nei supermercati. Tutti dovranno essere biodegradabili e compostabili, rispettando lo standard internazionale UNI EN 13432 e per questo motivo necessiteranno di una certificazione da parte di enti accreditati.
C’è di più: tutti i sacchetti biodegradabili e compostabili, comprese le shopper per la spesa, a partire dal nuovo anno dovranno contenere almeno il 40% di materia prima da fonte rinnovabile. Una percentuale che salirà al 50% nel 2020 e al 60% l’anno dopo. Inoltre, per i sacchetti da usare a contatto con il cibo è richiesta l’idoneità alimentare.
L’ultima novità che rappresenta una nota dolente per i consumatori, è che dal gennaio 2018 tutti i sacchetti leggeri e ultraleggeri dovranno essere ceduti esclusivamente a pagamento, come avviene adesso per le shopper monouso da spesa in vendita alle casse dei supermercati al prezzo di 10 centesimi circa. Tra pochi mesi i consumatori dovranno dire addio ai sacchetti per ortofrutta (macelleria, pescheria, gastronomia, ecc.) distribuiti gratuitamente. Il prezzo di vendita (ancora sconosciuto) dovrà risultare sullo scontrino o sulla fattura, come già accade per le buste da asporto merci.
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La nuova norma riguarda i sacchetti leggeri utilizzati per trasportare la spesa, quelli più leggeri usati per imbustare la frutta e la verdura venduta sfusa e anche carne, pesce, prodotti da forno e di gastronomia che si acquistano al banco nei supermercati. Tutti dovranno essere biodegradabili e compostabili, rispettando lo standard internazionale UNI EN 13432 e per questo motivo necessiteranno di una certificazione da parte di enti accreditati.
C’è di più: tutti i sacchetti biodegradabili e compostabili, comprese le shopper per la spesa, a partire dal nuovo anno dovranno contenere almeno il 40% di materia prima da fonte rinnovabile. Una percentuale che salirà al 50% nel 2020 e al 60% l’anno dopo. Inoltre, per i sacchetti da usare a contatto con il cibo è richiesta l’idoneità alimentare.
L’ultima novità che rappresenta una nota dolente per i consumatori, è che dal gennaio 2018 tutti i sacchetti leggeri e ultraleggeri dovranno essere ceduti esclusivamente a pagamento, come avviene adesso per le shopper monouso da spesa in vendita alle casse dei supermercati al prezzo di 10 centesimi circa. Tra pochi mesi i consumatori dovranno dire addio ai sacchetti per ortofrutta (macelleria, pescheria, gastronomia, ecc.) distribuiti gratuitamente. Il prezzo di vendita (ancora sconosciuto) dovrà risultare sullo scontrino o sulla fattura, come già accade per le buste da asporto merci.
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Inquinamento, da 10 fiumi arriva 90% della plastica in mare
Esperti, una gestione migliore può dimezzare l'inquinamento
Appena dieci fiumi, nel mondo, sono responsabili di circa il 90% della plastica trasportata in mare.
A dirlo è uno studio tedesco pubblicato sulla rivista Environmental Science & Technology dell'American Chemical Society.
I fiumi sono i principali traghettatori di rifiuti negli oceani, dove
ogni anno - secondo il Programma Ambiente delle Nazioni Unite -
finiscono 8 milioni di tonnellate di plastica.
Stando ai
ricercatori dieci fiumi nel mondo, di cui otto in Asia, sono
responsabili da soli dall'88% al 95% di tutta la plastica portata in
mare.
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Riciclo rifiuti, l'Italia al 76,9%, è la prima in Europa
mercoledì 11 ottobre 2017
Il ciclista francese derubato: "Ma da voi ho trovato anche solidarietà e gentilezza"
Etienne Godard girava il mondo in bici da 11 mesi. Poi il furto in una spiaggia di Castel Volturno. "Così amici italiani mi hanno tirato fuori dai guai". "Mi sono sentito morire poi l'appello sui social e la mountain bike regalata da Francesco"
di GIUSEPPE DEL BELLO e CRISTINA ZAGARIA
NAPOLI. Undici mesi di viaggio. Quindicimila chilometri in bicicletta. Da Hong Kong alla Normandia: un'avventura. Etienne Godard, 30 anni, medico francese, arriva in Italia, e mentre fa un bagno in un lido di Castel Volturno in provincia di Caserta gli rubano la bicicletta. "Catastrofe". Ma proprio quando pensa che il suo viaggio sia finito, ecco che riparte, "ancora più veloce, grazie alla grande solidarietà dell'Italia ". Etienne, ci racconta cosa ha provato quando uscito dal mare non ha visto più la bici? "Catastrofe. Disastro. Paura. Sono praticamente morto.
Non è solo il valore economico. Su quella bici c'era di tutto: attrezzatura da campeggio, telefono, macchina fotografica, i miei occhiali da vista. Ma soprattutto ero rammaricato per il valore sentimentale: tutti i ricordi di questo anno incredibile. Sono appassionato di bici, con mia moglie Mathilde, anche lei medico, ho preso un anno sabbatico e volevo fare, e poi raccontare, l'"avventura della vita" ".
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di GIUSEPPE DEL BELLO e CRISTINA ZAGARIA
NAPOLI. Undici mesi di viaggio. Quindicimila chilometri in bicicletta. Da Hong Kong alla Normandia: un'avventura. Etienne Godard, 30 anni, medico francese, arriva in Italia, e mentre fa un bagno in un lido di Castel Volturno in provincia di Caserta gli rubano la bicicletta. "Catastrofe". Ma proprio quando pensa che il suo viaggio sia finito, ecco che riparte, "ancora più veloce, grazie alla grande solidarietà dell'Italia ". Etienne, ci racconta cosa ha provato quando uscito dal mare non ha visto più la bici? "Catastrofe. Disastro. Paura. Sono praticamente morto.
Non è solo il valore economico. Su quella bici c'era di tutto: attrezzatura da campeggio, telefono, macchina fotografica, i miei occhiali da vista. Ma soprattutto ero rammaricato per il valore sentimentale: tutti i ricordi di questo anno incredibile. Sono appassionato di bici, con mia moglie Mathilde, anche lei medico, ho preso un anno sabbatico e volevo fare, e poi raccontare, l'"avventura della vita" ".
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martedì 10 ottobre 2017
Usa: almeno 10 morti in incendio California, migliaia evacuati
E' il peggiore della storia dello stato
Almeno 10 persone sono rimaste uccise a causa del peggiore incendio
nella storia della California. Oltre 20mila persone sono state evacuate
nella regione settentrionale dello stato.
Bruciano i vigneti e le
foreste della Napa Valley, la regione nel nord della California
conosciuta in tutto il mondo per la sua produzione vinicola. Il
governatore dello stato, Jerry Brown, ha dichiarato lo stato di
emergenza e ha mobilitato la Guardia Nazionale dopo che una serie di
violenti incendi sta devastando la zona a nord di San Francisco. Almeno
1.500 edifici fra abitazioni e strutture commerciali sono già andati
distrutti in diverse contee, incluse Napa e Sonoma, e le autorità hanno
ordinato l'evacuazione di circa 20mila persone (tra cui oltre 200
pazienti di un ospedale).
L'incendio ha imperversato per tutta la
notte in otto contee: oltre a quelle di Napa e Sonoma, anche a Yuba,
Butte e Nevada, ai piedi della Sierra Nevada. Nel complesso sarebbero
già stati distrutti oltre 10 mila acri di terreno, e il fumo è nell'aria
anche a San Francisco.
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lunedì 9 ottobre 2017
Un morto e un ferito a Palermo, fermata donna di 20 anni
Vittime due fratelli. Forse movente è lite di vicinato
Due fratelli, Leonardo e Giuseppe Bua, sono stati affrontati in piazzetta Caruso a Palermo, da qualcuno che ha esploso contro di loro numerosi colpi di pistola. Leonardo è morto mentre Giuseppe è gravemente ferito ed è stato trasportato nell'ospedale Villa Sofia. I sanitari del 118 giunti nella piazzetta hanno constatato la morte di Bua. Indagano gli agenti della squadra mobile.I due fratelli sono stati affrontati nel pomeriggio, in piazzetta Caruso, vicino casa. Lì sono sono stati colpiti da numerosi colpi di pistola; il primo è stato ucciso, il secondo è stato ferito gravemente ed è stato portato in Rianimazione nell'ospedale Villa Sofia.
Una giovane donna è stata fermata dalla polizia perchè sarebbe stata lei a sparare uccidendo i due fratelli.
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Catalogna, un milione al corteo unionista di Barcellona
Rajoy ai manifestanti: non siete soli. Decine di pullman da tutta la Spagna per la marcia. Fischiato il leader di Podemos
Un fiume rosso e giallo in piena. Centinaia di migliaia di persone - 350mila per la polizia, 950mila per gli organizzatori - hanno invaso il centro di Barcellona con le bandiere spagnole in mano per opporsi ai piani del presidente catalano Carles Puigdemont di proclamare, forse già martedì, l'indipendenza.
Ma Puigdemont non arretra: "La
dichiarazione di indipendenza è prevista dalla legge del referendum
come applicazione dei risultati: applicheremo quanto dice la legge", ha
ribadito in un'intervista registrata nei giorni scorsi e andata in onda
stasera su Tv3. Ma la situazione cambia di ora in ora e le parole di
ieri potrebbero essere già superate. Per la Catalogna sono le 48 ore più difficili.
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sabato 7 ottobre 2017
Londra, auto contro la folla, feriti lievi. Un uomo arrestato. Polizia: 'E' stato incidente stradale'
E' avvenuto davanti al Museo di storia naturale. Un arresto. Polizia: 'Per ora non è trattato come atto terrorismo'.
Paura a Londra. "Undici persone sono rimaste ferite" dopo che un'auto è piombata sulla folla davanti al Museo di Storia naturale. Lo riferiscono i servizi sanitari precisando che "nove sono stati ricoverati in ospedale", scrive la Bbc su Twitter. "Molti di loro hanno ferite alla testa e alle gambe".Diverse persone sono rimaste ferite lievemente dopo che un'auto ha investito un gruppo di pedoni davanti al Museo di storia naturale. Un sospetto è stato arrestato. L'uomo arrestato è stato bloccato a terra e immobilizzato dai poliziotti davanti agli sguardi attoniti dei turisti presenti davanti al Museo. "Non è terrorismo", ma si tratta di un "incidente stradale". Lo ha reso noto Scotland Yard, secondo quanto riferisce la Press Association.
L'auto è piombata sulla folla intorno alle 14,20 ora locale (le 15,20 in Italia), scrive il Daily Mail, precisando che diverse stazioni della metropolitana tra cui Sloane Square e South Kensington sono state chiuse. Un testimone sconvolto da quanto acceduto ha scritto su Twitter: "ho visto un'auto che si dirigeva verso la folla. A me non è accaduto nulla, ma vi prego di dirlo ai vostri amici se sono qui presenti vicino al museo nazionale". Un altro ha aggiunto: "Sembra che un ragazzo abbia cercato di falciare le persone davanti al museo di storia naturale'.
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Ilva, annunciati 4 mila esuberi: coinvolto anche lo stabilimento di Novi
Sindacati mobilitati anche a Novi Ligure per protestare contro il piano
di tagli che coinvolgerà il gruppo Ilva. Nella fabbrica di strada
Boscomarengo previsti 54 esuberi. E chi rimane sarà licenziato e
riassunto, perdendo anzianità e tutele. Lunedì sciopero e picchetto
davanti allo stabilimento
NOVI LIGURE (AL) – Sindacati mobilitati anche a Novi Ligure per protestare contro il piano di tagli che coinvolgerà il gruppo Ilva, con 4.200 esuberi in tutta Italia. A subire la sorte peggiore sarà lo stabilimento di Genova Cornigliano, in cui la forza lavoro sarà ridotta del 40 per cento; a Taranto i dipendenti saranno il 28 per cento in meno. Anche gli impianti novesi di strada Boscomarengo saranno toccati: annunciati 54 esuberi, che potrebbero riguardare sia gli operai che il personale impiegatizio.
Pochi i 54 posti che si perderanno a Novi se confrontati con gli oltre 4 mila a livello nazionale? Anche a pensarla così non ci sarebbe proprio nulla da festeggiare. Anzi. Il documento di otto pagine spedito alle sigle sindacali e firmato dai vertici di Am InvestCo – la cordata formata dal gruppo indiano Arcelor Mittal e dalla società italiana Marcegaglia – prevede che tutti i dipendenti dell’Ilva, anche quelli non in esubero, saranno licenziati per poi essere riassunti con la nuova normativa del Jobs Act. Perderanno quindi le tutele previste dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, l’anzianità di servizio e i vantaggi garantiti dal contratto integrativo.
I lavoratori riassunti dovranno inoltre firmare «verbali di conciliazione» rinunciando espressamente «a ogni pretesa connessa a qualsiasi titolo ai precedenti rapporti di lavoro intrattenuti con la società».
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NOVI LIGURE (AL) – Sindacati mobilitati anche a Novi Ligure per protestare contro il piano di tagli che coinvolgerà il gruppo Ilva, con 4.200 esuberi in tutta Italia. A subire la sorte peggiore sarà lo stabilimento di Genova Cornigliano, in cui la forza lavoro sarà ridotta del 40 per cento; a Taranto i dipendenti saranno il 28 per cento in meno. Anche gli impianti novesi di strada Boscomarengo saranno toccati: annunciati 54 esuberi, che potrebbero riguardare sia gli operai che il personale impiegatizio.
Pochi i 54 posti che si perderanno a Novi se confrontati con gli oltre 4 mila a livello nazionale? Anche a pensarla così non ci sarebbe proprio nulla da festeggiare. Anzi. Il documento di otto pagine spedito alle sigle sindacali e firmato dai vertici di Am InvestCo – la cordata formata dal gruppo indiano Arcelor Mittal e dalla società italiana Marcegaglia – prevede che tutti i dipendenti dell’Ilva, anche quelli non in esubero, saranno licenziati per poi essere riassunti con la nuova normativa del Jobs Act. Perderanno quindi le tutele previste dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, l’anzianità di servizio e i vantaggi garantiti dal contratto integrativo.
I lavoratori riassunti dovranno inoltre firmare «verbali di conciliazione» rinunciando espressamente «a ogni pretesa connessa a qualsiasi titolo ai precedenti rapporti di lavoro intrattenuti con la società».
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Alluvione 1977: la tragedia che ha cambiato tutti
Il 7 ottobre di quarant'anni fa il maltempo colpì Piemonte e Liguria
coinvolgendo anche la nostro porzione di territorio in una scia di morte
e devastazione
CRONACA - Sono trascorsi 40 anni dalle terribili giornate del 6 e 7 ottobre 1977, quando acqua e frane colpirono durissimo Liguria e basso Piemonte, portandosi via 15 vite. La furia della pioggia, quella che oggi chiameremmo “bomba d’acqua”, sconvolse una fascia enorme, stimata in 800 kmq, della nostra provincia, da Gavi a Serravalle a Tortona, e ancora verso Ovada ed Acqui, toccando anche la zona di Alessandria. Una media di trecento millimetri di pioggia caddero nella notte tra il 6 e il 7 ottobre, con un picco massimo in alta val d’Orba di 480 mm, con conseguente piena dei fiumi e dei torrenti e centinaia di frane e smottamenti. Case abbattute, strade sconvolte, fabbriche invase da fango e acqua, opere pubbliche fuori uso, l'agricoltura in crisi. Ma soprattutto tante, troppe vittime: ben undici.
A Serravalle Scrivia una frana cancellò Villa Armanina, di proprietà dell’allora presidente della provincia Lorenzo Demicheli. Insieme alla villa, si portò via anche la moglie e il suocero del presidente. Angela Traverso Demicheli e suo padre Natale Traverso, di 42 e 79 anni, erano tornati a casa per cercare di salvare qualcosa ma la frana li sorprese e pose fine alla loro vita. Con loro, anche l’agricoltore Giuseppe Repetto. A Tortona persero la vita il fotografo Angelo Davio, suo figlio Massimo, studente universitario ventitreenne, e il suocero Guglielmo Ravasi di 79 anni. Inoltre perse la vita il corriere cinquantatreenne Luigi Cioccale, la cui moglie morì qualche tempo dopo per tetano, contratto probabilmente durante i giorni dell'alluvione. Ad Acqui l’acqua si portò via il sessantacinquenne Carlo Scazzola e a Castelceriolo l'agricoltore Pio Pipistrello di 35 anni. Infine la piena si portò via due giovani: il 24enne Alfredo Dogali di Cassinelle e il 25enne di Novi Giuseppe Traverso, travolti nelle loro auto dalla piena dell'Orba presso il lido di Predosa. Rimasero sorpresi dalla piena, che arrivò a passare sulla strada e li bloccò nelle auto. Non furono veloci a scendere e un’ondata se li portò via. Vennero poi ritrovate le loro auto, ma fino ad oggi non si è potuta dare sepoltura ai loro corpi. Nel comprensorio di Alessandria furono 120 i comuni colpiti dall'alluvione e i danni furono valutati oltre cento di miliardi di lire. A Gavi, il letto del fiume si abbassò di ben 5 metri e la collina del forte crollò in parte sull’abitato: fu solo per miracolo se non vi furono vittime anche lì.
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CRONACA - Sono trascorsi 40 anni dalle terribili giornate del 6 e 7 ottobre 1977, quando acqua e frane colpirono durissimo Liguria e basso Piemonte, portandosi via 15 vite. La furia della pioggia, quella che oggi chiameremmo “bomba d’acqua”, sconvolse una fascia enorme, stimata in 800 kmq, della nostra provincia, da Gavi a Serravalle a Tortona, e ancora verso Ovada ed Acqui, toccando anche la zona di Alessandria. Una media di trecento millimetri di pioggia caddero nella notte tra il 6 e il 7 ottobre, con un picco massimo in alta val d’Orba di 480 mm, con conseguente piena dei fiumi e dei torrenti e centinaia di frane e smottamenti. Case abbattute, strade sconvolte, fabbriche invase da fango e acqua, opere pubbliche fuori uso, l'agricoltura in crisi. Ma soprattutto tante, troppe vittime: ben undici.
A Serravalle Scrivia una frana cancellò Villa Armanina, di proprietà dell’allora presidente della provincia Lorenzo Demicheli. Insieme alla villa, si portò via anche la moglie e il suocero del presidente. Angela Traverso Demicheli e suo padre Natale Traverso, di 42 e 79 anni, erano tornati a casa per cercare di salvare qualcosa ma la frana li sorprese e pose fine alla loro vita. Con loro, anche l’agricoltore Giuseppe Repetto. A Tortona persero la vita il fotografo Angelo Davio, suo figlio Massimo, studente universitario ventitreenne, e il suocero Guglielmo Ravasi di 79 anni. Inoltre perse la vita il corriere cinquantatreenne Luigi Cioccale, la cui moglie morì qualche tempo dopo per tetano, contratto probabilmente durante i giorni dell'alluvione. Ad Acqui l’acqua si portò via il sessantacinquenne Carlo Scazzola e a Castelceriolo l'agricoltore Pio Pipistrello di 35 anni. Infine la piena si portò via due giovani: il 24enne Alfredo Dogali di Cassinelle e il 25enne di Novi Giuseppe Traverso, travolti nelle loro auto dalla piena dell'Orba presso il lido di Predosa. Rimasero sorpresi dalla piena, che arrivò a passare sulla strada e li bloccò nelle auto. Non furono veloci a scendere e un’ondata se li portò via. Vennero poi ritrovate le loro auto, ma fino ad oggi non si è potuta dare sepoltura ai loro corpi. Nel comprensorio di Alessandria furono 120 i comuni colpiti dall'alluvione e i danni furono valutati oltre cento di miliardi di lire. A Gavi, il letto del fiume si abbassò di ben 5 metri e la collina del forte crollò in parte sull’abitato: fu solo per miracolo se non vi furono vittime anche lì.
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giovedì 5 ottobre 2017
Il video virale di Intesa Sanpaolo e la gogna senza senso dei social
Una clip privata pensata per
un concorso aziendale finisce in rete. E contro la direttrice di una
filiale di provincia si scatena il linciaggio
di CARLO BRUNELLINella mattinata di ieri una bomba è esplosa nell'internet italiano. Un video autoprodotto dalla filiale di Castiglione delle Stiviere di Intesa Sanpaolo, girato per un contest aziendale che mirava a creare un po' di sana competizione tra le varie sedi, nel quale i dipendenti si presentano e intonano una canzone per spiegare la bontà dei loro servizi. "Io ci sto! Ci metto la faccia, ci metto la testa, ci metto il mio cuore" canta Katia, la direttrice.
Il video è artigianale, goffo, grottesco, divertente. I dipendenti della filiale appaiono impacciati e poco intonati. Ha tutte le carte in regola per diventare virale. Forse è per questo motivo che da quando è stato girato lo scorso giugno fino a ieri mattina è rimasto privato, circolando solamente all'interno del relativo contest.
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Arrestato Battisti, tentava fuga in Bolivia
Ex terrorista in manette alla frontiera con il Brasile
L'ex terrorista Cesare Battisti è stato arrestato nella città di Corumbà, alla frontiera tra Brasile e Bolivia.
Secondo la versione online del quotidiano O Globo, le autorità brasiliane sarebbero convinte che l'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) stesse cercando di fuggire in Bolivia. L'italiano sarebbe stato fermato dalla polizia stradale federale durante un normale blitz. Condannato all'ergastolo in via definitiva per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo, Battisti nel 2010 ha ottenuto lo status di rifugiato politico in Brasile dall'ex presidente della Repubblica, Luiz Inacio Lula da Silva.Continua qui
mercoledì 4 ottobre 2017
Mafia: maxi-operazione tra Italia e Germania contro clan Rinzivillo, 37 arresti
Sequestrati beni per 11 milioni. Alle indagini ha partecipato la Polizia tedesca
Una maxi operazione contro il clan mafioso Rinzivillo e' in corso in Italia e Germania. Uomini della Guardia di Finanza, della Polizia e dei Carabinieri stanno eseguendo 37 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di altrettanti presunti appartenenti al clan egemone a Gela. Gli arresti sono scattati in Sicilia, Lazio, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna in Italia, e in Germania. Sequestrati anche beni e societa' per 11 milioni
L'indagine delle Dda di Roma e Caltanissetta è stata coordinata dalla procura nazionale antimafia e antiterrorismo e ha visto la partecipazione della Polizia criminale tedesca che, a Colonia, ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari. I 35 provvedimenti eseguiti in Italia hanno invece visto impegnati oltre 600 tra finanzieri e carabinieri del comando provinciale di Roma e poliziotti della questura di Caltanissetta.
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martedì 3 ottobre 2017
Meteo a 7 giorni: piccola OTTOBRATA sull'Italia, poi aria fredda da nord?
Confermata la breve fase anticiclonica fino alla giornata di giovedì 5 ottobre; a seguire fronte freddo da nord, rovesci, vento forte e calo delle temperature.
La prima decade di ottobre sembrava dover trascorrere nell'anonimato..."oppressa" dalla solita alta pressione sul Mediterraneo.
Le ultime mappe hanno ridotto (un po' a sorpresa) la durata del pachiderma stabile, contemplando successivamente situazioni autunnali decisamente più avvincenti e anche piuttosto fredde sullo Stivale.Tra mercoledì 4 e giovedì 5 ottobre l'alta pressione riuscirà comunque a mettersi in mostra sull'Italia (prima mappa) con il suo campionario di stabilità, mitezza e ventilazione debole.
Da notare, oltre alla distensione del braccio orientale dell'alta pressione atlantica verso di noi, la presenza di una fervente azione depressionaria in sede scandinava, dove l'autunno potrebbe anche travestirsi da inverno.
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lunedì 2 ottobre 2017
Las Vegas, strage al concerto country: 50 morti. Isis rivendica ma Usa smentiscono
Killer si e' ucciso prima di arrivo della polizia'. Stephen Paddock, 64 anni, ha fatto fuoco sulla folla da un piano alto di un albergo
Strage ad un concerto country a Las Vegas: almeno 50 i morti e 400 i feriti. A sparare un uomo, Stephen Paddock, che si è ucciso prima dell'arrivo della polizia: il killer ha aperto il fuoco dal 32mo piano dell'hotel Mandalay Bay verso la folla che assisteva a uno show per il festival "Route 91 Harvest", nelle immediate adiacenze. Testimoni hanno detto di aver visto i bagliori degli spari. Fra i morti ci sono due agenti di polizia fuori servizio: erano tra il pubblico ad assistere al concerto.
La polizia di Las Vegas aveva detto che sembrava "più un'azione di un lupo solitario'' escludendo un atto di terrorismo. Ma l'Isis ha rivendicato con un comunicato sul web la strage, ha reso noto il Site, il sito che monitora le attività jihadiste sul web. "L'esecutore dell'attacco a Las Vegas è un soldato dell'Isis - si legge nella rivendicazione dello Stato islamico -. Ha eseguito l'operazione in risposta all'appello a prendere di mira i Paesi della coalizione". Fonti dell'amministrazione statunitense hanno detto che "non c'e' alcun segnale che indichi un legame del killer di Las Vegas con gruppi del terrorismo internazionale".
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Referendum Catalogna, il 90% dei voti è per l'indipendenza
Hanno partecipato 2,2 milioni di elettori, sui 5,3 chiamati alle urne. Il 'no' ha ottenuto il 7,8%. Chiusi dalla polizia 400 seggi
Il 'si' ha ottenuto il 90% dei voti al referendum sull'indipendenza catalano, secondo i dati resi pubblici dal portavoce del governo catalano Jordi Turull. Al voto hanno partecipato 2,2 milioni di elettori, sui 5,3 chiamati alle urne. Il 'no' ha ottenuto il 7,8%. Migliaia di sostenitori dell'indipendenza, radunati in Plaza Catalunya, hanno esultato all'annuncio dei risultati mentre sulla centralissima pizza di Barcellona sventolavano un mare di bandiere 'stellate' dell'indipendenza catalana.La partecipazione dei chiamati al voto catalani - ha spiegato il portavoce - avrebbe potuto raggiungere "almeno il 55%" in "condizioni diverse", cioè senza l'intervento nei seggi della polizia spagnola. Le schede conteggiate, 2,262 milioni, rappresentano circa il 42,2% dei 5,3 milioni di aventi diritto. Ma secondo Turull altri 770mila elettori erano iscritti nei 400 seggi chiusi dalla polizia. La maggior parte delle persone contrarie all'indipendenza si ritiene non abbiano votato.
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