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martedì 12 marzo 2019

La torta del ponte, Genova annichilita difronte alla passerella che non rispetta nemmeno i morti

No, non è il ponte crollato, è quello che verrà ricostruito. Si affretta a farlo sapere lo staff del presidente del Consiglio dopo che un’ondata di indignazione ha seppellito sui social il presidente Giuseppe Conte che insieme all’amministrazione delegato di Fincantieri Giuseppe Bono compare sorridente a tagliare una torta a forma di viadotto. Ma non basta. L’eterna passerella sulla tragedia del Ponte Morandi sta diventando una farsa: ogni step di un progetto oggi tecnicamente al palo per valutazioni relative alle tecniche demolizione in relazione alla salute pubblica viene sottolineato da visite ufficiali, con viavai dei ministri e dello stesso presidente Conte. Le facce sorridenti e soddisfatte in occasione del primo taglio della prima lamiera per la costruzione del nuovo viadotto nello stabilimento di Fincantieri a Valeggio sul Mincio ai genovesi sono sembrate uno schiaffo alla disgrazia, alle vittime, agli sfollati, a chi vive attorno al ponte, a chi ha perso il lavoro a una città che boccheggia per il traffico e per le conseguenze sull’economia. <I politici spesso si dimenticano cosa è la sensibilità> commenta Franco Ravera, portavoce del comitato degli sfollati. Molto dura anche Paola, la mamma di Mirko Vicino, una delle vittime, che ha sempre condannato le spettacolarizzazione della tragedia. Le pagine dei social sono piene dell’indignazione di questa città, stanca di essere utilizzata come strumento di marketing, detta in soldoni: per la campagna elettorale.
Uno per tutti: Luca Bizzarri.


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Conte taglia la torta a forma di ponte, la rabbia dei parenti delle vittime del Morandi

Meno controlli e subappalto libero: ecco il decreto Sblocca cantieri

La riforma. Il rischio di aprire la via alla criminalità. Filtrano i primi contenuti del provvedimento per snellire le procedure, antipasto della riforma del Codice degli appalti. Il testo analizzato dall’Autorità Anticorruzione che, per adesso, non farà battaglie

lunedì 11 marzo 2019

Sciopero scuola 15 marzo: è globale, in tutto il mondo studenti in marcia per il clima

Sciopero scuola 15 marzo: è globale, in tutto il mondo studenti in marcia per il clima
Non sarà il solito sciopero: venerdì 15 marzo è il giorno scelto per il "climate strike", la mobilitazione per chiedere ai governi azioni concrete contro il riscaldamento climatico. Ispirati da Greta Thunberg i venerdì verdi sono già un movimento globale



L'attivista Greta Thunberg in una foto del fotografo svedese Anders Hellberg (Free use)
Potrebbe interessarti: http://www.today.it/cronaca/sciopero-scuola-15-marzo-2019.html
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Sciopero scuola 15 marzo: è globale, in tutto il mondo studenti in marcia per il clima

Per la scuola non sarà il solito sciopero: venerdì 15 marzo un appuntamento simbolico attende i giovani attivisti per il clima di tutto il mondo. Il giorno è stato fissato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg per uno sciopero per il clima.
Durante il "climate strike" gli studenti dalla Svezia all'Australia scenderanno in piazza per chiedere ai governanti provvedimenti seri contro il riscaldamento climatico, per correre ai ripari prima che sia davvero troppo tardi.

Sciopero 15 marzo: in Italia 109 appuntamenti

Solo in Italia sono previsti 109 appuntamenti - soprattutto marce - di giovani e studenti in decine di città e cittadine; 76 in Francia; 141 in Germania, 81 nel Regno Unito. Ma i venerdì verdi per il futuro vedranno manifestazioni anche in Belgio, Australia, Francia, Germania, Irlanda, Uganda, Thailandia, Colombia, Polonia, Regno Unito. In tutto sono state annunciate marce in 95 Paesi di tutti i continenti
In molti altri Paesi hanno già saltato almeno un venerdì di scuola in autunno per rivendicare una azione più incisiva da parte dei governi contro il global warming

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Accise sul diesel: governo pronto ad aumentarle. In arrivo una stangata da 6 miliardi

Brutte notizie per automobilisti e autotrasportatori: è in arrivo l’aumento di accise sul diesel. Una stangata da 6 miliardi giustificata dalla revisione delle agevolazioni fiscali.

Il governo si appresta ad aumentare le accise sul diesel, riducendo la differenza di tassazione esistente tra gasolio e benzina. Un innalzamento della tassazione indiretta mascherato da una revisione delle agevolazioni fiscali, che peserebbe sulle tasche di automobilisti e autotrasportatori per 6 miliardi di euro.
È la strada che si appresta ad imboccare l’esecutivo, stretto tra la necessità di disinnescare le clausole di salvaguardia - 23 miliardi di aumenti Iva per il 2020 e 27,6 per il 2021 - e il voler far passare sotto traccia qualsiasi aumento della tassazione per motivazioni puramente propagandistici, in vista delle elezioni europee di maggio.
E poco importa se tra le promesse elettorali c’era quella di ridurre le accise sui carburanti, alcune delle quali varate decenni fa per rastrellare fondi da destinare alle esigenze più disparate. Un’operazione che verrebbe giustificata sotto forma di un taglio delle tax expenditures (agevolazioni e sconti fiscali) per quei sussidi ritenuti dannosi per l’ambiente.
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Etiopia, si schianta un aereo dell'Ethiopian Airlines: 8 italiani tra i 157 morti

Il Boeing 737 era appena decollato da Addis Abeba e diretto a Nairobi

Nessun superstite, 157 morti tra cui otto italiani: è il terribile bilancio del tragico incidente aereo avvenuto in Etiopia. Un Boeing 737 dell'Ethiopian Airlines è precipitato dopo il decollo da Addis Abeba mentre era diretto a Nairobi. Tra le 157 vittime a bordo, 149 erano passeggeri e 8 i membri dell'equipaggio.
Ethiopian Airlines ha bloccato tutti gli aerei Boeing 737 Max, cioè quelli dello stesso modello precipitato ieri 6 minuti dopo il decollo causando 157 morti. A renderlo noto la compagnia aerea in un tweet. 'A seguito del tragico incidente del 10 marzo - si legge - Ethiopian Airlines ha deciso di tenere a terra tutti i Boeing 737 Max. Non si conoscono ancora le cause della sciagura - prosegue la nota - e la decisione è presa in via precauzionale. La compagnia - conclude il comunicato - diffonderà ulteriori informazioni non appena disponibili'.
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domenica 10 marzo 2019

Prato, insegnante indagata per violenza sessuale su un 14enne: avrebbe avuto un bimbo da lui

Un’insegnante di Prato è rimasta incinta e ha partorito un bambino: la donna potrebbe aver avuto il figlio dopo un rapporto avuto con un alunno (di ripetizioni private) di 14 anni. L’insegnante è indagata per violenza sessuale ai danni del minore. La querela è stata presentata dai genitori del ragazzo.

Una donna, insegnante a Prato, risulta essere indagata per violenza sessuale su un suo allievo di soli 14 anni. La notizia viene riportata dall’Ansa che spiega anche come la docente sarebbe rimasta incinta e nei mesi scorsi è anche nato il bambino. Ora la procura di Prato – che ha aperto un’inchiesta sul caso – sta portando avanti accertamenti dopo la querela presentata dai genitori del ragazzo. Il 14enne conosceva l’insegnante perché andava a ripetizioni private da lei. Il ragazzo frequenta le scuole medie inferiori. La vicenda viene riporta anche dai giornali locali che spiegano che la procura ha aperto l’inchiesta dopo la denuncia per violenza sessuale presentata dalla famiglia del ragazzo.

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"È troppo brutta, non è stata stuprata": tre giudici (donne) assolvono due violentatori

Secondo tre giudici, la ragazza (la 'scaltra peruviana') sarebbe 'troppo mascolina' per essere credibile e assolvono i due ragazzi accusati di stupro

C'è da mettersi le mani nei capelli a leggere la sentenza con cui tre giudici (tutte donne, a peggiorare la situazione) della Corte d'Appello hanno assolto dall'accusa di stupro due giovani che erano stati condannati in primo grado a tre anni per violenza sessuale. La motivazione: "la ragazza neppure piaceva, tanto da averne registrato il numero di cellulare sul proprio telefonino con il nominativo di 'Vikingo', con un'allusione ad una personalità tutt'altro che femminile quanto piuttosto mascolina, come la fotografia presente nel fascicolo processuale appare confermare".
Come se fossimo a un concorso di bellezza e non in aula di tribunale, le tre giudici non solo ritengono 'poco probabile' che lo stupro sia avvenuto in base all'aspetto della ragazza, ma, sottinteso, esprimono un giudizio preciso sugli eventuali gusti sessuali: in altre parole, la sentenza sembra implicare che 'se sei brutta - almeno secondo la Corte - allora non sei desiderabile'. Una sentenza che ha ovviamente causato sdegno. 
I fatti: la ragazza in questione è una 22enne peruviana che nel 2015 ha denunciato due suoi coetanei di averla violentata ad Ancona. I tre si conoscevano ed erano usciti insieme per andare a bere. A quanto sembra, la ragazza si sarebbe appartata con uno dei due e il rapporto, da che era consensuale, sarebbe diventato invece violenza: l'accusa infatti parlava di una 'esplicita manifestazione di dissenso' che non sarebbe stata ascoltata. Da lì la denuncia.


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Reddito di cittadinanza, c'è una grossa sorpresa nelle domande alle Poste


Reddito di cittadinanza, c'è una grossa sorpresa nelle domande alle Poste
In tre giorni 114mila domande per il sussidio promesso dal governo gialloverde. A stupire è soprattutto la provenienza territoriale delle richieste


Reddito di cittadinanza, c'è una grossa sorpresa nelle domande alle Poste

La procedura per presentare la domanda per il reddito di cittadinanza è partita mercoledì 6 marzo 2019. In tre giorni, sono 114.286 le domande pervenute a Poste italiane. Di queste, 95.994 sono state presentate presso gli uffici postali e 18.292 online. Le prime cinque regioni per numero di richieste sono la Campania con 15.094, la Lombardia con 14.932, la Sicilia con 13.099, il Lazio con 11.015 e il Piemonte con 10.495.
Si tratta di dati comunicati dal ministero del Lavoro. Nel complesso, sono oltre 330mila le famiglie che si sono presentate agli sportelli delle Poste e dei Centri di assistenza fiscale (Caf) per fare domanda di reddito di cittadinanza. La "sorpresa" è soprattutto la provenienza territoriale delle richieste: è una regione meridionale, la Campania, a conquistare subito il primato delle domande (15.094), seguita però in maniera del tutto inattesa dalla ricca Lombardia (14.932 domande). Al terzo posto c'è la Sicilia con 13.099 domande, seguita al quarto dal Lazio (11.015) e al sesto posto dal Piemonte (10.495).

Reddito di cittadinanza, c'è una grossa sorpresa nelle domande alle Poste
In ogni caso, se l'afflusso appare consistente nelle prime 72 ore, è probabile che una parte significativa delle richieste presentate non passi il vaglio dell'Inps che dovrà verificare che ci siano tutti i requisiti previsti dalla legge. Gli operatori postali si limitano a raccogliere le domande (senza nessuna consulenza, informazione né verifica dei requisiti come più volte hanno spiegato i vertici dell'azienda) mentre i consulenti nei Caf informano gli utenti sulle regole per ottenere il Reddito e quindi di fatto consigliano di non fare la domanda a fronte di Isee non conforme a quanto previsto nella norma (l'Isee non deve superare i 9.360 euro).

Reddito di cittadinanza, c'è una grossa sorpresa nelle domande alle Poste

Le verifiche spetteranno all'Inps. Dopo la prima metà di aprile, l'Istituto di previdenza comincerà a mandare le prime risposte agli utenti (e alle Poste per la consegna della carta Rdc). Bisognerà comunque capire anche che succederà nel percorso di conversione del decreto visto che da una parte della maggioranza si chiede più attenzione ai disabili e alle famiglie numerose. A quel punto andranno rivisti i moduli per adeguarli alle nuove norme.

Reddito di cittadinanza: una famiglia su 4 prenderà meno di 100 euro al mese

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Tutte morte le 157 persone a bordo dell’aereo Ethiopian Airlines precipitato

Roma - Sono tutti morti, i 157 passeggeri a bordo del Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines precipitato stamattina, sei minuti dopo il decollo, tra Addis Abeba e la capitale del Kenya, Nairobi. Lo ha reso noto la tv di Stato dell’Etiopia. A dare per primo la notizia del tragico incidente aereo è stato l’ufficio del primo ministro etiope Abiy Ahmed, esprimendo “a nome del governo e del popolo etiope”, le “più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari” che si trovavano a bordo del volo di linea della Ethiopian Airlines decollato da Addis Abeba e diretto a Nairobi.
L’incidente è avvenuto questa mattina alle 8,44 locali: l’aereo era decollato alle 8,38 dall’aeroporto internazionale Bole di Addis Abeba e diretto a Nairobi, in Kenya, è precipitato in un’area che si trova 62 chilometri a sud-ovest dalla capitale etiopica. A bordo del Boeing 737-800 Max, c’erano otto membri dell’equipaggio e 149 passeggeri di 33 nazionalità diverse, secondo quanto riferito da fonti della Ethiopian.
Fra questi, ci sarebbero anche 8 italiani: alcuni di loro erano legati a un gruppo di Ong ed erano diretti a Nairobi per la quarta sessione dell’assemblea dell’Onu sull’ambiente, l’Unea-4, che si dovrebbe aprire domani.
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Grillo contestato a Lecce per Tap e Ilva

Bandiere bruciate, siamo passati al 'vaffanculo Grillo'


(ANSA) - ROMA, 9 MAR - Beppe Grillo è stato duramente contestato questa sera a Lecce da attivisti Cinque stelle davanti al teatro Politeama per il cedimento sul gasdotto Tap e la posizione sull'Ilva di Taranto. La contestazione è rivolta anche al ministro per il Sud Barbara Lezzi. "Contestiamo Grillo per aver tradito i valori M5s nei quali abbiamo creduto fortemente", ha urlato un attivista.

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Tav, Conte: "Niente gare, solo attività preliminari". Ma domani Telt fa partire i bandi

Il premier: "Ridiscuteremo l'opera con Francia e Ue ma nel frattempo non vogliamo perdere i finanziamenti europei già stanziati". Macron già contattato assieme a Juncker. Chiamparino: "Repubblica delle banane". Delrio: "Sconfitta di Salvini". Sondaggio Swg: la mini-Tav leghista incontra il favore di una parte degli elettori del M5s


Il premier Giuseppe Conte scrive una lettera a Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare l'opera, invitandola ad "asternersi da qualsiasi ulteriore attività" che possa "produrre ulteriori vincoli giuridici ed economici" per l'Italia riguardo ai bandi di gara.  "Ridiscuteremo l'opera con la Francia e con la commissione Ue", assicura Conte, che pubblica la missiva sul suo profilo Facebook - ma ovviamente non vogliamo che nel frattempo si perdano i finanziamenti europei già stanziati".

Ma ciò non significa bloccare l'iter d'avvio dei bandi. Infatti Telt - la società italo-francese incaricata di realizzare la Torino-Lione - scrive a Conte una lettera annunciando che domani, lunedì 11 marzo, partiranno gli inviti per i lotti in Francia. "In assenza di atti giuridicamente rilevanti che comportino istruzioni di segno contrario - si legge nella lettera - abbiamo previsto che il Cda fissato per l'11 marzo 2019 autorizzi la direzione a pubblicare gli 'avis de marchés' (alla lettera gli "inviti a presentare candidatura" secondo la terminologia giuridica francese, che altro non sono che i bandi, ndr) relativamente agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base, in modo da rispettare il termine del 31 marzo" per avere il finanziamento Ue per il 2019.

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Tra i grillini in fila al villaggio Rousseau: “Soddisfatti a metà, abbiamo altri 6 mesi”

sabato 9 marzo 2019

Tav, analisi costi/benefici: stessi autori, ma conclusioni opposte

Il gruppo del professor Ponti ha condotto per l'Europa uno studio che promuove l'alta velocità Torino-Lione. In quello fatto per l'Italia, invece, la stroncatura è totale di PAOLO GRISERI

Marco Ponti (ansa)
Che cosa accade se si allarga l'orizzonte? Succede che la stessa questione assume contorni diversi e viene valutata in modo opposto. La storia dell'analisi costi/benefici realizzata dal gruppo del professor Ponti per il governo italiano è emblematica: quel che non era conveniente in Italia diventa estremamente vantaggioso in Europa. Non deve stupire che il gruppo di Ponti abbia partecipato sia all'analisi demolitoria della Tav, quella che la fa a pezzi e dice che i costi superano i benefici di 7 miliardi, sia a quella elogiativa, che spiega come il corridoio Mediteranneo, quello della Torino-Lione appunto, "crei una riduzione del 30 per cento delle emissioni di CO2".

Questo succede perché il secondo studio non riguarda la Torino-Lione ma l'intero corridoio mediterraneo, quello che arriva da est, attraversa la pianura padana, arriva a Torino e da qui va verso la Francia utilizzando il nuovo tunnel della val di Susa. La domanda cruciale è quella che è stata posta da Luigi Di Maio in modo provocatorio: "Perché dobbiamo andare da Torino a Lione?". Che è come chiedersi: "Perché andare da Milano a Roncobilaccio? Perché costruire l'autostrada del Sole?".

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Ponti, consulente Toninelli: 'Ero renziano quando Renzi era no-TAV'...(video)

venerdì 8 marzo 2019

Assaggio di primavera agli sgoccioli, si ritornerà in pieno inverno: ecco dove e quando

L'anticiclone africano si appresta a regalare l'ennesimo week-end stabile, soleggiato e soprattutto mite su quasi tutta la nostra penisola in questo anomalo inizio di marzo.
Sebbene sia già cominciata la primavera meteorologica, non sono assolutamente ammissibili le temperature che da oltre sette giorni vengono registrate da nord a sud, davvero anomale per il periodo: su molte aree del centro-sud, specie sul lato adriatico, sono state raggiunte temperature di 25°C e localmente anche+27°C (in Abruzzo). Insomma parliamo di temperature tipiche di maggio ad inizio marzo... sicuramente c'è qualcosa che non quadra!
(...)
Da notare valori molto miti e fuori stagione (ma assolutamente non eccezionali) soprattutto sullaPianura Padana e lungo il versante Adriatico. 
È importante chiarire subito che questo inizio anticipato di primavera non deve illudere in quanto non è destinato a durare a lungo, come logico che sia dato che ci troviamo ancora all'interno dell'inverno astronomico, che si concluderà il 21 marzo. 

L'alta pressione africana resisterà sino alle prime ore di lunedì 11, dopodichè abbandonerà il Mediterraneo e lascerà nuovamente spazio alle fredde correnti artiche che riusciranno a riportare freddo, maltempo e anche la neve. 

Più che altro ci sarà una nuova disposizione delle figure bariche sull'Europa che favorirà un periodo nettamente più instabile e mediamente più freddo per l'Italia nel corso dei prossimi 10 o 15 giorni.
PROSSIMA SETTIMANA PARTE COL BOTTO!
Ma senza spingerci troppo in là concentriamoci sul repentino cambiamento che avverrà ad inizio della prossima settimana: l'inverno è pronto a ripiombare sull'Italia e nuovamente sulle regioni del centro-sud.

Una massa d'aria fredda di origine artica impatterà sull'arco alpino nella giornata di lunedì scatenando intense nevicate sui versanti esteri, mentre sull'Italia apporterà le prime intense raffiche di vento su pianura Padana e Sardegna. Nella giornata di martedì 12 marzo l'aria fredda aggirerà le Alpi, valicherà i Balcani e si fionderà sulle regioni del centro-sud e del versante Adriatico dove porterà rovesci, temporali, venti forti e un calo delle temperature davvero marcato, anche di oltre 15°C.

Industria: balzo della produzione dopo 4 mesi di cali

Istat, ultimi 3 mesi i peggiori da 6 anni


A gennaio 2019 la produzione industriale cresce dell'1,7% da dicembre e "registra la prima variazione congiunturale positiva dopo quattro mesi di cali continui". Su base annua "si attenua la caduta" con una flessione dello 0,8% nei dati corretti per gli effetti di calendario. Il miglioramento, sia tendenziale sia congiunturale, è trainato dal settore energia (in espansione del 6,4% sul mese e dell'11,7% sull'anno, anche per "effetto delle temperature più basse rispetto allo scorso anno").

Latte, trovato l'accordo sul prezzo per 74 centesimi al litro

Centinaio, bene accordo su prezzo, è solo l'inizio. Nuovo tavolo di filiera il 15 marzo

SASSARI - Sul prezzo del latte c'è l'accordo. Il Tavolo convocato dal prefetto di Sassari Giuseppe Marani ha chiuso un'intesa che prevede 74 centesimi al litro, con l'impegno di un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del pecorino romano. Al vertice in Prefettura hanno partecipato i rappresentanti dei pastori, le aziende di trasformazione con i rappresentanti del governo, della Regione Sardegna e delle associazioni di categoria.
Dopo un primo tavolo, sempre a Sassari, la vertenza sul prezzo del latte oggi era ripartita nell'incontro in Prefettura dalla base dei 72 centesimi stabiliti dieci giorni fa e dal decreto firmato ieri dal Governo, che ha stanziato 24 milioni di euro per sostenere la filiera lattiero-casearia della Sardegna. Al vertice in piazza d'Italia hanno partecipato pastori, aziende di trasformazione, associazioni di categoria con i rappresentanti di Governo e Regione. 

Via libera inoltre al tavolo di filiera: la prima riunione è convocata il 15 marzo alle 10 nella Prefettura di Sassari. La dirigenza del Consorzio Pecorino romano ha incontrato il prefetto di Sassari, Giuseppe Marani, e il capo di Gabinetto del ministero delle Politiche agricole, Luigi Fiorentino, e ha accolto la richiesta di istituire un tavolo per l'intera filiera dell' ovicaprino in Sardegna con pastori, industriali e associazioni di categoria. 

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Camion travolge passeggino, grave bimbo.

Il piccolo ha 14 mesi. L'autista era ubriaco e scappava da un posto di blocco a Marostica nel Vicentino. E' stato fermato e arrestato. Bloccato anche il padre del piccolo che ha cercato di avventarsi su di lui

Un bimbo di 14 mesi è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Vicenza dopo essere stato travolto da un camion, il cui autista pare fuggisse da un posto di blocco. Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio a Marostica, nel Vicentino. Secondo una prima ricostruzione il piccolo, trasferito in ospedale con l'elicottero, era nel passeggino. E' rimasta ferita in modo non grave anche la madre. Incolumi invece il papà e l'altro figlio piccolo che si trovava con loro.
L'autista, secondo alcune testimonianze, era in stato evidente di ebbrezza da alcol. Il mezzo stava trasportando alcuni bancali in legno, e stava viaggiando ad alta velocità, probabilmente proprio per evitare un controllo della Polizia locale, ma ha perso il controllo ad una curva, andando a urtare il muretto di un'area verde nei pressi della quale c'era la famiglia, composta dai due genitori, il piccolo in passeggino e un fratellino di 4 anni. Dopo l'urto, sempre secondo le testimonianze, il conducente avrebbe cercato di darsi alla fuga ma è stato bloccato dai carabinieri che lo hanno condotto in caserma. 
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Donne, lavoro e stipendi: l'Italia lontana dalla parità

Restiamo un Paese maschilista: -19% di impiegate al lavoro e con buste paga più leggere. In politica (ma non al Governo) le cose cambiano

Anna Migliorati

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Se siete donne e cercate lavoro in Europa, mettete in valigia capi pesanti e pensate a Lituania, Finlandia o Svezia. Se invece puntate a cariche politiche, potete ambire anche a Belgio o Spagna. In occasione dell’8 marzo è Eurostat a fotografare l’Europa in rosa. L’Italia si guadagna la maglia nera nell’occupazione di genere, ma si piazza al di sopra della media tra chi occupa posizioni politiche.

Non solo gap retributivo, c’è il gap occupazionale

Meno pagate ma anche meno occupate. In Europa le donne che lavorano continuano ad essere meno degli uomini. Il tasso occupazione femminile tra i 20 e i 64 anni - secondo i dati Eurostatpubblicati nel marzo 2019 – resta di 11,5 punti inferiore a quello dei coetanei maschi: il 66,5% contro il 78%. Un divario che varia molto da paese a paese: solo un punto in Lituania, 3,5 in Finlandia, 4 in Svezia.
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"Com'eri vestita?" 17 abiti che raccontano la violenza sulle donne

Arriva al Tribunale di Milano, fino all'8 marzo, in occasione della festa della donna, la mostra promossa da Libere Sinergie "Com'eri Vestita?": 17 abiti che raccontano uno stupro

"Com'eri vestita?" è la classica domanda che, in tutto il mondo, le vittime di violenza si sentono fare dopo la denuncia di stupro e “Com'eri vestita?” è proprio il titolo della mostra, promossa da Libere Sinergie, che da mercoledì 6 a venerdì 8 marzo sarà aperta al pubblico al III piano del Tribunale di Milano.


La tuta da ginnastica, il grembiule delle pulizie, il vestito per la festa, il pigiama indossato per una tranquilla serata domestica: sono 17 gli abiti esposti al Palazzo di giustizia e a ciascuno di essi corrisponde una vera storia di violenza.
La mostra è dedicata a Jessica Valentina Faoro, giovane ragazza di 19 anni uccisa accoltellate dall’uomo che voleva abusare di lei e al quale si era ribellata. E poi ci sono le esperienze vissute dalle altre 16 donne e accanto il vestito indossato durante lo stupro, che diventa simulacro della violenza subita.
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giovedì 7 marzo 2019

L'uncinetto contro i femminicidi nel parco di Buenos Aires

Le donne argentine lottano anche per l'aborto libero e sicuro




Buenos Aires, 7 mar. (askanews) - L'uncinetto e i ferri da calza contro i femminicidi, così un gruppo di donne lavora in un parco di Buenos Aires tessendo quadrati verdi: su ognuno il nome di una vittima di femminicidio. Migliaia di quadrati per costruire un'enorme bandiera, una pratica ancentrale che diventa rivendicazione femminista in un paese in ebollizione come l'Argentina.
"Sono uscita da una relazione tossica l'anno scorso, non c'era violenza fisica ma molta violenza psicologica" dice una giovane artigiana. "Non basta più leggere una notizia e continuare la tua vita come se nulla fosse. Oggi sono travolta dall'emozione, dalle cose che vivono le vittime della violenza".
Fra gennaio e febbraio di quest'anno, 54 donne uccise dal compagno o ex compagno, 42 bambini rimasti orfani. Nel 2018, la media è stata di una donna uccisa ogni 29 ore.

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Femminicidio, perché le donne continuano a morire: “Dati falsati, si sottovaluta la violenza degli uomini”


La Spesopoli dei 5 Stelle

Panorama ha esaminato i giustificativi dei 50 milioni di rimborsi chiesti dai grillini. Scoprendo un uso smodato di diarie, vitto, affitti e trasporti


Antonio Rossitto

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Il grande bluff della morigeratezza grillina è stato svelato. Nell’ultima settimana, giornali e tv hanno messo in dubbio le decantate restituzioni dei Cinque stelle di una parte dello stipendio. Avete presente quei mitologici versamenti al fondo per le piccole e medie imprese italiane? Bene, al conto finale manca un milione e mezzo. Una decina di parlamentari avrebbe effettuato falsi versamenti con l’espediente più bambinesco: annullare il bonifico entro 24 ore, per intascare la ventilata resa. È seguito l’imbarazzato mea culpa e l’autosospensione di qualche interessato.
Insomma, è scoppiata la rimborsopoli grillina. Ma in realtà, come verificato da Panorama, il problema non riguarderebbe solo un manipolo di furbetti. È tutto il sistema che vacilla, sotto i colpi di rendiconti spericolati e improbabili. Usando un’altra semplificazione giornalistica: è la spesopoli il vero baco. Perfino ad agosto, quando l’attività parlamentare è quasi nulla. 
Premessa fondamentale. L’11 agosto 2011 nel «Comunicato politico numero quarantacinque», pubblicato sul suo blog, Beppe Grilloratifica: «Ogni eletto percepirà un massimo di 3.000 euro di stipendio, il resto dovrà versarlo al Tesoro, e rinunciare a ogni benefit parlamentare». Ossia: alla diaria (3.503 euro al mese), ai rimborsi per l’esercizio del mandato (3.690 euro), alle spese per andare dall’aeroporto al Parlamento (1.107 euro), a quelle telefoniche (500 euro), oltre che a trasporti illimitati e gratuiti.
Il totale è 8.800 euro al mese: di questi, solo 2 mila euro deve essere giustificato da scontrini o ricevute. Per il resto, quasi 7 mila euro, non serve nessun giustificativo. Criterio che non ha eguali in nessuna azienda o amministrazione pubblica. Una manna, per gli eletti di tutti gli schieramenti. Grillini compresi: che però, a differenza dei vituperati colleghi, hanno fatto voto di francescanesimo politico. Intendimento che permette al Movimento di professarsi agli antipodi dalla banda di manigoldi che, a suo giudizio, siederebbe a Montecitorio e a Palazzo Madama.   

La mamma di Matteo contro Salvini: «Non capisco, chi è malato come mio figlio non tornerebbe mai in classe»

Mamma Sara ha da poco finito di fare il bagnetto al piccolo Matteo, il bambino romano di 8 anni affetto da leucemia, che potrà tornare in classe solo quando un suo compagno avrà ultimato i richiami vaccinali. E con le mani ancora umide la madre del bimbo risponde al telefono: «Su Salvini e la lettera scritta al ministro? Mi sono spaventata tanto e ho pensato: non è possibile. Mi veniva da piangere».


Signora Attili cosa l’ha turbata di quella lettera?
«Mi sono detta: mi rema tutto contro. L’obbligo dei vaccini va esteso e non il contrario. Cosa voleva fare? Salvini facesse qualcosa affinché vengano vaccinati tutti: non dimentichiamoci che alcune malattie, come la poliomielite e il vaiolo, sono state debellate grazie al vaccino».

Pensa che la richiesta del ministro dell’Interno avanzata alla responsabile della Sanità, per differire gli obblighi in scadenza il prossimo 10 marzo e permettere ai bambini non vaccinati da 0 a 6 anni di entrare a scuola, rappresenti un passo indietro?
«Penso di sì, invece di sminuire le vaccinazioni perché non cerca di fare qualcosa per garantirle? Ci sono tanti bambini che vanno alla materna e sono nelle condizioni di mio figlio, se Salvini si facesse un giro nei reparti oncoematologici non so come ne uscirebbe: ci sono dei piccoli che neanche camminano perché sono attaccati alle pompe che fanno la chemio e ci sono bambini di due o tre anni che magari ne sono usciti e potrebbero tornare a scuola. Io li invidiavo lo sa?»

Chi? Quei bambini?
«Sì, i piccoli della materna perché mi dicevo: “vedi però loro sono più fortunati, perché se c’è qualcuno non vaccinato possono allontanarlo”».

Crede che il ministro abbia peccato di superficialità?
«Ha azzardato a fare una dichiarazione del genere».


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Vaccini, la Grillo risponde a Salvini che chiedeva un decreto d'urgenza per i non vaccinati. "Stiamo facendo la nuova legge". Il no dei presidi