Signora Attili cosa l’ha turbata di quella lettera?
«Mi sono detta: mi rema tutto contro. L’obbligo dei vaccini va esteso e non il contrario. Cosa voleva fare? Salvini facesse qualcosa affinché vengano vaccinati tutti: non dimentichiamoci che alcune malattie, come la poliomielite e il vaiolo, sono state debellate grazie al vaccino».
Pensa che la richiesta del ministro dell’Interno avanzata alla responsabile della Sanità, per differire gli obblighi in scadenza il prossimo 10 marzo e permettere ai bambini non vaccinati da 0 a 6 anni di entrare a scuola, rappresenti un passo indietro?
«Penso di sì, invece di sminuire le vaccinazioni perché non cerca di fare qualcosa per garantirle? Ci sono tanti bambini che vanno alla materna e sono nelle condizioni di mio figlio, se Salvini si facesse un giro nei reparti oncoematologici non so come ne uscirebbe: ci sono dei piccoli che neanche camminano perché sono attaccati alle pompe che fanno la chemio e ci sono bambini di due o tre anni che magari ne sono usciti e potrebbero tornare a scuola. Io li invidiavo lo sa?»
Chi? Quei bambini?
«Sì, i piccoli della materna perché mi dicevo: “vedi però loro sono più fortunati, perché se c’è qualcuno non vaccinato possono allontanarlo”».
Crede che il ministro abbia peccato di superficialità?
«Ha azzardato a fare una dichiarazione del genere».
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