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sabato 9 marzo 2019

Tav, analisi costi/benefici: stessi autori, ma conclusioni opposte

Il gruppo del professor Ponti ha condotto per l'Europa uno studio che promuove l'alta velocità Torino-Lione. In quello fatto per l'Italia, invece, la stroncatura è totale di PAOLO GRISERI

Marco Ponti (ansa)
Che cosa accade se si allarga l'orizzonte? Succede che la stessa questione assume contorni diversi e viene valutata in modo opposto. La storia dell'analisi costi/benefici realizzata dal gruppo del professor Ponti per il governo italiano è emblematica: quel che non era conveniente in Italia diventa estremamente vantaggioso in Europa. Non deve stupire che il gruppo di Ponti abbia partecipato sia all'analisi demolitoria della Tav, quella che la fa a pezzi e dice che i costi superano i benefici di 7 miliardi, sia a quella elogiativa, che spiega come il corridoio Mediteranneo, quello della Torino-Lione appunto, "crei una riduzione del 30 per cento delle emissioni di CO2".

Questo succede perché il secondo studio non riguarda la Torino-Lione ma l'intero corridoio mediterraneo, quello che arriva da est, attraversa la pianura padana, arriva a Torino e da qui va verso la Francia utilizzando il nuovo tunnel della val di Susa. La domanda cruciale è quella che è stata posta da Luigi Di Maio in modo provocatorio: "Perché dobbiamo andare da Torino a Lione?". Che è come chiedersi: "Perché andare da Milano a Roncobilaccio? Perché costruire l'autostrada del Sole?".

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