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giovedì 4 aprile 2019

Situazione meteo: pioggia di fulmini e precipitazioni più intense nell’interno e a Levante

L'aggiornamento di Arpal. Nessun problema per i torrenti della provincia di Genova


Genova. Piogge forti sono cadute nella notte soprattutto a Ponente mentre in queste ore fenomeni localmente molto forti si registrano a Levante, dove le immagini da satellite e da radar mostrano nuclei precipitativi ancora attivi.
Arpal ha diffuso il messaggio di monitoraggio meteo-idrologico questa mattina alle 8.05.
Sul Centro Levante della regione, a causa delle piogge in atto, i livelli idrometrici stanno registrando modesti innalzamenti ma ben al di sotto dei livelli di guardia.
Nelle prossime ore sono attese ancora piogge diffuse su tutta la regione che potranno assumere carattere di rovescio o temporale soprattutto dalla seconda parte della mattina.
La pioggia caduta nelle ultime 6 ore, per quanto riguarda la provincia di Genova, ha raggiunto cumulate giudicate elevate soprattutto nell’interno: la stazione Prai di Campoligure segnava 52,4 mm, quella di Loco Carchelli a Rovegno 46 mm, quella di Sella Giassina a Neirone 44,8 mm. Intorno alle 7.30 di questa mattina le precipitazioni si sono concentrate nell’interno tra il Tigullio e lo spezzino con l’intensità maggiore registrata sulla Statale di Ne con 35,4 mm caduti in un’ora.
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MeteoLive: Notizie delle ultime ore

Pericolosi temporali autorigereranti sono in atto da alcune ore nella provincia di La Spezia, fra La Spezia e l'alta Toscana, orientativamente nei pressi del percorso autostradale A15: possibili ALLUVIONI lampo. Al momento la circolazione in autostrada e nella viabilità locale è molto rallentata per allagamenti. La zona è tuttavia spesso soggetta a questo tipo di precipitazioni violente e persistenti

Riace, Lucano: "Sia fatta giustizia". Per la Cassazione, non risultano 'frodi'

'Non favorì matrimoni di comodo, cercò solo di aiutare Lemlem'

"Il mio auspicio è che ci sia giustizia". Lo ha detto Domenico Lucano, sindaco sospeso di Riace alla trasmissione Circo Massimo su Radio Capital intervenendo dopo che sono state rese note le motivazioni della Cassazione relative all'udienza che lo scorso 26 febbraio si è conclusa con l'annullamento con rinvio del divieto di dimora a Riace, la cittadina calabrese diventata un simbolo per l'accoglienza dei migranti. "Ora mi aspetto con tutto il cuore che il divieto di dimora possa cadere", ha aggiunto. "Su questo confido - ha aggiunto Lucano - perché non era veramente possibile il discorso del favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Ho dedicato grande parte della mia vita, almeno negli ultimi anni, alla causa degli ultimi perché spontaneamente da quando, e non ero nemmeno sindaco, è arrivato un veliero sulla costa, mi sono adoperato. Non avevo un secondo fine. Questo è stato un fatto fantastico per Riace e per i centri dell'interno che non hanno delle prospettive per il futuro. Ora mi aspetto con tutto il cuore che il divieto di dimora possa cadere".

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Omicidio del pappagallo, 22 anni di carcere per Ignazio Frailis

Non l'ha uccisa per le parolacce del pappagallo, ha detto il pm nella requisitoria

Ventidue anni e mezzo di carcere.
È la condanna inflitta dalla Corte d'Assise di Cagliari a Ignazio Frailis, 48enne di Capoterra, accusato di aver ucciso con 11 coltellate la vicina di casa Maria Bonaria Contu mentre passeggiava nel parco della comunità montana assieme a due amiche.
Dopo il carcere, l'imputato dovrà stare altri tre anni in una casa di cura perché gli è stato riconosciuto il parziale vizio di mente. Il pm Paolo De Angelis aveva chiesto l'ergastolo.
Frailis aveva ucciso la vicina il 2 maggio del 2017: il suo movente sarebbero le angherie e le parolacce pronunciate dal pappagallo della donna nei suoi confronti.
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mercoledì 3 aprile 2019

Autostrade contro riforma pedaggi, Toninelli attacca

Contestata delibera Autorita' trasporti. Aspi impugna al Tar

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Due operai morti nel Milanese

Lavoravano alla costruzione di una barriera lungo la linea ferroviaria

Due operai, di 55 e 47 anni, sono morti questa mattina all'interno di un cantiere in via Roma, a Pieve Emanuele (Milano), schiacciati dal crollo di una lastra metallica. I lavoratori erano impegnati nella realizzazione di paratie divisorie tra i binari ferroviari e i vicini terreni agricoli.
    Secondo quanto accertato finora il crollo sarebbe stato causato da una manovra sbagliata con una gru. La lastra li ha travolti. Uno dei due è morto sul colpo, l'altro è stato soccorso e portato in ospedale ma non c'è stato nulla da fare. Un terzo operaio, invece, è rimasto illeso. La linea ferroviaria Milano-Tortona è stata bloccata.

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Ong tedesca Sea Eye soccorre 64 migranti al largo della Libia

Salvini: "Vuole un porto sicuro? Vada ad Amburgo". La nave aveva ricevuto la segnalazione da Alarm Phone. A bordo anche 10 donne, 5 bambini e un neonato

La nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye ha soccorso al largo della Libia 64 migranti che si trovavano a bordo di un gommone. "Sono tutti al sicuro sulla nostra nave", ha twittato poco fa l'organizzazione umanitaria. "Ora Italia e Malta assegnino loro un porto sicuro di sbarco", chiede Mediterranea Saving Human, il progetto italiano di soccorso promosso da una rete di associazioni, Ong e realtà politiche e sociali. Immediata la replica del ministro dell'Interno, Matteo Salvini: "Nave battente bandiera tedesca, Ong tedesca, armatore tedesco e capitano di Amburgo. È intervenuta in acque libiche e chiede un porto sicuro. Bene, vada ad Amburgo".

L'allerta era scattata questa mattina alle 10 su segnalazione di Alarm Phone, il servizio telefonico che fornisce ai migranti un numero da chiamare in caso di difficoltà: aveva ricevuto una telefonata da un'imbarcazione che si trovava al largo di Zuwarah a bordo della quale i migranti segnalavano la presenza di 10 donne, 5 bambini e un neonato.


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Sicilia, l’Ars boccia la legge sulle quote rosa. Ma approva quella per aumentare gli assessori: fino a 355 poltrone in più

In una sola giornata l'Assemblea regionale siciliana chiarisce come immagina il futuro della politica: con meno donne ma più poltrone da spartire. E lo fa in modo trasversale, nel senso che le due leggi sono votate da tutti. Compreso il Movimento 5 stelle, che ha presentato l'emendamento soppressivo della norma per obbligare i sindaci a comporre giunte con almeno il 40% di parità di genere. Poi passato grazie al voto (segreto) di pezzi della maggioranza. Cancelleri (M5s): "Per eleggere le donne non serve una legge, basta candidarle in posizione utile. Noi abbiamo 20 consiglieri e 8 sono donne"


No alle quota rosa. Sì a 355 posti da assessori in più nelle giunte dei comuni. In una sola giornata l’Assemblea regionale siciliana chiarisce come immagina il futuro della politica: con più poltrone da spartire, ma a patto che siano occupate dagli uomini. E lo fa in modo trasversale, nel senso che le leggi in questione sono votate da tutti: una anche dal Movimento 5 stelle. Sono stati i grillini, infatti, a presentare l’emendamento che ha soppresso l’articolo 1 del disegno di legge sulla composizione delle giunte comunali in Sicilia. Solo che quell’articolo prevedeva l’obbligo di garantire almeno il 40 percento di rappresentanza di generenelle città con più di 15mila abitanti.
Quote rosa Ko col voto segreto – “Per fare eleggere le donne non serve una legge, basta candidarle in posizioni utili all’elezione”, ha sostenuto Giancarlo Cancelleri, leader del M5s Sicilia. Con il voto segreto, però, la maggioranza del governatore Nello Musumeci è andata sotto. O meglio ha votato contro se stessa: l’emendamento “cancella quote rosa”, infatti, è passato con 26 voti a favore e 16 contrari. I 5 stelle hanno in totale 20 consiglieri regionali: è evidente, dunque, che quella norma sia stata cancellata anche con il sostegno di politici di altri schieramenti. Pure della maggioranza.

I franchi tiratori – Il governo della Sicilia è stato battuto anche su un altro emendamento, anche questo soppresso: quello che prevedeva la incompatibilità fra la carica di assessore e quella di consigliere comunale.

Codice rosso, sì unanime della Camera al reato di revenge porn. Sulla castrazione chimica la Lega fa dietrofront

La relatrice 5Stelle Ascari ha proposto un emendamento che recepisce i testi presentati la scorsa settimana da Boldrini e Forza Italia. L'esito del voto è stato accolto in aula da un applauso. Introdotto anche il reato di "sfregio del volto". Salvini propone un "telefono rosso" antiviolenza. Le deputate dem: "Esiste già. Fa propaganda"
Deputati 5Stelle con la rosa rossa durante la discussione sul codice rosso contro la violenza sulle donne (ansa)
ROMA - A sei giorni di distanza dallo scontro in aula, con le deputate di Forza Italia e Pd che occupavano i banchi per protesta, l'intesa sul revenge porn è stata trovata. Il reato viene introdotto nel codice rosso sulla violenza contro le donne con un emendamento che ha avuto un consenso unanime. In aula alla Camera 461 voti a favore e nessun contrario. Il risultato è stato accolto da un applauso, con i deputati Fi e Pd tutti in piedi a battere le mani. E l'intero provvedimento marcia spedito verso il sì della Camera, per poi passare all'esame del Senato.  Con 384 voti favorevoli e solo 2 contrari è passato anche l'articolo 7, che introduce il nuovo reato dello sfregio del volto (la pena va dagli otto ai quattordici anni).

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martedì 2 aprile 2019

L’unione civile tra due donne della Marina Militare: Rosa Maria e Lorella spose (in divisa) a La Spezia

Rosa Maria Mogavero e Lorella Cipro si sono sposate a La Spezia con l’alta uniforme della Marina Militare. L’unione civile tra le due marinaie si è tenuta nella città ligure dove sono entrambe di stanza.
Rosa Maria è maresciallo e Lorella tenente di vascello. Su Facebook Marco Furfaro, coordinatore nazionale di Futura e membro della Direzione Pd, ha postato la foto del matrimonio: “Si amano e hanno coronato il loro sogno. E lo hanno fatto così, in alta uniforme come se fosse scontato, semplice, naturale. E lo era davvero, perché quando si festeggia insieme l’amore, con amici e parenti, tutto diviene naturale”, si legge nel post.
Il matrimonio tra le due donne della Marina si è svolto proprio nel giorno in cui si è concluso a Verona il Congresso delle Famiglie. La prima unione civile nella Marina Militare era stata celebrata nel 2016 tra Antonio Cuturi e Umberto Granata a Piombino.
Anche il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha voluto lanciare un messaggio alle spose su Facebook: “Volevo rivolgere i miei più sinceri auguri a Lorella e Rosy – ho saputo che i vostri amici vi chiamano così – i nostri due marinai che il 31 marzo hanno celebrato la vostra unione. Sono stata davvero felice di vedere le immagini del vostro giorno più bello, con le famiglie riunite e tanta gioia nei vostri sguardi. Lorella e Rosy sono l’esempio di una importante evoluzione culturale, nelle Forze Armate e nel nostro Paese”.
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Enna, l’omicida all’amico: “Ciao Peppe, non posso venire al raduno, ho ucciso mia moglie”

“Ciao Peppe, non posso venire al raduno, ho ucciso mia moglie”. Così in un audio FIlippo Marraro ha confessato l’omicidio della moglie a un amico. La gelosia è il movente del femminicidio della mamma di due figli uccisa a colpi di pistola dal marito Filippo Marraro a Enna. Già in passato si era reso protagonista di episodi di violenza.

"Buongiorno, Peppe Click. Mi dispiace per il raduno. Non posso venire più: ho ucciso mia moglie. Mi dispiace". Così, con naturalezza e noncuranza, Filippo Marraro ha confessato l'omicidio della moglie, con un messaggio vocale, a un amico di Agrigento, Peppe Nobile, detto  "Click", dal nome del suo negozio di informatica. Quello a cui si non potrà partecipare è il motoraduno organizzato dall'amico, animatore del club TMax, per il 7 aprile, al quale Marraro si era iscritto con il figlio adolescente."Addio, addio a tutti. Scusatemi di tutto" conclude il messaggio che sulle prime. Nobile, ha preso per uno scherzo. Poi, riflettendo sulle ultime confidenze fatte da Filippo riguardo alla moglie, ha dovuto concludere che si trattava proprio della verità.

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Busta sospetta alla sindaca Appendino, allarme in Municipio a Torino

Rinviato il Consiglio comunale. Artificieri sul posto. Il mittente 'Scuola A. Diaz, Genova' richiama ad ambienti anarchici


Era "idoneo a esplodere" il congegno trovato all'interno della busta sospetta indirizzata alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, e intercettata in Municipio. Lo rende noto la Questura di Torino, secondo cui il gesto sarebbe riconducibile "a soggetti appartenenti all'area anarco-insurrezionalista verosimilmente appartenenti alla cellula riconducibile all'Asilo", il centro sociale sgomberato il 7 febbraio dalla polizia.  "Scuola A. Diaz. Via C. Battisti 6, 16145 Genova": è questo il mittente della busta. La scritta è tracciata in stampatello su un foglio bianco attaccato al plico. 

Se qualcuno pensa di intimidirmi si sbaglia di grosso". Lo scrive sui social la sindaca di Torino Chiara Appendino. "Avanti, più determinata di prima" aggiunge ringraziando "tutte e tutti per i messaggi di vicinanza e solidarietà".

"Esprimo piena solidarietà alla sindaca di Torino Chiara Appendino, vittima di un gravissimo atto intimidatorio. L'intero governo è al suo fianco. Lo Stato non permetterà che minacce del genere le impediscano di esercitare appieno il suo ruolo". Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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Veneto, mancano 1300 medici. La Regione: assumiamo quelli in pensione

Dall'assunzione degli specializzandi a quella dei medici in pensione. Scende in campo la Regione Veneto con una delibera per cercare di tamponare la falla
di Milva Andriolli, montaggio Christian Montone

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In Veneto mancheranno migliaia di medici: quasi 2500 in tre anni

lunedì 1 aprile 2019

Arriva la pioggia, da mercoledì temporali in tutta Italia

Oltre alle precipitazioni è previsto un calo delle temperature

Arrivano, dopo un lungo periodo di siccità, le piogge su tutta Italia. Da mercoledì a venerdì un'area di bassa pressione porterà rovesci, temporali, un calo delle temperature e anche neve sulle Alpi. Secondo le previsioni di Edoardo Ferrara, meteorologo di 3bmeteo.com, al settentrione "una perturbazione atlantica in discesa dal Nord Europa, si 'tufferà' letteralmente sul Mediterraneo dando vita ad una circolazione ciclonica che coinvolgerà anche l'Italia. 

Prime deboli precipitazioni sono attese entro la fine di martedì, ma sarà tra mercoledì e venerdì che buona parte del Nord verrà bagnato da piogge e rovesci, con accumuli comunque più importanti a ridosso di Alpi, Prealpi, pedemontane e sulla Liguria". Anche le regioni del Centrosud vedranno un aumento delle nubi con piogge e rovesci localmente a sfondo temporalesco, sempre da mercoledì a venerdì. "In un primo momento - precisa Ferrara - saranno più coinvolte le regioni tirreniche le Isole Maggiori, sebbene successivamente fenomeni sparsi dovrebbero interessare anche i versanti adriatici. Il tutto verrà accompagnato da un deciso rinforzo dei venti, con mari tendenti a mossi o molto mossi".

Omicidio Murazzi, 27enne di origine marocchina confessa: “L’ho ucciso perché era felice”

Si chiama Said Machaouat il ragazzo di 27 anni che ha confessato ai carabinieri di avere ucciso Stefano Leo il 33enne salentino accoltellato alla gola lo scorso 23 febbraio ai Murazzi di Torino. Il giovane si è costituito poche ore dopo la marcia organizzata dagli amici e dai parenti della vittima recandosi in questura. Gli agenti hanno subito contattato i carabinieri che hanno trasportato il ragazzo al Comando provinciale di via Valfrè dove è stato interrogato. Alle 23.30 il 27enne italiano di origini marocchine è stato dichiarato in stato di fermo.
Nato in Marocco, è arrivato in italia all’età di 6 anni. Ha studiato come cuoco ma lavorava come cameriere. Perso il lavoro, tornò in Marocco, dove è rimasto per 4 mesi, per poi rientrare in Italia.
«L’ho ucciso perché aveva un’aria felice. L’ho scelto perché appariva felice. Non sopportavo la sua felicità, era troppo felice, volevo ammazzare un ragazzo come me, togliergli tutte le promesse, toglierlo ai suoi figli, ai suoi parenti e ai suoi amici». Questa sarebbe l’assurda motivazione fornita agli inquirenti. Un movente che, secondo il Procuratore, “mette i brividi”.
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A Roma la prima pompa di benzina cinese a 0,50 centesimi al litro. Si risparmia parecchio. Ma c’è da fidarsi?

Agenpress. Dopo i recenti attriti tra Iran, Stati Uniti e Israele che hanno fatto infiammare il greggio, con l’immediato effetto di far schizzare il costo della benzina oltre 1,70 euro al litro, e non solo in autostrada, dov’è sempre più cara.
Stesso discorso per il gasolio, ovviamente: anch’esso pare voler sfondare la soglia di 1,60 euro al litro. Insomma, è il caso di correre ai ripari.
Infatti con il recente accordo tra l’Italia e la Cina tramite la cosiddetta Via della Seta”affrontare il caro-rifornimento è possibile. Avete mai sentito parlare della “benzina cinese”?
Nasce a Roma la prima stazione di servizio non collegata ai storici marchi, ha un logo facile da individuare “PetroChina” con un prezzo incredibile: 0,50 centesimi al litro sia sulla benzina, sia sul gasolio. Riduzione che può essere ancora più consistente per il GPL. 
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Mercato auto in contrazione, male marzo, il primo trimestre chiude a -6,5%

Perde oltre 9 punti il mercato dell’auto in Italia nel mese di marzo. Le immatricolazioni il mese scorso sono state 193.662, il 9,6% in meno rispetto a un anno fa. E così il primo trimestre dell’anno conferma la forte flessione del mercato italiano che perde il 6,5% nel complesso, dopo le performance negative di gennaio (-7,49%) e febbraio (-2,34%). Un avvio di stagione che mette un’ipoteca sulle performance attese per l’anno in corso, tanto che i principali osservatori del comparto stanno rivedendo al ribasso le stime sulle immatricolazioni.

(...) Guardando alle case produttrici, pesa il risultato del Gruppo Fiat Chrysler che lascia sul terreno il 19,3% di immatricolazioni, oltre 10mila autovetture in meno rispetto a marzo dell’anno scorso, con il segno meno davanti a tutti i brand della casa tranne Lancia. Nel trimestre il calo è del 16,6% e la quota di mercato passa dal 27,5 al 24,6.

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Ocse: Pil 2019 -0,2%, deficit al 2,5%. 'Abrogare quota 100, reddito rischia di favorire il lavoro nero'

'Stabilità banche legata ad abbassamento dello spread'

Negli ultimi anni l'Italia ha registrato una "ripresa modesta" che ora "si sta indebolendo" tanto che nel 2019 "il Pil dovrebbe registrare una contrazione dello 0,2% e un aumento dello 0,5% nel 2020. La politica di bilancio espansiva e una debole crescita faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche, che passerà dal 2,1% del Pil nel 2018 al 2,5% nel 2019" mentre il debito salirà al 134%. Sono le stime aggiornate dell'Ocse, contenute nel Rapporto sull'Italia. Ma il ministro dell'Economia Tria e i vicepremier Salvini e Di Maio respingono le critiche.

"L'abbassamento dell'età pensionabile a 62 anni con almeno 38 anni di contributi rallenterà la crescita nel medio termine, riducendo l'occupazione tra le persone anziane e, se non applicata in modo equo" aumenterà "la diseguaglianza intergenerazionale e farà aumentare il debito pubblico", scrive l'Ocse nel Rapporto sull'Italiainvitando ad "abrogare le modifiche alle regole sul pensionamento anticipato introdotte nel 2019 e mantenere il nesso tra l'età pensionabile e la speranza di vita".

"La salute del settore bancario è strettamente connessa alla finanza pubblica e ai suoi effetti sui rendimenti dei titoli di stato. Rendimenti dei titoli di stato più bassi contribuirebbero a preservare la stabilità del settore bancario", scrive ancora l'Ocse. 

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Boom di tasse

Le aliquote salgono in quasi tutti i Comuni d'Italia

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Lavoro, risale la disoccupazione a febbraio: ora a quota 10,7%. Tasso giovanile al ​32,8%

Risale la disoccupazione. A febbraio il tasso si è alzato e attestato al 10,7%, in aumento di 0,1 punti. Lo rileva l'Istat, diffondendo i dati provvisori. Le persone in cerca di occupazione aumentano dell'1,2% (+34 mila), risultando pari a 2 milioni 771 mila. Su base annua tuttavia il numero dei disoccupati è in calo (-1,4%, -39 mila). Confrontando il dato con il minimo pre-crisi (5,8%, dell'aprile 2007), emerge come il tasso disoccupazione sia ancora di quasi 5 punti superiore.

Il tasso di disoccupazione non risaliva da ottobre. E infatti il 10,7% è il livello più alto sempre da ottobre scorso. Il rialzo, spiega l'Istat, è di 0,1 punti percentuali anche se per effetti degli arrotondamenti si passa al 10,7% dal 10,5% di gennaio. Guardando al numero dei disoccupati, la crescita riguarda entrambi i generi e si concentra tra le persone oltre i 35 anni.
La stima degli occupati a febbraio è «in lieve calo» rispetto a gennaio: -0,1%, pari a -14 mila unità. Lo rileva l'Istat, ricordando che il mese precedente aveva fatto registrare un «contenuto aumento». L'Istituto spiega come la diminuzione di febbraio si rifletta in una contrazione dei dipendenti (-44mila), sia permanenti (-33 mila) che a termine (-11 mila). Invece risultano in aumento gli indipendenti (+30 mila). Su base annua invece l'occupazione risulta ancora in crescita (+113 mila).
Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24enni) a febbraio si attesta al 32,8%, in «lieve» diminuzione rispetto a gennaio (-0,1 punti percentuali). Lo rileva l'Istat, spiegando che il dato distanza quasi 14 punti dal minimo pre-crisi (19,4%, del febbraio 2007).

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Shopping del governo: 8.280 auto blu e grigie per 168 milioni di euro

In arrivo 7.900 auto grigie, per una spesa prevista pari a 120 milioni di euro. E 380 auto blu, al costo di 48 milioni di euro. Mentre si moltiplicano gli allarmi sulla mancata crescita dell’economia, il governo si appresta a spendere con un tempismo straordinariamente imperfetto poco meno di 170 milioni di euro per rinnovare il parco auto della Pubblica amministrazione. 

I BANDI
È quanto emerge scartabellando i bandi della Consip, la centrale acquisti dello Stato. Il bando per il noleggio di 7.900 auto grigie (vetture con o senza autista con una cilindrata inferiore a 1600 cc) è in dirittura d’arrivo: il termine per la ricezione delle offerte è scaduto proprio in questi giorni. Quello relativo all’acquisto di 380 auto blu (vetture con una cilindrata superiore a 1600 cc) è in stato più avanzato: la procedura dovrebbe chiudersi entro ottobre.

L’abbuffata di auto di Stato arriva in un momento in cui la crescita dell’economia è appesa un filo. Confindustria ha appena corretto al ribasso le sue stime: secondo il centro studi di Viale dell’Astronomia nel 2019 la crescita del prodotto interno lordo rimarrà inchiodata sullo zero. Anche il ministro del Tesoro Giovanni Tria si è detto preoccupato. Ma ciò nonostante lo shopping di auto di Stato non rallenta. Pubblicato poco prima di Natale, il bando della Consip per il noleggio a lungo termine di veicoli senza conducente ha un valore complessivo di 120 milioni di euro circa: le offerte presentate prima del 25 marzo ora verranno esaminate dalla commissione giudicatrice. 


Per l’acquisto delle auto blu è stato preparato invece un bando a parte, pubblicato dalla Consip a ottobre, del valore di poco inferiore ai cinquanta milioni (la spesa è prevista è pari a 48.550.350 euro). In questi anni la guerra alle auto blu avviata da Matteo Renzi quando era presidente del Consiglio ha prodotto risultati importanti. 


È stato anche posto un tetto al numero di auto blu di cui possono disporre i ministeri (cinque a dicastero). Risultato? Le auto blu dal 2014 al 2018 sono passate da circa 66 mila a poco più di 29 mila. Prima della sforbiciata la spesa totale sostenuta per la gestione del parco auto dello Stato aveva superato il miliardo di euro (di cui 539 milioni di euro solo per le auto grigie). Quale sia la situazione attuale però non è chiaro: l’ultimo censimento effettuato dal Dipartimento della funzione pubblica in collaborazione con Formez Pa risale infatti a un anno fa. 

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E' caduto il governo

E' caduto l'esecutivo M5S-Lega a causa di Tap, Tav, Def, decreto sicurezza, processo a Salvini, autonomie, ponte Morandi e Toninelli.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato comunque il tanto contestato Congresso della Famiglia a Verona...


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domenica 31 marzo 2019

Via Cascina dei Prati a Milano, trovato corpo carbonizzato e fatto a pezzi

Il fuoco è stato appiccato nell’area dedicata alla raccolta rifiuti vicino a un caseggiato popolare dell’Aler, abitato da 350 famiglie. Si indaga tra i residenti. Al cadavere mancavano testa, gambe e mani

Una notte intera di rilievi della Scientifica non ha ancora chiarito il sesso. Gli accertamenti stanno continuando in queste ore, con l’obiettivo di dare un’identità al cadavere mutilato e bruciato, rinvenuto la sera di sabato 31 marzo in via Cascina dei Prati, alla Bovisasca, periferia nordest di Milano. Alle 22.15 una prima squadra dei vigili del fuoco è intervenuta, chiamata da alcuni residenti che hanno visto le fiamme nel gabbiotto che contiene i rifiuti, posizionato ai margini del complesso popolare dell’Aler, abitato da 350 famiglie. Le operazioni dei pompieri sono durate trenta minuti. L’incendio era di natura dolosa.

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Violentata in Circumvesuviana, la lettera della ragazza dopo la scarcerazione di due indagati: “Il mio corpo diventato scarto”

A due settimana dalla denuncia dello stupro, la 24enne di Portici in una lettera racconta quella sera del 5 marzo scorso: "Erano attimi di incapacità a reagire di fronte la brutalità. E dopo che il corpo era diventato scarto e oggetto, ho provato una sorta di distacco da esso. Il futuro diviene ricerca di una vita semplice". La giovane sente di non essere creduta, dopo che due dei tre accusati sono già tornati in libertà


“Bastano pochi minuti e ritorno col pensiero“. Due settimane dopo la denuncia di essere stata violentata nel vano dell’ascensore della stazione Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano, la 24enne di Portici venerdì è uscita per la prima volta di casa. Nello studio del suo legale, Maurizio Capozzo, ha lasciato una letteraper raccontare quella sera dello scorso 5 marzo. Ha chiesto che venga resa pubblica perché sente di non essere creduta, specialmente dopo che il Tribunale del Riesame di Napoli nel giro di sei giorni ha scarcerato due dei tre indagati per violenza sessuale di gruppo. Due dei tre giovani che, secondo quanto ricostruito dalle indagini del commissariato locale, avrebbero violentato a turno la 24enne, entrando ognuno nel vano ascensore mentre gli altri tenevano ferme le porte.
“Erano attimi di incapacità a reagire di fronte la brutalità e la supremazia di tre corpi. Erano attimi in cui la mente sembrava come incapace di comprendere, di totale perdizione dell’essere. E dopo che il corpo era diventato scarto e oggetto, ho provato una sorta di distacco da esso. Il mio corpo, sede della mia anima, così sporco“, si legge nella lettera della giovane donna. “Mi sembrava di essere avvolta dalla nebbia mentre mi trascinavo su quella panchina dopo quelli che saranno stati 7 o 8 minuti“, scrive ancora la ragazza. “Mi sono seduta e non l’ho avvertito più. Ho cominciato ad odiarlo e poi a provare una profonda compassione per il mio essere. Compassione che ancora oggi mi accompagna, unita ad una sensazione di rabbia impotente, unita al rammarico, allo sdegno, allo sporco, al rifiuto e poi all’accettazione di un corpo che fatico a riconoscere perché calpestato nella sua purezza”.

La ragazza venne trovata in lacrime su una panchina della stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano. A un ragazzo, che le si era avvicinato, disse che poco prima era stata violentata da tre giovani. I tre vennero individuati grazie alle immagini della videosorveglianza. Hanno ammesso di aver avuto un rapporto ma sostenuto che fosse consenziente. Tra il 22 e il 23 marzo è stato scarcerato il 18enne Alessandro Sbrescia, poi il 19enne Antonio Cozzolino. In cella rimane il terzo giovane, il 19enne Raffaele Borrelli. Il Riesame fisserà l’udienza all’inizio della prossima settimana. Al momento, però, non si conoscono le motivazioni che hanno spinto i giudici a pronunciarsi in tal senso.
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Terzani? «Sopravvalutato». E la Lega affossa il premio dedicato al giornalista

«Roba da comunisti», dice la giunta leghista alla guida del comune di Udine dallo scorso anno. I fondi per il Festival passano da 30mila a 10mila euro

«Sopravvalutato». Un «santo secolare». «Roba da comunisti». È così che il comune di Udine, guidato dallo scorso anno da una giunta leghista, taglia i finanziamenti al Premio letterario internazionale dedicato al giornalista e scrittore Tiziano Terzani. A spiegarlo è l’assessore alla cultura leghista Fabrizio Cigolot: ragioni di soldi, ma anche di valutazione dell'opera e della figura del giornalista, che a detta dell'assessore negli anni è stato sopravvalutato. «Terzani è diventato un santo secolare, un oggetto di culto», dice Cigolot. «Complimenti a chi è riuscito a imporlo associandolo a un’idea di alta qualità come persona, della quale io fortemente dubito anche perché ci sono autorevoli esponenti che sull’analisi storica di Terzani avrebbero mosso più di qualche critica».
I finanziamenti dedicati al Festival letterario di Udine Vicino/Lontano - che si tiene ogni anno a maggio e che promuove il Premio internazionale Tiziano Terzani - passano così, da quest'anno, da 30mila euro a 10 mila euro. Perché non solo è «roba da comunisti», dice la giunta leghista. ma «non porta alcun vantaggio economico». «Non promuove qualcosa di specifico e identificabile con la nostra realtà e funge in maniera marginale da traino per l’industria turistica», prosegue Fabrizio Cigolot. «Non valorizza il territorio e non promuove il turismo». 

Le reazioni

«Quello che afferma l’assessore su Tiziano non è serio, è demagogia», replica la moglie Angela Staude, che oggi ha 79 anni e che insieme ai figli Saskia e Folco ha contribuito all'istituzione del premio da parte dell’associazione culturale vicino/lontano. «Accettiamo le critiche, ma non in questo modo cialtrone e superficiale». I tagli ai fondi, dice Angela, sono di fatto un modo per boicottare l'appuntamento, conditi da «un segno di disprezzo» per un lavoro che dura da 15 anni.
«Cigolot ha detto che la figura di Terzani non vale molto, quando i suoi libri sono stati tradotti in 15 Paesi, tra cui gli Usa, Francia, Gran Bretagna e Bulgaria» ricorda Federico Pirone, che di Cigolot è il predecessore all'assessorato alla Cultura del comune. «Le parole dell’assessore sono molto gravi, abbiamo provato notevole imbarazzo per quello che stava dicendo in aula». Pirone condanna «l’ottusità che accompagna questa amministrazione».

Chi è Tiziano Terzani

Nato a Firenze nel 1938 da famiglia modesta, Terzani riuscì a studiare e a laurearsi (con lode) in giurisprudenza alla Normale di Pisa. Come manager della Olivetti, ebbe occasione di viaggiare in tutto il mondo. Prima in Europa, poi in Asia e in Cina. Il suo primo reportage su L'Astrolabio raccontava della segregazione in Sud Africa. In California, alla Stanford University, imparò il cinese. Dimessosi dalla Olivetti dopo un'aspettativa per ragioni di studio, iniziò a girare tutta Europa alla ricerca di un lavoro da corrispondente. La risposta positiva arrivò da Der Spiegel allora diretto da Rudolf Augstein, con un contratto da free lance per la copertura del Sud-est asiatico.

Raccontò dal fronte la guerra in Vietnam, e cominciò a collaborare saltuariamente con l'Espresso e Il Giorno prima, poi con Il Messaggero e la neonata Repubblica. Nel frattempo iniziò anche a pubblicare libri per Feltrinelli. Riuscì finalmente a stabilirsi a Pechino agli inizi del 1980.
Si è spento quindici anni fa, nel 2004: la malattia, un tumore all'intestino, era diventata parte del suo percorso spirituale e intellettuale.

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Udine, Tiziano Terzani continua a irritare. Anche da morto

L’Italia in siccità già a marzo. Colpa degli ambientalisti!

Siamo soltanto nel mese di marzo ed è già scattato l'allarme siccità. I fiumi sono in secca, gli insetti infestanti si moltiplicano senza controllo, i suoli si inaridiscono. E la politica? Ha altro a cui pensare, salvo dare la colpa di tutto agli ambientalisti. Incredibile...ma vero...


Il progressivo allontanamento delle persone dalla natura rende assai difficile rendersi conto da cosa dipendiamo veramente e cosa è veramente importante. Inoltre la politica è svenduta per il profitto di pochi e serve per lo più interessi che sono contro l'ambiente e la sopravvivenza del pianeta.
Non è un caso se alle elezioni votano ormai sempre meno persone, consapevoli che la politica farà poco o nulla in merito a ciò che è fondamentale per la nostra esistenza. I politici da parte loro, pur di giustificare il loro immobilismo e la difesa degli interessi da cui sono guidati, fanno affermazioni che sono prive di qualsiasi logica e completamente fuori dalla realtà.
La dichiarazione più assurda in campo ambientale che vince di sicuro la Palma d’oro dell’anno 2018 è stata quella di Matteo Salvini che in merito alle devastazione e alluvioni dello scorso inverno è riuscito a dire (incredibile ma vero) che i danni erano colpa degli ambientalisti.  Cioè secondo Salvini la colpa sarebbe degli unici che da sempre, contro tutto e tutti, si battono proprio per evitare questi danni, suonando continui allarmi su effetto serra, cambiamenti climatici, cementificazioni selvagge e politica irresponsabile che sono i veri e soli responsabili della devastazione, dei problemi legati al dissesto del territorio e conseguenti danni a cose e persone.
Ora siamo di fronte al problema opposto, altra faccia della stessa medaglia figlia dei cambiamenti climatici provocati dalla pazzia umana. Da oltre due mesi in molte zone della penisola non piove praticamente più. Il Po è in secca, i ghiacciai arretrano, non nevica e siamo a fine marzo. Abbiamo temperature estive e fino a dicembre si era assaliti dalle zanzare, che ora arrivano di nuovo senza aspettare i mesi più caldi. Eccoci quindi di fronte a una nuova possibile catastrofe idrica; infatti se a marzo siamo in queste condizioni, cosa succederà in estate? Dalla politica non è stato fatto nulla per prevenire la situazione, troppo indaffarata con problemi molto più importanti che la vita delle persone e dell’ambiente, visto che (ma forse i politici non ne sono a conoscenza), senza acqua non si vive.
Siamo in attesa a questo punto delle prossime fantastiche storielle che si inventerà il prode padano Salvini per incolpare gli ambientalisti anche della siccità e dei relativi problemi che ne deriveranno.
Per alleggerirgli il compito gli suggeriamo una serie di argomenti che possono fare al caso suo.
Gli ambientalisti di notte vanno in giro a bucare i vari acquedotti che a livello nazionale hanno perdite enormi che in alcune regioni arrivano fino quasi al 40%.    
Gli ambientalisti impediscono qualsiasi installazione di impianti di recupero e riutilizzo dell’acqua piovana che, proprio per l’aumento del rischio di desertificazione della penisola, dovrebbero essere resi obbligatori e sovvenzionati dallo Stato in ogni situazione possibile.
Gli ambientalisti si oppongono con tutte le loro forze all’utilizzo di sistemi di risparmio di acqua come riduttori di flusso, compost toilet, impianti di fitodepurazione con recupero dell’acqua, sistemi di irrigazione a goccia. Gli ambientalisti affermano che utilizzando queste metodologie si torna indietro di millenni e invece bisogna progredire, sprecare il più possibile per essere veramente moderni e fare aumentare il PIL.
Gli ambientalisti poi si riuniscono nelle notti di luna piena in luoghi segreti e intonano canti lugubri e si lanciano in danze sfrenate per impedire l’arrivo della pioggia.  
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