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mercoledì 3 aprile 2019

Sicilia, l’Ars boccia la legge sulle quote rosa. Ma approva quella per aumentare gli assessori: fino a 355 poltrone in più

In una sola giornata l'Assemblea regionale siciliana chiarisce come immagina il futuro della politica: con meno donne ma più poltrone da spartire. E lo fa in modo trasversale, nel senso che le due leggi sono votate da tutti. Compreso il Movimento 5 stelle, che ha presentato l'emendamento soppressivo della norma per obbligare i sindaci a comporre giunte con almeno il 40% di parità di genere. Poi passato grazie al voto (segreto) di pezzi della maggioranza. Cancelleri (M5s): "Per eleggere le donne non serve una legge, basta candidarle in posizione utile. Noi abbiamo 20 consiglieri e 8 sono donne"


No alle quota rosa. Sì a 355 posti da assessori in più nelle giunte dei comuni. In una sola giornata l’Assemblea regionale siciliana chiarisce come immagina il futuro della politica: con più poltrone da spartire, ma a patto che siano occupate dagli uomini. E lo fa in modo trasversale, nel senso che le leggi in questione sono votate da tutti: una anche dal Movimento 5 stelle. Sono stati i grillini, infatti, a presentare l’emendamento che ha soppresso l’articolo 1 del disegno di legge sulla composizione delle giunte comunali in Sicilia. Solo che quell’articolo prevedeva l’obbligo di garantire almeno il 40 percento di rappresentanza di generenelle città con più di 15mila abitanti.
Quote rosa Ko col voto segreto – “Per fare eleggere le donne non serve una legge, basta candidarle in posizioni utili all’elezione”, ha sostenuto Giancarlo Cancelleri, leader del M5s Sicilia. Con il voto segreto, però, la maggioranza del governatore Nello Musumeci è andata sotto. O meglio ha votato contro se stessa: l’emendamento “cancella quote rosa”, infatti, è passato con 26 voti a favore e 16 contrari. I 5 stelle hanno in totale 20 consiglieri regionali: è evidente, dunque, che quella norma sia stata cancellata anche con il sostegno di politici di altri schieramenti. Pure della maggioranza.

I franchi tiratori – Il governo della Sicilia è stato battuto anche su un altro emendamento, anche questo soppresso: quello che prevedeva la incompatibilità fra la carica di assessore e quella di consigliere comunale.

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