Frequenze tv, sì del governo all'asta Berlusconi: "Un'imboscata"
L'esecutivo fa suoi gli ordini del giorno presentati da Idv e Lega e si impegna a cancellare l'assegnazione a titolo gratuito per andare ai migliori offerenti. L'ex premier irritato dalla firma di Maroni sul documento e sulla decisione del governo di "adottarlo"
ROMA - Il governo ha accolto nell'aula della Camera due ordini del giorno analoghi, di Idv, Lega ed esponenti del Pd, che lo impegna ad annullare l'assegnazione gratuita delle frequenze Tv e a indire una successiva asta "a titolo oneroso". Il documento, essendo stato accolto, non è stato posto ai voti. Lo ha comunicato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, che ha corretto una sua precedente indicazione in cui ne chiedeva l'accantonamento.
Il "beauty contest", cioé l'assegnazione a titolo gratuito delle frequenze tv liberate dal digitale terrestre era stato deciso dal governo Berlusconi e in quanto assegnava agli operatori telefonici, i canali analogici liberati. Il beauty contest era stato all'epoca votato anche dalla Lega che oggi, invece, ha presentato un Odg di segno totalmente contrario.
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