Il tema è diventato virale in rete, dopo la denuncia di un balzello da
200 euro per le famiglie rilanciato dai consumatori. Ma si tratta di una
direttiva europea già in vigore, che punta a garantire la manutenzione e
l'efficienza delle macchine per i grandi ambienti
MILANO - In giorni di
caldo soffocante su gran parte dell'Italia, un'altra notizia ha
rischiato di fare andare indigesta l'estate 2015 dei cittadini. Si è
rivelata poi un grosso un equivoco, ma la (presunta) nuova tassa occulta
sui condizionatori ha rischiato di guastare la giornata a molti. Senza
dubbio, ha fatto in tempo a diventare virale in rete e pure a scatenare
polemiche politiche tra gli account twitter degli onorevoli deputati.
Le associazioni dei consumatori hanno lanciato un allarme e calcolato un
balzello di 200 euro l'anno, per gli impianti di condizionamento oltre i
12 kW che sono quelli che servono a raffreddare ambienti oltre i 160 mq
e che è stata introdotta in forza di una direttiva europea nel 2013 dal
governo Monti. Ma il Ministero dello Sviluppo economico, nella serata
di ieri, ha smentito la nuova tassa, che per altro consiste in realtà in
un obbligo di mantenere un libretto e manutenere le macchine: "La
maggior parte dei condizionatori non ha l'obbligo del libretto di
impianto e manutenzione in quanto non supera la potenza di 12kW", ha
chiarito il Ministero.
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento