Ragionamento che fila ma che, evidentemente, non rientra nei piani dell’azienda postale. L’ultimo tentativo per dissuadere un interlocutore che viaggia su altre dimensioni, è quello di tentare di mettere in pratica una piccola ma significativa “vendetta” burocratica. «Fino ad oggi le poste nel nostro Comune, occupando il piano terra del Palazzo comunale hanno vissuto di rendita. Per loro nessun costo immobiliare. A questo punto però se ridurranno, come previsto, l’apertura a soli tre giorni la settimana i signori delle Poste dovranno pagarci l’affitto». Aggiunge: «E’ ingenuo pensare che la nostra scelta li spaventi, ma se tutti Comuni interessati a queste riduzioni e tagli fossero più energici nel contrastare certe scelte, probabilmente si otterrebbe di più».
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