Roma - Invasione islamica?
Una balla politico-mediatica, che
però fa presa sull’opinione pubblica. Il Centro di ricerche Idos, che
ogni anno compie una stima ragionata delle appartenenze religiose degli
immigrati, ha scodellato ieri questi dati: primo, i musulmani sono
soltanto il 3 per cento dell’intera popolazione residente in Italia,
mentre un’indagine Ipsos Mori svolta nel 2016 aveva terrorizzato gli
italiani, predisponendoli alla chiusura con lo sparare un’incidenza
sette volte più alta, ovvero il 20 per cento della popolazione
residente. Secondo, all’interno della comunità immigrata, i fedeli
dell’islam sono poco meno di un terzo del totale (il 32,6 per cento, per
l’esattezza). Questa quota è rimasta costante nel tempo (soltanto a
metà degli anni ’90 era momentaneamente salita di
pochi punti percentuali) e non v’è stata alcuna scossa recente che l’abbia fatta schizzare all’insù.
In termini assoluti, gli immigrati
musulmani sono in Italia 1 milione e 642 mila,
contro i 2 milioni 671 mila cristiani (il 53 per cento del totale degli
immigrati), in maggioranza ortodossi. Toccano i due milioni i fedeli di
Allah, soltanto se si contano gli immigrati islamici che nel frattempo
hanno ottenuto la cittadinanza italiana, mentre l’Idos non fornisce dati
sui paralleli processi di conversione. Nell’Unione europea la quota dei
musulmani, sul totale della popolazione residente, viene
stimata fra il 4,5 e il 5 per cento, in Francia al 7,5 per cento, un livello dunque due volte e mezzo superiore rispetto all’Italia.
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