Il 7 ottobre di quarant'anni fa il maltempo colpì Piemonte e Liguria
coinvolgendo anche la nostro porzione di territorio in una scia di morte
e devastazione
CRONACA -
Sono trascorsi 40 anni dalle terribili giornate del 6 e 7 ottobre
1977, quando acqua e frane colpirono durissimo Liguria e basso Piemonte,
portandosi via 15 vite. La furia della pioggia, quella che oggi
chiameremmo “bomba d’acqua”, sconvolse una fascia enorme, stimata in
800 kmq, della nostra provincia,
da Gavi a Serravalle a Tortona, e ancora verso Ovada ed Acqui, toccando anche la zona di Alessandria.
Una media di trecento millimetri di pioggia caddero nella notte tra il
6 e il 7 ottobre, con un picco massimo in alta val d’Orba di 480 mm,
con conseguente piena dei fiumi e dei torrenti e centinaia di frane e
smottamenti.
Case abbattute, strade sconvolte, fabbriche invase da fango e acqua, opere pubbliche fuori uso, l'agricoltura in crisi. Ma soprattutto tante, troppe vittime: ben undici.
A Serravalle Scrivia una frana cancellò Villa Armanina, di proprietà
dell’allora presidente della provincia Lorenzo Demicheli. Insieme alla
villa, si portò via anche la moglie e il suocero del presidente. Angela
Traverso Demicheli
e suo padre Natale Traverso, di 42 e 79 anni, erano tornati a casa per cercare di salvare qualcosa ma la frana li sorprese
e pose fine alla loro vita. Con loro, anche l’agricoltore Giuseppe
Repetto. A Tortona persero la vita il fotografo Angelo Davio, suo
figlio Massimo, studente universitario ventitreenne, e il suocero
Guglielmo Ravasi di 79 anni. Inoltre perse la vita il corriere
cinquantatreenne Luigi Cioccale, la cui moglie morì qualche tempo dopo
per tetano, contratto probabilmente durante i giorni dell'alluvione. Ad
Acqui l’acqua si portò via il sessantacinquenne Carlo Scazzola e a
Castelceriolo l'agricoltore Pio Pipistrello di 35 anni. Infine la piena si portò via due giovani:
il 24enne Alfredo Dogali di Cassinelle e il 25enne di Novi Giuseppe Traverso,
travolti nelle loro auto dalla piena dell'Orba presso il lido di
Predosa. Rimasero sorpresi dalla piena, che arrivò a passare sulla
strada e li bloccò nelle auto. Non furono veloci a scendere e un’ondata
se li portò via. Vennero poi ritrovate le loro auto, ma fino ad oggi non
si è potuta dare sepoltura ai loro corpi. Nel comprensorio di
Alessandria furono 120 i comuni colpiti dall'alluvione e i danni furono
valutati oltre cento di miliardi di lire. A Gavi, il letto del fiume si
abbassò di ben 5 metri e la collina del forte crollò in parte
sull’abitato: fu solo per miracolo se non vi furono vittime anche lì.
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