Lodovico Poletto
INVIATO A BUSSOLENO (TORINO)
I Canadair croati sono arrivati nel pomeriggio. Gli svizzeri, con i
loro elicotteri, voleranno soltanto domani, vento permettendo. I
francesi, la colonna dei Sapeur Pompier con i loro mezzi piccoli in
grado di operare tra le case delle borgate, sarebbero pronti a partire.
Sarà anche vero, come dice qualcuno, che l’Europa si sta mobilitando per
il Piemonte in fiamme. Ma, visto da qui, da questa strada che da Susa
porta al centro di Venaus, sembra che l’inferno stia uscendo da sotto
terra e, in un attimo, debba inghiottire tutto: la montagna che è tutta
rossa, le case abbarbicate alle rocce, la strada, le auto e tutti quegli
uomini che cercano di fermare il fuoco. E la signora Antonietta si
siede su un muretto in cemento armato della piazza di questa borgata che
si chiama San Francesco e piange perché il suo mondo se ne sta andando
in cenere. La sua casa è proprio lì, sotto il costone che sta bruciando: basterebbe che arrivasse un tizzone acceso sul tetto e tutto ciò che ha finirebbe in cenere.
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