PALERMO — Bocca di rosa ora sta male. È a letto, ricoverata, nell’ospedale di Foligno. Bocca di rosa ha il Covid. E ha lasciato mille chilometri più a Sud, a Modica, un numero imprecisato di clienti con il cuore spezzato, tanta paura e ancor maggiore imbarazzo. Il paese siciliano, va da sé, è in subbuglio, travolto dall’eco della positività al coronavirus della prostituta peruviana che per una decina di giorni ha prestato servizio in un piccolo appartamento a pochi passi dal municipio: chi, per curiosità o diletto, ha incontrato la signora nella casa vacanze trasformata in casa d’appuntamento, adesso ha due strade. La prima: tutelare la salute pubblica, andando a fare il test sierologico ed eventualmente mettendosi in isolamento, rischiando però di dover rivelare la scappatella ai familiari inconsapevoli. La seconda: difendere la propria onorabilità, non confessare di avere fatto sesso a pagamento ma rinunciando così a cure tempestive e innescando una catena di contagi.
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