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sabato 12 gennaio 2019

Incubo recessione

La brusca frenata della produzione industriale fa tornare lo spettro della recessione. La doccia gelata per l'Italia è arrivata ieri mattina con la diffusione dei dati dell'Istat. A novembre la produzione industriale italiana è crollata del 2,6% rispetto allo stesso mese del 2017 e dell'1,6% rispetto a ottobre. L'indice destagionalizzato mensile evidenzia un aumento congiunturale solo nel comparto dell'energia (+1,0%); variazioni negative registrano, invece, i beni intermedi (-2,4%), i beni strumentali (-1,7%) e i beni di consumo (-0,9%).


Per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, "il nuovo calo della produzione industriale rafforza il timore che il nostro Paese stia entrando ancora una volta in recessione. La conferma - spiega - la si avrà soltanto il 31 gennaio quando verrà pubblicata la prima stima dell'Istat sulla crescita del Pil nel quarto trimestre 2018".
Se al calo, già registrato nel terzo trimestre, seguirà un altro calo, come è molto probabile, sottolinea Quagliano, "il nostro Paese sarà nuovamente in recessione peraltro senza aver superato il livello massimo toccato a metà 2011 al termine della ripresa seguita al crollo generato tra il 2008 e il 2009 dalla grande crisi innescata dal fallimento di Lehman Brothers il 15 settembre 2008". Se effettivamente il dato del quarto trimestre, conclude, "confermerà che la tendenza positiva del Pil avviatasi dal 2015 si è nuovamente invertita, per l'Italia, unica tra le economie avanzate, la crisi iniziata nel 2008 assumerà un profilo non più a doppia V ma ancora più preoccupante".

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Shutdown, federali fanno causa a governo

'Richiesto a lavoratori essenziali di lavorare senza stipendio'


(ANSA) - NEW YORK, 12 GEN - I sindacati dei dipendenti federali fanno causa al governo americano per lo shutdown: viola le leggi sul lavoro richiedendo ai dipendenti ritenuti ''essenziali '' di continuare a lavorare senza stipendio.

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venerdì 11 gennaio 2019

Strage bus Avellino, assolto ad di Autostrade Castellucci

Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, è stato assolto nel processo per il bus caduto nella scarpata della A16 vicino ad Avellino. Per lui l'accusa aveva chiesto una condanna a 10 anni di reclusione. Nella strage del pullman caduto dal viadotto Acqualonga sulla tratta Napoli-Canosa, tra Nola e Avellino, avvenuta il 28 luglio 2013, hanno perso la vita 40 persone. 

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Ordina le pizze, brasiliana pestata a sangue. «Siamo in Friuli, devi parlare friulano per legge»

UDINE - Pestata in un locale pubblico perché non parla friulano. Accade fuori da una pizzeria da asporto, a Mereto di Tomba. La donna, brasiliana, 47 anni, residente a Cavasso Nuovo nel Pordenonese, era entrata nel locale insieme ai figli, per ordinare delle pizze da portare a casa. Ha chiesto le pizze in buon italiano, ma ad un uomo presente nel locale, un camionista, non è bastato: «Qui siamo in Friuli e si deve parlare friulano per legge». La donna, per evitare liti, è uscita fuori, al freddo, per attendere le pizze. Ma l'uomo è uscito e nonostante il figlio della donna cercasse di difenderla, l'ha spintonata e colpita al volto. Col naso sanguinante e sotto choc la brasiliana è andata al pronto soccorso: ha numerosi traumi.

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Bimba suicida a 10 anni, lettera choc alla madre: «Volevi che non fossi mai nata, ora sarai felice»

Un terribile fatto di ccronaca sta scuotendo il Messico. Si è uccisa per rendere la madre «la più felice del mondo». Il fatto straziante è avvenuto, appunto, in Messico dove una bambinadi 10 anni è stata trovata morta accanto a una lettera. La piccola si sarebbe tolta la vita per rendere sua madre "la donna più felice del mondo". La piccola si è impiccata il 6 gennaio, nel giorno del Three Kings Day, o El Dia de Reyes, un festival popolare in Messico dove le famiglie si scambiano i regali.

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Palermo, il sindaco Orlando protesta contro Libero: "Titolo vergognoso"

Il quotidiano scrive: "Comandano i terroni", riferendosi al fatto che tre delle quattro cariche istituzionali più alte del Paese sono rivestite da cittadini meridionali



Con un post appena pubblicato sui social network, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando condanna il titolo di apertura del quotidiano "Libero", che in prima pagina scrive "Comandano i terroni", riferendosi al fatto che tre delle quattro cariche istituzionali più alte del Paese sono rivestite da cittadini meridionali. "Vergognoso titolo contro i meridionali del quotidiano portavoce di Matteo Salvini - scrive Leoluca Orlando su Facebook e Twitter - Si preparano già a scaricare sul Sud le colpe dei fallimenti del governo Lega-Cinque Stelle. Ha da passà a nuttata!".

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"Ho la Sma e questa è la mia ragazza, non la mia badante. Dimenticate i falsi miti sull'amore per un disabile"

Shane e Hannah raccontano la loro relazione. "Il nostro obiettivo è normalizzare la disabilità e le relazioni come la nostra"


Quando Shane e Hannah camminano insieme per strada, sono tutti convinti che lei sia la sua badante. Shane, affetto da Sma, si muove con la sedia a rotelle da quando aveva due anni, e per molti è difficile immaginare che una ragazza senza disabilità come Hannah possa aver con lui una relazione sentimentale. Eppure i due - 25enni statunitensi - sono fidanzati da tre anni e hanno deciso di raccontare su un canale Youtube il loro rapporto, per sfatare i falsi miti sull'amore per un disabile.

È stata Hannah a fare il primo passo. Rimase affascinata da Shane dopo averlo visto in un documentario in cui raccontava la sua vita. Decise allora di inviargli una email nel quale si complimentava per il suo senso dell'umorismo, aggiungendo infine di trovarlo molto carino. "Ho capito subito di voler conoscere questa persona", ricorda Shane, "Non dimenticherò mai come il mio cuore cominciò a battere rapidamente mentre digitavo la risposta".

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Ofo ha detto ai propri dipendenti di tenersi pronti alla bancarotta

La startup cinese, osannata agli eventi e capace di raccogliere 2 miliardi di investimenti, secondo il Financial Times avrebbe finito i soldi e avvisato i propri dipendenti di tenersi pronti a tutto. È la terza azienda che rischia il collasso, e gli analisti da anni parlano di "bolla del bike sharing"

Ofo, la startup cinese delle bici condivise, ha chiuso la sua divisione internazionale e potrebbe essere costretta a dichiarare bancarotta. Lo ha rivelato il Financial Times, citando fonti dell’azienda che spiegano come la società starebbe preparando i suoi amministratori e dipendenti: “Siate preparati alla bancarotta, o a un’acquisizione”.
Bancarotta o fallimento. Detto altrimenti: i soldi, oltre 2,2 miliardi raccolti in due anni, sono finiti. La flotta europea, presente da un paio d'anni, a seguito della chiusura della divisione internazionale si sarebbe “drammaticamente ridotta”. E il mese scorso il suo fondatore, Dai Wei, avrebbe inoltre confessato che l’azienda ha un ‘immenso’ problema di fondi, e che avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di avviare il fallimento.
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Mancati rinnovi alla Campari, il sindacato: "Scartati quelli senza diploma"

Salgono a 21 i precari a cui non è stato rinnovato il contratto alla Campari di Novi Ligure. Per l'azienda le assunzioni erano legate ai picchi di produzione stagionale. Il sindacato: "Hanno scelto in base al titolo di studio"


NOVI LIGURE (AL) – È più grave di quanto apparso in un primo momento la situazione alla Campari di Novi Ligure: sono infatti 21 (e non quindici) i precari a cui l’azienda non ha rinnovato il contratto.Altri sei, invece, sono stati stabilizzati con l’assunzione a tempo indeterminato.

Secondo il sindacato, la scelta di non avvalersi più di alcuni dipendenti assunti con contratto di somministrazione sarebbe legata al titolo di studio: «Vogliono avere in organico solo persone con il diploma di scuola superiore», spiega Tiziano Crocco, segretario provinciale della Uila-Uil. L’azienda ha fatto sapere che le assunzioni dei precari sono legate ai picchi di produzione stagionale, che si verificano ogni anno. Il mancato rinnovo avrebbe quindi un carattere fisiologico.

Tuttavia, alcuni dei lavoratori coinvolti erano alla Campari da diversi anni (anche cinque) e avevano frequentato anche corsi di formazione. Sul punto l’azienda ha preferito non esprimersi – così come su un eventuale effetto del del Decreto Dignità – limitandosi a sottolineare che l’occupazione, nello stabilimento di Novi, è sempre stata stabile o in crescita.


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In 150 in coda per un tirocinio formativo, ma pensavano fosse per un sussidio



Solo 3 microimprese su 5 superano 5 anni

Rapporto Unioncamere, 1 chiusura su 2 entro i primi 2 anni

Il giudizio degli italiani sul governo è un po' cambiato

Dal caso Carige alla vicenda Sea Watch, gli ultimi giorni sono stati molto intensi per il governo. Qual è il parere degli italiani sulle sue scelte? Ecco cosa dicono gli ultimi sondaggi


L’inizio del nuovo anno mette i protagonisti della politica italiana alle prese non solo con le conseguenze delle questioni affrontate – e magari rimaste aperte – nel 2018, ma anche con questioni del tutto nuove emerse al rientro dalle festività.
Come previsto, anche i sondaggisti si sono presi un periodo di vacanza nel periodo natalizio, e alla riapertura delle “ostilità” si sono subito cimentati a misurare l’opinione pubblica sulle vecchie e sulle nuove questioni. Prima di vedere cosa dicono queste misurazioni, partiamo però dallo “stato di salute” dei partiti (e cioè le intenzioni di voto).
Da questo punto di vista, la prima Supermedia dell’anno è un po’ anomala, dal momento che per ora solo tre istituti hanno pubblicato le loro prime stime del 2019. Più che una media ragionata, quindi, è utile analizzare le tendenze che emergono da queste tre distinte rilevazioni, nell’attesa di avere – presumibilmente dalla prossima settimana – un “campione” più ampio su cui calcolare la nostra consueta Supermedia.

Istat, crolla la produzione industriale: -2,6% a novembre

Calo dell'1,6% rispetto ad ottobre 2018. Nei primi undici mesi dell'anno la produzione era cresciuta dell'1,2% rispetto all'anno precedente 


La produzione industriale italiana a novembre 2018 è diminuita dell'1,6% rispetto ad ottobre e del 2,6% rispetto a novembre 2017. Lo comunica l'Istat. Nei primi undici mesi del 2018 la produzione industriale italiana è cresciuta dell'1,2% rispetto all'anno precedente. Nella media del trimestre settembre-novembre 2018, il livello della produzione registra una flessione dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a novembre 2018 una "moderata crescita tendenziale solo per i beni di consumo (+0,7%); diminuzioni rilevanti si osservano, invece, per i beni intermedi (-5,3%), per  l'energia (-4,2%) e, in misura più contenuta, per i beni  strumentali (-2,0%)".    I settori di attività economica con variazioni tendenziali  positive sono le industrie alimentari, bevande e tabacco  (+2,7%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e  preparati farmaceutici (+1,3%) e le altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed  apparecchiature (+1,1%). 

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Istat. Pressione fiscale sale al 40,4% nel terzo trimestre

Meteo a 15 giorni: l'inverno si prepara a RUGGIRE?

Si prepara una terza decade di gennaio scoppiettante dal punto di vista invernale sull'Italia? Forse. Ecco una possibile ipotesi.


Prima di addentrarci in una succulenta analisi a medio e lungo termine è lecita una premessa; al momento la situazione è ancora confusa circa la propagazione del disturbo stratosferico alla sottostante troposfera. Di conseguenza la situazione potrebbe anche evolvere in maniera differente.
Tuttavia, il modello americano (e non solo) lancia quest'oggi segnali molto interessanti per un cambiamento radicale di configurazione indicativamente dopo il giorno 20 gennaio.
La prima mappa mostra la media di tutti gli scenari (ufficiale e non) imbastita questo pomeriggio dal modello americano per la giornata di venerdì 18 gennaio. E' palese che la pausa mite e relativamente più stabile che interverrà a metà mese non avrà vita lunga.
L'alta pressione dovrebbe abbassarsi e defilarsi maggiormente verso ovest, disturbando molto meno gli ingressi perturbati da nord-ovest sull'Italia.
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Notizie delle ultime ore

Entroterra Ligure nel freezer questa mattina. In Val d'Aveto, sull'Appennino Ligure orientale, si sono toccati i -11°!



Amatrice sommersa dalla neve: la foto che gira sui social e' una "fake news"


Alpi svizzere, Schwagalp: valanga colpisce albergo, 3 feriti e 70 sfollati

“Facevo il poliziotto a Roma ma non arrivavo a fine mese. Così a 46 anni ho ricominciato da zero in Norvegia”

Stefano Messina se n'è andato dall'Italia nel 2012, nonostante il posto fisso. E in un'isola del nord Europa, Flekkeroi, ora è felice e ha avuto il secondo figlio. "Lavoro in una ditta di ittica. Guadagno 3000 euro al mese e vivo bene. Qui ci sono efficienza e agevolazioni per chi ha famiglia. Quando me ne sono andato dall'Italia credevo che ci sarei stato male. E invece ero sollevato"


“L’Italia non mi manca perché sono arrabbiato con lei. Non dovevo essere costretto ad andarmene”. Tutto comincia nel 2012 quando Stefano Messina ha 46 anni, una figlia appena arrivata e il posto fisso. “Ero in polizia da 25 anni. Mai avrei pensato di espatriare. Ma dopo la nascita di Amina non riuscivo più a vedere un futuro per lei. Era mortificante non riuscire ad arrivare a fine mese”.
Così comincia a guardarsi intorno: Canada, Stati Uniti, infine i paesi del Nord Europa. “In Norvegia c’erano incentivi per i giovani, ma anche per mettere al mondo figli e farli studiare”. Dopo aver mandato diversi curriculum, Stefano parte a marzo 2013. “Avevo in tutto 900 euro per il viaggio in roulotte e da mangiare. Non è stato semplice”, racconta. “Quando la ditta mi chiamò per un lavoro stagionale, il cuore mi batté forte e dissi subito di sì”. La partenza era carica di responsabilità. “Non potevo fallire, sapevo di dover trovare qualcosa di meglio”. Così Stefano si mette in aspettativa e parte. Guida per chilometri, da Roma, dove viveva, fino a Flekkeroy. “Sono andato prima da solo, poi dopo pochi mesi mi ha raggiunto la mia compagna con la bambina. Per tre mesi abbiamo vissuto nella roulotte, poi ci siamo trovati una casa”. Passare dal lavoro occasionale a un impiego fisso non è stato facile, soprattutto per via della lingua. “Avevo i titoli ma non sapevo il norvegese. Sono stati mesi difficili, la mia fidanzata era preoccupata. Uscivo la mattina e andavo a portare curriculum”, racconta. Alla fine, però, la stabilità arriva. “Si sono affacciate due ditte, la prima di trasporti, la seconda di ittica. Qui si possono avere senza problemi due lavori contemporaneamente – spiega Stefano -. Avevo preso in tempi non sospetti tutte le patenti. Mi sono state molto utili”. E così inizia la nuova vita in Norvegia: durante la settimana Stefano lavora in una ditta che vende il pescato del giorno, il sabato e la domenica invece viaggia con il camion.
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Il governo paralizzato dalle liti. Reddito e pensioni, decreti rinviati

Dopo il caso Sea Watch. Slittano al Cdm della prossima settimana. "Nessuna crisi". Ma dalla Tav a Roma è scontro totale

Il decreto su reddito di cittadinanza e quota cento, già atteso per dicembre, non sarà discusso nel cdm previsto per oggi. Forse la settimana prossima, viene detto. La Ragioneria dello Stato avrebbe bisogno di altri approfondimenti. Gli animi soprattutto devono rasserenarsi. Non hanno fatto in tempo a chiudere con un vertice in piena notte la battaglia sui 15 migranti da riportare in Italia da Malta, che tra Conte, Salvini e Di Maio al mattino seguente si infiammano altre cento...

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In Edicola sul Fatto del 11 Gennaio: Sondaggi calanti e tensioni, Salvini soffre Conte


Morto il pregiudicato ferito in un agguato davanti a un asilo a Roma

Alla Magliana, alla periferia della Capitale. L'uomo, 34 anni, è deceduto in ospedale. Era stato colpito alla testa


E' morto Andrea Gioacchini, il pregiudicato ferito a colpi di pistola davanti a un asilo in zona Magliana a Roma. L'uomo, colpito alla testa, era stato trasportato in gravissime condizioni all'ospedale San Camillo.
Gioacchini, il 34enne aveva appena lasciato i figli all'asilo. Erano intorno alle 8.50 in via Castiglion Fibocchi.
L'uomo era stato colpito alla testa ed i medici hanno tentato di bloccare l'emorragia. Dimessa dal S.Camillo la sua compagna, rimasta lievemente ferita all'inguine. 
L'uomo era appena risalito in macchina quando è stato affiancato da uno scooter e una persona a volto coperto ha sparato alcuni colpi centrandolo alla testa.  
"Quando ho saputo cos'era successo ho avuto paura per il mio bambino, che avevo lasciato all'asilo alle 8.15 pochi minuti prima dell'agguato" ha raccontato una mamma, andata a prendere il figlio all'asilo di via Castiglion Fibocchi, alla Magliana. "Dall'asilo non ci hanno chiamato - ha aggiunto la donna -. Poi però sono stata tranquillizzata dalla chat dei genitori. Le altre mamme infatti scrivevano che i bambini non si sono accorti di nulla ed erano regolarmente in classe".
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Claudio Baglioni e le fake news: "La donazione di 700mila euro è avvenuta un anno fa"

Dopo il successo del Festival di Sanremo targato Claudio Baglioni è diventata virale la notizia della donazione di 700mila euro da parte del cantautore alle zone terremotate. La notizia è vera come è vero che non è legata al compenso ricevuto per la direzione artistica della kermesse canora, ma i fatti risalgono a un anno fa.

Quella che sta circolando nelle ultime ore su Facebook, generando decine di migliaia di interazioni e condivisioni, è una fake news nata sull'onda della popolarità dell'artista. Sono stati in molti a cadere nell'inganno e l'informazione è diventata in poco tempo virale al punto da richiedere un intervento dello stesso Baglioni.

In una nota ha precisato: "In relazione a quanto riportato da alcuni organi di informazione, con riferimento alla donazione di 700mila euro da parte di Claudio Baglioni alla popolazione delle zone terremotate del Centro Italia, si precisa che tale donazione è stata effettuata grazie al concerto-evento 'Avrai', tenutosi a dicembre 2016 presso l’Aula Paolo VI in Vaticano, e avvenuta nel 2017". 

giovedì 10 gennaio 2019

La “lezione” del liceo Classico: «Dagli avi impariamo il valore dell’accoglienza»

Genova - «L’italiano medio è un miscuglio di varie culture. Se Greci e Latini si fossero chiusi agli altri popoli, si sarebbero chiusi nell’ignoranza»: Eleonora Sclifò, maturanda del Colombo, vede oltre i muri della sua classe, la VB in via Bellucci, un mondo senza dogane alcune. «La Classicità è un punto di riferimento per la questione dei migranti. Nell’antica Grecia, - sottolinea Marco Monteverde rappresentante d’istituto al D’Oria - “xenos” era voce media, indicava lo straniero ma soprattutto l’ospite». Mentre in Italia si infuoca il tema delle migrazioni, sono gli studenti ad invitare alla lungimiranza. Si spande, la loro voce, alla vigilia della Notte dei Licei Classici , l’evento che domani in oltre 400 istituti nazionali, celebra lo studio di antiche civiltà e apre le scuole per essere donate, una sera all’anno, ai ragazzi: questi, nell’ampio respiro di Latini e Greci, danzeranno, suoneranno e canteranno, leggeranno poesie e mostreranno ai “grandi” di che talento siano fatti “quelli del Classico”.

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M5S come gli altri: soldi alle banche

Chi di banca ferisce, di banca perisce, verrebbe da dire il giorno dopo il piano di salvataggio di Carige messo a punto dal governo. Con tanto di giallo sui presunti conflitti di interesse del premier, Giuseppe Conte, per i suoi legami con alcuni consiglieri dell'istituto genovese, smentiti categoricamente da Palazzo Chigi. Ma che, nel frattempo, hanno già generato la levata di scudi del Pd e qualche mal di pancia nelle fila dei grillini. Tanto da spingere il vicepremier, Luigi Di Maio, a rigettare via «social» tutte le critiche. A partire da chi ha visto nella vicenda Carige una rivincita della ditta Renzi-Boschi che, proprio su Banca Etruria e dintorni si è giocata una buona parte della campagna elettorale. Al di là dello scontro politico, Banca Carige andava salvata. Nell'interesse dei correntisti, che rischiavano di perdere i risparmi senza colpa. Ma anche dell'intero sistema del credito, che avrebbe pagato un prezzo altissimo, perdendo credibilità e fiducia, con il rischio di un effetto a catena. Insomma, il governo non aveva altra scelta. È vero che, come dice Di Maio, per ora l'esecutivo non ha tirato fuori un euro, prestando solo una garanzia e impegnandosi a ricapitalizzare la banca. Sarà. Ma, in ogni caso, nei bilanci dello Stato andranno individuati e «vincolati» i 5 miliardi previsti dal decreto Carige. Da questo punto di vista, il piano di salvataggio del governo non è molto diverso da quello firmato dall'ex premier Renzi. C'è di più. Le garanzie statali, per essere approvate dalla Commissione europea, devono automaticamente essere applicate anche agli altri istituti che si trovano nelle stesse condizioni (un caso per tutti, la Popolare di Bari), con l'inevitabile lievitazione dei costi a carico dei contribuenti.

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Anche Grillo firma il patto di Burioni Rivolta no-vax contro il comico

Ci sono anche Beppe Grillo e Matteo Renzi fra i firmatari di un «patto per la scienza» proposto dall'immunologo Roberto Burioni per sostenere la ricerca e contrastare la pseudomedicina. Lo ha annunciato lo stesso Burioni sul proprio sito spiegando che «ci si può dividere su tutto, ma una base comune deve esserci».



Grillo, ospitando l'appello di Burioni sul suo blog, scrive: «Nella scienza non si crede: o si capisce oppure non si capisce. È una modalità di comprensione delle cose del mondo che deve essere capace di prescindere da qualsiasi pregiudizio (quindi anche relativamente ad un certo vaccino o modalità di vaccinazione della popolazione). La scienza procede, senza timori attraverso il dubbio. Ma che anche la scienza ha bisogno di sopravvivere, come qualunque altra cosa. Per questo condivido con voi il Patto Trasversale per la Scienza, perché il progresso della scienza deve essere riconosciuto come un valore universale dell'umanità e non può essere negato o distorto per fini politici e/o elettorali».

NO VAX CONTRO GRILLO. Bufera di critiche e insulti su Facebook contro Beppe Grillo, appena un’ora dopo la sua firma, assieme a Matteo Renzi, del «patto per la scienza» proposto dall’immunologo Roberto Burioni. Un testo che sostiene la ricerca scientifica, contrasta la pseudomedicina e di fatto sconfessa la battaglia no-vax. E proprio per questa ragione oltre 400 follower di Grillo si sono scatenati, nei commenti, al post, pubblicato sul blog beppegrillo.it. I giudizi sono pressoché unanimi e durissimi: «Traditore», «mai più il mio voto dopo questo voltafaccia», «ci avevate promesso di abolire i vaccini e invece adesso ce li volete iniettare con forza. Bel voltagabbana».

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Burioni: “Da Grillo a Renzi, sostegno trasversale al manifesto per la scienza e contro la pseudomedicina”

Legittima difesa, Anm: “C’è il pericolo di legittimare l’omicidio. E il testo è a rischio incostituzionalità”

Il presidente del sindacato delle toghe Minisci ha parlato in audizione alla commissione Giustizia della Camera. Il testo "comporta pericoli", ha detto, citando il nuovo comma 4 dell'art. 52 del codice penale che "si presta a usi distorti". La replica di Salvini: "Definisce pericoloso un diritto sacrosanto"

Ci sono norme nella riforma della legittima difesa che rischiano di “legittimare condotte illecite gravi, anche l’omicidio“. E alcuni aspetti del testo presentano il rischio di “profili di illegittimità costituzionale“. La valutazione sul provvedimento, cavallo di battaglia della Lega e indicato da Matteo Salvini come una delle priorità di inizio anno, è del presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci, che ha parlato in audizione davanti alla commissione Giustizia della Camera che sta esaminando la proposta di legge già approvata dal Senato. La stessa commissione ha deciso poi lo slittamento alle ore 16 di venerdì del termine per la presentazione degli emendamenti: saranno esaminati a partire da mercoledì.

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Roma, Salvini a muso duro contro la Raggi: “Faccia il suo mestiere. Copra le buche e pulisca le strade”

Attacco via Facebook del ministro dell’Interno e leader leghistaMatteo Salvini al sindaco di Roma ed esponente M5s Virginia Raggi. “Caro sindaco Raggi: il ministro dell’Interno lavora per i cittadini di Roma e di tutte le città d’Italia; ma ognuno faccia il suo mestiere e i sindaci si preoccupino di coprire le buche nelle strade, perché non si possono fare i rally in motorino in giro per Roma; di avere autobus puntuali; di togliere l’immondizia dalle strade e dai cassonetti, perché ci sono dei gabbiani in giro per Roma che sembrano degli pterodattili e fanno quasi paura”.
Salvini è intervenuto dalla Magliana, dove in mattinata si è registrato un grave fatto di cronaca (una sparatoria di fronte ad un asilo) a cui la sindaca Raggi aveva reagito con un tweet:  “Indignata per gli spari fuori dall’asilo alla Magliana. Roma ha bisogno di più poliziotti come annunciato dal ministro Matteo Salvini. Non è più possibile aspettare, serve un numero di forze dell’ordine congruo per la Capitale d’Italia”.
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Sorpresa a Buckingham Palace: la guardia reale suona "Bohemian Rhapsody"

I visitatori nei pressi di Buckingham Palace hanno assistito a un'esibizione inaspettata. La guardia reale ha infatti sorpreso tutti suonando la propria versione di Bohemian Rhapsody, un omaggio alla recente vittoria dell'omonimo film ai Golden Globes 2019. La pellicola infatti, si è aggiudicata il premio per miglior film e miglior attore. 

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Di Maio non ha capito una cosa: quello del M5s è proprio il modello contro cui si battono i gilet gialli


La guerra contro la Francia di Emmanuel Macron e a favore dei gilet gialli, dichiarata da Luigi Di Maio (vicepremier, bis-ministro e capo del M5s), offre molti spunti di riflessione. Prima di tutto, il leader grillino non ha capito con chi ha a che fare: i francesi, al contrario degli italiani (per ragioni storiche che qui non è il caso di rivangare), si sentono Nazione sul serio. Magari si ghigliottinano a vicenda, ma guai se uno straniero osa mettere il naso nei loro affari interni. In virtù della presunzione – e grazie all’ignoranza (nel senso che ignora, tanto più sul fronte internazionale) – il giovane vicepremier ha trascurato quest’ultimo aspetto. Insomma, offrendo ai gilet gialli la sua “competenza”, nonché la “democrazia” farlocca basata sulla piattaforma Rousseau (è il colmo voler vendere un filosofo svizzero-francese ai francesi…), Di Maio “a marché dans une merde, come amano dire a Parigi e dintorni; o come, diremmo noi, ha pestato una cacca. Perché ha sottovalutato l’ipotesi di ricevere una pernacchia anche da coloro che vorrebbe sedurre.

Una proposta inattesasconveniente”: è stata infatti la reazionedell’ala moderata dei gilet gialli, che vorrebbe diventare un partito in vista delle elezioni europee. Non solo: “Quella del vostro vicepremier è un’ingerenza negli affari interni del nostro Paese”, ha detto Jacline Mouraud, focosa signora che lavora al progetto del partito, “Les Emergents“. “Davvero mi domando come sia possibile che un ministro italiano abbia bisogno di schierarsi contro un presidente di un Paese vicino”. Più favorevole a un dialogo con Di Maio è il camionista Eric Drouet, uno dei leader dell’ala dura. Intanto l’Eliseo, che ha ricevuto il sostegno della Commissione europea, ha fatto sapere che, se proprio Macron vorrà parlare con qualche italiano, lo farà con il premier Giuseppe Conte, mica con un vice che ricorre a “slogan a fini elettorali interni”.

(...)Insomma, il vicepremier, prima di riprovare a sedurre i francesi incavolati, deve studiare un po’ di più e deve capire con quale delle tante anime (alcune gratuitamente vandaliche) vuole parlare. Però non può fare a meno di ritentare. Il motivo? Le elezioni europeesono alle porte e il M5s – già in calo in Italia, a favore della Lega di Salvini – nel futuro Parlamento dell’Ue rischia essere schiacciato dai leghisti e dai loro alleati europei di estrema destra. L’obiettivo del partito – tuttora controllato, più o meno a distanza, da Grillo e Casaleggio – è quello di mostrarsi (a Bruxelles e non solo) distinto dai sovranisti alla Salvini, il cui abbraccio lo sta soffocando. Quindi i pentastellati hanno bisogno di avere qualcuno, all’estero, che faccia da spalla.
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Pizzeria di Tortona chiusa perché aveva tre lavoratori in nero. Al titolare multa di 15 mila euro

Nei giorni scorsi l’Ispettorato del Lavoro di Asti-Alessandria ha effettuato controlli nei pubblici esercizi nel centro di Tortona nell’ambito dell’attività istituzionale di contrasto al fenomeno del lavoro nero ed irregolare.
In particolare, gli Ispettori del lavoro della sede di Alessandria hanno individuato presso un pub/pizzeria 6 lavoratori, dei quali 3 “in nero”, senza contratto e senza copertura previdenziale ed assicurativa.
All’ora di cena, con i primi clienti già seduti ai tavoli, i funzionari hanno sorpreso i tre lavoratori, tutti di nazionalità italiana, impiegati irregolarmente nella cucina del locale, procedendo, quindi, alla sospensione dell’attività imprenditoriale, successivamente revocata a seguito dell’assunzione dei lavoratori irregolari e al pagamento di sanzioni pari a € 2.000.
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