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martedì 24 gennaio 2017

L'Aquila, cade elicottero 118 a Campo Felice: morte le 6 persone a bordo

Il velivolo è precipitato da un'altezza di 600 metri in un canalone. Era intervenuto per soccorrere uno sciatore ferito, un romano di 50 anni. Anche lui ha perso la vita nello schianto





ANCORA una tragedia in Abruzzo. Dopo il maltempo, il terremoto e la valanga che ha distrutto l'hotel Rigopiano a Farindola, oggi un elicottero del 118 è precipitato nell'aquilano, tra il capoluogo e Campo Felice. Il velivolo è caduto dopo aver recuperato un ferito su un campo da sci a Campo Felice in una zona fortemente innevata e montuosa a circa 1.600 metri di quota. Morte le sei persone a a bordo: il pilota, due membri del Soccorso alpino, un medico, un operatore e il ferito.

I nomi delle vittime. Il medico, Walter Bucci è un rianimatore dell'Aquila, veterano del Soccorso aplino, nei giorni scorsi aveva prestato soccorso a Rigopiano. Lo sciatore soccorso è il romano Ettore Palanca, 50 anni, maitre dell'Hotel Cavaliere Hilton di Roma. Era sposato. Il tecnico dell'elisoccorso è Davide De Carolis, anche lui aquilano.

L'elicottero AW139 con marche EC-KJT, era impegnato in un normale volo di soccorso e non faceva parte dei mezzi che in questi giorni sono impegnati sulla valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano. Il velivolo è caduto in prossimità del laghetto di Campo Felice, nei pressi del rifugio montano Amantino. I rottami sono stati localizzati in un canalone nei pressi di Casamaina, in territorio di Lucoli. La scena che si sono trovati davanti i soccorritori è stata impressionante: la coda del velivolo e poi la fusoliera sono praticamente disintegrate. I resti si trovano in una zona abbastanza in alto rispetto alla piana. Intorno una spessa coltre di neve.

LA MAPPA




La zona è irragiungibile con i mezzi, quindi i soccorritori, ostacolati dalla nebbia e dalla neve, sono andati avanti a piedi. Giunti a 500 metri dal luogo dello schianto hanno riferito che il mezzo era distrutto e per trovarlo avevano dovuto utilizzare gli infrarossi. Per recuperare le salme sono stati usati due gatti. I corpi sono poi stati caricate sulle ambulanze e portati all'obitorio dell'Aquila.

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Rigopiano, estratti altri tre corpi: le vittime salgono a 12. Il ministro Del Rio: "Dighe, nessuna criticità rilevante ma mantenere alto il controllo"

I vigili del fuoco: "La neve potrebbe non aver raggiunto le parti più interne". Trovati vivi i cuccioli dell'hotel. Vertice al ministero sulla tenuta dell'invaso di Campotosto, il secondo più grande d'Europa. La pm: "Inefficienze e interferenze sugli allarmi lanciati dall'albergo. Le stiamo valutando. Ma poco rilevanti i ritardi dopo la slavina". Ipotesi di reato, disastro e omicidio plurimo colposo
IL LIVEBLOG DEL NOSTRO INVIATO


Sale tragicamente il numero delle vittime dell''hotel Rigopiano. Recuperati altri tre corpi, sono così 12 le persone che hanno perso la vita nella valanga del 18 gennaio scorso. E si conmtinua a scavare.

"Nessun rischio dalle dighe, ma controlli costanti". Luned', un incontro urgente convocato al ministero delle Infrastrutture ha fatto il punto sulla situazione dell'invaso di Campotosto, col secondo lago artificiale più grande di Europa, e soprattutto sulla tenuta delle sue tre dighe , di cui una su una faglia attiva, dopo gli allarmi lanciati (e poi ridimensionati) dalla commissione Grandi rischi su un possibile "effetto Vajont".  "Una frase totalmente fuori luogo che il presidente Bertolucci avrebbe potuto evitare", così Del Rio su La7.


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Ultimo aggiornamento:  Rigopiano, sale il bilancio delle vittime hotel: recuperati altri 6 corpi

Rigopiano, la telefonata. La funzionaria: "La valanga sull'albergo inventata da imbecilli"


Abruzzo, tutte le valanghe dal 1957 al 2013

 


lunedì 23 gennaio 2017

Terzo valico, cantieri fermi dopo gli arresti. Atteso il verdetto sul commissariamento del Consorzio

Settimana decisiva per la grande opera: a decidere sarà il prefetto di Roma

Alessandria
Settimana decisiva per il Terzo valico, la linea ferroviaria ad alta capacità in costruzione fra Genova e Tortona, lunga 53 chilometri, dei quali 37 sono in galleria. Dopo che a ottobre un’inchiesta giudiziaria aveva portato in carcere o ai domiciliari una serie di esponenti del Cociv, il Consorzio che general contractor della grande opera, e di ditte appaltatrici, l’attività nei cantieri è stata pressoché bloccata. Il Cociv ha rinnovato la propria dirigenza, ma è rimasto nel mirino: da più parti, compresa l’Autorità nazionale anti corruzione, è arrivata la richiesta di un suo commissariamento. Il fascicolo è sul tavolo del prefetto di Roma e una decisione è attesa nei prossimi giorni.

Il Terzo valico dovrebbe essere completato nel 2021 con un investimento di almeno 6 miliardi di euro.

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Rigopiano, si scava tra speranza e angoscia. Spunta una mappa: hotel costruito su detriti

Si lavora senza sosta confidando in una “sacca d’aria”. Mancano 22 persone all’appello, sette le vittime accertate. La pm: si indaga per disastro colposo e omicidio plurimo colposo


È iniziato il quinto di giorno di soccorsi e di speranza per le tantissime persone impegnate a scavare sotto le macerie e i detriti dell’Hotel Rigopiano di Farindola. La macchina dei soccorsi lavora, anche di notte, senza soste cercando di recuperare in vita altre persone. Finora sono undici i sopravvissuti, sette i morti accertati e 22 i dispersi. I soccorritori sperano di trovare in vita qualcuno in una “sacca d’aria” tra neve, detriti e strutture dell’albergo.


SI INDAGA PER DISASTRO E OMICIDIO PLURIMO COLPOSO
Sulla tragedia del Rigopiano è stato aperto «un unico fascicolo» contro ignoti, che riguarda tutti gli aspetti della vicenda, compresa la costruzione dell’hotel. Le ipotesi per cui si procede sono quelle di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. La conferma arriva dal pm Cristina Tedeschini, procuratore aggiunto di Pescara in conferenza stampa non escludendo un successivo «spacchettamento» dei vari filoni di indagine.

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Da tutta l’Italia per liberare il resort inghiottito dalla neve 

Roma, suv in retromarcia si arrampica su altre macchine a piazza Mazzini


Ha inserito la marcia indietro, convinto di aver ingranato la prima e ha dato gas. A quel punto l'auto, un Suv, è partita all'indietro e si è arrampicata su altre auto parcheggiate. E' successo questa mattina a piazza Mazzini. La distratta manovra dell'autista del Suv per fortuna non sembra aver avuto conseguenze su persone, anche se le altre auto coinvolte sono state naturalmente danneggiate. Una folla di curiosi si è subito radunata sul posto e gli scatti dell'incidente sono immediatamente finiti sui social network.

Le altre foto 

Milano, auto in sosta selvaggia: la protesta dell'autista bloccato è clamorosa

 

 

Esonda torrente nel Palermitano, auto travolta, un morto

Giovanni Mazzara, 67 anni, ritrovato dai vigili del fuoco vicino alla ferrovia di Castronovo. Scuole chiuse in molte città


UN UOMO è morto annegato dopo essere stato travolto dal fiume Platani, esondato per le piogge torrenziali delle ultime ore: è accaduto a Castronovo di Sicilia, nel palermitano. La vittima si chiama Giovanni Mazzara, aveva 67 anni ed era originaria di Campofranco di Sicilia, in provincia di Caltanissetta. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima era in auto con altre tre persone quando il corso d'acqua ha trascinato via il veicolo che viaggiava sulla strada statale 189 - che collega Palermo ad Agrigento - spingendolo fuori dalla carreggiata. L' uomo, riuscito come le altre tre persone che si trovavano nell'auto - una Audi Q5 - a abbandonare il veicolo, sarebbe stato, però, travolto.

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Balestrate, per la pioggia cede il Belvedere. Unità di crisi riunita in prefettura a Palermo

 

In Sicilia si dà tutto per scontato, pure che la forte pioggia ti faccia annegare

 

 

 

domenica 22 gennaio 2017

Rigopiano, tra i soccorritori 10 migranti ospiti del centro Cri di Settimo Torinese

Due di loro saranno destinati al campo avanzato dei soccorritori dell'hotel travolto dalla valanga

Suleyman Bazie della Costa d'Avorio e Barry Misbau della Repubblica di Guinea, due dei migranti volontari della Croce Rossa (ansa)
Ci sono anche 10 migranti africani rifugiati o richiedenti asilo, volontari della Croce Rossa Italiana, nella base operativa dei soccorsi di Penne, in provincia di Pescara. Il gruppo di giovani ghanesi, maliani, nigeriani, proveniente da Settimo Torinese, dove sorge il grande centro della Cri che li ha formati, ha chiesto di essere impiegato nelle zone dell'Abruzzo colpite da terremoto e maltempo. 

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Rigopiano, si continua a scavare sotto la neve

 
La email di rihiesta di aiuto lanciata dall’hotel prima del disastro

 

Tragedia Rigopiano, sesta vittima: è un senegalese. Si continua a scavare

Arezzo, festa in parrocchia: 27 bimbi intossicati dal monossido di carbonio

Firenze - 27 bambini intossicati da monossido di carbonio durante una festa di compleanno. È accaduto ieri sera a Sant’Andrea a Pigli, frazione del comune di Arezzo.

I bambini, tutti tra i dieci e gli undici anni tranne uno di appena un anno e mezzo, si trovavano in una sala parrocchiale della locale chiesa dove si stava tenendo la festa di compleanno di uno di loro, riscaldata da stufe a gas. Sono stati ricoverati e sottoposti a terapia. Nessuno dei bimbi sarebbe in pericolo di vita.

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Verona, incidente bus: morti i due figli del "professore eroe"

Il docente è riuscito a salvare alcuni studenti entrando e uscendo dal pullman in famme. Nello schianto e nel rogo hanno perso la vita 16 ragazzi ungheresi in gita. La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti. Anche Budapest indaga. Secondo le testimonianze, dal motore usciva fumo nero prima dell'impatto.

Il giorno dopo l’incidente in cui hanno perso la vita sedici ragazzi ungheresi, che tornavano a casa dopo una gita sulle nevi francesi, si continua a indagare sulle cause che hanno provocato lo schianto e il rogo. La Procura di Verona ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo plurimo stradale. Parallelamente all'Italia, anche la polizia ungherese ha avviato un'inchiesta. Secondo la testimonianza di un autista slovacco, già prima dell'incidente usciva fuoco nero dal motore dell'autobus.

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György, il prof che si è gettato nelle fiamme per i suoi studenti. Ma i figli non ce l’hanno fatta

Polizia, non si sa sorte autista bus

Inchiesta su Alitalia, la compagnia censura l'Espresso: "Non sia distribuito ai passeggeri"

Il numero domani in edicola è dedicato all’ennesimo rischio crac della compagnia di bandiera e contiene documenti esclusivi che svelano conti e investimenti sbagliati. Da Alitalia la consegna: se imbarcata, non dev'essere data a chi è sull'aereo



ROMA - L’ordine è arrivato ieri pomeriggio dai piani alti degli uffici Alitalia ed è scritto nero su bianco sul “mercurio”, la bolla di consegna per i giornali da imbarco dei voli internazionali e intercontinentali: “Vi informiamo che qualora venga imbarcata la rivista l’Espresso non deve essere distribuita ai passeggeri”. In allegato alla nota anche la foto della copertina del settimanale che titola: “Chi ha ucciso l’Alitalia”.

 L’apertura della rivista in distribuzione da domani mattina è dedicata infatti all’ennesimo rischio crac della compagnia di bandiera e contiene documenti esclusivi che svelano conti e investimenti sbagliati. Un puntuale lavoro di inchiesta sulle ultime operazioni finanziarie effettuate, con la compagnia araba Etihad, nel tentativo di salvare la flotta italiana oggi, ancora una volta, con i conti in rosso e sull’orlo del baratro.

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sabato 21 gennaio 2017

Trump, la marcia delle donne. Un fiume a Washington

Attrice America Ferrera apre manifestazione a Washington. Hillary, marciamo per i nostri valori.

Non è ancora partita la 'Marcia delle donne' a Washington ma la Capitale è già percorsa da un fiume di persone che, da più parti della città e oltre, stanno raggiungendo il centro nei vagoni stracolmi della metropolitana, a bordo di bus pieni, a piedi dalle stazioni ferroviarie dove fin dalle prime ore della mattina arrivano treni con centinaia di persone a bordo determinate a partecipare alla manifestazione. "Sarà anche cominciata come la 'Marcia delle donne' ma questa è la marcia di tutti. La marcia dell'America che unita è determinata a far sentire la propria voce". E' questo in sintesi il messaggio delle donne ma anche dei moltissimi uomini già in piazza oggi in segno di protesta nella prima giornata di Donald Trump presidente.

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“Ti abbracciamo eroe”: la commozione per il volontario della Croce Rossa vittima della slavina

Gabriele D’Angelo era tra i soccorritori durante il terremoto: «Siamo certi che hai messo la vita degli altri davanti alla tua»

La foto postata sul profilo Facebook della Croce Rossa Comitato di Penne in cui D’Angelo prestava servizio volontario

«Lascerai in ognuno di noi un vuoto incolmabile, ma siamo sicuri che nel tuo piccolo anche questa volta hai messo davanti prima la vita degli altri e poi la tua... ti abbracciamo eroe». Il comitato della Croce Rossa di Penne ha postato un messaggio commosso per Gabriele D’Angelo, il cameriere dell’albergo Rigopiano che non ce l’ha fatta. C’è grande commozione per lui, che aveva 30 anni e che prima di essere una delle vittime accertate durante il terremoto aveva lavorato fianco a fianco con i soccorritori che lo hanno cercato disperatamente con le altre persone rimaste prigioniere della neve che ha sepolto l’hotel. Gabriele «amava quello che faceva», scrivono i volontari che lavoravano con lui. E poi amici e conoscenti che lasciano un ricordo, un pensiero alla famiglia, tra cui il fratello gemello, Francesco, imbianchino: «Abbiamo parlato a lungo del suo impegno per la Croce Rossa di Penne, ne era fiero», si legge tra i messaggi. C’è, sgomento, cerca le parole e non le trova: «Scrivo e cancello, scrivo e cancello…sarebbero tante le cose da dire»: scrive così una ragazza e poi, semplicemente, decide di riassumerle nel disegno di un cuore. Che affolla la bacheca tra decine di altri cuori e lacrime sotto la foto di Gabriele che indossa la sua divisa e sorride.

«Portava avanti la bandiera e i principi di Croce Rossa. Un ragazzo che ha sempre incarnato il nocciolo, il cuore di cosa vuol dire essere volontario. Una cosa che ricordiamo tantissimo di lui sono i sorrisi che riusciva a donare alle persone che avevano bisogno.

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Gli angeli del ghiaccio “Ci siamo commossi ma scaviamo ancora” (Maria Corbi)  


 

Ingv, la sequenza sismica in Italia dal 24 agosto. 48mila scosse in 5 mesi

Dall'inizio dell'emergenza ci sono state più di 48.200 scosse in Italia centrale. Questa mappa dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia mostra la sequenza a partire dal primo violento sisma di magnitudo 6.0 delle 3.36 del 24 agosto, fino al 21 gennaio. Le scosse visualizzate sulla cartina sono quelle con magnitudo uguale o superiore a 2.5. Il video evidenzia come gli eventi più forti e le repliche si siano spostati all'inizio a nord, tra Norcia e Visso (il più forte di magnitudo 6.5 del 30 ottobre), e poi a sud di Amatrice nella zona del lago di Campotosto con le tre scosse superiori a M 5.0 del 18 gennaio. 

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Hotel Rigopiano, i soccorritori: "Altri segnali da sotto le macerie"

 

Anche i Vigili del Fuoco di Alessandria nelle incredibili operazioni di salvataggio all’Hotel Rigopiano


RIGOPIANO (PE) – Sta facendo il giro del mondo il video del salvataggio delle persone rimaste intrappolate per oltre 24 ore nell’hotel Rigopiano a Farindola, sul Gran Sasso. Una straordinaria operazione dei pompieri che ha commosso ed emozionato l’Italia. Un lavoro di squadra di tante persone, accorse da tutta la penisola per dare un contributo concreto e che vede impegnati anche i Vigili del Fuoco di Alessandria con i tre operatori SAF Giuseppe Briata, Marco Mascolo e Stefano Fagliano, ai quali si è aggiunto il capo squadra aerosoccorritore Pierbruno Appiani, che ha raggiunto la zona a bordo dell’elicottero Drago 66 del nucleo VF di Torino.

Tutti sono qualificati per soccorsi in ambienti con presenza di neve e ghiaccio e stanno partecipando alle operazioni di salvataggio degli occupanti della struttura.

Giuseppe Briata, a Radio Gold,  ha raccontato il lavoro di queste ore: “è un lavoro congiunto e non ci sono eroi ma un lavoro di squadra – ha raccontato. C’è stata grande euforia quando abbiamo tirato fuori le persone, una grande emozione “.

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Hotel Rigopiano, estratte altre 4 persone vive. Sale a 4 il bilancio delle vittime

Soccorsi senza sosta per individuare l'altra ventina di persone che ancora manca all'appello

Cementir stacca il riscaldamento agli operai in presidio e blocca i cancelli. Interviene il Prefetto

Un dipendente appena licenziato ha avuto un malore ed è stato portato all’ospedale


ARQUATA SCRIVIA (AL) – Seconda notte trascorsa al freddo per i lavoratori della Cementir di Arquata Scrivia. Dopo l’annuncio dei 23 esuberi da parte dell’azienda, mercoledì i 50 dipendenti dello stabilimento hanno proclamato lo sciopero a tempo indeterminato e un’assemblea permanente. Ieri la situazione è diventata ancora più tesa: l’azienda ha spento il riscaldamento nella già piccola sala messa a disposizione, con gli operai costretti quindi a proseguire il loro presidio all’aperto, nel cortile interno. Con una catena all’ingresso, poi, Cementir ha bloccato l’uscita: i dipendenti intenzionati ad assentarsi momentaneamente devono dare il proprio nome e cognome ma una volta tornati difficilmente vengono fatti rientrare a fianco dei colleghi.

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Bus ungherese si incendia in A4, strage di ragazzi in gita: 14 morti

Il numero delle vittime potrebbe essere ancora piu' alto

Sono quattordici le vittime finora accertate dell'incidente stradale avvenuto poco prima della mezzanotte all'altezza dello svincolo di Verona Est con un autobus ungherese che ha preso fuoco dopo essere finito contro un pilone. A bordo c'era una comitiva di ragazzi, pare in gita scolastica, che dalla Francia stava facendo ritorno a Budapest. Pare che la comitiva, composta in gran parte da ragazzi, fosse di ritorno da una localita' montana.

Dopo il violento urto contro il pilone parte degli occupanti sarebbe stata sbalzata all'esterno mentre altri sarebbero rimasti bloccati all'interno del mezzo che andava a fuoco.

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venerdì 20 gennaio 2017

Hotel Rigopiano, sei persone vive sotto la valanga che ha travolto l'albergo

I soccorritori sono in contatto con i sopravvissuti ma non li hanno ancora estratti. Arrivati elicotteri con i medici. Tregua nelle nevicate ma le temperature in aumento hanno provocato un appesantimento della neve rendendo più difficoltose le operazioni. Resta fermo a tre il numero dei corpi estratti. Ancora decine i dispersi



I 28 milioni donati con gli sms ai terremotati non sono ancora arrivati a destinazione

Roma
Nel giorno in cui la terra è tornata a tremare con forza nelle zone dell’Italia centrale, già fiaccate da uno sciame infinito, si viene a scoprire che i 28 milioni di euro donati dagli italiani per i terremotati di Marche, Lazio e Abruzzo sono ancora fermi nel conto aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto conto al governo di questi soldi raccolti attraverso sms e bonifici bancari durante il question time alla Camera, in un botta e risposta tra la deputata Laura Castelli e il neo-ministro dei Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro.

E così veniamo a sapere che, per una logica che appare puramente burocratica, i soldi ci sono ma non si possono toccare: il «protocollo d’intesa per l’attivazione e la diffusione dei numeri solidali», firmato con le società di telefonia che raccolgono gli sms solidali, e disponibile sul sito della Protezione civile, prevede un percorso preciso che sembra non tener conto del freddo, della neve, delle esigenze del territorio, dei bisogni della popolazione, del terrore delle nuove scosse. Come ricorda Finocchiaro in aula, prima si deve predisporre un’analisi dei danni nelle singole regioni e poi si sottopone a un comitato di garanti, che deve verificare il rispetto delle norme nell’utilizzo dei fondi.

Alla fine, i soldi dovrebbero arrivare. «Una procedura incredibilmente lenta che stride rispetto all’emergenza - spiega Castelli – il paradosso è che la solidarietà resta ostaggio della burocrazia». In effetti, la particolare conformazione montuosa del territorio, la prevedibilità della stagione rigida dalla quale non si scappa, avrebbe dovuto rendere la macchina della solidarietà più flessibile per mettere a disposizione i 19 milioni di euro raccolti (in due tranche, al 30 novembre 2016) via sms tramite il numero 45500, e i quasi 8 milioni arrivati con bonifico bancario al 10 gennaio 2017. Il primo terremoto, di questa lunga serie che ha sconvolto il cuore del Paese, è del 24 agosto. Se si tiene conto solo di questo evento, quello più indietro nel tempo, e delle prime donazioni via cellulare chiuse il 9 ottobre, si contano 15 milioni fermi da oltre tre mesi.

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LA BUFALA DEI SOLDI DEGLI SMS BLOCCATI

 

 

Meteo, nuova botta artica: arrivano ancora freddo e gelo

Aria gelida sull'Italia, neve in arrivo al Centro-Sud, copiosa su Abruzzo, Molise e Marche. Tregua nel weekend

Venerdì finalmente tempo in miglioramento anche al Centrosud grazie all’attenuazione della circolazione depressionaria che negli ultimi giorni ha richiamato sulla nostra penisola gelide correnti orientali e portato abbondanti nevicate sul versante adriatico.

Poi nel fine settimana peggioramento del tempo al Sud e Isole, con piogge a tratti anche intense, per l’avvicinarsi di un nuovo vortice di bassa pressione che nella giornata di domenica potrebbe portare anche qualche nevicata fino a quote molto basse all’estremo Nordovest.

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Notizie delle ultime ore:

  • Oggi - 07:18
    GELO: si farà ancora strada su tutto l'est europeo nel corso della prossima settimana con picchi di -16°C a 1500m. Vedremo se riuscirà ad influenzare almeno in parte anche il tempo del centro Europa.
  • Oggi - 07:15
    FREDDO: stamane gran parte della Valpadana è sotto lo zero, nelle Alpi si segnalano i -8°C di Salice d'Ulzio in Piemonte, i -11°C di Caiolo(SO) e Pejo(TN), i -13°C di Asiago(VI).
  • Oggi - 07:11
    CONFERMATA la nuova fase di maltempo da domenica a lunedì al centro e al sud con marginale coinvolgimento anche del nord, dove potrebbe nevicare a bassa quota sino all'alba di lunedì su basso Piemonte ed Appennino Ligure. 
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Rigopiano, il ristoratore: «Ho dato l'allarme dopo il messaggio disperato di Giampiero, ma non mi hanno creduto»




«Ieri pomeriggio (mercoledì) ho ricevuto la chiamata di Giampiero alle 17.40. Mi chiedeva aiuto disperatamente. Diceva è “caduto, è caduto l'albergo”. Mi sono attivato subito, ho chiamato i soccorsi. Sono stato in contatto con lui più di una volta, fino alle 23. Poi mi ha richiamato stamattina (giovedì) dicendo che l'avrebbero portato in elicottero a Pescara. Mi ha detto più volte “ho perso tutto, ho perso tutto”». A riferirlo è Quintino Marcella, ristoratore di Silvi e datore di lavoro del cuoco Giampiero Parete, superstite della valanga sull'hotel Rigopiano.

«Ho contattato tutti i numeri possibili -  dice ancora . a cominciare dal centro coordinamento della Prefettura, ma non mi hanno preso in considerazione. Mi hanno risposto che avevano contattato poco prima l'hotel e che andava tutto bene. Mi sono qualificato, ho insistito. Conosco bene quella zona, io sono di Farindola. Ma niente. Allora ho iniziato a chiamare con insistenza tutti i numeri di pronto intervento. Intanto continuavo a ricevere e mandare messaggi da Giampiero.

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Hotel Rigopiano, le immagini del resort sul Gran Sasso prima del dramma

 

Hotel Rigopiano spazzato via dalla valanga, recuperati quattro corpi. «I cani non sentono niente»

 

Penne (PE), supermercato distrutto da neve e scosse terremoto (video)

giovedì 19 gennaio 2017

Mercatone Uno, 10 indagati per la bancarotta: 300 milioni finiti in Lussemburgo

Secondo le fiamme gialle dieci tra ex soci e amministratori del gruppo hanno depredato la società di oltre 300 milioni di euro grazie a complesse operazioni finanziarie. Decine di immobili sono stati venduti a un fondo lussemburghese e poi trasferiti a un'altra società, il tutto con i soldi del Mercatone Uno
 
IMOLA – La Guardia di finanza sta eseguendo perquisizioni nei confronti di dieci persone, ex soci e amministratori del gruppo Mercatone Uno, indagate per bancarotta fraudolenta. L’accusa è di aver depredato la società di oltre 300 milioni di euro, grazie a sofisticate manovre finanziarie.
Contestualmente le fiamme gialle stanno eseguendo un decreto di sequestro della Cve srl, una società in cui sono illecitamente confluiti i numerosi immobili, sparsi un po’ su tutto il territorio nazionale e del valore complessivo di 170 milioni, di cui il gruppo era in possesso.

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Valanga su hotel Rigopiano. Estratti tre corpi, quarto localizzato. Due superstiti. "C'è speranza"

L'hotel Rigopiano nel Pescarese, prima e dopo la valanga (ansa)
La tragedia sul versante pescarese del Gran Sasso. Il capo della Protezione civile: "Si scaverà anche di notte". Amico di un sopravvissuto: "Aspettavano lo spazzaneve. Ho dato l'allarme ma non mi credevano". I soccorritori: "Chiamiamo ma nessuno risponde". Incerto il numero dei dispersi: nella struttura si trovavano tra le 24 e le 34 persone, di cui quattro bambini


In uno scenario apocalittico, un paradiso naturale trasfigurato in un gelido inferno bianco, uomini e macchine scavano da ore tra neve e macerie nella speranza di trovare altri superstiti della valanga che ha investito  ieri l'hotel Rigopiano, nel comune di Farindola, sul versante pescarese del Gran Sasso.

Nonostante il silenzio si ostini a rispondere alle loro invocazioni, per i soccorritori ci sono i margini per salvare delle vite. Lo ribadisce il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, dopo aver fatto il punto della situazione. "E' la speranza il motore dei soccorsi. Senza la speranza i soccorritori non lancerebbero il cuore oltre l'ostacolo". E non continuerebbero a scavare "per tutta la notte", come garantisce Curcio. Perché bisogna tener viva quella speranza, anche se l'area della catastrofe ha sin qui restituito solo corpi senza vita. Tre estratti questa mattina, un quarto localizzato, mentre Titti Postiglione, capo dell'ufficio emergenze del dipartimento della protezione civile, nel corso di un aggiornamento, invita a considerare "due le vittime accertate".


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Valanga Rigopiano, il liveblog del nostro inviato dall'hotel distrutto

 

 


“Ho venduto ai cinesi. Ora devo emigrare”

Dall'Hemingway alla Cremeria di Alessandria al Principe di Novi: bar e attività storiche cedute ad imprenditori cinesi. “In Italia non si può più investire, troppe tasse”

Alessandria

COMMERCIO - Non è per moda, ma per necessità che i titolari di locali storici alessandrini, e non solo, hanno tirato in remi in barca, cedendo la guida ad imprenditori cinesi. E' successo all'Hemingway di via Cavour (nella foto), alla Cremeria di piazza della Libertà, al Principe di viale Rimembranza a Novi. L'ultimo caso, in ordine di tempo, è la panetteria Sandroni.
“Lavoravo 20 ore al giorno e, alla fine, mi non restavano in tasca neppure i soldi di uno stipendio da operaio”, racconta Enrico Elli, ex titolare della Cremeria. “Troppe tasse, tra Irpef, spazzatura, insegne, Siae...”

Ad Elli si è presentata un'occasione: cedere ad un imprenditore cinese. E così è stato. “Non sanno fare neppure il caffè ma hanno voglia di lavorare, non si spaventano delle ore dietro ad un ad un bancone”. Ora l'imprenditore italiano lavora in Romania, nel settore edile. “L'azienda per cui lavoro ora aveva comunque 5 mila dipendenti, ora siamo 2.500. Ha trasferito la sede in Romania, le tasse sono più basse e la manodopera costa meno”.

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Cementir: lettere di licenziamento per 23 dipendenti

Arquata Scrivia (AL)

Spedite ieri le lettere di licenziamento per venti tre lavoratori Cementir, "nonostante gli impegni assunti". I sindacati proclamano "sciopero a tempo indeterminato". Gli esuberi avrebbero dovuto essere assorbiti da Cociv, in fase di commissariamento dopo le inchieste giudiziarie di Genova e Torino. E sulle frasi di Pagani (ex Cociv) in relazione al rischio amianto ("tanto la malattia arriva tre trent'anni) il commissario Romano assicura che i controlli sono eseguiti dal Centro Sanitario delle Regione

AGGIORNAMENTO ORE 11.00:
Sciopero a tempo indeterminato. È questa la decisione presa dalle organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil che, questa mattina, mercoledì 18 gennaio, si sono riunite in assemblea con i lavoratori dello stabilimento arquatese della Cemetir.

"Ancora nulla di fatto per gli esuberi Cementir e l’azienda procede con i licenziamenti, grave atto non solo verso i lavoratori ma anche verso le Istituzioni che si adoperano per il buon fine della vertenza - commentano le tre sigle sindacali" - I lavoratori riuniti in assemblea, con le Rsu, le segreterie di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil di Alessandria, giudicano grave l’atteggiamento dell’azienda volto a colpire i lavoratori invece di trovare soluzioni. I dirigenti dell’azienda non vogliono attendere gli sviluppi della richiesta di commissariamento del consorzio Cociv e concordare nuovamente la ricollocazione degli esuberi".

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Valanga hotel Rigopiano: soccorritori arrivati, salvate due persone, si scava nella neve

Sono ore drammatiche a Farindola (PE).

 

Valanga Hotel Rigopiano - Alle ore 04:00 circa di stanotte i soccorritori sono riusciti a raggiungere l'hotel Rigopiano nel comune di Farindola.

Secondo i comunicati ANSA: "I soccorritori hanno al momento messo in salvo due persone, Giampiero Parete e Fabio Salzetta, dall’hotel in provincia di Pescara travolto ieri da una valanga. I due al momento dell’incidente erano all’esterno della struttura e hanno visto la slavina arrivare. Risultano in buone condizioni fisiche; si erano riparati all’interno di un’auto. Al momento nessuna informazione disponibile sugli altri occupanti dell’albergo."

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Slavina su hotel "Rigopiano" sul Gran Sasso, ci sono "tanti morti"

Valanga su hotel Rigopiano, l'albergo sepolto visto dall'elicottero dei Vigili del Fuoco (video)

 

Rigopiano, l'inviato Zunino a pochi km dall'hotel: ''Struttura isolata, concepita per chi cerca relax''

 

Nevicate record su Abruzzo e Marche 100mila al buio

 

Ultime ore - MALTEMPO: confermato il ritorno del maltempo al centro e al sud durante il fine settimana ma con PIOGGE prevalenti e neve solo in alta quota. Al nord-ovest e sull'Emilia-Romagna nel corso di domenica qualche precipitazione, nevosa anche a quote basse sul Piemonte e l'Appennino ligure.

 

 

 

 

mercoledì 18 gennaio 2017

Prete accusato orge, 9 donne coinvolte

(ANSA) - PADOVA, 18 GEN - E' una storia boccaccesca che pare senza fine quella delle orge in canonica organizzate da un prete padovano, don Andrea Contin, con parrocchiane e altri amici sacerdoti. Emerge dall'inchiesta che sono almeno nove le donne che avrebbero avuto rapporti sessuali con il religioso e con almeno un altro sacerdote: è stato lui a confessarlo, confermando agli investigatori di aver avuto incontri hard 'a tre' - con l'amante del parroco, e quest'ultimo - in un'altra parrocchia della provincia di Padova.

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Terremoto, 4 scosse sopra magnitudo 5: torna la paura nel Centro Italia in ginocchio per la neve


La tenda della Croce rossa italiana schiacciata dal peso ad Ancarano (Norcia) (fotogramma)
Terra trema alle 10,24 alle 11,14, alle 11,25 e alle 14,33 fino a Roma, Firenze e Napoli. Epicentro tra L'Aquila e Rieti. Vigili del fuoco tirano fuori bambino e la sua mamma da sotto le macerie. Ad Amatrice crolla il campanile di Sant'Agostino. Chiuse stazioni dell'A24. Emergenza sindaci: "Siamo al gelo, intervenite"


TRE forti scosse di terremoto in un'ora. Tutte sopra la magnitudo 5, tutte nel centr'Italia, tra L'Aquila e Rieti, ancora una volta vicino ad Amatrice.
La prima scossa, avvertita intorno alle 10,25  tra Lazio, Abruzzo e Marche, si sente anche a Roma a Firenze a Napoli e in Emilia. La magnitudo è di 5,3, e colpisce tra L'Aquila e Rieti a una profondità di 10 km.

Alle 11,14, la seconda botta, con magnitudo intorno a 5,5. Pochi minuti dopo, alle 11,25, un nuovo tremore prolungato, lo stesso epicentro. I centralini del pronto intervento impazziscono, nelle zone terremotate, nei comuni di Amatrice e Accumoli già sepolti dalla neve, si segnalano crolli. Ad Amatrice viene giù quel poco che restava del campanile della chiesa di Sant'Agostino.

I vigili del fuoco intervengono ovunque, a Castiglione Messer Raimondo, in provincia di Teramo da sotto le macerie di un agriturismo, tirano fuori un bambino e la sua mamma, sono in condizioni di ipotermia. Caricati sull'elicottero Drago 54 sono trasportati in ospedale.

La terra trema una quarta poco dopo l'ora di pranzo, alle 14,33. Poi di nuovo, magnitudo 4.3, primo pomeriggio, alle16,16, con epicentro a due chilometri dal paese nel Reatino. Ha una profondità di 10 chilometri. Come epicentro gli stessi luoghi che in questi giorni sono già in piena emergenza meteo, sotterrati da metri di neve.



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LA MAPPA DELLE SCOSSE

 
IL LIVEBLOG


Ingv, mai vista serie simile a questa

Amatrice, il crollo del campanile (video)

Era rimasto in piedi insieme alla Torre civica dopo la scossa dell’agosto 2016

Un disperso sotto una slavina

Risulta disperso l’uomo travolto da una slavina ad Ortolano, frazione di Campotosto (L’Aquila). Lo confermano i Carabinieri Forestali che insieme alla Gdf stanno effettuando il soccorso. Si tratterebbe di un uomo intorno ai 60 anni, uscito di corsa da casa dopo la prima scossa di stamani e finito sotto alla slavina insieme al fratello, soccorso subito dagli altri residenti. L’uomo invece è rimasto sotto a diversi metri di neve e sembra non ci siano più speranze.

Curcio: «Le scosse non sono mai terminate dal 24 agosto»
«Le scosse non sono mai terminate dal 24 agosto, abbiamo superato le 45mila. Le persone che vivono su quei territori lo vivono quotidianamente». LO ha detto il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio a Skytg24. «Abbiamo attivato tutte le strutture, che erano prontamente attive - ha aggiunto - un pò perché si sta lavorando dal 24 agosto un po’ perché stanno facendo dei punti specifici sulla parte meteo che sta aggravando questa zona».

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Stefano Cucchi, per il pm fu omicidio preterintenzionale

A otto anni dalla morte, finisce inchiesta bis aperta nel 2014. Accusati i carabinieri Di Bernardo, D'Alessandro e Tedesco, che lo arrestarono a Roma. Reato di calunnia e falso verbale di arresto per il maresciallo Mandolini, allora comandante, e Tedesco. Solo calunnia per Nicolardi di CARLO BONINI e GIUSEPPE SCARPA

ROMA - Stefano Cucchi è morto per gli esiti letali del pestaggio che subì la notte del suo arresto. Non è morto "di fame e sete", non è morto  "per cause ignote alla scienza medica", né di epilessia. E' stato un omicidio. Preterintenzionale. In cui decisiva è stata la mano e la responsabilità di chi lo aveva in custodia, i carabinieri allora in servizio nella stazione Appia. Gli stessi che per coprire la verità avrebbero accusato di quella morte degli innocenti che sapevano tali.

Otto anni dopo la sua morte in un letto del reparto di medicina protetta dell'ospedale Pertini di Roma (22 ottobre 2009), il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il pm Giovanni Musarò chiudono la cosiddetta inchiesta bis (aperta nel novembre del 2014) sui responsabili del suo pestaggio e con l'atto di conclusione indagini contesta a tre dei carabinieri che lo arrestarono nel parco degli acquedotti di Roma - Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro e Francesco Tedesco - il reato di omicidio preterintenzionale.

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martedì 17 gennaio 2017

Inchiesta Terzo valico, intercettazione choc: “C’è l’amianto? Tanto la malattia arriva fra trent’anni”

Così il dirigente Cociv rispondeva al collega preoccupato per il materiale nei cantieri



L’amianto non è sempre stata una preoccupazione per i manager del consorzio che sta costruendo il Terzo valico. Tanto che 18 mesi fa uno dei superdirigenti poi arrestati per gli appalti pilotati, davanti all’allarme di un sottoposto per la presenza della fibra pericolosa nei cantieri lo tranquillizzava: «Tanto la malattia arriva fra trent’anni...». Le cimici della Finanza stavano registrando tutto.

Per contestualizzare la vicenda occorre tornare alla fine del luglio 2015. Fra alcuni tecnici del Cociv, raggruppamento d’imprese capeggiato da Salini-Impregilo che realizzerà la nuova ferrovia Genova-Milano, c’è un po’ di apprensione poiché dagli scavi saltano fuori materiali pericolosi. Gli abitanti delle aree circostanti protestano, sia in Piemonte dove dovrebbe essere realizzata gran parte del tracciato, sia sul versante ligure. In quel periodo le Fiamme gialle e i carabinieri, su ordine delle Procure di Genova e Roma, registrano ogni dialogo negli uffici Cociv del capoluogo ligure: molte commesse potrebbero essere state assegnate in modo illegale dal medesimo consorzio, che svolge il ruolo di general contractor affidando lavori pagati con miliardi di soldi pubblici pur essendo un soggetto privato.  

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Incendi, notte di paura a Genova: fumo e chiusure sull’A12

Genova - Dopo quasi 14 ore di paura, «sono state fatte rientrare nelle loro case le 13 persone costrette a lasciare le abitazioni perché minacciate dall’incendio in via Fassa, a Nervi», come ha annunciato dopo la mezzanotte l’assessore comunale alla Protezione civile, Gianni Crivello, dopo il sopralluogo in uno dei quartieri più colpiti dall’incendio che dalle 11 di lunedì mattina ha tenuto in scacco decine e decine di vigili del Fuoco .

Ma l’emergenza è tutt’altro che rientrata: alcuni focolai sono ancora attivi sulle alture di Sant’Ilario e Nervi, altri si sono sviluppati sul monte Fasce, altri ancora (e sono quelli che preoccupano maggiormente) a ponente del capoluogo ligure.

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Incendi sulle alture di Genova, in fuga dalle case a Nervi

Nervi, l’incendio sulle colline nelle foto dei lettori

 Incendio a Nervi e a Pegli, autostrade chiuse e palazzi evacua

Allarme incendi da Nervi a Pegli, la diretta

 

Potrebbe interessarti: http://www.genovatoday.it/cronaca/incendi-voltri-nervi.html
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Trova l’auto distrutta, le telecamere svelano l’incredibile identità dei vandali

Lascia l’auto nel parcheggio ma al mattino, quando si alza, la trova distrutta. Allora si rivolge alla polizia, per denunciare il vandalismo e quando guarda le immagini della videosorveglianza non riesce a credere ai suoi occhi. I vandali sono dei cani randagi. Il branco ha attaccato le ruote, il paraurti e altre parti dell’auto. Il curioso episodio è accaduto in Turchia

Il video

Turchia, media: “Arrestato presunto attentatore della strage di Capodanno a Istanbul”

La polizia turca ha preso Abdulkadir Masharipov, cittadino uzbeko accusato di essere il responsabile dell'assalto alla discoteca Reina. Secondo la Cnn Turk, l'uomo sarebbe stato fermato insieme al figlio nel quartiere Esenyurt, in quello che Ntv indica come un covo dell'Isis. Insieme a lui sono state trovate altre 3 persone: sarebbero anche loro militanti jihadisti

Diciassette giorni in fuga e poi l’arresto nella stessa città in cui era stata commessa la strage. È durata tanto la caccia al presunto autore della strage di Capodanno, che a Istanbul era costata la vita a 39 persone. Ed è nella stessa città sul Bosforo che, secondo i media turchi, è stato arrestato Abdulkadir Masharipov, cittadino uzbeko accusato di essere il responsabile dell’assalto alla discoteca Reina.  Secondo la Cnn Turk, l’uomo sarebbe stato arrestato insieme al figlio nel quartiere Esenyurt, alla periferia europea di Istanbul. Secondo Ntv il presunto killer si sarebbe nascosto tre giorni fa nell’abitazione in cui è stato arrestato. L’appartamento sarebbe un covo dell’Isis. Insieme a Masharipov sono state trovate altre 3 persone: sarebbero anche loro militanti jihadisti.

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lunedì 16 gennaio 2017

Meteo a 7 giorni: tanta NEVE a quote collinari sul versante adriatico; il NORD può sperare nel week-end

Continuerà a nevicare almeno fino a mercoledì a quote collinari sulle regioni adriatiche, dove gli accumuli diverranno ingenti. Sul finire della settimana un po' di neve potrebbe arrivare anche sulle pianure del nord, ma servono molte conferme. 

 

L'ondata gelida che sta interessando gran parte d'Italia, raggiungerà il suo apice nelle prossime ore e in tutta la giornata di domani (martedì 17 gennaio).

In sostanza, continuerà a nevicare senza sosta su parte dell'Appennino Romagnolo, Marchigiano e Abruzzese a quote alquanto basse (300-400 metri, con intrusioni più in basso in caso di rovesci intensi).
Qualche spruzzata di neve potrebbe spingersi verso le zone pianeggianti dell'Emilia Romagna; il resto del settentrione invece sperimenterà un freddo secco e assai ventoso, specie sulle Venezie e in Liguria.

Maltempo anche al meridione, con temporali, grandinate e la neve che si farà vedere in Appennino sopra i 600-700 metri.
La morsa del freddo e del maltempo mollerà un po' la presa ad iniziare da mercoledì 18 gennaio (prima mappa), quando i fenomeni al centro-sud si faranno più sporadici e meno intensi (comprese ovviamente le nevicate).

Tra giovedì 19 e venerdì 20 gennaio un rialzo termico più sensibile si manifesterà sulle regioni meridionali e parte di quelle centrali; le precipitazioni non cesseranno del tutto (specie al sud), ma la quote neve si porterà attorno a 800-1000 metri.

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Sparatoria in discoteca a Playa del Carmen, un italiano tra le vittime

Roma - Sparatoria in una discoteca di Playa del Carmen, uno dei paradisi del turismo messicano. Il bilancio è di 5 morti, tra cui un uomo italiano, di origini milanesi, Daniel Pessina. Dalle prime informazioni non si tratta di un attentato di matrice terroristica, ma di un regolamento di conti tra bande locali. 

Playa del Carmen, sulla costa orientale della penisola dello Yucatan, è una delle più note località turistiche della cosiddetta Riviera Maya, che si affaccia sul mare Caraibico nello Stato messicano di Quintana Roo.

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Rapina alla gioielleria di Pozzolo, i carabinieri catturano i responsabili

Sono stati arrestati dai militari del Nucleo Investigativo gli autori della violenta rapina commessa lo scorso 6 dicembre ai danni della gioielleria Cm. Il titolare Maurizio Quadrelli era stato picchiato dai malviventi ed era finito in ospedale con ferite e lesioni al viso

Pozzolo Formigaro (AL) 
Sono stati catturati dai carabinieri del Nucleo Investigativo gli autori della violenta rapina commessa lo scorso 6 dicembre ai danni della gioielleria Cm di Pozzolo Formigaro.

Poco prima delle 6 del pomeriggio, quando ormai era buio, tre banditi avevano preso d’assalto la gioielleria di via Roma 13. In quel momento, all’interno si trovava solo il titolare Maurizio Quadrelli: i malviventi lo avevano aggredito e picchiato, poi avevano agguantato un rotolo di velluto contenente bracciali in oro e altri preziosi ed erano infine fuggiti a bordo di una utilitaria.

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Milano, donna ammazzata in casa: accoltellata 23 volte. Il marito confessa: "Sono stato io"

Alle 4 del mattino, dopo un difficile interrogatorio durato ore. Ha fatto anche ritrovare l'arma del delitto

Il marito di Rosanna Belvisi, 50 anni, l'ultima vittima di femminicidio a Milano, è stato fermato dalla polizia per omicidio. Dopo una notte in questura passata sotto interrogatorio, Luigi Messina, 53 anni, è stato formalmente indagato: avrebbe ucciso sua moglie con 23 coltellate, quelle mortali alla gola, alla fine di una lite violenta. Intorno alle 4 del mattino è crollato e ha confessato, dopo ore passate a rispondere alle domande degli investigatori della Mobile che gli chiedevano conto di una serie di contraddizioni. Alla base del delitto, la relazione extraconiugale dell'uomo: la moglie aveva scoperto anche che, da quella relazione, era nato un bambino. Due casi di femminicidio in quattro giorni, a Milano, che fanno lanciare al questore Antonio De Iesu un appello alle donne: "Serve una cultura della denuncia: imparate a riconoscere i segnali di allarme e denunciate".

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sabato 14 gennaio 2017

Alessandria, l’allenatore accusato di pedofilia e violenza su minori si è tolto la vita in carcere

L’indagine che ha portato all’arresto era partita dalla testimonianza di una vittima che l’aveva riconosciuto in un bar per caso dopo 29 anni: nel bilocale del mister i carabinieri hanno sequestrato centinaia di videocassette con i filmati dei suoi incontri con i baby calciatori
 
Alessandria
Ha deciso di farla finita: l’allenatore alessandrino delle giovanili, Antonio Marci, 63 anni, conosciuto da tutti come «Tonino», si è suicidato nel carcere Don Soria di Alessandria dove era rinchiuso da martedì sera con l’accusa di possesso di ingente materiale pedo-pornografico e violenze sui minori. Si sarebbe tolto la vita con una busta di plastica, nella sua cella questa sera. 

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Arrestato giovedì, si è tolto la vita oggi nel carcere San Michele di Alessandria


venerdì 13 gennaio 2017

Sono padre, figlio e nipote gli aggressori degli “Hell’s Angels” nella sparatoria a Giaveno

Due i motociclisti feriti: uno è grave al Cto. Aperto un fascicolo per tentato omicidio
 
Giaveno (AL)
Sono tre italiani, padre, figlio e nipote, i sospetti aggressori della sparatoria di questa notte, giovedì, davanti al ristorante-rifugio Aquila di Giaveno. I carabinieri hanno raccolto importanti indizi che confermerebbero la loro presenza nel parcheggio dove è stato investito un primo motociclista e poi ferito alla testa, con un colpo di pistola, un altro componente degli Hell’s Angel. I militari hanno sequestrato, oltre alle auto utilizzate, anche due armi: una Glock calibro 40 e un revolver Smith & Wesson. I tre fermati risultano tutti residenti a Giaveno.

LE SGOMMATE E POI GLI SPARI
Tutto inizia alle 22,15, quando due giovani, a bordo di un Fiat Doblò, hanno raggiunto il piazzale ricoperto di neve e hanno iniziato a cimentarsi in sgommate e sbandate. Così è nato il primo diverbio con alcuni bikers associati all’«Hell’s Angels motorcycle club» di Torino, che ha la sua sede proprio in una delle sale interne all’hotel l’Aquila. Successivamente i due, dopo aver fatto ritorno alle rispettive abitazioni a Giaveno recuperando due pistole, sono nuovamente ritornati con due auto all’hotel, accompagnati dal padre di uno di loro. Hanno prima investito un uomo di 41 anni di San Giusto Canavese (ricoverato a Rivoli con lesioni alle gambe), poi hanno colpito alla fronte con un colpo di pistola un quarantaseienne di Villar Focchiardo, ricoverato ora in pericolo di vita al Cto. Prima di fuggire con due auto, gli aggressori hanno sparato colpi di pistola in aria: indagano i carabinieri della Compagnia di Rivoli e del Comando provinciale. I due feriti, rispettivamente di 42 e 47 anni, sono entrambi pregiudicati.

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Fca, authority Usa accusa: "Falsati i dati sulle emissioni". L'azienda: "Non siamo come Volkswagen"

L'Epa notifica al gruppo possibili violazioni per 104mila veicoli, in particolare Grand Cherokee e i Dodge Ram. "Ha schivato le regole ed è stata scoperta. Possibili sanzioni civili". Rischia multa da 4,6 miliardi. Marchionne: "La decisione mi disturba molto"

MILANO - Le Authority statunitensi accusano la casa automobilistica Fiat Chrysler di aver falsato i dati sulle emissioni. E minacciano una multa da 4,6 miliardi di dollari. Dopo il Dieselgate che aveva travolto Volkswagen ma di fatto risparmiato l'ex casa torinese, ora gli strali dei controllori Usa si abbattono sul gruppo guidato da Sergio Marchionne. A farne le spese sono i titoli in Borsa che alla notizia crollano dell'11,8% a Wall Street e vengono congelati a Milano (segui in diretta), dove poi precipitano.

La notizia è stata lanciata dall'agenzia di stampa Associated Press citando alcune fonti ed è stata poi confermata dalla Agenzia per la Protezione ambientale americana. Quest'ultima ha ufficializzato di aver notificato a Fca violazioni del Clear Air Act, ovvero delle norme sulle emissioni, su circa 104.000 veicoli. Nella sua nota l'Epa ha sottolineato che Fca potrebbe incorrere in sanzioni civili. I veicoli sui quali sarebbe stato montato (senza esser dichiarato) il software che consente emissioni diesel più alte degli standard sono i Jeep Grand Cherokee e i Dodge Ram, con i motori diesel 3.0 degli anni 2014, 2015 e 2016. Ora la sanzione potrebbe essere salata.  "La multa potrebbe essere pari fino a 44.539 dollari per veicolo", ha detto l'Epa. E siccome la notifica di presunta violazione della Clean air act riguarda circa 104.000 veicoli, si ottiene un totale di 4,63 miliardi di dollari circa.

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