L'Epa notifica al gruppo possibili violazioni per 104mila veicoli, in
particolare Grand Cherokee e i Dodge Ram. "Ha schivato le regole ed è
stata scoperta. Possibili sanzioni civili". Rischia multa da 4,6
miliardi. Marchionne: "La decisione mi disturba molto"
MILANO - Le Authority
statunitensi accusano la casa automobilistica Fiat Chrysler di aver
falsato i dati sulle emissioni. E minacciano una multa da 4,6 miliardi
di dollari. Dopo il Dieselgate che
aveva travolto Volkswagen ma di fatto risparmiato l'ex casa torinese,
ora gli strali dei controllori Usa si abbattono sul gruppo guidato da
Sergio Marchionne. A farne le spese sono i titoli in Borsa che alla
notizia crollano dell'11,8% a Wall Street e vengono congelati a Milano (segui in diretta), dove poi precipitano.
La notizia è stata lanciata dall'agenzia di stampa Associated Press
citando alcune fonti ed è stata poi confermata dalla Agenzia per la
Protezione ambientale americana. Quest'ultima ha ufficializzato di aver
notificato a Fca violazioni del Clear Air Act, ovvero delle
norme sulle emissioni, su circa 104.000 veicoli. Nella sua nota l'Epa ha
sottolineato che Fca potrebbe incorrere in sanzioni civili. I veicoli
sui quali sarebbe stato montato (senza esser dichiarato) il software che
consente emissioni diesel più alte degli standard sono i Jeep Grand
Cherokee e i Dodge Ram, con i motori diesel 3.0 degli anni 2014, 2015 e
2016. Ora la sanzione potrebbe essere salata. "La multa potrebbe essere
pari fino a 44.539 dollari per veicolo", ha detto l'Epa. E siccome la
notifica di presunta violazione della Clean air act riguarda circa 104.000 veicoli, si ottiene un totale di 4,63 miliardi di dollari circa.
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