Tecnici ancora a lavoro per ripristinare energia elettrica nella centrale di Fukushima. Primi segnali positivi: si abbassa livello di radiattività, anche se tracce sono state trovate in latte e spinaci. Domani visita del premier Naoto Kan nelle zone più colpite
TOKYO - Hanno resistito per nove giorni sotto le macerie della loro casa a Ishinomaki, una città cancellata dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo. E oggi hanno rivisto la luce. Un piccolo segno di speranza per le aree devastate del Paese arriva dalla storia di una donna di 80 anni, Sumi Abe, e di suo nipote Jin, 16 anni. Lucidi e praticamente illesi, i due sono stati rintracciati dai soccorritori che li hanno tratti in salvo. Ma quella di nonna e nipote è una delle poche vicende a lieto fine perché il bilancio delle vittime continua a salire: i dati della polizia nipponica parlano di 8.450 morti accertati, mentre il numero dei dispersi è di 12.931 persone. Ma nella sola prefettura di Miyagi la polizia locale ha ipotizzato 15.000 vittime. Intanto i tecnici sono a lavoro a Fukushima per ripristinare l'erogazione di corrente.
VIDEO Salvi dopo nove giorni 1
VIDEO La spiaggia prima e dopo 2
MAPPA Che cosa è successo a Fukushima 3Gli sfollati. Sono più di 360 mila gli sfollati. Tanti vengono accolti presso rifugi allestiti in edifici pubblici, ma in molti casi manca ancora luce e riscaldamento. I 100 mila soldati e gli altri soccorritori combattono contro il tempo per fornire farmaci, coperte, vestiti, cibo. Ma la situazione resta critica. Intanto, grandi tazebao ospitano foglietti con richieste d'informazione sui dispersi, soprattutto bambini e anziani.
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