Euro, Berlusconi insiste "Non è bestemmia uscire"
L'ex premier torna sull'ipotesi di uscire dalla moneta unica: "Ci
sarebbero vantaggi". E invita il presidente del Consiglio a far valere
la forza dell'Italia con la Germania. Casini: "Cavaliere valuti uscita
da Ppe"
ROMA - "Non credo sia una bestemmia l'ipotesi di uscire
dall'euro, così da poter pensare a procedere con una 'svalutazione
competitiva'". Lo ha detto Silvio Berlusconi, parlando alla
presentazione di un libro.
L'ex premier, che aveva
prospettato un'ipotesi del genere, insiste sulla eventualità che i vari
Stati dell'Eurozona possano ipotizzare una uscita dall'euro e "un
ritorno alle proprie monete nazionali. Certo non sarebbe auspicabile, ma
ci sarebbero - assicura - anche dei vantaggi". E ha aggiunto: "Cosa
succede se l'Italia, la Spagna o la Grecia dovessero tornare alla
propria moneta? Non lo so. Può darsi che ci sia una perdita di
ricchezza, ma io non arrivo a capirlo". Per l'ex premier, il compito che
deve affrontare ora il presidente del Consiglio, Mario Monti, è quello
di "far valere la forza e la solidità economica del Paese", riuscendo "a
far pressione affinché la Germania ammorbidisca le sue posizioni e si
riesca così ad arrivare al risultato di un'Europa che non si disintegri e
a un euro forte", ha detto partecipando alla Camera alla presentazione
di un libro. Il Cavaliere ha duramente criticato la linea tedesca: "La
politica di rigore della Germania avvelena l'economia - ha detto -. Io
mi sono battuto, ad esempio, contro la tobin tax". Poi un auspicio:
"Speriamo che vada bene" il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno.
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